London calling

24/09/08

E' da alcuni giorni che questa canzone mi rimbalza inesorabile in testa. Nessun'altra andrebbe bene, l'animo punk, il suo: 'fanculo la tecnica, voglio sentire la tua anima.

Dopo mesi di tribolazioni burocratico amministrative che mi hanno fatto vivere intimamente il senso di precariato, eccomi al fine alla partenza. Ho fatto domanda ad Aprile alla LSE, mi hanno spiegato le modalità amministrative dopo la scadenza dei termini per cui ho presentato la domanda. Quando mi han detto come correggere, loro hanno perso i documenti. Poi mi han detto che mi prendevano con una borsa parziale se facevo il TOEFL a 100/120, di corsa sono andato a Genève e ho fatto 99, mannaggia a me! Ma grazie al cielo sono stati clementi e quindi parto. Solo che l'ho saputo meno di una settimana fa, dopo aver litigato per l'ennesima volta con la loro Segreteria. Parto in fretta e furia, senza un'adeguata organizzazione, senza un alloggio, senza aver potuto neanche realizzare che parto.

Londra la destinazione. In realtà è una seconda scelta, ma se questo era il piano B... beh, scusate se è poco!. Città cara, che non amo particolarmente, ma su cui ho pochi pregiudizi. Non amavo neanche Grenoble prima di andarci. Ho forte in mente il mio primo viaggio in solitaria in UK: andai per una summer school a Bath. Mi ricordo da solo, sperduto su una corriera da Heathrow a Bath. Non parlavo praticamente inglese, all'ultimo mi ero ricordato del dizionarietto e frugavo nella sacca cercandolo: trovai sì il dizionarietto, ma Italiano-Francese, geniale! Ma sopravvissi.

Oggi la partenza è assai diversa. Attesa da mesi, più che una partenza sembra una fuga da un paese che mi toglie speranza (ne ho scritto sul vecchio blog). Un paese che lascia sfiduciati, interdetti per attacchi da Repubblica del III Mondo come quello che all'Authority per l'Energia che, nominata da Berlusconi, appena ha detto qualcosa contro il suo Governo (nucleare...), invece di essere integrata nei 3 membri mancanti (al momento ce ne sono solo due su 5!), viene azzerata. Peccato che le authority funzionano solo se il loro mandato è indipendente, altrimenti sono agenzie... Stasera Letta lo doveva urlare, ma la gente applaudiva Scajola.

Paese che mi ha deluso, profondamente. In ufficio, la frase ricorrente è "beato te che te ne vai", un clima di sfiducia, flebile voglia di lottare contro lo smantellamento dell'Università, almeno per vendere cara la pelle, sapendo già che al più si attutiranno i danni. Blocco del turnover al 20% dice la gente, il mio amico che sta in Svezia dice che là le università gongolano perché possono portarci via i migliori senza pagare! Volevo andare a Londra a giocarmi le mie carte, ora parto con la faccia mesta di un esule. ASFE, Amore studii fecit exuli, si diceva nel Medio Evo.

Ripenso inevitabilmente alle persone che mi stanno attorno. Mia madre che cerca di barare per farmi partire un giorno dopo e poi pensa che stia via due anni, invece di uno. Mio padre che dice "beh, ma torni per il week end, no?". Non ho avuto tempo di salutare molti amici, non me ne vogliano spero che capiranno la situazione. Alcuni attestati sinceri di stima e amicizia.

Penso di non avere colleghi, in Dipartimento il clima è buono.

Penso alla mia Psicologa, riferimento fondamentale per il mio equilibrio. Penso a quella mia Amica con cui non viviamo più di sei mesi nella stessa città da anni e anni. Sabato sera l'ho vista alzarsi 2 metri da terra appena uno strano lui è arrivato. Ripenso a quella che va a vivere da sola, quella che inizia a lavorare e quella che inizia la tesi.

Ripenso a quella che, anche se si offende, avrebbe potuto essere l'unica buona ragione per restarsene in questa città. Ma così non è stato. E dire che avrei soltanto voluto dormirle addosso. Ripenso a quell'Amore perso nel tempo, ché se tornasse l'amerei subito; ripenso all'altra che non ha capito la distribuzione di crediti&debiti.

Medito sulla rabbia per un paese che vedo sempre più inerte, assuefatto di veline e StudioAperto. Manca l'orgoglio.

Vedo che dei miei amici di valore, tolti i milanesi quasi nessuno rimane in questa città, tutti vanno altrove. Sarebbe tempo di porsi delle domande.

Penso a Londra, a se e quando troverò un luogo da chiamare casa. Ricordo i due amici che ieri sono arrivati sotto casa mia a salutarmi, al mio maestro ed ai dirigibilisti, all'altro siciliano che non sono riuscito a salutare. A discepoli che hanno già salpato la via lontana, oltre le Alpi. Penso alle Alpi, eterne immutabili, possenti, anartificiali, anche se par difficile credere che la Natura possa tanto.

Intitolo questa sezione "Zeta", in contrasto con l'Alfa iniziale perché c'è uno scarto semantico che rende la crescita non circolare, ma a spirale. Inizierò presto una nuova sezione Duke's tale, ma solo Oltremanica.

Ripenso a Lei che stasera non vorrei dormirle addosso, non siamo bravi negli addii. Penso a nipotino, fratelli, parentado. Penso a mio Nonno che risalì la Via Emilia per ragioni affini alle mie, ma era un altro mondo. Penso di non avere grandi aspettative ed è meglio così. Mi dicono che saranno un anno importante, molto più impegnativo di quant'io possa pensare. Giocherò, ballerò. Penso al momento in cui su FB cambierò la città, penso molto poco al giorno in cui tornerò a Milano. Penso di esagerare alcune cose e minimizzarne altre.
Penso di non essere sempre chiaro in quello che scrivo, penso che la Pornografia non sia il peggiore dei mali di questo mondo, mi preoccupano molto di più i "furbetti" che stanno causando questa crisi economica. Tett'e culi belli sodi da sventolare contro vietnamiti che muoiono di fame. La gente sembra preoccuparsi dei primi, tanto i secondi in TV non li vedi...

Penso ai miei errori, fatti, imparati e quelli fatti e ripetuti. Penso di non avere una conclusione per stasera, se non tanta confusione, sentimenti che si addensano. Penso a quella mia amica che s'è fumata una sigaretta mentre domenica sera la riaccompagnavo a casa, quella solita casa dove la riaccompagno ormai da 7 anni. Penso a quell'altra più timida che ho messo in imbarazzo parlando di sesso, mi sono divertito non tanto per il tema ma per l'imbarazzo.

Penso che dovrò parlare inglese, non sarà facile, ma voglio crederci. Penso che non voglio inire questo post, lo lascio incompleto con la più ovvia delle conclusioni.

London calling (Clash)

London calling to the faraway towns
Now war is declared - and battle come down
London calling to the underworld
Come out of the cupboard,you boys and girls
London calling, now don't look to us
Phoney Beatlemania has bitten the dust
London calling, see we ain't got no swing
'Cept for the ring of that truncheon thing

The ice age is coming, the sun's zooming in
Meltdown expected, the wheat is growing thin
Engines stop running, but I have no fear
Cause London is drowning and I, live by the river

London calling to the imitation zone
Forget it, brother, you can go at it alone
London calling to the zombies of death
Quit holding out - and draw another breath
London calling - and I don't wanna shout
But while we were talking I saw you nodding out
London calling, see we ain't got no high
Except for that one with the yellowy eyes

The ice age is coming, the sun's zooming in
Engines stop running, the wheat is growing thin
A nuclear era, but I have no fear
Cause London is drowning and I, I live by the river

Now get this
London calling, yes, I was there, too
An' you know what they said? Well, some of it was true!
London calling at the top of the dial
And after all this, won't you give me a smile?
London Calling

I never felt so much alike, like-a, like-a...

5 commenti:

Anonimo 24 settembre 2008 alle ore 12:21  

grande nick...il ducato non rimarrà scoperto lo difenderemo noi!

buon viaggio, buon divertimento e ti auguro una grandissima esperienza...

a presto
vincenzo spallina

Anonimo 24 settembre 2008 alle ore 14:37  

Bravo Duca!
Buon viaggio e buon tutto! Sei proprio un grande!
A presto
papero

Anonimo 25 settembre 2008 alle ore 17:13  

senza dono della sintesi... come avrebbe detto quello la con il malleolo un po' andato...

Luciano Raso 26 settembre 2008 alle ore 16:27  

Grande the Duke che viene dalle mie parti!! Ma quand e' in pratica che sei qui??? By the way, io sono a Cambridge a studiare Inglese! Se arrivi prima di quella data fammelo sapere (che contattiamo anche Luca Frasson).

Anonimo 29 settembre 2008 alle ore 10:24  

lacio drom!

ci vediamo quando tornerai. semppre che non sia poi andato via io...

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