petizione per le Colonne

29/06/07

Continuando la vicenda per le Colonne libere, vi invito CALDAMENTE a sottoscrivere questa petizione promossa dalla PiazzadeiSoci.

Io ho già firmato.

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L'errore, tutto politico/pastorale, della Chiesa di Benedetto XVI

Questa notizia era attesa: Benedetto XVI ripristina la Messa in latino col chiaro intento di riavvicinare gli ultra-conservatori scismatici di Lefebvre, relativamente importanti solo in Francia.

Si tratta di una scelta pastorale/politica profondamente sbagliata perché molto costosa in termini politici (Lefebvre fu molto ostile al Concilio Vaticano II, il più alto momento spirituale del XX secolo, e non è molto amato dai Vescovi) e segna, a mio avviso, un grave errore di impostazione politico-pastorale: perché rincorrere gli ultra-conservatori?
Evidentemente sono gli ultra-conservatori quelli che Benedetto XVI vuole nella Chiesa di Roma, ma non sarebbe più saggio cercare nuovi linguaggi per parlare ai giovani? Sono le nuove generazioni quelle su cui investire, ed il Papa re-introduce il latino???
Dopo la controversa vicenda tra Ratzinger ed i Francescani, ora inseguire i Lefebvriani significa veramente arroccare la Chiesa in posizioni sempre più conservatrici allontanandola da linguaggi dei più giovani.

Peccato, io ho sempre l'illusione che il Vangelo sia un messaggio valido anche per il XXI secolo, basterebbe solo aggiornarne il linguaggio ed invece leggo con grande rammarico che si inseguono solo quelli del Concilio di Trento, sminuendo l'onda lunga della rivoluzione spirituale che portò il Concilio Vaticano II. Rileggessero gli atti di quel Concilio e sarebbe sufficiente, a distanza di anni sono ancora incredibilmente validi ed attuali.

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oggi me la tiro

28/06/07

Me la tiro, sì io me la tiro perché oggi ho preso la II laurea ed il diploma di Alta Scuola e, se non bastasse, ho vinto anche il diploma di merito per tesi di laurea in scienze regionali che non è affatto male se consideriamo che ero in lizza contro economisti e non contro planner va di lusso.

Ora esco e vado a festeggiare, ma oggi era giusto tirarsela, da domani torno il Duca di sempre, mezzo disoccupato e mezzo precario del pubblico impiego in attesa di un futuro quantomai incerto.

Tant'è...

Messico e Nuvole...

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de tempore

27/06/07

[Scrivo liberamente, non fate caso alle sfumature ma al senso generale]

Inizi ad avere cognizione del tempo alle medie perché quando eri alle elementari non ti passava per l'anticamera del cervello l'idea di tempo. Alle medie il tempo scorre da un giorno all'altro e lo capisci ogni mattina quando guardi l'orario che dovrai affrontare a scuola.
Verso il liceo inizi a misurare il tempo in settimane ché è il sabato il crocevia di tutto, settimana dopo settimana prepari i compiti in classe.
All'Università il tempo si misura in mesi, quelli che ti portano da una sessione all'altra e poi, verso la fine, inizi a capire che il tempo va misurato in anni.
E' quello l'orizzonte di riferimento, anno dopo anno punti alla laurea e poi a quella specialistica. Stai finendo quando ti manca "appena" un anno all'agognato pezzo di carta e poi, al lavoro, il tempo assumerà una valenza ancora diversa.
E ti chiedi come sarà il tempo quando guarderai tuo figlio crescere, se anche lui subirà questa dilatazione. E ti ritroverai come i vecchi a dire "mi sembra ieri che eri alto così...". E ti ritroverai come vecchio.

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Domani - succede - mi daranno la II laurea. Non so se me la sono meritata, per carità esami e tesi fatte, non senza fatica, ma sentirò parole che mi passeranno addosso come il vento passa sopra al mio Ducato che pur immateriale resta.
Pezzi di carta che certificano non si capisce bene cosa: ché prima non ero architetto ed ora lavoro in un dipartimento ché a detta di tutti non è d'ingegneri...
Tant'è, rispondo, ché ho sempre preferito che le etichette me le affibiassero gli altri (talvolta lusinghiere, talvolta han fatto male), quelle che mi interessavo me le sono già prese addosso (le trovate disperse nei luoghi del pensiero...).

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Tant'é...

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San Giovanni

24/06/07

24 Giugno, San Giovanni.

Non è un giorno come gli altri, è una ricorrenza che affonda le sue radici in culture pre-cristiane, in culture paleolitiche. Una ricorrenza atavica, dal significato profondo, che attraversa più culture e più paesi.

La Notte di San Giovanni, quella tra il 23 ed il 24 Giugno, è la notte dell'anti-Natale, è la notte dell'anno più lontana da quella del 24-25 Dicembre. E' l'opposto della Notte in cui il Cristo s'è fatto uomo, in cui Dio è venuto sulla terra.
La notte più lontana è, secondo la tradizione, la notte in cui il Demonio viene sulla Terra a raccogliere le anime destinate all'Inferno, alle Geenna delle fiamme eterne. E' la notte delle streghe, del Sabbah, è la notte della condanna eterna.
Questa credenza è legata al fatto che da questi giorni il sole inizia a calare, se per tutta la primavera ad ogni Meriggio il Sole era sempre più alto sull'orizzonte, da ora sarà sempre più basso (sebbene il solstizio sia il 21, la tradizione riconosce nel 23-24 la notte magica) fino al punto più basso da cui riprenderà a salire, ovvero la notte di Natale dove la speranza rinascerà e porterà il Sole, fonte della vita, a rialzarsi sull'orizzonte.

San Giovanni Battista è un Santo atipico: era Cristiano prima di nascere e prima ancora che Cristo nascesse. Nel Vangelo si sa che esultò nel ventre della madre, quando Maria già incinta venne a trovarla.
Cugino del Cristo, San Giovanni è l'unico santo di cui si festeggia sia la nascita (oggi) sia la morte, succede solo per il Cristo e per Maria. San Giovanni era cristiano prima che Cristo fosse, sapeva che il Vangelo si sarebbe avverato prima che si avverasse. Battezzò il cugino Gesù, ben sapendo che stava battezzando colui che avrebbe salvato l'intera umanità.
San Giovanni è il Santo atipico che può lottare contro il Demonio che porta via le anime all'inferno.

Tutta questa non è teologia, sono superstizioni e credenze che ho raccolto qua e là. Non credo che la Chiesa riconosca tutto questo, ma quello di San Giovanni e della sua notte è un fascino particolare, un po' come il sabato di Pasqua.

La notte dell'anti-Natale è notte di follia, di non sensi, di contraddizioni. La tradizione vuole che si accendano dei Fuochi nella Notte per sostenere il Sole che, d'ora in poi, inizierà a ridiscendere. Altrove si mettono sulla finestra pane e vino come segni dell'Eucaristia oppure ancora si lascia un uovo e si dice che, se all'alba si sarà formata la sagoma di una barca con l'albume, allora si sarà salvata un'anima dall'inferno.
Superstizioni, ma se io ne ho dato una lettura della matrice cristiana culti simili ci sono un po' in tutte le culture più arcaiche, soprattutto quelle di matrice agricola: dai celti ai barbari germanici.

Superstizioni, forse, ma anche segni di una cultura profonda che attraversa i millenni.

La passione per questa ricorrenza è legata a quella che è la mia canzone indiscutibilmente preferita.

FUOCHI NELLA NOTTE DI SAN GIOVANNI (CSI)

Parlano piano al sole le ombre stanche di rumorose rabbie e infinite menzogne
Lunghe di sterminati fili in lunga fila sorde ai tonfi di corpi che vengono abbattuti
Tra poco arrossa il cielo della sera sospeso tra azzurri spazi gelidi e lande desolate
Quietami i pensieri e le mani e in questa veglia pacificami il cuore
Così vanno le cose, così devono andare
Così vanno le cose, così devono andare
S'alzano sotto cieli spenti i canti di chi è nato alla terra ora di volontà focose speranze
E da energie costretto e si muove alla danza, danza, danza, danza, danza, danza, danza

Festa stanotte di misere tribù sparse impotenti, di nuclei solitari
che è raro di vedere insieme ancora E s'alzano i canti e si muove la danza
E s'alzano i canti e si muove la danza, danza, danza, danza, danza

Muoiono i preti rinsecchiti e vecchi e muoiono i pastori senza mandrie
Spaventati i guerrieri, persi alla meta i viaggiatori
La saggezza è impazzita, non sa l'intelligenza
La ragione è nel torto, conscia l'ingenuità
Ma non tacciono i canti e si muove la danza
Quietami i pensieri e il canto e in questa veglia pacificami il cuore

Così vanno le cose, così devono andare
Così vanno le cose, così devono andare
Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è
Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è
Chi è stato è stato e chi è stato non è
Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è
Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è
E non tacciono i canti e si muove la danza
E non tacciono i canti e si muove la danza
Danza, danza, danza, danza, danza, danza, danza, danza...
(Così vanno le cose, così devono andare...)

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Colonne: non una vittoria mutilata, ma una sconfitta attenuata

23/06/07

La storia delle Colonne ha un po' rotto, diciamocelo... Non so se questo sarà l'ultimo post sul tema, ma sicuramente riserverò meno spazio alla vicenda.

Mi dispiace per chi si è impegnato con risultati più che soddisfacenti, ma personalmente dissento dal giudizio di fondo sulla vicenda, come ho già avuto modo di spiegar loro.

Credo innanzitutto che abbia perso Milano con un'amministrazione aprioristicamente insensibile alle tematiche giovanili, anzi dichiaratamente ostile come le transenne hanno dimostrato.
L'unica gioventù che pare piacere all'amministrazione è quella ciellina, integralmente fedele alla Moratti; ostilità invece alla gioventù che crede che la differenza sia ricchezza: un approcio giudicato insopportabilmente di Sinistra ma che, in realtà, ricomprende anche tanta gente che comunque vota AN, la Moratti e amici vari (tant'è...).
A posteriori, avendo capito di aver fatto un stronzata, sono tornati indietro sconfessando De Corato, che l'aveva combinata veramente grossa e tutti avevano capito che era un intervento veramente stupido (transenne contro gli spacciatori???).

Ora, secondo l'amministrazione, i Giovani possono starci se stanno dentro la gabbia delle transenne e sotto le regole decise dal Comune. Non ci sono più reati perché ci sono 35 poliziotti che sorvegliano una piazza dove ormai non ci sta più nessuno.

Han fatto il deserto e lo chiamano sicurezza.

Non si capisce che la storia così è stata un fallimento perché le regole non si impongono, si condividono. E guardate che non è un gioco di parole, ma una rivoluzione copernicana. Ma ci vorrebbero dei governanti, non degli amministratori di condominio.

L'opposizione ha avuto due facce: la faccia sana e saggia di Montalbetti e Maran che hanno individuato un problema legato ad una decisione sbagliata della maggioranza e hanno lavorato per una situazione che potesse in qualche modo risolversi, hanno messo quella che si dice una "toppa". Esiste poi un'opposizione che ha strumentalizzato biecamente la vicenda contro la Giunta. Tant'é...
Della maggioranza c'è stata una sensibilità considerevole, soprattutto da AN che ha una certa apertura ai giovani (grazie Fidanza!). La maggioranza ha capito l'errore, anche se credo che dietro ci fosse la volontà di far capire a De Corato che non è lui che comanda.

Cosa si sarebbe dovuto fare?
Innanzitutto non c'è un progetto dietro alle Colonne, a regime come sarà? Riapriranno le colonne, al primo problema le richiuderanno e poi le riapriranno e così via (?).
Un intervento saggio (ma che avrebbe richiesto un progetto che l'amministrazione non ha) sarebbe stato chiudere la piazza con la scusa di lavori per installare barriere che difendessero le colonne, non "chiuderle e basta". I lavori di restauro sarebbero stata una scusa difendibile...
Altra cosa, essendo eccessiva la pressione sulle Colonne, bisognerebbe aprire nuovi spazi da qualche altra parte (Città studi? Bovisa? Parco Sempione col Castello?), attrarre i giovani da qualche altra parte (luoghi belli ed aperti, prezzi bassi, mezzi pubblici) e non scacciarli dalle Colonne. E' quello che Torino ha fatto con i Murazzi (qualche stupido dirà che sostengo Torino solo perché è di Sinistra, ma guardate che sostengo Torino e condanno Bologna che sta commettendo gli stessi errori di Milano, anche se lì la storia è diversa).
E poi, ma sempre si sarebbe dovuto avere un progetto, pensare ad una riqualificazione generale della zona con un intervento di ri-disegno dell'arredo urbano.
E non si racconti la palla che ora la Moratti è nuova perché quella giunta è lì da già 2 mandati (Albertini era amico suo...) o che il problema è nuovo (sono ALMENO 3 anni che si va avanti con 'sta storia).


Infine, chiudo con un messaggio di speranza che è quello rappresentato dalla piazza dei soci. Ci siamo conosciuti per la storia delle Colonne, hanno dimostrato di saper trattare col Comune, un'esperienza non scontata. Giovani che sanno alzare la voce e farsi ascoltare dal Comune facendogli cancellare una delibera (succede di rado...).
Una lezione di politica democratica alta, ottima, da ricordare e da cui imparare capendo, però, che una cosa è fare e comunicare le cose, un'altra è capire verso chi si sta comunicando. La manifestazione e le richieste sono piaciute all'amministrazione, ma ieri in piazza c'era molta meno gente, qualche curioso e poco più...

Se mai un giornalista passerà di quà troverà eccessivamente lungo questo post, ma non è a loro che mi rivolgo.


Milano ha perso, Milano conferma di essere una città ostile ai giovani, dai prezzi proibitivi e con pochissimi spazi per i giovani, dove per spazi intendo non solo di lavoro, ma di crescita collettiva generazionale. Birra Moratti, te la bevi da solo a casa tua. La Letizia non ha capito che non era ironia, ma maledetta verità: secondo questi provvedimenti, l'unica buona ragione per uscire sarebbe andare ad un incontro dove si fraintenderà don Giussani, ovviamente usando come segnalibri i volantini per Silvio...

Milano segna un'ostilità ai giovani. Credo che Ambrogio, sostenitore del culto di San Lorenzo, o i Cardinali Borromeo non sarebbero mai stati così bigotti ed ostili ai giovani.
Milano luogo di incontro, Milano è in mezzo alla terra, alla grande piana solcata da tanti fiumi, Milano dove passano le genti. Milano che lavora e Milano da bere. Già, perche non si lavora senza una vita privata, non si lavora per il lavoro ma per la vita...

Milano ha perso, ha perso l'occasione di essere città giovane, o cambia tendenza oppure si condanna a tagliarsi fuori. Torino emerge, i Savoiardi stanno scalzando gli Ambrosiani.

Ora ho un motivo in più per andare a farmene un master all'estero.

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2 mesi di 21: ora e sempre Messico e Nuvole!

20/06/07

Interrompo la serie di post sulle Colonne libere, per "celebrare" una ricorrenza a me cara che sono i due mesi dalla laurea. Due mesi che hanno significato tante cose, un passaggio non scontato. Un passaggio dal vecchio blog a questo su cui scrivo. oltreché al presumibile cambio di vita. Il primo lavoro (part time ed in un settore che fino a 1 anno fa mai avrei immaginato) e le incognite per l'anno che verrà (mi pigliate a 'sto master?), insomma niente di strano per la cronaca eppure si sente che qualcosa bolle in pentola (non solo per causa dell'arancione).

Ripenso spesso a Messico e Nuvole e non solo perché ce l'ho come suoneria del cellulare (me la sono fatta io non l'ho mica scaricata). A Milano si vedono raramente le nuvole ché il cielo sembra essere un lusso negato a questi animali urbani; il Messico è, come spiegavo nel mio ultimo post di là, una terra che non esiste, un mito, un'utopia. Pas ici, il est l'horizon vers le quel j'avance et il se fait tous les fois plus loin, si j'arretre il se rapproche.
Messico e Nuvole, sì come sempre, come un ritmo che resta in testa e lo canticchi in continuazione. Un pezzo che è poesia e che ti porta lontano, grande musica alla Paolo Conte, irriverenza di Jannacci, la melodia della Mannoia e la forza di Giuliano Palma.

Due mesi sono passati, sì. Non dimenticherò naturalmente quel 20 di aprile, anche perché niente sembra essere cambiato. Alcuni amici con me verso le prime esperienze di lavoro, molti altri mi raggiungeranno prestissimo.

Mi piace continuare nella logica delle auto-citazioni perché in fondo il web 2.0 è sia espressione sia auto-celebrazione, io cerco di farlo ironicamente cantando Messico e Nuvole.

Venerdì un incontro importante, molto, di quelli che, in quanto incontri-molto-importanti, non decideranno niente.

Tant'è...

Messico e nuvole, la faccia triste dell'America, il vento soffia la sua armonica che voglia di piangere ho...

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Ultim'ora da Palazzo Marino

Mi ha appena chiamato il consigliere Maran (grazie!) comunicandomi che il vicesindaco De Corato ha firmato l'ordinanza con la quale si riduce l'area transennata davanti alle Colonne.

Considerazioni a caldo:
1. (SCETTICO)
resto scettico perché voglio vedere "quanto" verrà ridotta l'area transennata: finché non vedrò venerdì/sabato sera resto scettico.
2. (POSITIVO)
Molto importante il fatto che di fronte ad una protesta con proposte serie e di buon senso l'amministrazione milanese abbia saputo firmare un provvedimento che fa marcia indietro segno che non è un'istituzione sorda e chiusa in se stessa, anzi ha saputo ascoltarci e rispondere adeguatamente.
3. (NEGATIVO)
resta una mancanza di sensibilità a priori verso i giovani, resta la sensazione di una città che dimostra di avere scarsa sensibilità rispetto all'accoglienza dei suoi giovani. In altre occasioni ho avuto modo di occuparmene, in particolare dei giovani studenti universitari, e devo dire che Milano fa proprio male su questo tema.

In conclusione: grazie all'Uomo Ragno!

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Colonne: passi avanti, ma ancora nessuna soluzione

Ho letto, come tutti, gli articoli di oggi, in particolare questo.

Io resto scettico ed in attesa di vedere la modifica all'ordinanza del Sindaco e, poi, di come essa verrà effettivamente implementata. Solo dopo di allora leggerò i giornali.

E' molto facile far uscire comunicati stampa per dimostrare che la Sindaco è sempre brava ed ascolta i cittadini, soprattutto i giovani, più difficile è cambiare un'ordinanza dicendo che Lei ha sbagliato (ricordiamo che l'ordinanza voluta da De Corato è però firmata dal Sindaco Moratti).
Per questo io resto in attesa: voglio risposte attraverso ordinanze del Sindaco, non attraverso comunicati stampa.
Al momento mi risulta che il Comune si sia limitato a dire che ridiscuterà la questione, questo non significa che la soluzione sarà migliorativa: per esempio (ma è solo un esempio) è indispensabile che si recuperi la fruibilità piena anche del sagrato, ovviamente nel rispetto della facciata della basilica.

Ringrazio il comitato cittadella per la segnalazione del loro blog che visiterò quanto prima e che, soprattutto, spero di incontrare direttamente in quanto anch'io sono residente della zona.

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una segnalazione

19/06/07

Segnalo questo articolo che mi sembra particolarmente azzeccato, giusto, centrato sul problema.
Le Colonne sono, erano l'esempio più bello di Piazza milanese, mentre quella dedicata a Diaz è l'esempio di come NON voglio una piazza.
Mi spiace per il buon generale e per il monumento ai Carabinieri (minchia signor tenente, grande canzone!), mi spiace perché quello è l'esempio negativo di come, purtroppo, sembra che si vogliano ridurre le piazze di questa città.
E se l'alternativa sono Piazza Schiavone o, peggio, Piazzale Cadorna si capisce ancora di più l'urgenza di salvare un luogo come le Colonne.
Perché? Perché è tanto bello stare all'aperto nell'ambrosiana città e negare questo significa negare la possibilità di fruire della bellezza di Milano.

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oggi in Consiglio comunale

18/06/07

Partiamo da due premesse per raccontare la giornata di oggi in Consiglio comunale.

La prima è che ho visto che l'articolo del mio blog di ieri (questo) è finito nelle mani del Sindaco che, quindi, diventa ad honorem una mia lettrice (non mi succede mica tutti i giorni...).
La seconda è che la protesta per liberare le Colonne prosegue e che viene portata avanti a prescindere dalle posizioni politiche di chi la promuove perché la Piazza, l'esistenza della Piazza è una precondizione necessaria per la politica (curioso portare avanti una battaglia ed avere idee identiche con chi ha valori e posizioni diverse, talvolta opposte alle mie, c'è da rifletterci...).

Veniamo alla cronaca della giornata (vi consiglio, come colonna sonora, la musica di The Entertainer di Scott Joplin).

16h00 - incontro col Consigliere Maran (Ulivo)
Pier ci riceve per spiegarci come funzionerà la giornata. Aiuto indispensabile perché non è così facile entrare nelle vicende di palazzo (grazie!).

16h30 - davanti Palazzo Marino
Molti giornalisti ci fermano per un po' di domande, c'era anche la Rai col Tg regionale (wow!). Troverete alcuni articoli in giro, ma fondamentalmente è stata illustrata la lettera che trovate a questo indirizzo.

17h00 - riunione con i capigruppo
Nella sala affreschi siamo stati ricevuti dai capigruppi di praticamente tutti i partiti (da AN a Rifo). Nonostante la seduta sia stata un po' caotica, sono emerse due cose positive ed una negativa.
1. (positivo) in settimana (venerdì?) verrà convocata una commissione in merito visto che TUTTI i partiti hanno riconosciuto che il provvedimento è quantomeno perfettibile.
2. (positivo) significative aperture dai rappresentanti della maggioranza segno che sta passando il messaggio che la protesta ha ragioni che superano mere contrapposizioni ideologiche, segno che le transenne le vuole De Corato e basta.
3. (negativo) qualche polemica a mio avviso evitabile tra i due schieramenti reciprocamente interessati a strumentalizzare a loro favore la protesta (chi per dire che la Giunta fa comunque male e chi per dire che la Giunta è comunque buona perché ascolta i cittadini: tant'è...).
In ogni caso, il giudizio sull'incontro con i capigruppo ci ha lasciati ragionevolmente soddisfatti (non ci illudevamo certo di risolvere le cose tutte in una volta).

19h00 (circa) - incontro con la portavoce del Sindaco
Il Sindaco Moratti ha richiesto un incontro con Noi ed ha inviato la sua portavoce (tecnicamente è la responsabile delle relazioni con la città). Incontro interlocutorio perché, naturalmente, con la portavoce non è che si potessero prendere decisioni, però è un importante segnale di disponibilità all'ascolto.

21h00 - giudizio conclusivo
Nel complesso la giornata è stata lunga e non facile, entrare in un Palazzo come quello del Comune non è facile, però divertente. Bene l'incontro con i Consiglieri, più "interlocutorio" con la portavoce della Sindaco, ci aspettavamo forse qualcosa in più.
Detto questo, abbiamo sentito significative aperture da parte di esponenti della maggioranza (AN in particolare, ma anche Lega e Lista Moratti) che si sono detti ben disposti a studiare soluzioni alternative in tempi brevi.
E' stato superato (almeno speriamo) il rischio di strumentalizzazione meramente partitica in favore di una discussione nel merito (ci è sembrato particolarmente convincente il discorso del capogruppo di AN). Personalmente ho anche apprezzato il discorso fatto da Montalbetti, persona che già stimavo, perché ha chiuso la discussione spazzando via partigianerie, dimostrando pragmatismo e sottolineando come sia centrale correggere l'intervento, monitorando l'evoluzione con l'apporto di istituzioni e diverse tipologie di cittadini.

----la richiesta----
La soluzione di cui mi/ci sono convinto è che sia necessaria la rimozione delle transenne con la conferma di praticamente tutto il resto delle ordinanze di Comune e Prefettura (bicchieri di plastica - han detto che quelli sono riciclabili, task force potenziata come uomini e mandato).
Via le transenne, sì a controlli di polizia laddove sono necessari.
No alla repressione che nega il principio di fruibilità dello spazio pubblico mascherandolo da tutela del patrimonio artistico;
Sì a controlli e sanzionamenti contro i comportamenti scorretti, integrazione della zona per migliorarne la vivibilità con più servizi igienici, più telecamere se necessario ecc ecc.

Ed il divertimento continua...

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verso il Consiglio Comunale di lunedì

17/06/07

Ciao, dopo la manifestazione di ieri sera, domani andremo in Consiglio Comunale a discuterne. Per l'occasione dobbiamo preparare una lettera di presentazione delle problematiche sollevate. Raccogliendo l'invito di Simone, ho cercato di farne una bozza che pubblico qui sperando di accogliere dei suggerimenti (non sono molto pratico in materia...).
Fatemi sapere.

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LETTERA APERTA

PER LA RIMOZIONE DELLE TRANSENNE

DALLE COLONNE DI SAN LORENZO

(formato provvisorio)

Una Città è fatta dai suoi cittadini e dai suoi luoghi. Il luogo principe delle Città, quello dove essa di manifesta nelle sue forme più alte, è sicuramente la Piazza.

La Piazza è, sin dai tempi antichi, il luogo fondamentale dove una città si esprime, si confronta, si incontra. È dalla Piazza che nasce il concetto di polis e, quindi, di politica che significa proprio occuparsi di ciò che riguarda la collettività, l’interesse comune.

Partiamo da questi riferimenti alti perché la Piazza ha una sua specificità tutta italiana, una tradizione che risale alle origini delle nostre Città, Milano compresa. La Piazza è il luogo dell’incontro, del confronto, talvolta dello scontro: la Piazza è, in sintesi, il luogo della democrazia.

Partendo da questo concetto, scriviamo questa lettera aperta in riferimento ai recenti interventi realizzati dall’amministrazione comunale nella Piazza delle Colonne di San Lorenzo.

Si tratta di un luogo molto caro a Noi giovani di Milano, non solo per il loro valore storico ed artistico da tutti riconosciuto, ma perché a nostro avviso ben rappresentano il concetto di Piazza, luogo fondamentale per vivere a pieno la Città, una città cui vogliamo sentire di appartenere.

Le Colonne di San Lorenzo sono il luogo simbolo dove è possibile l’incontro libero ed all’aperto, in particolare per Noi giovani.

L’intervento realizzato dal Comune cerca di agire su alcuni problemi dettati dalla massiccia ed invasiva presenza di Noi giovani. Tuttavia, pur riconoscendo le problematiche sollevate anche dai cittadini della zona, non possiamo non esprimere disagio per un provvedimento che, a nostro avviso, supera la misura necessaria generando sia effetti fortemente negativi sia comunicando a Noi giovani un messaggio apparentemente ostile.

Riconosciamo pienamente la necessità di un intervento, anche urgente, per correggere alcuni effetti deleteri ed indesiderabili determinati dalla nostra massiccia presenza, ma riteniamo che alcuni degli interventi posti in essere dall’Amministrazione comunale di Milano finiscano per eccedere la misura con risultati decisamente negativi.

In queste sere abbiamo manifestato in maniera spontanea, appoggiandoci non su associazioni o partiti ma sullo spontaneismo e sul passaparola tra i giovani che vivono le Colonne che così hanno dimostrato il loro interesse ed attaccamento a questa Piazza.

Abbiamo manifestato in maniera semplice, pacifica, spontanea, colorata e goliardica. Abbiamo cercato il dialogo sia con le istituzioni (in particolare il Consiglio di Zona 1) sia con gli altri abitanti della zona ed ora ci rivolgiamo al Comune.

La nostra protesta parte dal desiderio di poter di nuovo fruire liberamente della Piazza delle Colonne di San Lorenzo: siamo convinti che la risoluzione dei problemi, da più parte già sollevati, possa essere perseguita senza negare il libero accesso alla Piazza.

In particolare chiediamo:

- Rimozione immediata delle transenne dalla Piazza, limitandole al solo colonnato dell’ingresso della Basilica di San Lorenzo al fine di preservarne il valore storico-artistico;

- Conferma del divieto di vendita di bottiglie di vetro e di chiusura dei locali secondo gli orari indicati dal Comune;

- Aumento e miglioramento dei servizi igienici pubblici;

- Interventi mirati delle Forze dell’ordine contro i responsabili di atti di vandalismo, risse e schiamazzi di vario genere, anche mediante il supporto di telecamere opportunamente installate.

- Avvio di uno studio progettuale per l’installazione di strumenti di salvaguardia dei beni artistici che non limitino la piena accessibilità e fruibilità della Piazza.

Speriamo che questi provvedimenti, incentrati sul recupero della fruibilità dello spazio pubblico della Piazza ed integrati dalle opportune azioni contro comportamenti inopportuni, possano essere accolti al fine di preservare il valore sociale che la Piazza delle Colonne di San Lorenzo ha assunto per Noi giovani ed in generale per l’intera comunità cittadina.

I Giovani delle Colonne

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Chiesa e Gay-Pride

16/06/07

Intervento a spot per un tema che mi sta a cuore.

Mi sarebbe piaciuta una benedizione cattolica alla manifestazione gay di Roma perché la Chiesa dovrebbe tutelare i più deboli (ed al momento i gay rientrano nella categoria), dovrebbe esserci una pastorale omosessuale, ma giustamente questa benedizione non era possibile perché il Gay Pride era esplicitamente fatto in maniera anti-Vaticana: un muro contro muro inaccettabile. I Gay hanno messo in scena una provocazione pervasa da insopportabile ed aprioristico anti-clericalismo.

Se, come dice il mio relatore, "anche i figli di puttana sono figli di Dio", a maggior ragione lo sono gli omosessuali che di puttana non sono figli, ma che come tutti meritano di esser riconosciuti come figli di Dio. Basta a questo muro contro muro Chiesa-omosessuali, il Vangelo è una buona novella per tutta l'umanità, a prescindere dalle tendenze sessuali di ognuno.

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Ieri sera in Colonne

Ieri sera ero, naturalmente, in Colonne. Andiamo per tappe (cronaca, giudizi, rassegna stampa), così mi sento un po' giornalista.

22h30 - arrivo
Arrivo alle Colonne, in anticipo rispetto ai miei amici (ovviamente), e noto subito due cose:
1. han tirato fuori dalle transenne i cestini (protestare è servito a qualcosa!);
2. c'era uno spiegamento di forze pubbliche imbarazzanti! Quando sono arrivato c'erano tipo 20 ragazzi ed ALMENO 40 agenti (probabilmente molti di più) con circa 12-15 macchine al seguito (anche una camionetta).

23h15 - arriva l'Irresponsabile
L'Irresponsabile è colui che ha letteralmente cambiato la serata. La protesta, non essendo organizzata da nessuno, era un po' disorientata. Poi, il fischietto dell'Irresponsabile ha cambiato le cose e gli animi hanno iniziato a fare un po' del (giusto) casino (altrimenti che manifestazione è?).

23h45 - prime invasioni pacifiche
Alcuni ragazzi hanno iniziato a superare le transenne ed in maniera del tutto pacifica hanno manifestato sdraiandosi nell'area recintata verso le Colonne.

24h00 - invasione pacifica del sagrato
Poi, qualcuno ha tirato giù le transenne ed ecco una folla di centinaia si è riversata pacificamente nel sagrato al grido di "Colonne libere!". Tempo una mezz'oretta e poi la Polizia ha fatto uscire pacificatamente tutti.

01h00 - la protesta continua
Dopo essere usciti dal Sagrato, alcuni ragazzi sono andati oltre e hanno superato le transenne verso le Colonne. Tempo mezz'oretta ed anche da lì sono stati fatti sgomberare i più, tranne uno che ha fatto un po' di resistenza passiva (era uno noto alla Polizia perché "attivista" dei centri sociali). Poi alle 2 la protesta era già rientrata.

---giudizi personali---
Manifestazione assolutamente pacifica, ragionevole e che infatti la Polizia ha lasciato andare (intervenire di fronte a questi ragazzi che manifestavano in questo sarebbe stato veramente sconsiderato, peggio di Bava Beccaris...).
Un centinaio di ragazzi che supera le transenne ed "occupa" il Sagrato per mezz'oretta/un'oretta e poi ordinatamente va via. L'importante era far passare il messaggio che il provvedimento non sta bene, non piace ai giovani, ma senza che la cosa degenerasse perché la Piazza è il luogo della convivenza civile.
Mi è dispiaciuto vedere che tra centinaia di ragazzi pacificatamente motivati a far sì che esistano luoghi pubblici ci fossero i soliti 2-3 aprioristicamente anti-celerini, ma devo dire che alla fine della fiera uno solo si è sdraiato facendo resistenza passiva.
Mi è dispiaciuto sentire cori solo contro De Corato, e niente contro al Moratti che invece è la vera responsabile (leggi: colpevole).
Mi è sembrato un messaggio costruttivo. E' vero che era una manifestazione non autorizzata, è vero che è stata infranta un'ordinanza comunale, ma tutto in maniera assolutamente pacifica.
Stasera si replica.

---rassegna stampa---
Innanzitutto il blog dei veri promotori di tutto: qui.
Grande attenzione da parte di Repubblica (grazie al giornalista Bolognini!) che pubblica sia in merito alla delibera del CdZ1 (vedi qui) sia sulla protesta di ieri (vedi qui). C'è anche un bell'articolo di qualche giorno fa di Annovazzi qui: interessante, ma dimentica che i cittadini, che han giustamente sollevato il problema, sono contrari a questa soluzione.
Mi dispiace sentire un'assordante silenzio da parte di Corriere.it (forse nel cartaceo, ma è un tema per i giovani ed online doveva finire). Oltretutto, il Corriere è (sarebbe) il più milanese dei giornali...
Ovviamente niente da Il Giornale, mentre il Giorno ha fatto uscire un articolo ma mi chiedo dove fosse il giornalista perché vede una realtà che non c'era. Io ono personalmente finito su Epolis di cui potete scaricare la versione pdf qui (a pagina 28 c'è una mia intervista).
Nel complesso mi sembra che le reazioni della Giunta/maggioranza siano cerchiobottiste tra i duri e puri (Giunta) e chi magari ha capito che sta facendo una strXXXta (Consiglio).

Chiudo dicendo che è ridicolo che si intervenga massicciamente sulle Colonne quando niente si sta facendo contro le fucine dello spaccio di cocaina che sono le discoteche (andate verso Corso Como, ma non sono le sole...), ma probabilmente -come mi spiegava un consigliere di zona 1 di ForzaItalia- "perché alle Colonne c'è gente che prima gravitava attorno al Leoncavallo..." aggiungo io che invece in Corso Como c'è la gente che vi vota... gente che condanna lo spinello, ma poi è piena di cocaina... Curioso trovare una massiccia recinzione in una piazza (l'unica piazza...) entrando in guerra con quella piazza lasciando invece proliferare la commistione discoteche-spacciatori.

Stasera la manifestazione dovrebbe essere autorizzata.

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Oggi in Consiglio di Zona 1 (CdZ1)

15/06/07

Ho visto cose che voi umani manco potreste immaginare, ma andiamo con ordine.

Eravamo non tantissimi (una ventina). Siamo intervenuti subito Io, Matilde e Francesca (finalmente un po' di donne impegnate...). Discussione sterile soffocata da attacchi contro la Presidente di Zona (non so chi fosse, so che oggi ha dato una pessima impressione di sé, ma ci torno).
Alla fine una delibera fuffa votata dal Centrodestra con l'opposizione che si astiene. Delibera di cui poi cercherò di pubblicare il testo finale che è una misera mediazione tra le due mozioni. Quella dell'opposizione a me sembrava ragionevolmente moderata, ma centrava il problema, ma per questioni di numeri in consiglio (voti di maggioranza e numero legale) si è arrivati alla soluzione di cui sopra.
Un cerchiobottismo che accenna a qualche possibile critica alle transenne e fa intravedere qualche possibile proposta di miglioramento. Insomma, finirà carta morta com la maggioranza delle delibere dei CdZ...
Almeno, anche grazie alla mia lettera, è passato il principio che le Colonne devono essere un luogo pubblico accessibile da tutti.

Le chicche sono
1. secondo il capogruppo UDC (che ha preso a cuore il problema) è inammissibile "bivaccare sul sagrato di una Chiesa". Quando gli ho chiesto cosa significasse per lui "bivaccare" ha risposto: è inaudito che la gente si sieda sugli scalini di un sagrato! è una cosa che non si è mai vista! Dimmi una Chiesa dove succede? Io: il Duomo!

2. il Consigliere della Lega Bolognini ha fatto un attacco alla Presidente di Zona (di ForzaItalia) molto vivace. Non conosco i termini della vicenda, ma ha ravvivato gli animi.

3. UMILIANTE comportamento della Presidente di Zona. Ve lo racconto. In Piazza Duomo stavano facendo il sound check per il Festivalbar. Il CdZ si trova esattamente dietro al palco ed il volume era talmente alto che i consiglieri manco riuscivano a parlare col microfono tra loro. Un consigliere dell'opposizione ha chiesto perché la Presidente, nelle sue funzioni, non mandasse i vigili a controllare il rumore provocato dal palco (onestamente oggettivo). Lei ha fatto spallucce... Peccato che quando c'è invece il PoliSuona o altri concerti, i vigili sono ESTREMAMENTE ligi e controllano con solerzia i limiti sonori, comminando sonore multe: perché quando suona il festivalbar (leggi Mediaset) non si fanno manco i controlli? Se non lo sapevate, hanno multato il raduno di Chierichetti col Cardinale in Duomo perché facevano troppo rumore alla domenica mattina...

Detto questo, domani sera (venerdì 15) 22h30 ci ritroviamo in Colonne e vediamo di organizzare una manifestazione quanto più colorata possibile allo slogan "transenniamo le transenne".

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RI-COLONNI-ZZA-MILANO - protesta per le Colonne - Giovedì 14 Giugno 18h30 Consiglio di Zona1

12/06/07

Giovedì 14 giugno 18h30
CONTRO LE TRANSENNE ALLE COLONNE
Protesta al Consiglio di Zona 1
Via Marconi 2 (lato destro dell'Arengario, Piazza Duomo)



Perché? Perché così proprio non va.

La recinzione delle Colonne fa ridere, è un segno aberrante di una città che rifiuta i giovani e che quindi si auto-condanna a non avere futuro.

Le Colonne erano l'UNICA Piazza di Milano, ma tra poco dovremo usare il passato remoto... e a Noi milanesi usarlo pesa.
Le Colonne di San Lorenzo erano l'unica Piazza all'italiana, di quelle dove la gente si ritrova, sta assieme, parla e s'incontra.
Ditemi voi un'altra piazza a Milano? Cadorna è un piazzale-svincolo e Piazza Duomo è morta la sera. Piazza Leonardo da Vinci, Polisuona a parte, è ritrovo di micro-delinquenza, ma il Comune crede che siano piazze anche Schiavone (in Bovisa) dove un bel muro ha richiamato tutti gli spacciatori della zona.
A Milano stare all'aperto è ormai proibito, al più camminate, sì camminate che così vedete tante vetrine e così poi consumate.

E' una città dove si recintano le Colonne per cacciare "spacciatori, bonghisti e pankabbestia" (De Corato dixit): con quelle transenne qualche bonghista si è spostato di pochi metri, i pankabbestia stavano già da altre parti (e comunque vestirsi così può essere discutibile, ma NON è reato), ma soprattutto con quelle transenne gli spacciatori continuano a proliferare (forse perché non è con le transenne che si ferma la droga?????).
E poi mi chiedo come si possa mettere sullo stesso piano chi vende droga con chi suona i bonghi...

E' una città dove si vietano le bottiglie di vetro facendo usare i bicchieri di plastica (cosa discutibile, ma ragionevole).
Ma poi si recintano i cestini e si lascia fuori la campana di vetro: geniale!!!! (vedere per credere).

Il Comune (parola dell'assessore Masseroli) dice che apre la città ai giovani, ma poi chiude gli spazi all'aperto... per invitarti al Bistrot di Triennale Bovisa dove il thé freddo costa "solo" 4€!!! Immaginatevi il resto: ma con che razza di giovani pensano di avere a che fare???

Per queste (ed altre) ragioni è giusto protestare.

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riCOLONNIzzaMI: dalla protesta alla proposta

11/06/07

Ringrazio per i molti commentti (addirittura la Faina!), ma parlando con alcuni grandi intellettuali impegnati, come l'Irresponsabile, bisogna cambiare passo.

Intanto rispondo dicendo che:
1. (inciviltà): l'inciviltà è questione di educazione, non di leggi (vd qui). Mi vien da dire, ok alle telecamere, transennare non risolve il problema. Se bersi una birra non è reato (ma evidentemente per la Moratti rasenta il crimine, al punto da mettere sullo stesso piano spacciatori e bonghisti...), allora va bene avere delle telecamere o delle volanti fin'oltre mezzanotte.

2. (plastica o vetro). Trovo pratica la soluzione dei bicchieri, anche se la critica di Spezie è significativa. La proposta di Vincenzo mi sembra convincente, una buona soluzione di compromesso: accetterei anche il "guinzaglio invisibile", tanto se mi compro una birra per strada significa che sono a piedi e più di tanto lontano non vado.

3. Sono stato in Colonne sia venerdì sia sabato perché, come diceva Berlinguer, "bisogna conoscere l'avversario per sconfiggerlo".

Detto questo, bisogna iniziare a pensare a qualcosa per dare seguito allo slogan di Vince' ricolonnizzami (detto da un siciliano fa un po' paura, ma mi piace).

Si accettano proposte di protesta: volantinaggio? striscione? banchetto? trasferimento collettivo per venerdì e sabato davanti Palazzo Marino? Sapete dove abita DeCorato?

Per saperne di più qui trovate la conferenza stampa della Giunta, mentre molto più spassoso è questo commento dei nostri assessori dove, in particolare De Corato, mettono sullo stesso piano spacciatori, punkabbestia e bonghisti: peccato che solo i primi commettano un reato, i secondi magari non saranno bellissimi ma non fanno male a nessuno né, soprattutto, stanno alle colonne ed infine suonare un bongo non può essere messo sullo stesso piano di spacciare, dai!

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BOICOTTIAMO LE COLONNE, BOICOTTIAMO MILANO

09/06/07

La notizia: hanno transennato le Colonne e ora all'aperto non si possono più vendere bottiglie di vetro.

1. Le Colonne erano l'UNICA Piazza di Milano, ma tra poco dovrò usare il passato remoto... e a noi milanesi usarlo pesa. Le Colonne di S. Lorenzo erano l'unica piazza all'italiana, di quelle dove la gente si ritrova - sta assieme - parla - si incontra.
Ditemi voi un'altra piazza a Milano?
Cadorna è un piazzale e Piazza Duomo è morta la sera. Piazza Leonardo, Polisuona a parte, è ritrovo di micro-delinquenza, ma il Comune crede che siano piazze anche Schiavone dove un bel muro ha richiamato tutti gli spacciatori della zona.
A Milano stare all'aperto è ormai proibito, al più camminate, sì camminate che così vedete tante vetrine e consumate.

2. Mi sta bene che non si vendano più bottiglie, i bicchieri di plastica mi stanno benissimo. Qualche disagio ché i negozi devono adattarsi, ma lo accetto.
Certo, ora i carabinieri controllano RIGOROSAMENTE che non ci siano bottiglie, ma non ho visto un controllo sugli scontrini fiscali... ché a Milano tanto le tasse non si pagano ed è colpa dei terroni che non le pagano.
Aggiungo, che quei geni hanno transennato anche i cestini normali, lasciando fuori solo la campana del vetro per cui ora il mio bel bicchiere di plastica dove cXXXo lo butto?

3. La situazione alle Colonne era difficile per la convivenza abitanti-giovani, ma con le transenne i giovani si sono spostati di pochi metri e poi ricordiamoci che niente è stato fatto contro gli spacciatori ché evidentemente è meglio la cocaina di due bonghi che suonano (ricordiamoci che, con la Moratti, c'era il Ministro Miccicché che di cocaina s'intende...).

4. (la cosa che mi fa + incazzare)
Ieri, prima di andare in Colonne, ero ad un incontro dove l'assessore all'urbanistica del comune Masseroli (CL-ForzaItalia) vantava Milano come città per i giovani, perché questi sono la risorsa più importante di Milano (giudizio ampiamente condivisibile, purché non sia retorico).
Certo, secondo il Comune i giovani però non devono divertirsi all'aperto ché sennò fa male, anzi meglio nei locali dove la birra ti costa 5€ (così sono voti che arrivano dai commercianti) e gli abitanti non protestano (altri voti).
Ma i giovani (notamente tutti comunisti, ciellini a parte, e spesso di fuori per cui non votano) non è che possano spendere sempre 5€ per una birra (in alcuni posti, come l'Old Fox in Piazza S. Agostino, squallidamente annacquata...).
Diciamo poi che mettiamo la cultura per i giovani? Bene, in Triennale la mostra per Renzo Piano sono 8€, un thé freddo al Bistrot di Triennale Bovisa sono 4 € (cazzarola!): per cui o sei un trentenne single che lavora, oppure non puoi permettertelo. Però se sei un trentenne single che lavori, non hai il valore della famiglia e quindi al family day non ci potevi venire e quindi è meglio se cambi vita...
Ma alla Moratti i giovani piacevano, come dimenticare la lista G20 o il vero grande leader della Milano giovane: il consigliere di ForzaItalia Lorenzo Malagola. Ah no scusate, i ciellini non vanno alle colonne ché quello è da comunisti, mentre CL è a-politica, lei pensa all'educazione dei giovani.

E quindi?
Quindi o ti diverti restando in un locale, così paghi di più ed i commercianti sono contenti, oppure non pensare di stare all'aperto. Tutti chiusi in casa, così finalmente saremo anche noi dei tavernicoli brianzoleggianti tutti Chiesa e Lega Nord, usciremo per fare le Ronde: sia mai che qualche giovane osa stare all'aperto: comunista!

Bisognerebbe far girare la voce per un boicottaggio sistematico della zona Colonne-Navigli in modo da far andare in malora anche i commercianti, così forse il Comune li ascolta.
Questa è una maledetta ipocrisia: da che mondo è mondo i giovani vogliono incontrarsi e questo significa un po' di casino.
Se mi va bene tenere i bicchieri di plastica (giusto, giustissimo), però perché il Comune fino a ieri teneva la polizia alle Colonne solo fino a mezzanotte? Ovvio che poi c'era casino senza controllo. Due, perché in Colonne è facilissimo trovare la droga, ma ci si preoccupa solo che i commercianti non vendano bottiglie di vetro (ovviamente, lo scontrino è un optional, ché loro sono già allo sciopero fiscale).

Se si vuole una città giovane, bisogna accogliere i giovani e soprattutto far sì che abbiano dei luoghi dove stare. Dei luoghi milanesi. Facciamo girare la voce, basta Colonne, basta a questa Milano.

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Occitania (G. L. Ferretti)

08/06/07

Di là dal mio crinale, da cui si vede il mare,
d’autunno e in primavera con il tramonto sale
l’odore degli orti, il suono delle corti
un gusto di equilibrio, di misura
“mezura” che non dura.

s’intristisce la sera tra echi di dolore
e canti di preghiera:
è l’Occitania, che ancora si dispera.
Occitania: le donne, i cavalieri, i trovatori
i Catari, le corti d’amore.

Ai soldati che chiedono:
-come distingui un Cataro da ogni buon cristiano?-
Simone di Monfort,
comandante del Re in dotazione al Papa per la prima crociata,
risponde: -Uccideteli tutti: Dio riconosce i suoi-
Detto. Fatto. Uccisi tutti.
OCCITANS tous OCCIS

Di là dal mio crinale, da cui si vede il mare,
d’autunno e in primavera con il tramonto sale
l’odore degli orti, il suono delle corti
un gusto di equilibrio, di misura
“mezura” che non dura.

La notte inghiotte la sera,
sfiora la rosa, sfiora la lavanda
il giglio di Lorena con la croce di Roma
qui massacra e comanda:
non s’osi vivere, se non in penitenza
ubbidienza indulgenza.
Guai alle donne che devono servire
partorire in dolore, guai a chi le difende
e guai, guai a chi si arrende.
Monsegur anno 1244

OCCITANS tous OCCIS
al rogo gli occitani: vecchi donne bambini
vivi morti feriti, malati e sani.

Al rogo gli Occitani!
e ancora gli par poco:
se ne infanga la memoria,
sbagliando la materia.
Il fango si fa terra,
germoglia e fiorisce la storia

Di là dal mio crinale, da cui si vede il mare,
d’autunno e in primavera con il tramonto sale
l’odore degli orti, il suono delle corti
un gusto di equilibrio, di misura
“mezura” che non dura.

la notte inghiotte la sera:
sfiora la rosa, inacidisce il miele
le donne d’Israele s’intristiscono in lor cuore
sanno che va male, va male a peggiorare
sanno di già che diaspora
diventa shoah.

I forni crematori sono il progresso dei roghi.
I forni crematori sono il progresso dei roghi.

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de lege et regula

06/06/07

Un concetto molto importante lo spiegò il mio prof di scienze politiche.

La legge serve solo ed esclusivamente per autorizzare qualcuno a premiare o più spesso punire qualcuno che ha dei comportamenti ritenuti, rispettivamente, virtuosi o negativi. Punto e basta.

La legge non può indurre comportamenti se non nella misura di incentivi, di premi che non è affatto detto che m'interessino. Possono incaricare qualcuno di punirmi se ho avuto comportamenti sbagliati, ma possono intervenire solo dopo che io li ho commessi e quindi, in ultima analisi, non possono impedirmi di farlo. Possono imprigionarmi se ho ucciso qualcuno, ma non possono impedirmi di ucciderlo.

Esistono poi sicuramente delle regole di natura amministrativa per cui, se non ho quel certificato non posso chiedere quel documento/fare quella cosa (se non ho la carta d'identità ed il certificato elettorale, non posso votare).

Questo lo scrivo perché troppa gente sopravvaluta il ruolo della legge e delle regole. Esiste invece una sfera enorme extra-lege, pensate a tutti i comportamenti possibili: la pubblicità probabilmente ci determina più delle leggi. Pensate poi che molte leggi sono lettera morta se non c'è nessuno che le fa applicare.

Quante leggi, di varia natura e spesso di grande qualità, restano inapplicate? L'Italia, ma anche altri paesi come la Francia, sono fatti di avvocati, gente per cui se c'è la legge allora il mondo esiste ed invece la stragrande parte della nostra vita non dipende dalle leggi.

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un po' di novità

01/06/07

Dunque, questo week end sarò via per varie feste di famiglia, ma avevo alcune cose che dovevo pubblicare.
1. un pensiero sul 2 giugno, festa importante;
2. una riflessione spot, ma importante su Chiesa e pedofilia.
3. una lettera lunga quanto bella che ho ricevuto attraverso una catena via email.

Infine, segnalo il blog di una mia lontana amica che vale la pena di essere visitato.

Credo possa bastare per un po'...

:)

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ad Annozero

Non ho visto ieri Annozero, ma non l'ho fatto per snobbismo, semplicemente ero fuori casa. Condannabili i casi di pedofillia, dei preti in particolare. Ma si capisca che tra i danneggiati c'è anche la Chiesa, dove un bastardo pedofilo rovina il lavoro che fanno nelle periferie centinaia, migliaia di preti. Là, nelle feriferie delle nostre città dove né lo Stato né i partiti arrivano, dove Comuni, Province e Regioni falliscono, i preti ci sono e curano giovani e vecchi. E' purtroppo vero che basta uno stronzo a rovinare il meritorio lavoro di tante persone tutti i giorni.

Su questo non si poteva tacere.

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Viva la Repubblica


Il 2 giugno mi piace come festa, è la festa della Repubblica. E' la vera nascita democratica della nostra Patria ché prima l'unificazione era stata militare e voluta soprattutto dai piemontesi (discutibili i plebisciti popolari di annessione al Regno d'Italia). E' una nascita basata su principi forti e condivisibili sanciti nella Costituzione, perfettibile nelle istituzioni ma non nei valori.
Orgoglioso di essere italiano, bastardo da generazioni invase da orde barbariche e migrazioni mediterranee, bastardo parlante una lingua che in fondo qui ognuno parla come vuole, bastardo ché a Milano nessuno (o quasi) è veramente milanese.
Italiano, orgogliosamente europeo. Un tricolore dove il verde non c'azzecca granché col rosso (fa un po' kitsch) ed un inno che è una marcetta manco tanto allegra, ma siamo fatti così.
Dicono che il verbo più "italiano" che tutte le lingue ci han rubato sia "arrangiarsi" e quindi ne facciamo una bandiera. La nostra Repubblica passa irrimediabilmente per una macchina con dentro il corpo di Moro, un passaggio strettissimo e difficilissimo da capire per noi oggi.
A costo di essere banale, mi piace chiudere con questa canzone.

» Viva L'Italia « [F. De Gregori]

Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia domenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.

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Marianna

Posto questa lettera ricevuta da un'amica di una mia amica e forse qualche altro passaggio c'è stato. Non so di chi sia, ma mi piace e quindi la pubblico qui, pur senza sapere chi sia veramente l'autrice. Mi piace pensare che si chiami Marianna come il simbolo della Révolution française.


Cari amici,
a ventitrè anni ringrazio la vita per quello che mi ha dato. Anche le esperienze negative mi hanno formata: la difficoltà di crescere in un ambiente fuori da ogni canone, inconciliabile con la morale perbenista dei molti coetanei che sono stati a scuola con me, e attorno a me. L'insofferenza di scoprire da parte di molti uomini, che pure mi stimavano, l'innalzarsi dei muri dell'ironia, per residui di maschilismo, chissà -l'Italia è un paese mediterraneo- o per loro semiconsci complessi di inferiorità. E così ho imparato a raggirarli, facendo all'occorrenza la bambina, la sciocchina, la passionaria, ma in fondo li compativo, li disprezzavo, dando ragione allo stereotipo dell'uomo che domina solo in apperenza, mentre la donna, silenziosa, tesse astute tele, alle spalle e nell'ombra. Ma io non l'avrei mai voluto. Quanto avrei sognato un mondo e un modo di pensare realmente egualitario! Quanto fa male scontare ogni giorno il niente di nuovo sotto il sole, l'eterno ritorno, l'umana imperfezione e corruzione, inerte, la pesantezza antica di questo paese così vecchio, così atavicamente corrotto, atavicamente ipocrita, quando non desolantemente analfabeta. Analfabeti e sepolcri dalle code di paglia, entrambi -gli uni per insipienza, gli altri per gestire in qualche modo le loro pesanti code- placano il loro demone sacrificando a immonde morali, al nazionalismo, alla purezza dell'etnia. E sempre questo baco nel cervello: se fossi anche io, che mi sento pura, e molti di voi, che credo puri fino al midollo, se fossimo anche noi lassù, come loro, sugli scranni, ce la faremmo a rimanere integri? A non intercettare neanche una fragile busta sotto il banco? A non schermare il nostro abdicare all'etica con qualche isterica morale da caccia alle streghe? Già, mi avrebbero bruciata, sono una femmina, non ho mai guardato la televisione, non sopporto più i preti, mi faccio troppi problemi di fronte all'incoerenza del mondo, alla bruttezza del mondo; e per di più ho un giardino boscoso, "disordinato" dicono loro, delle galline mezze brade e.. tre gatti, di cui una anche cattiva e spiritata, da vera strega!
E accetto questo ruolo, non posso fare altro, ruolo che dovrò scontare, io, fragile figlia di questa società in folle corsa, con dolorose psicoterapie, per imparare ad accettare, e ad essere saggia. Per imparare a non aborrire il mio simile quando vota contro l'africano di turno, lo zingaro di turno, tutti quanti reietti, rifiuti, il ricco bacato dalla ricchezza, dal cellulare, dalla gotta, dal colesterolo, dall'alienazione, l'altro dalla fame, dall'uranio impoverito, dal degrado. Quanto mi fa pena, tutta quanta questa umanità. Gli Iracheni che nasceranno con la leucemia, il Congo, distrutto da una storia di morte, distrutto dall'Aids, e anche i miei cugini, sì, i miei vecchi compagni di classe del liceo, che non frequenteranno mai dei ragazzi che non possono permettersi il corso di vela a Capraia, che credono che la "destra" salverà il loro valori similvittoriani, che credono nella "cultura padana", che non leggeranno mai Lawrence, Shakespeare, non leggeranno mai Lao tze, e, se li leggeranno, non li capiranno.
Sì, una nuova caccia alle streghe: la "sicurezza", l'ordine, la pulizia. Ma qui non c'è cultura! Dove sono le canalizzazioni, i filari di pioppi, i terrazzamenti dei nostri avi padani, sanamente analfabeti, sapienti della terra? Andate laggiù, ad Affi, antico snodo padano, dove la Val d'Adige risale verso il Nord, e si snodano le morene, fin giù, verso lo specchio del lago. I boschi dove i nostri avi padani, i Celti dagli occhi quasi a mandorla, e gli zigomi alti, sacrificavano ai loro druidici totem, alle loro querce, prima, almeno, che arrivassero i Romanacci super-organizzati a colonizzarli un po', a fare un po'di pulizia etnica -ma senza uranio-, prima ovviamente dei ferini Longobardi, degli Ungari, dei virilissimi Unni, delle penetrazioni tedesche del Seicento, e prima di qualche lanzicheneccone dalle origini serbe. E poi, molti dei contadini che consacravano le terre coi loro filari sono partiti. Alzi la mano che non ha almeno un parente emigrato Francia, in Belgio, in Argentina, in Brasile! ("Chi è senza peccato"....) Padani? Origini cristiane dell'Europa? certo, livellamento cristiano, ma.. origini? Vi auguro di vedervela coi fantasmi dei nostri druidi, o al massimo con i nostri Ermes degli antiche crocicchi. O sì, gli antichi dei esistono ancora, l'uomo non è diverso da quando si rannicchiava nelle grotte durante l'ultima era glaciale e guardava attonito il sole tramontare: le Sirene ci chiamano dai reparti di Intimo dei grandi magazzini, Ares urla nel marito che prende a martellate la moglie. La nostra condanna é che non lo sappiamo, non li riconosciamo, non li omaggiamo e esorcizziamo, e loro trasbordano, e loro ci divorano. La nostra condanna, la LORO condanna, è che non hanno il coraggio di guardare dentro il loro sepolcro. Intrecci di "razze", mediterranei brevilinei, Goti dalle gambe lunghe. Persino alcuni di voi, cari amici, e me, siamo palesi devianze all'uniformità etnica di queste lande: il mio fidanzato Filippo rivela nei suoi capelli crespi e piccolo naso barbero le origini siciliane-nordafricane..
Siete dunque arrivati ad Affi? Bene, dove sono i sacri terrazzamenti, gli antichi santuari, i vecchi sentieri su cui marciavano i carri dei mercanti delle ronchiole?
Svincolo autostradale Verona Nord, almeno dieci centri commerciali tutti concentrati, dove i veronesi vanno la domenica a farsi insegnare cosa devono considerare importante nella loro vita, discoteche, capannoni di marmi zeppi di Africani e Rumeni che vi passano un terzo della loro vita, otto ore al giorno, e ci sono anche grati per avere dato loro questo lavoro.. En passant (?) sotto la collina fino a poco tempo fa, se l'hanno sgomberata come sembra, una bella base Nato con un bel po'di testate nucleari. E qui il testosterone dei nostri baldi ragazzotti padani so che va alle stelle... I missili! Che beeeello! Ma perchè non li mandiamo a fare questa stramaledetta iniziazione virile che dimostrano di bramare mandandoli a giocare un po'in Iraq, e facciamo tornare, poveracci, un po'di marines afroamericani, che, tra l'altro, hanno già la sfortuna essere per metà afro?
No, no, non venitemi più a parlare di cultura padana. A questa gente la cultura manca del tutto. Non venitemi a parlare di Papa, di famiglia, di valori. Questa gente è così empia, così atea, nello sventrare ogni giorno la terra che li ha partoriti, nel dare gli anabolizzanti a migliaia di mucche stipate in un capannone. "Ma sono in fondo solo animali, dài!" Dannato, maledetto, arrogante antropocentrismo giudaico-cristiano!
Ma "in fondo sei solo una giovane passionaria e velleitaria", dicono a me, "una patetica sessantottina fuori tempo", dicono, alzando le spalle tutti questi uomini dentro le righe: così persone oneste, pure, colte come pochi, come una meravigliosa professoressa che molti di noi conoscono, vengono neutralizzate, con un'alzatina di spalle. Povera gente che vive nell'ipocrisia, nell'ignoranza, nella cecità! "Maledetto il tempo in cui i monocoli guidano i ciechi"..
Se diventerò vecchia, avendo imparato ad accettare, se diventerò vecchia essendomi rassegnata, essendomi rinchiusa a vagheggiare i miei paradisi perduti, a vagheggiare i miei vecchi Greci, che nel male erano tra l'altro simili a noi, anzi, mi sa, anche più razzisti, e morivano a vent'anni di parto e in guerra contro gli Spartani, ma almeno vivevano in un mondo più lento, e più bello, se diventerò vecchia, cosa vedrò fuori dalla mia finestra, tra i rami dei vecchi olmi, se non li avranno fatti tagliare? Vedrò ancora gli ultimi prati di grano, tra il mio quartiere, Avesa e Quinzano, dove è sepolto il mio difficile nonno severo, dove a sedici anni andavo a cercare disperatamente una verità, durante gli acquazzoni di aprile, graffiandomi le ginocchia tra i rovi e i papaveri, dove ho dato per la prima volta la mano al mio Filippo, dove abbiamo contemplato inquietati, un'estiva luna piena, ultimo angolo di vecchio mondo ai bordi di questa città troppo ricca? Vedrò ancora alzarsi sopra gli ulivi l'antica chiesa romanica di S.Rocchetto, dove andavo a guardare i fiori di ciliegio con la mia amica Monica, parlando del futuro, dove ho portato la bambina di mia sorella a guardare gli aquiloni? I boschi delle vallette attorno, dove puoi trovare i bruscansi, i germogli violacei alla liquirizia del pungitopo, dove fanno il nido le upupe sfacciate, dove la domenica le stanche famiglie di Quinzano, mononucleari, televisionizzate, le stesse che sicuramente hanno votato Tosi, qualche volta vanno, quando non vanno a fare spese, e probabilmente avvertono da qualche parte, nella loro
anima, un senso di pace, di CASA, di rimpianto. Ci saranno ancora, domani?quando oggi, dall'altra parte del mondo, microcosmi molto simili, sentieri tra i filari, vecchi piccoli villaggi santi, pozzi, stalle, tradizioni, canzoni, stanno venendo pezzo dopo pezzo distrutti, disumanizzati, abbrutiti, sacrificati a questo maledetto sistema che ci permette di invecchiare, perdere la fantasia, la speranza e la passione in un'inutile, e senza vita, abbondanza?
Marianna
PS Ho scelto di mandare questa lettera a due professori della mia università che si sono candidati nelle ultime elezioni. Voglio ringraziarli con tutto il cuore di averlo fatto. Poi ho voluto mandarla ai miei amici, i miei compagni di battaglia, che in modi diversi stanno tutti lottando per quello in cui credono, in questo mondo dove farlo è così difficile, incorrendo troppo spesso, purtroppo in delusioni e sofferenze. La mando ad altre persone che stimo, che mi hanno insegnato tante cose nel mio percorso di studente, e che meritano che io apra a loro, senza vergogna, la mia anima. Vorrei mandarla a chi so che mi contesterebbe in mille modi, a chi so che la pensa diversamente, a chi è cinico -anche se avrete capito che anche nella mia anima, di fronte a tutto questo male, un po'di cinismo c'è, ma non tale da smorzare mia passione- a chi non è riuscito a spezzare le catene famigliari e che si ritrova da generazioni a votare a destra, alle ricche famiglie veronesi che hanno tutti gli a votare Berlusconi, a chi è stato ingenuo, e si è lasciato onnubilare da questi populistici allarmismi pro-sicurezza, e che non si rendono conto che Verona è una delle città più sicure di tutti i tempi, a chi è ipocrita e continua a nascondersi dietro fili d'erba. A chi è talmente deluso da una sinistra nazionale che non è affatto sinistra, ai quali non posso che dar ragione, a chi ha introiettato nella sua storia familiare un viscerale anticomunismo generazionale: spero sia chiaro che in tutto il mio discorso non è di Comunismo che si tratta, ma di valori di fatto molto più profondi, e imperituri, e che hanno a vedere soltanto fino ad un certo punto con il fatto che io attualmente mi ritrovo a votare estrema sinistra.
Grazie a tutti.

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ancora sulle amministrative 2007

L'analisi di Michele Serra è indiscutibilmente giusta (grazie a Spezie). Caro Governo, riesci a fare qualcosa di Sinistra? Ma non un tuo ministro (vedi Bersani, Mussi o Bindi), riuscite a fare 2 azioni politiche, non dico grosse, ma almeno grandicelle, e non darvi contro subito dicendo che è "troppo" di Sinistra o "troppo poco".

Lo diceva Moretti, ora che si è al governo "fate" qualcosa di Sinistra, ma non è un "fai", ma un "fate". "Voi" non è un banale plurale di "tu", significa che c'è un collettivo a cui rivolgersi. Ecco sì, mettiamo su un bel Kollettivo ed okkupiamo Palazzo Chigi. I ragazzi sono bravi, tutto sommato ci san fare, eppure...

Non mi metto tra i delusi, sbatterò la testa ma non sono un deluso di questa Sinistra. Si potrebbe fare di più e meglio, però non voglio cadere nel qualunquismo deluso-disfattista che si sta diffondendo a Sinistra. Non voglio, semplicemente non voglio. Esco da una facoltà dove la parola più importante era "progetto" ed a questa parola voglio restare fedele.

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For wayfarers | Per i viandanti

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