dopo l'11

06/01/10

Apro l'agenda e trovo gli angolini segnapagina fermi a circa un mese fa. In genere, faccio un segno sopra agli appuntamenti passati per spuntarli, e invece li trovo tutti lì, come se il tempo si fosse fermato a un mese fa. Con una mano, mi accarezzo il collo.

Era la notte tra l'11 e il 12 quando, tornando a casa, in motorino ho avuto un incidente. Non ricordo niente di cosa sia successo, ricordo di essermi svegliato in ambulanza. Ricordo che faceva freddo, che avevo freddo alle gambe e questo era un buon segno perché le sentivo ancora. Ricordo la trafila degli esami a cui mi han sottoposto, ricordo il risveglio la mattina dopo. Ricordo, approssimativamente, le 18 ore sospeso in pronto soccorso e che alla fine ero tanto stanco. Il resto non lo ricordo, non chiedetemelo.

Io non ricordo niente di quanto accaduto. Ho una rimozione totale dei circa 20-30 minuti precedenti all'incidente, di quando poi ho perso conoscenza. M'han detto che han visto il mio motorino scivolare contro un marciapiede spartitraffico e io volare di testa su una macchina parcheggiata. Poco rincuora che il referto sia tutto sommato positivo: la botta in testa ha avuto conseguenze limitate perché avevo il casco, un gran colpo di frusta mentre cadendo la mano sinistra si è rotta. Facili le ironie sulla botta in testa. Il resto sono solo botte e abrasioni. Avessi avuto il casco integrale starei decisamente meglio; non avessi avuto il casco non sarei qui. Gambe, schiena e spalle sono salve, solo qualche escoriazione.

Dopo l'incidente è stata una processione di visite mediche per assicurarsi che tutto fosse a posto e, tutto sommato, sto bene. Dopo un 10 giorni di riposo, ora sto abbastanza bene. Tolto il collarino, la mano sinistra ingessata è il solo segno visibile dell'incidente e tra un paio di giorni non ci sarà più manco quello. Impari a sbrigartela con una mano sola. A parte allacciarsi le scarpe e rifarsi il letto, riesco a fare praticamente tutto, anche se scrivere sul computer richiede un po' più di tempo e fatica.

Non posso nascondere la botta ricevuta. La paura della caduta ed i dottori che non amo mai frequentare. Dolore, tutto sommato poco, se intendiamo quello fisico diretto e immediato: bastava un niente e mi sarei fatto facilmente molto molto più male. Ne parlo qui con un mese di ritardo, non aggiungerò altri dettagli se non la necessità di avere i miei tempi per ripigliarmi. Pensi al tuo rapporto col corpo ché te ne ricordi quando ti fai male. Pensi che in motorino è un attimo cadere e farsi male, tanto male. Pensi alle persone che mi sono state intorno, un abbraccio, un bacio, una parola. Pensi a cosa sarebbe successo se in quell'istante qualcosa fosse cambiato, in meglio o soprattutto in peggio.

Chino la testa in avanti. La mano destra sul collo ancora un po' dolorante. Ora, un bagno caldo per rilassarmi.

4 commenti:

Roberta 7 gennaio 2010 alle ore 13:40  

"Impari a sbrigartela con una mano sola. "

L'anno scorso mi sono lussata la spalla destra. S'impara in poco tempo a diventare mancini da destrorsi. Anche perchè tra una cosa e l'altra ci sono voluti quasi 4 mesi.

S'imparano anche altre cose, a non chiedere quando non è davvero necessario, a desiderare e a curare anche l'ovvio, a riconoscere e a metabolizzare il dolore (fisico).
S'impara anche a nuotare, per esempio, che tornare a volare è il mio desiderio.

D21 7 gennaio 2010 alle ore 23:22  

Diventai ambidestro pur di giocare a basket, c'erano pochi mancini in squadra e io pur di giocare mi adattai.

Molto bello quello che dici.

Luciano Raso 12 gennaio 2010 alle ore 13:33  

Eccome che non sapevo niente! Mi dispiace di questa disavventura. Per fortuna la testa del Dotti e' talmente dura che un marciapiede milanese (probabilmente di ciellina fattanza) nulla puo'. Solo il rimpianto di qualche pidocchio rimasto offeso nello scontro. Spero tu stia bene

D21 12 gennaio 2010 alle ore 13:59  

in verita' sono finito su una macchina, ma comunque la testa e' relativamente a posto, anche se non ricordo niente.

Comunque, pazzesco vedere come a Niguarda siano TUTTI di CL...

Un minuto di silenzio in memoria dei pidocchi...

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