del nuovo governo, commento a caldo.

08/05/08

Un commento a caldo sul nuovo governo Berlusconi-IV? Eccolo.

La prima impressione è di vedere tante riconferme, soprattutto nei posti chiave (Tremonti-economia, Frattini-esteri, Letta-Sottosegretario, Scajola-Att. produttive), qualche novità significativa però c'è. Nel complesso, non sono deluso anzi trovo che, pur non rappresentandomi, credo che siano state fatte alcune scelte positive.
Innanzitutto hanno evitato l'eccessivo spacchettamento di ministeri (errore del governo Prodi), anche se alcuni accorpamenti sono discutibili (ok Scuola+Università, doveroso Infrastrutture+trasporti, discutibile è lavoro+sanità...).
Mi piace vedere alcuni ringiovanimento significativi con elementi come la Meloni e Fitto, ben delineati anche i pacchetti dei due partiti subalterni con AN che porta a casa difesa-giustizia-infrastrutture e Lega con Interno-Agricoltura.
La barzelletta è leggere Bondi alla Cultura, sulla Carfagna basta ricordare che fu sfiduciata dalla sua stessa maggioranza quand'era assessore per "scarso impegno"... Esprimo fermo disappunto per il ritorno di Scajola, avrei invece preferito Brunetta (economista molto più serio e che stimo) il quale però farà bene dov'è (PA e innovazione). Bene anche la Prestigiacomo all'Ambiente, persona tosta, giovane e determinata. Risibile elevare Rotondi a Ministro dato il suo inconsistente apporto politico alla sua stessa causa, bene il fatto che ci sia un ministero alla delegificazione visto che siamo un paese che (a) non sa quante leggi, (b) stimiamo di averne oltre 5-7 volte Francia (che però bara per ragioni che spiegherò altrove) e soprattutto la Germania (!!!).

Tuttavia, in questo governo mi sembra di vedere un duopolio Berlusconi-Bossi, impersonato dalla centralità di Tremonti, con AN relegata a ruolo di seconda linea, quasi dovesse scontare un debito (o forse è il riconoscimento implicito della loro sconfitta elettorale di cui avevo parlato in passato?). Proprio quella AN che osò mettere in discussione la politica tremontiana, tutt'altro che liberale, ma incentrata su corporativismo, protezionismo a tutela delle rendite di posizione e finanza creativa (andate a chiedere come sta il Comune di Milano con i suoi debiti...).

Infine, un rammarico per come il PD sta reagendo: litiga al suo interno in maniera scomposta, con un alleato come Di Pietro che si dimostra ancora una volta poco affidabile, più intento a regolamenti "di partito", che a capire cos'è successo nel paese.

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