a proposito delle esenzioni fiscali per la Chiesa

30/08/07

Sapete tutti di cosa parlo, per cui non richiamo la notizia.

L'UE si informa e quindi non sono ancora provvedimenti, però bisogna fare attenzione ad alcuni elementi.

1. E' stata un'iniziativa dovuta quella dell'UE a seguito della segnalazione dei Radicali, notamente accecati dall'anti-clericalismo più feroce e tendenti a fare di tutta l'erba (la Chiesa) un fascio da sradicare.

2. La Riforma Berlusconi incriminata è effettivamente ampiamente discutibile e a mio avviso sfacciatamente sbagliata.
Prima, c'erano esenzioni fiscali per le attività svolte con interessi sociali, variamente intesi (tra cui la Chiesa, ma guardate che se ne avvantaggiano anche soggetti come Emergency, per cui stiamo attenti). Ora, le esenzioni riguardano tutto quello che fanno e possiedono soggetti con interessi sociali. Mi spiego, prima un oratorio era esentato (o meglio pagava meno l'ICI) perché svolge un ruolo sociale (spero che nessuno neghi questa cosa, altrimenti veramente cadiamo in un anti-clericalismo ad oltranza), ora un oratorio viene esentato perché di proprietà di un soggetto non-profit (la Chiesa).
Questo "cavillo" fa sì che, attività di lucro di soggetti non-profit siano esentati come se fossero non-profit creando, effettivamente, una possibile concorrenza sleale.
Si aggiunga che non si capiscono le esenzioni IRES per i soggetti non-profit. L'IRES colpisce le imprese che fanno profitti, ma se la Chiesa o Emergency sono non-profit l'IRES dovrebbero già non pagarla. Il fatto è che così si salvano una serie di attività "non propriamente pastorali" che si nascondono sotto l'ala della Chiesa.

3. La vergogna è che certi ambienti clericali accolsero il favore fatto da Berlusconi. La vergogna è che certa gente neghi aprioristicamente il ruolo sociale svolto dalla Chiesa. Mi piacerebbe mandare quei deputati radicali in giro per le periferie milanesi d'Agosto e fargli immaginare cosa sarebbero se non ci fossero gli oratori ambrosiani. Allora, forse, capirebbero che qualche esenzione fiscale per quel servizio pubblico fornito è più che doveroso. Forse.

1 commenti:

Anonimo 31 agosto 2007 alle ore 15:48  

Già, volevo scrivere un post equilibrato come il tuo, ma mi limito a commentarlo dato che siamo sulle stesse posizioni.

Senza ideologismi, nè furbate pre-elettorali, bisogna esentare gli enti che assolvono a compiti sociali in aiuto o al posto dello stato, a cominiciare anche dalla chiesa, che non ha solo gli oratori ma anche le mense della caritas, tanto per fare un esempio, a cui sarebbe ridicolo non esentargli le tasse.

D'altro canto bisogna far attenzione a che soggetti "socialmente utili", anche la Chiesa, non usino queste esenzioni per attività commerciali (es alberghi, accoglienze turistiche, ecc). Questa sarebbe concorrenza sleale nei confronti di tutti gli altri operatori turistici, i quali hanno infatti fatto partire la segnalazione all'UE. E speriamo che la pragmaticità e il buon senso di Bruxelles ci aiutino anche questa volta.

For wayfarers | Per i viandanti

Duke's guests | Ospiti regolari

  © Free Blogger Templates Columnus by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP