Contro Donadoni (ma non solo)

14/06/08

Dati gli europei, non posso tacere e quindi, almeno per una volta, eccomi a commentare lo sport nazionale.
Non ho mai amato Donadoni come C.T. perché uno che si fa un annetto e mezzo al Livorno e poi va in nazionale... beh, dire che è prematuro è poco!
Donadoni è lì per questioni politiche (dopo uno juventino, ci voleva un milanista) e perché non c'era nessun altro. Ha una squadra campione del mondo, una squadra assolutamente di primo piano dove non è riuscito né a ripeterla né a rinnovarla, ma solo a riscaldare la minestrina con i campioni che pure ha.
Il simbolo del suo fallimento (e di chi lo sostiene) è che l'Italia continua a cambiare modulo dal 4-3-3 (mai l'Italia aveva giocato con 3 punte), al 4-1-4-1 al 4-2-3-1 ovvero: una squadra senza identità, che non sa manco ricorrere al più classico 4-4-2 che se non sarà innovativo, almeno funziona.
Una squadra senza identità, senza personalità come ha dimostrato la sfida con la forte ma domabilissima Olanda. Lippi aveva capito che Totti serviva in campo per avere un riferimento carismatico: il buon pupone, campione di primissimo piano, serviva per il carisma, anche se in nazionale non ha mai fatto granché. Lippi l'aveva investito del ruolo di leader perché una guida serve alla squadra (pensate a Corini a Chievo e Palermo, pensate a Lucarelli al Livorno, ecc).
Non si dica che Donadoni non l'ha avuto perché avrebbe potuto cercarsi qualunque altro leader in mezzo al campo. L'infortunio di Cannavaro sicuramente è una bella tegola, ma nella metà alta poteva anche investire su un De Rossi purché gli si affidasse la responsabilità.
Del Piero, accantonato per anni, è stato lanciato e lui che sì sarebbe un leader (alla Juve lo è), è assolutamente avulso da una nazionale che non gli appartiene (vedete i moduli che usa, nessuno adeguato ad Alex).
Gli altri sono buoni giocatori, come Perrotta, Camoranesi, Di Natale e Quagliarella, ma non leader, sono gicoatori che ti fanno vincere il Mondiale se ben guidati.
Abbiamo un inquietante vuoto di personalità che non è sopperito da un'organizzazione come dimostra la difesa: Materazzi va bene se ha di fianco qualcuno che lo guidi (com'era ai tempi per Costacurta che senza Baresi o Maldini non è niete), non certo Barzagli. Panucci è decisamente più adeguato per personalità, ma non è che Donadoni abbia costruito la squadra con uno come lui, salvo poi ricorrerci avendo capito di aver sbagliato tutto.
In mediana Pirlo è ormai cotto: un fenomeno se gioca 50-60 partite all'anno dopo un po' non ce la fa più, per quanto bravo possa essere.
Donadoni ha l'enorme demerito di non aver saputo impostare un'identità alla squadra, di non avere un leader e, peggio, di non aver fatto crescere nessuno. Con l'Olanda, l'errore di Donadoni è stato di non capire che, soffrendo in mediana, è inutile insistere con le 3 punte, ma avrebbe dovuto arretrare Camoranesi in modo da supportare Pirlo.
E poi, l'errore che dimostra la grave inesperienza di Donadoni è che, dopo l'Olanda, gli hanno detto cosa doveva fare (Chiellini, Perrotta, De Rossi e Del Piero) e lui, come una banderuola, ha obbedito, rinnegando la sua impostazione e facendo capire alla squadra che lui non ha la minima idea di cosa fare (ha pure ribaltato il modulo dal 4-3-3 al 4-2-3-1!!!).

Usciremo presto dall'Europeo, anche perché gli sponsor ci sono avversi come dimostra il successo del Portogallo: un suo successo sarebbe un affare enorme per i soliti noti. Aggiungerei la Spagna e poi qualche altra sorpresa. Non solo a noi, sto vedendo cose discutibili.

Alla domanda su come gli arbitri possano influenzare la partita, vi suggerisco di andare a vedere la finale di Coppa Italia Inter-Roma (chiaramente lasciata dall'Inter alla Roma, dopo la vicenda scudetto): l'arbitro, abbastanza giusto fino ad allora, ha lasciato correre su un brutto (e inutile) fallo su Vieira a metà campo, il quale si è innervosito. Da lì in poi tutta una serie di piccoli/grandi interventi di quelli che se non sei malizioso non te n'accorgi e così via... chi deve perdere si innervosisce ed il gioco è fatto.
La mia tesi è che gli sponsor guidino queste cose per non rischiare di perdere, e poi chi vincerà lo deciderà il campo, ma solo dopo esser stati sicuri di non perdere e che lo spettacolo ci sia fino in fondo, ché altrimenti non si vende bene.

Attendo le critiche.

3 commenti:

Anonimo 15 giugno 2008 alle ore 23:14  

Siamo una squadra fortissima! (e mi referisco alla Spagna)

Anonimo 16 giugno 2008 alle ore 22:22  

lo sport in poltrona non e' sport punto. non merita.
spezie

Anonimo 16 giugno 2008 alle ore 22:22  

lo sport in poltrona non e' sport punto. non merita.
spezie

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