differenza italiana | pensiamoci, però...

14/03/10

Parto da questa frase di Ciampi letta su l'Unità.it:

"Sulla soglia dei 90 anni mi accorgo che questa non è l’Italia che vagheggiavo a 20 anni. Allora ci svegliavamo ogni mattina convinti che avremmo fatto un passo avanti.
Oggi ci accorgiamo ogni giorno di aver fatto un altro passo indietro"

Carlo Azeglio Ciampi, 9 marzo

Ecco sì, io credo che il Presidente emerito abbia assolutamente ragione ed a lui mi riferivo quando descrivevo l'Italia con una bella immagine. In Italia, non solo ci si sbatte e non cambia mai niente - giusto a ricordarci che, forse, dovremmo mettere Il Gattopardo come testo fondante della nostra letteratura e non, per esempio, I Promessi Sposi che avran sì gran valore letterario ma mica descrivono così bene il BelPaese.

Usando le parole di Ciampi, ci si rende conto che la nostra generazione, ovvero i cosiddetti Giovani Italiani, deve lavorare per cercare di non peggiorare, non per costruire (costruirsi?) un futuro migliore. Dobbiamo giocare in difesa di quello che ci han lasciato alcune decisioni intelligenti e sagge di chi ci ha preceduto, scelte non scontate come lo Stato sociale (per quando scalcinato) e l'Europa.

Aveva ragione Brecht quando citava Konrad Valentine: "il futuro non è più quello di una volta". Dopo circa 4 secoli, la mia generazione è la prima che rischia seriamente di stare peggio di quella precedente, o comunque non credo proprio riuscira a stare meglio. E questo non sarà per colpa di guerre o epidemie, ma per colpe socio-economiche.

Analizzato ciò, non ho ancora da offrire contro-progetti costruttivi che non siano la fuga verso paesi in fase crescente, che però non sono una risposta vera e costruttiva. Pensiamoci, però.

4 commenti:

Luciano Raso 16 marzo 2010 alle ore 19:01  

magari gli olandesi staranno anche peggio dei loro genitori, ma io qui sto ampiamente meglio dei nostri!
W L'OLANDA!!!

D21 16 marzo 2010 alle ore 19:24  

Interessante osservazioni, sai che studio le migrazioni inter-regionali e quel che dici è molto interessante...
:)

Anonimo 16 marzo 2010 alle ore 20:19  

Pero' nel 1940 (quando Ciampi aveva 20 anni) temo l'Italia fosse TROPPO peggio rispetto a quella attuale...

Papero

D21 17 marzo 2010 alle ore 09:09  

Credo indicasse in generale le speranze deluse di chi ha ricostruito l'Italia dopo la guerra.

:)

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