a caldo, dalla sede del PD

18/02/09

Riprendo alcuni articoli, i due a ridosso delle primarie in cui Veltroni vinse (prima e dopo) e uno più recente sulla crisi del PD.

Sono convinto e contento che Veltroni si sia dimesso per due ragioni, parzialmente correlate-integrate-opposte-complementari:
1. Veltroni non era una buona guida e a fronte dei fallimenti è giusto che il Segretario si dimetta.
2. ora vedremo se il problema del PD era Veltroni...

Non rimpiangerò Walter e la sua corte, ma dubito che gli altri possano fare meglio. Confido, spero, in una distruzione generatrice, come quando Fassino rinnovò i DS post-2001 (guarda a caso lo sfascio era ancora colpa di Mr. WV), ma per favore non si dia la colpa al singolo.

Dove sono finiti i Colaninno? La Madia? Veronesi? Dov'è la generazione di rinnovamento che il PD doveva far emergere? Siamo ancora qui dietro a D'Alema, Bindi, Chiti e Rutelli, dove sono i nuovi? Forse Bersani? Mah, sapete che stimo Bersani come Ministro, ma per nulla come politico. Non rimpiango Prodi, indietro non si torna, ho già detto che quella stagione è irrimediabilmente finita. Guardiamo avanti, almeno proviamoci.

Veltroni ha fatto la scelta giusta per un paese serio, ora la palla sta al PD. Sapendo che io non ci ho mai azzeccato, spero in un congresso lampo perché è nella crisi che emergono le vere leadership, non con le soluzioni-transitorie-che-diventano-definitive-per-inerzia.

3 commenti:

Anonimo 18 febbraio 2009 alle ore 10:00  

io credo che il vero problema principale di questi megapartiti-contenitori sia che non rappresentano nessuno. nel pdl tutto è emendato dalla figura di berlusconi, molto abile a tamponare le falle dicendo spesso quello che il suo elettorato vuole sentirsi dire.

nel pd manca questa figura e anche per questo il pd perde.

ma le soluzioni sono altre. ben vengano due contenitori, ma non è stato nemmeno accennato il passo successivo: SINTESI, di ideali diversi, di convinzioni diverse, di programmi diversi, di idee diverse per governare la nazione. oggi in vece tutto è annacquato, c'è insoddisfazione latente e a ogni sparata del leader seguono distinguo e malumori. nel pdl la completa sottomissione a berlusconi maschera tutto, di là no. mi dispiace, ma non vedo soluzioni all'orizzonte.

D21 18 febbraio 2009 alle ore 10:18  

http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/politica/partito-democratico-26/partito-democratico-26/partito-democratico-26.html

Qui il link di un articolo che sostanzialmente condivido, anche se poteva scrivere la stessa tesi nella meta' delle righe.

La mia risposta e'... federalismo! Se decidere a livello nazionale non e' possibile, si deleghi a livello regionale portandovi competenze, risorse e attenzione dell'opinione pubblica a quel livello.
Perche' mi sembra di capire che neanche la Destra sia troppo contenta di alcune cose...

Ma non siamo in una fase costituente.

Comunque, condivido la tua analisi.

Anonimo 18 febbraio 2009 alle ore 12:42  

ho letto l'interminabile papiro di mauro. sebbene ci siano cose giuste e talvolta anche sagge, si ricade sostanzialmente nel solito incolpare berlusconi e "la destra" - fatta coincidere con il pdl e comunque con il modo di fare politica di berlusconi - e nel focalizzarlo come qualcosa contro cui è necessario rinsaldare le fila.

ora, pur condividendo un buon 50% delle considerazioni critiche sul "berlusconismo", trovo che questa analisi non porti a niente. ritengo che il pd dovrebbe piantarla di inseguire berlusconi, tanto più che non è nemmeno più in grado di contrastarlo (vedi l'esempio del conflitto di interessi citato da mauro). troppo comodo per mascherare la propria incapacità ad elaborare pensieri in autonomia, e comunque alla fine inutile.

si producano ideali, valori, programmi, progetti. e uomini.

e poi, per favore, la si smetta di pensare che l'italia onesta e "socialmente solidale" sia tutta di sinistra.

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