ingarbugliato filo di memoria nazionale, ma Tartaglia è un eroe del Berlusconismo

15/12/09

In Italia, nel mondo, certe cose non succedono a caso. Ricordiamo tutti le stragi di Stato, le dichiarazioni di Cossiga, la volontà di certi poteri oscuri che vogliono che 'i fatti accadano', che ci siano scontri di piazza, tafferugli. Stragi con infiltrazioni dei servizi segreti, nostrani o esteri. Errori coperti in malo modo, come Ustica, o strategie del terrore perché ci scappi il morto, come il G8 di Genova.

Non dico siano premeditate, ma che ci siano strategie per far "accadere le cose". Nel piccolo, la Moratti che va in piazza con padre finto invalido e rispolverato per l'occasione, solo per ricevere fischi il 25 Aprile.

Io credo che si sia voluto che accadesse qualcosa a Berlusconi, il quale ora può sfoggiare il sangue. Quella foto che diventa icona del martire. Tutto questo, dopo un discorso che annuncia il colpo di Stato, quello di Bonn alla sede del PPE, quello dell'attacco e dello sfascio delle istituzioni repubblicane.
C'era dunque bisogno di un po' di sangue per preparare lo stato di allerta nazionale. Forse Silvio avrebbe preferito soffrire di meno, ma non è detto che lui controlli tutti i dettagli di questo gioco. Tartaglia è un eroe del berlusconismo, della politica mediatizzata, dell'assenza di istituzioni di fronte all'unico leader da cui dipendono le sorti di tutti noi.

Mala tempora currunt.

Avevano bisogno di sangue per giustificare lo Stato di assedio, di una opposizione inesistente fatta solo di violenza, di una crisi economica e sociale di cui si sta perdendo il controllo. Non si può rischiare di perdere audience, avanti col colpo di scena e poi... Per l'Italia, o dittatura o guerra civile, credo di più in una dittatura soft, stile Pinochet o Franco nei loro ultimi anni.

Fatico a mettere in fila tutti i tasselli, ma il discorso di Bonn è la teoria di quel che succederà, le proteste di Piazza Fontana la prova generale di quello che è accaduto in Piazza Duomo. Se la traiettoria è questa, ci avviamo ai poteri speciali al premier contro lo Stato di emergenza, magari con qualche altro incidente in mezzo qualora qualcuno avesse dei dubbi.

Attendo con ansia che i fatti mi diano torto.

3 commenti:

Maxim 16 dicembre 2009 alle ore 10:08  

Nicola, mi preoccupa la tua deriva. A quanto pare, se anche persone equilibrate e (pseudo)moderate la vedono così, siamo proprio messi male. Trovo tutto quello che hai detto totalmente ideologico e fuori dalla realtà. Soprattutto poi sul G8, sembra proprio che voi sinistri non riusciate a ficcarvi in testa che se uno sta per tirare un estintore contro una jeep delle FdO - in un contesto di accerchiamento, insomma di dilagare dell'illegalità - e si prende una pistolettata in faccia, è proprio solo colpa sua e il contesto non centra una beneamata fava.

E ci si risparmi l'enunciazione del teorema che la violenza "di piazza" venga causata e alimentata da Berlusconi, o da chichessia. Niente, infatti, giustifica chi non rispetta le leggi e pensa di potersi fare "giustizia" da solo. Niente.

L'unica cosa sulla quale sono d'accordo con te è che anch'io spero che tu ti sbagli.

laFra 16 dicembre 2009 alle ore 15:10  

...a conti fatti, però, chi pensa di potersi fare "giustizia" da solo è il nostro premier, che disconosce il potere di giudici e capo dello stato...

D21 16 dicembre 2009 alle ore 16:05  

Maxim, mi spiace perché evidentemente non si è capito il senso del mio discorso.
Io non giustifico Carlo Giuliani, chi va a una manifestazione armato com'eran loro è un criminale. Punto e basta.

Mi piacerebbe però che si riconoscesse anche la colpa di chi fa di tutto per riscaldare gli animi, di chi criminalizza le manifestazioni prima che queste ci siano, di chi rifiuta ogni confronto con gli organizzatori delle manifestazioni per una corresponsabilità della gestione di quella che resta una manifestazione democratica (purché si tratti di una manifestazione pacifica, sia chiaro).

Ci sono questori e prefetti che san gestire le manifestazioni evitando gli incidenti, altri no. E dietro di loro ci sono i politici che hanno responsabilità rilevanti sul clima con cui si svolge la manifestazione, siano essi Casarini e Agnoletto o Berlusconi e Scajola. La loro responsabilità non centra con quella dei criminali, ma va comunque considerata.

D'accordo con laFra.

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