veloce nota politica

16/12/08

In Abruzzo il risultato era scontato (certa la vittoria del PdL), ma se si guardano i numeri si capisce che bisogna fare molta attenzione.

Il crollo del PD e l'ascesa dell'IdV era per molti versi attesa e prevedibile, un segnale allarmante per i dirigenti nazionali che dovrebbero trovare maggiore slancio, sperando che questa sia la volta in cui hanno toccato il fondo. Che Di Pietro andasse bene era prevedibile, così come la sconfitta dopo le porcate fatte da Del Turco. Ma attenzione: il PdL ha avuto una vittoria molto più risicata del previsto.

Io mi aspettavo che, dopo tutto quel che è successo e la strategia iper-aggressiva di Berlusconi, Chiodi superasse facile facile il 60% (non è arrivato manco al 50%!), toccando percentuali degne di una piccola Lombardia o Sicilia. E' vero che sapevano di vincere, ma l'astensionismo ha colpito molto anche il PdL, che si sa che se non si vota per Berlusconi fa fatica a andare a votare. Si aggiunga che non si può dire che l'Abruzzo sia una regione "di Sinistra", in quanto Del Turco l'aveva appena strappata al centro-destra.

Credo che per questa ragione, il Governo non stia pompando troppo la vittoria abruzzese; lo sta facendo ma molto meno di quanto pensassi perché - credo - erano convinti di vincere molto più largamente, di ottenere quel plebiscito bulgaro che consacrasse il Governo nazionale. Ma quel plebiscito non c'è stato: sia chiaro che il PD non deve solo leccarsi le ferite, ma ricorrere al gesso e altre cure pesanti (molto pesanti...), ma forse come giustamente sottolineano su Repubblica, la crisi di fiducia è più trasversale di quanto si pensi ed è questo il vero risultato di queste elezioni.

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