a Sinistra

22/05/07

Politicamente ho una posizione ben precisa, credo in una Sinistra socialdemocratica.
Credo che si debba investire nelle capacità dei più deboli per stimolare la mobilità sociale attraverso il motore della meritocrazia.
Credo si debbano scardinare le rendite di posizione, investire nelle capacità di chi si trova indietro e garantire il giusto riconoscimento di chi lavora. E' la socialdemocrazia, non è il socialismo che non investe sulle capacità ma vuole tutti uguali, non è la destra conservatrice che difende le posizioni acquisite né la destra liberale che sostiene la meritocrazia senza preoccuparsi di investire sulle capacità dei più deboli.
Ma sia chiaro: si investa sulle capacità di chi è indietro, non dandogli contentini, qualche soldo in più (giù le tasse, wow!), ma sula scuola, sull'accesso al mercato del lavoro, sulla sanità per tutti. I bravi, i forti ce la faranno sempre, in qualunque società. Di gente all'angolo della strada ce ne sarà sempre, purtroppo. Il problema è il corpo medio della società.
Investire sui più deboli è quella forma di solidarietà sociale (carità cristiana nell'etica ambrosiana) che fa sì che la meritocrazia non sia un tritacarne, che lo sviluppo non sia una guerra fratricida.

Ieri ero in segreteria a ritirare il certificato di laurea: un solo sportello aperto, una dipendente che serviva una coda di una dozzina di persone e dietro cinque dipendenti che ridevano
e scherzavano senza lavorare.
I Sindacati Alitalia sono i peggiori sindacati possibili: chi è lo scemo che comprerebbe una società con questa tensione sindacale? Scioperare ora significa non voler farsi comprare e se qualcuno è così scemo da comprare questi dipendenti, chiederà un ribasso forte. Ma in fondo, è gente che non vuole meritocrazia, non capisce che così si condanna quell'impresa al fallimento, ha ragione Ichino. Sono dipendenti che non vogliono uscire dal pubblico impiego che garantisce la non-licenziabilità.
Ad Arese i Cobas (ma alla CGIL non dispiaceva) volevano che tutti i dipendenti avessero un nuovo posto di lavoro: tutti assieme rispettando tutte le stesse posizioni nella catena di montaggio. Litigarono con la CISL che, invece, si preoccupò di trovare altri posti di lavoro, anche non tutti assieme, anche spezzando quella catena di montaggio ché l'importante era avere un lavoro.


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\Afterhours/

Sono nella casa dove abitavo da bambino
Riconosco ogni oggetto
La disposizione dei mobili, i colori
La luce era diversa negli anni settanta, ho riconosciuto anche quella
Ho aperto tutti i cassetti per essere sicuro che in tutti questi anni nessuno
Abbia toccato la mia roba
C'è un'intera brigata dell'esercito britannico li dentro
Rosa
Sono ancora intenti a schierarsi per fronteggiare l'attacco imminente
Ma l'attacco non avverrà mai
Il divertimento per me era disporre i soldatini come se dovessero affrontare un ingaggio particolare,
e poi, senza che nulla avvenisse, cambiare la disposizione
Sono ancora lì come li avevo lasciati venticinque anni fa
L'ufficiale ha il braccio teso davanti a se mentre sta per prendere la mira
la testa piegata verso l'alto mi guada implorante: "Vado?".
Ho richiuso il cassetto
Ho setacciato tutta la stanza in cerca di quello che avevo lasciato
Ho trovato tutto meccanicamente come se non avessi bisogno di ricordarne la posizione
Devo aver fatto un bel casino perchè mia madre è entrata
Giovane e bellissima
Rideva
Mi ha preso in giro
Una strana calma, una calma enorme
Non so cos'è
Ma non ho mai pianto tanto come al risveglio
Ho rifatto il percorso che mi portava dalla scuola alla casa dei miei
La prima volta dpo venticinque anni
C'è una sensazione che non ho mai più provato
Non abito più lì da sempre
Ho avuto una vita
Altrove
E' solo una stupida villetta con uno sputo di giardino, ma sarà la prima cosa che comprerò
Quando sarò ricco

1 commenti:

Anonimo 22 maggio 2007 alle ore 21:24  

a canzone è stupenda... ma io sono di parte... sono troppo un after...

sul post hai ragione!!

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