razzismi e pregiudizi: inconsci, decostruiti, ridefiniti

25/11/08

Siamo un po' tutti razzisti. Un tedesco e' quadrato, un americano si crede chissa' chi, un africano e' sporco, uno spagnolo caciarone, un italiano latin-lover casinista.

Pregiudizi.

Li abbiamo, inutile negarli. Inutile dire di esserne immuni, di essere superiori e condannare chi ha questi pregiudizi. La mia soluzione e' di accettarli e riderci sopra, scherzarci, prenderli talmente sul serio da ridere che la risata e' il linguaggio piu' umano del mondo (anche piu' di un bacio, che' alcune culture lo intendono diversamente).

Quando conosci una persona da un posto, la sovraccarichi di tutti i pregiudizi di quel posto. Inevatibile, credo sia sbagliato negarli ma piu' saggio prenderne consapevolezza.

E poi...

Poi conosci due, tre, cinque persone di quel paese. Ne conosci dieci, venti e destrutturi quel pregiudizi. Impari a capire che i francesi sono al loro interno tanto diversi quanto lo siamo all'interno noi italiani: bretoni cordiali e chiusi, parigini altezzose e di mente aperta, marsigliesi caciaroni, lionesi seri lavoratori aperti al mondo ma sempre un po' provinciali.
E cosi' con gli spagnoli e con i tedeschi.

C'e' un tipo di pregiudizi che tengo cari, che sono quelli positivi. Coi polacchi mi sono trovato sempre bene, per non parlare degli spagnoli. Sempre cordiali i tedeschi, meno bene con gli inglesi che non sono maleducati ma non molto ospitali.

Scrivo questo perche', all'insegna del mio pregiudizio positivo per i polacchi, con cui ho maturato alcune amicizie bellissime, seppur brevi, ho accettato una cena al banchetto polacco dell'international food fair. Ho sbiascicato quelle due frasi che so di polacco che mi han fatto guadagnare uno sconto che ho rifiutato perche' so che i polacchi sono tanto gentili e accoglienti quanto 'poco abbienti'.
Per £1 ho guadagnato una salsiccetta striminzita che ho affogato nel pane, un cioccolatino di dubbio gusto e, peggio di tutto, una brodaglia che all'inizio pensavo fosse vino o almeno succo di frutta, ma che alla fine ho scoperto essere un'orrenda 'chicken soup', che non capisco come si faccia a pasteggiare con quella roba... tant'e'.
Ho approfittato della confusione per andarmene, mischiarmi tra i messicani e gettare via quella brodaglia che mi aveva dato il voltastomaco, ma sono rimasto colpito dall'orgoglio del sorriso di quella ragazza polacca, l'orgoglio di poter esserci e presentare il suo paese, grande pianura massacrata da guerre e dittature e ora finalmente e difficoltosamente libera, accolta nell'assise del grande Occidente Europeo.
Gente umile i polacchi, di un Cristianesimo sincero, che solo un stupido superficiale definirebbe conservatore. Piuttosto un Cristianesimo conservato come orgoglio identitario portatore di valori genuini.

Me ne sono andato rimuginando sui miei razzismi: sui brasiliani che nonostante i pregiudizi camminano come persone normali, senza ballare la samba; sugli argentini che sento intimamente fratelli come gli spagnoli; sui canadesi di cui confermo il pregiudizio che siano l'America (del Nord) venuta bene...

Ancora ho delle difficolta' a capire la gente oltre gli Urali, imparero' appoggiandomi, decostruendo, accettando, ironizzando questi pregiudizi e razzismi, conservando la mia simpatia per i polacchi, la fratellanza con gli spagnoli e la parentela coi francesi, la cordialita' dei tedeschi e la curiosita' degli svedesi per noi gente latina e poi ancora e ancora e se non bastasse ancora una volta e un'altra ancora, costruendo, ricostruendo, decostruendo, strutturando e ristrutturando giudizi, pregiudizi e preconcetti, accettando le catene che impongono, pronto a romperle ed accettarne altre.

Ovviamente senza mai prendere tutto questo troppo sul serio, che' se cosi' fosse cadremmo nel razzismo, quello vero e distruttivo, quello per cui dei polacchi non ci si fida, per cui dei polacchi non si prova neanche quello che hanno da offrire.

5 commenti:

alsam 28 novembre 2008 alle ore 20:57  

hai pienamente ragggggione, dovrebbero metterti tra i philosophers di facebook

Anonimo 4 dicembre 2008 alle ore 03:31  

Dopo tanto tanto tempo sono tornato a leggere il tuo blog, e come in quei tempi ce stato un post che mi è piaciuto, questi pregiudici, che anche se ce vantiamo de non fare caso, ogni tanto ci scopriamo dicendo "sti maledetti italiani furbacci". Però adesso è troppo tardi per andare a controllare cosa vuole dire caciarone... appena sappia il significato ti dico se ti mando li oppure ti si ringrazia :P.
Un saluto Nick (lo sai che si fa per riiiiidere)

Anonimo 4 dicembre 2008 alle ore 03:31  

Pregiudizi però

D21 4 dicembre 2008 alle ore 18:47  

caciarona e' la gente che fa casino, parla tanto e a voce alta

;-)

alsam 6 dicembre 2008 alle ore 16:09  

un po' come gli italiani, specie del sud...

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