danni o opportunità perse?

03/07/07

Mi sto occupando di valutazione di politiche, tema spinoso. E' un ambito che chiama in causa l'Economia, disciplina alta e raffinata se non ridotta e banalizzata come sempre. L'Economia è la disciplina dello scegliere in condizioni di risorse limitate.

Due i concetti che voglio richiamare oggi.
Il primo è il concetto di danno diretto, ovvero se lo status presente subisce un'azione per cui diminuisce. E' semplice: quando avete 1.000€ e ve ne rubano 100€ subite un danno diretto.
Esiste invece un secondo tipo di danno che deriva dall'opportunità persa. Il proprio status non peggiora, ma si perde l'occasione di incrementarlo. I propri 1.000€ restano 1.000, ma non diventano 1.1000€. Questo mancato guadagno rappresenta un danno assai rilevante, nonostante lo status del soggetto resti immutato.

Il tema è rilevante perché spesso le opportunità sono invisibili, non ci si accorge di cosa si perde, non si ha consapevolezza del valore di quell'opportunità. Si può darne una lettura meramente economicistica per valutare questo tipo di investimento (= valutare il ROI, return on investment, ovvero il ritorno monetario di un investimento) che può andare bene quando lavorate in borsa.

Se invece valutiamo delle politiche, ma il discorso vale anche per le nostre vite di tutti i giorni, è difficile valutare queste opportunità: un lavoro può essere scelto solo in funzione dello stipendio? certo che no, ci sono anche il tipo di mansioni, le prospettive di carriera, l'ambiente...

E' anche difficile capire le opportunità perse perché rischiano di lasciare addosso malinconia, rammarico e, diciamocelo, del senno di poi sono piene le fosse.

Il gioco non è semplice, ma bisogna capire che si subisce un danno considerevole anche dalle opportunità non colte. Questo può succedere o perché non si è ancora pronti o perché chi deve decidere non è all'altezza o perché chi si propone non riesce a far capire il valore dell'investimento (cogliere un'opportunità serve soprattutto in un'ottica futura, dove il ritorno è traslato nel tempo, in questi casi è più interessante).

Questi due concetti (non vedeteli come antitetici né complementari, sicuramente come integrati/imparentati) mi rimbalzano in testa da alcuni giorni: sono concetti che interrogano l'Italia come le politiche di livello internazionale/globale, ma anche la realtà che ci sta intorno e sono concetti applicabili anche alle nostre vite quotidiane.

Pensateci e vedrete che queste teorie accademiche sono tutt'altro che lontane dalla realtà, anzi sono incredibilmente concrete.

1 commenti:

Anonimo 4 luglio 2007 alle ore 20:05  

Meglio cercare di non pensarci troppo se non hai la possibilita` di intervenire altrimenti non fai che rovinarti la giornata :)

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