Frammento di una cena in quel di Perugia

19/10/08

In una qualunque sera, a una cena di festa quell'uomo si ritrovò a tavola con la sua ex Moglie. Lui ormai aveva superato la cinquantina, dal loro divorzio ne eran passati almeno 10. Aveva ormai superato quella storia, non era la prima volta che si re-incontravano, ma erano occasioni sempre un po' così. Dopo, non avevano più affrontato l'argomento e forse anche durante il divorzio non ne avevano mai parlato. In fondo in fondo, sapeva che se la sarebbe ritrovata quella sera a cena, un certo effetto ma nulla di più: né astio né malinconia tantomeno - figurarsi - rancore.
Una cena tranquilla tra amici in questo agriturismo nella campagna umbra, con Lei giusto qualche convenevole mentre Assisi si dipingeva sulla collina di quella serata umbra. Cucina tipica locale, portata dopo portata si arrivò tranquillamente al dolce.
Quell'uomo rimase un attimo titubante alla sua fetta di torta al cioccolato con la panna, quando seccamente e asetticamente la sua ex Moglie dall'altra parte del tavolo lo fermò ricordandogli i suoi problemi con la dieta. Un commensale dissé che la torta era talmente buona che per una volta si poteva fare uno strappo alla regola; Lei fu inamovibile e ripeté la stessa identica frase.

Lui avrebbe voluto dir di sì, cedere alla voglia di quella torta proprio davanti a sé, già pronta con la sua forchettina da dolce lì sdraiata su quella tovaglia umbra. La voce della ex Moglie che gli ricordava i suoi gravi problemi con gli zuccheri gli rimbalzava in testa, ammutolito credeva che gli tremasse la forchettina in mano: semplicemente, si sentì il peso di tutta l'esistenza, la sua, addosso. La decisione di scegliere la gola ora o di salvare la sua salute.
Sentì un profondo silenzio infinitesimale nel caos della sala: proprio lui si ritrovò incapace di quantificare il confronto tra il piacere di una fetta di torta e il danno alla sua salute. La gola oggi o la salute domani? Perché proprio la ex Moglie dovesse svolgergli questo ruolo, ricordargli l'importanza che bisogna fare piccoli sacrifici nell'oggi per assicurarsi il domani, proprio Lei. Perchè una domanda così impegnativa in una serata tranquilla e piacevolmente passata senza particolari pensieri, se non il gusto di ritrovare quella regione a lui tanto cara.
Crescevano in lui gli opposti, la gola e l'orgoglio di dire sì, il suo Sì, quello che lui voleva, quello che lui voleva lì e ora, quello che Lui aveva sentito, pensato senza esitazione. Era consapevole, convinto che fosse il modo migliore per finire la serata; davanti, quella sua coscienza che diceva un no, chiaro e inequivocabile, per il suo bene. Un rifiuto argomentato, giustificato e soprattutto giusto, sì giusto era la parola che più gli rimbalzava dentro.
La gola e l'orgoglio del suo Sì contro la saggezza e il sacrificio di quel No.

"Mi piacerebbe, ma ahimé devo lasciar stare" disse al commensale davanti a sé. Neanche un cenno alla Moglie, neanche un segno di riconoscimento per essere stata la sua buona coscienza. Neanche un segno per dire che Le aveva dato ragione, anzi per il resto della cena non si salutarono neanche e si lasciarono lì, in quell'angolo di tavolo tornando immediatamente ognuno alle proprie vite.
Tornò a dormire nel suo letto con la semplice convinzione che fosse stato giusto porre quella domanda, quanto altrettanto giusto accettare quel no le cui argomentazioni restavano implicite. Rinunciare a quella torta, senza aver bisogno di argomentazioni.

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