provocazione per convogliare la rabbia

23/02/09

Confesso, a questo punto pubblicamente, che sono talmente arrabbiato per la situazione politica italiana che sto seriamente pensando di candidarmi alle primarie per il Sindaco di Milano.
Un po' per amore della mia città, molto per rabbia e testardaggine cattocomunista, ma anche per il fatto che studiando di mestiere la città mi paiono talmente lampanti errori e mancanze che si potrebbero correggere, e infine per sfidare almeno dall'interno una Sinistra cittadina che dire narcotizzata è poco.

Il PD milanese è, a mio avviso, il punto più basso del PD nazionale. Ovviamente, non mi rivolgo ai molti amici che ho e che dal basso ce la mettono tutta, ma ai presunti dirigenti che esultano se la coalizione perde di meno di 20 punti percentuali, di dirigenti cittadini eletti a livello nazionale anche dopo quinquenni di continue, pesanti e inequivocabili disfatte elettorali (alla faccia della meritocrazia!), faide interne che uccidono anche candidati potenzialmente vincenti. Sono anche convinto che la Sinistra italiana debba ripartire da Milano, non esiste che un partito progressista non sia radicato nella più grande e avanzata area urbana del paese!

Mi candiderei in maniera irresponsabile in termini di prospettiva personale (politica e professionale), ma solo per Rabbia per questa Sinistra e per Amore per Milano, che merita molto molto di più. Lo farei perché avendo perso fiducia in una certa classe dirigente posso solo scegliere se impegnarmi o mandare tutto a rotoli, perché Chiamparino e Renzi danno speranza che non tutto è perduto e che esiste una Sinistra italiana che mi piace. Sarebbe una scelta irresponsabile perché da soli non si va da nessuna parte, non rappresenterei nessuna categoria e finirei per essere nient'altro che un grido solitario, ma più che la posizione è la rabbia e la volontà di non lasciare andare così queste cose. Futuro, la mia parola chiave, che significa ambiente, giovani, sostenibilità, ma anche dialogo, istituzioni, legalità, coesione e sicurezza.

Io che non amo i partiti, io che sono poco incline alla mediazione e alle assemblee preferendo parlare di progetti e politiche chiare e nette, io che non sono un leader, ma un timido gregario. Detesto le serate politiche spese a discutere di grandi strategie generali di orientamento politico, parliamo di progetti. Un pragmatismo lombardo che la Sinistra milanese non ha, succube della volontà di non creare conflitti con chi veramente comanda nella città di Milano, ovvero Formigoni e la sua CL più alcune minoranze annesse (famiglia La Russa, commercianti di Sangalli, la FI berlusconiana, qualche irriducibile Leghista e qualche altro rimasuglio sparso). Qui a Londra sto imparando la schiettezza inglese del dire le cose come stanno, del poter criticare liberamente senza correre il rischio che siano offese personali. Se un progetto non va bene, non significa che io stia insultando il progettista!

Non credo che metterò in pratica quanto scrivo, al più finirei relegato in qualche inutile CdZ, a cui Albertini ha tolto tutte le competenze, al più verrei relegato riempilista in qualche elezione dispersa chissà dove all'insegna del "in fondo è un bravo ragazzo"... Eppure, la Destra ha eletto la prima Sindaco donna della storia di Milano, perché la Sinistra non può lanciare un Sindaco sotto i 50? Vorrei un Sindaco cattocomunista, come piace a me. Ma visto che pare che anche il buon Letta mi stia tradendo (troppe voci lo danno in avvicinamento all'UdC), temo veramente che qui sia urgente darsi da fare...

6 commenti:

Anonimo 24 febbraio 2009 alle ore 10:29  

ti sosterrei nella tua scelta. naturalmente non bisogna cadere nella ingannevole equivalenza "milano merita di meglio" = "mi candido io", ma impegnarsi in prima persona è sicuramente positivo.

io stesso l'avrei fatto, dopo essere entrato in politica poco più di un anno fa, non fosse altro che lavorando nel pubblico in una città rosso purpureo mi sarei segato le gambe da solo. se fossi rimasto a Milano l'avrei fatto di sicuro. non credo, infatti, che quella che tu chiami "destra" sia una vera Destra. di sicuro non lo è neanche "La Destra", progetto interessantissimo fallito precocemente sotto la scure del voto utile prima e dell'incapacità e dei rancori poi, ma ci si potrebbe lavorare.

mi spingerò più in là. non sarebbe bello, come dicono gli afterhours, dicevo non sarebbe bello creare un movimento trasversale? in fondo almeno dal punto di vista della politica economica non la pensiamo così diversamente. una sorta di partito di ispirazione liberal-federalista mutuata dalla dottrina sociale della Chiesa. in opposizione al pd e al pdl, dunque al centro. ma non al centro nel senso di (u)dc. al centro dello scacchiere politico. con anime diverse ad esempio sui temi etici, ma con una forza propulsiva sulle politiche ed una capacità progettuale enorme. sogni.

laFra 25 febbraio 2009 alle ore 08:01  

io ti voto. Anche se non faccio parte dei "catto", la sinistra -ma è sinistra?!?!- presente a Milano è così disastrosa ed inesistente...povera la mia città :(

D21 25 febbraio 2009 alle ore 09:33  

X Maxim
Hai ragione che bisogna fare attenzione al sillogismo "milano merita di meglio" = "mi candido io".
D'accordo sul fatto che bisogna URGENTEMENTE tornare a guardare politiche e progetti e non politica e gossip.
Restano però dei valori fondanti che come ben sai non condividiamo e che per me sono e devono restare la base la guida dell'agire politico.

Per laFra, c'è la possibilità del voto dall'estero per gli Italiani!
:-)

Anonimo 25 febbraio 2009 alle ore 10:13  

la mia proposta era naturalmente una provocazione, però in fondo la politica più che una teca in cui contenere e mostrare i gioielli di famiglia dovrebbe essere azione e azione responsabile, e proprio su questo immaginavo convergenze, soprattutto in campo economico.

laFra 27 febbraio 2009 alle ore 08:51  

sono già iscritta, ti candidi per le prossime comunali? ;)

D21 27 febbraio 2009 alle ore 09:19  

mah, vediamo... confidiamo nell'ascesa di una nuova classe dirigente per far fronte a questa crisi politica?

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