delle nuove nomine europee

20/11/09

L'ho discusso ampiamente su facebook: D'Alema era una candidatura di copertura per ben più serie personalità. Si fa così, si è sempre fatto così: si manda avanti uno credibile per trattare su un nome vero e, se si fallisce il nome vero, ci si accontenta del candidato-spia.

Io sono un fermo oppositore di Barroso che, come ho più volte spiegato, ha fallito nettamente il suo primo mandato, mancando la riforma della PAC, del bilancio e, soprattutto, facendo fallire il trattato costituzionale che è stato rivisto al ribasso. Lui è il simbolo politico di questo fallimento, sebbene sappia benissimo che il processo decisionale è assai complicato.

Tuttavia, la linea scelta politicamente da questi governi è l'Europa delle nazioni, una cooperazione ai minimi termini giusto per quello che non si può fare a meno di fare. Non è l'Europa dell'integrazione degli anni '90, non è l'Europa di Delors e Prodi, quella del mercato unico, della moneta unica, dell'Erasmus e delle grandi speranze. E allora confermiamo un portoghese gravemente corrotto e politicamente fallimentare affiancato da un Min. degli esteri di un paese che più anti-europeo non si può. Van Rompuy mi piace già di più, per la stima che porto ai popolari belgi e per il senso delle istituzioni che rappresenta.

Tuttavia, il problema è il clima che traspare di una volontà ormai esplicita ed affermata di tenere l'UE ai minimi termini. Spero che quest'ondata delle destre passi (NB in Europa destra significa qualcosa di serio, mica il berlusconismo...) e si ricominci verso la costruzione di un'integrazione europea lavorando su istruzione, ricerca, ambiente e mercato del lavoro. Sogno una politica universitaria comunitaria.

Piccola nota sull'Italia: il paese conta sempre di meno. Siamo screditati da un governo gravemente impresentabile, tagliato fuori da tutte le posizioni rilevanti. Se Draghi diventerà governatore della BCE (e me lo auguro) sarà grazie agli USA che vogliono contenere la Germania e la sua politica monetaria. Ma se Draghi passerà alla BCE, allora sarà un chiaro monito internazionale che la politica economic di Tremonti è un fallimento.

2 commenti:

Luciano Raso 20 novembre 2009 alle ore 10:17  

Io credo che la destra in europa nn sia un "ondata", che fra qualche anno ci saremo dimenticati. E' qualcosa di piu' strutturale. Sono convinto che in tutta europa la sinistra perda perche' non sappia dare risposte sull'immigrazione concrete e credibili (e intendo davvero credibili, non un generico "bisogna integrare gli immigrati").
Per adesso la sinistra cancella dall'agenda questo tema, negandolo a se stessa, non avendo gli strumenti per inquadrarlo. credo che quando finalmente a sinistra si parlera' di immigrazione senza tabu' e bigottismi, allora si cominceranno a pensare risposte realistiche e al tempo stesso di sinistra.

D21 20 novembre 2009 alle ore 15:11  

Hai ragione, serve un salto di qualità culturale.

:-)

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