Due lezioni partendo dal Cirillico

15/07/07

Molti dei fatti a cui mi riferisco sono probabilmente di natura leggendaria, ma in queste cose è più importante il senso della storia, che la sua effettiva storicità. E' una storia che ha oltre 1.000 anni, ma vedrete che tocca un tema di estrema attualità.

Cirillo e Metodio, fratelli del IX secolo d.C., furono inviati dall'Imperatore ad evangelizzare gli Slavi. Leggenda vuole che gli fosse apparso in sogno San Nicola di Mira, e per questo è ritenuto l'ispiratore spirituale della missione (a parte la leggenda, il culto di San Nicola era molto diffuso nella regione da cui Cirillo e Metodio provenivano).
San Nicola di Mira (meglio noto come San Nicola di Bari, visto che ora si trova - forse - lì, ma quella è un'altra storia) sarebbe giudicato l'ispiratore della cristianità degli Slavi e per questo il suo culto è così diffuso nell'Est Europa (curiosamente, il suo culto è tornato in Occidente sotto forma di Santa Claus, ma magari ci tornerò con un altro post).

San Cirillo è noto in particolare perché avrebbe tradotto pezzi di Vangelo o di importanti preghiere e di liturgia codificandoli in un alfabeto che da allora porta il suo nome. Mi riferisco, ovviamente, all'alfabeto cirillico diffuso - appunto - presso gli Slavi.
Cirillo, colto intellettuale di matrice greco-bizantina, capì che l'alfabeto greco (tantomeno quello latino) non poteva andare bene per quelle lingue e pensò bene di inventare qualcosa ad hoc (mischiò un po' di greco e di latino, infatti alcuni caratteri sono uguali).
L'impatto è evidente visto che ancora oggi lo utilizzano, ma la rilevanza culturale è enorme perché non è solo un'invenzione grafica. La persistenza dell'alfabeto cirillico ci permette di capire quanto la missione di evangelizzazione sia stata ricca, complessa ed efficace. Si aggiunga il fatto che allora gli Slavi non erano propriamente un popolo colto e raffinato, anzi erano a livelli barbarici.
(NB Non voglio dire che dalla missione di Cirillo e Metodio dipenda la grandezza della cultura Slava, ma sicuramente il loro contributo è stato assai rilevante).

Di questa storia, due lezioni sono da conservare.

1. Nicola di Mira, ovvero il ruolo dei Santi.
I Santi servono perché sono uomini e donne come Noi. Nicola era il vescovo locale che nel III/IV secolo dC significava un'autorità enorme, non solo spirituale ma spesso anche politica, culturale ed amministrativa. Sottolineo il fatto che, come per Sant'Ambrogio, erano tempi abbastanza difficili per le istituzioni. La loro vita non è affatto divina, come quella di Gesù, ma il loro insegnamento porta gli uomini ad essere migliori prendendo esempio da altri uomini.

2. La missione di Cirillo, ovvero coniugare il Vangelo.

La vera rilevanza della missione di Cirillo è che capì che il Vangelo doveva essere annunciato agli Slavi, nella loro lingua. A costo di rinunciare al greco o al latino, Cirillo arrivò ad inventarsi un alfabeto pur di compiere la sua missione. Cirillo ha dimostrato che conta di più annunciare il Vangelo che la lingua o l'alfabeto con cui lo si fa.

Questo secondo punto dimostra come una Chiesa giovane, in espansione, dove la testimonianza dei Santi è ancora forte (vd 1), sa capire la realtà che la circonda, adattarsi ad essa (vd 2) senza intaccare il messaggio evangelico. Adattarsi alla cultura locale non pregiudica la missione evangelica, al contrario contribuisce a rafforzarne l'efficacia inventandosi forme nuove di comunicazione senza ostinarsi a ripetere schemi comunicativi vecchi ed imporre linguaggi obsoleti.
Spero sia chiaro a quale evento di cronaca contemporanea mi riferisco.

0 commenti:

For wayfarers | Per i viandanti

Duke's guests | Ospiti regolari

  © Free Blogger Templates Columnus by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP