il velo

13/06/09

Talvolta, viene un momento in cui si squarcia il velo dei vestiti e le nostre anime restano nude di fronte all'altro che non è più un tu, ma un "altro-io". Si tratta di una nudità ben più difficile di quella del corpo.



In questo spogliarsi si possono scoprire persone dall'anima assolutamente gretta, meschina. Persone ritenute amiche che si scoprono egocentriche ed opportuniste, persone con cui da vestiti si è riso e che, tolto quel velo, si rivelano tutt'altro.

Esistono persone che indossano un velo per coprire la loro anima, ferita da storie che non vogliono raccontare. E' un velo che copre bellezze deboli e fragili come le sculture degli orefici dell'antichità. Persone con cui le risate da vestiti nascondono qualcosa di profondamente bellissimo.

Infine, la nudità richiede complicità che deve per forza essere bi-direzionale, ché senza quel velo si è fragili, vulnerabili. Mai spogliarsi di fronte a qualcuno di vestito, si rimane fragili, vulnerabili come un cavaliere che in battaglia si levasse l'armatura. E se il rivale riman vestito, gli è facile affondare il colpo.



Di questo spogliarsi, non si immagini niente di sessuale, ma qualcosa di animale, dell'anima. Di questo spogliarsi si percepiscano le anime profonde, belle o brutte che siano. I giudizi si ribaltano, si confermano, evolvono. Ma si faccia attenzione che non si cerchino queste nudità, accadono da loro. L'artificialità riconduce alla terza situazione. Veli.

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