just to say

30/04/10

The current Greek crisis has started because the government declared false data about GDP and public debt in order to attract foreign investments. This government was ruled by populars party. Now, socialists have to solve the problem. However, European Popular Party (Merkel, Sarkozy, Berlusconi, Barroso, ...) has an enormous political responsability.

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like firms

29/04/10

The EU should introduce a new procedure. When a member state is in a situation like Greece nowadays, the EU will provide extra funds to save them, whilst the national administration will change from national to European government like in failing firms. Politically, this might save both the "reputation" of national parties and national economy. However, this means that the EU will become a federation, as I'd like to be.
:)

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giusto per esser chiari

27/04/10

L'Italia preme a favore degli aiuti alla Grecia perché sa che la prossima sarà lei. Non vuole troppi vincoli perché l'Italia sa che altrimenti poi li dovrebbero imporre anche a noi. L'Italia sa che se è difficile salvare la Grecia, figuriamoci il BelPaese.

...e tutto questo la Germania lo sa e sappiamo anche che tra 2 settimane ci sono le elezioni statali in Germania (=i lander, non il governo federale). Ma tutto questo la stampa italiana non lo dice.

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aforisma ducale

25/04/10

La vera libertà è l'educazione, è imparare a decidere, a scegliere.

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dunque

24/04/10

Dunque, il gioco di Fini è quello di arrivare a farsi cacciare cercando, nel frattempo, di aver fatto quanti più danni possibili nel PdL e quindi cercare poi di raccoglierne i cocci.

Mi piace, sì, mi piace questa tattica perché coraggiosa, dopo la codardia suicida che lo portò a fondare il PdL contro ogni logica partitica (accettò prima di averne discusso con la direzione nazionale di AN) e, implicitamente, perdendo tantissimi voti (quelli che oggi si gode la Lega).

Mi piace il coraggio di Fini che gioca come chi non ha nulla da perdere ora, ma da vero leader guarda più in là.

Berlusconi scalpita come un cavallo ferito, come un dittatore impazzito che non si rende conto di cosa gli sta accadendo.

Quello che non mi piace è l'attendismo di Bersani che, invece, dovrebbe andare all'attacco con più forza giocando un semplice argomento: questi fan casino e litigano, mentre la disoccupazione imperversa e i conti pubblici vanno allo sfacelo.

Elezioni? No, non ci credo. Almeno non ora. Però, se dovessero esserci, sono abbastanza convinto che Berlusconi vincerebbe ancora perché il gioco su cui si regge la sua dittatura mediatica è ancora saldamente nelle sue mani. Vediamo, per ora ammetto di divertirmi molto.

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divertente

23/04/10

Molto divertente il siparietto tra Silvio e Gianfranco di ieri. Ho la sensazione che Fini abbia sbagliato i tempi di quest'operazione e mi suona strano da una persona intelligente come lui; Berlusconi non tollera alcun dissenso.
Fini punta al logoramento fino a farsi cacciare perché essere sciossinista ora sarebbe un vero suicidio. Fini credo punti a farsi espellere dopo aver arraffato il più possibile ottenendo un ritorno di immagine agli di chi non gli ha perdonato l'errore (gravissimo) di aver accettato il PdL. Berlusconi in estrema difficoltà credo sappia che espellere Fini sia una mossa rischiosa, ma non tollerando il dissenso gli scatenerà una guerra politica. Berlusconi non vuole espellerlo perché non vuole rischiare di sembrare di essere nel torto, vuole che sia Fini ad andarsene e vuole che lo faccia mettendosi in cattiva luce. Interessante quadro, molto interessante.

Nel frattempo, il PD assiste imbelle a tutta la vicenda. Incapace di infierire sulla crisi dell'avversario. In un paese democratico con un'opposizione intelligente, tutti i dirigenti del PD andrebbero in TV sparando a zero su scissione ma, attenzione, la Sinistra non difenda Fini: è e resterà un avversario politico. L'errore di D'Alema è di lavorare tifando Fini, al contrario il PD dovrebbe essere protagonista di un'alternativa. Dovrebbe, dimenticavo che il Segretario è Bersani e che quindi il partito ha il dinamismo di una bocciofila...

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about Greek crisis

22/04/10

It's so easy, so evident. The re-start after the crisis is weak and, probably, we'll have another crisis in next years. To maximize advantages of this short cycle, the US firms are attacking the EU stability in order to exclude the direct competitors via speculation on the smallest, weakest an relatively irrilevant economy of the Old Continent. The EU has bad leaders and worse institutions and then we're facing hard problems to coordinate ourselves to defend us.
If Greece can survive, next victims are Portugal of Spain and then Italy. Nothing strange, we've to survive. This is the market, baby.

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3 anni

21/04/10

Oggi questo blog compie 3 anni, tre anni ideali più che formali visto che iniziò leggermente dopo. Un periodo lungo, abbastanza, ma non lunghissimo.
Non un diario di viaggio, né un diario personale, piuttosto un quaderno dove raccolgo tanti appunti di una materia che non saprei definire. Sicuramente tanta (troppa?) politica, ma l'idea di fondo è che su un blog metti ciò che vuoi sia pubblico, educandoti al confronto pubblico sulle tue idee. Certe cose, personali, tali sono rimaste. Non trovate le tappe della mia vita, se non alcuni passaggi come quello canadese a cui, forse, ho dedicato più spazio del dovuto. Tant'é.

In queste ultime settimane, il blog mi è un po' rimasto lì, orfano di alcune cose che avrei voluto scrivere ma va anche bene così. Non ho mai avuto un piano editoriale pre-costituito e mi sono sempre lasciato andare alle contingenze dei pensieri del momento, cadendo spesso nella banalità dell'attualità e talvolta concedendomi qualcosa di più serio.

Lettori ne ho alcuni, ma in generale non ho mai idea di chi e quanti passino per di quà, nonostante guardi sempre le statistiche. Mi diverte notare che le persone che mi leggono qui scoprono spesso un lato molto diverso dal mio più diretto. Certo è che un blog va preso come un blog, strumento comunicativo divertente, autocelebrante, non banale. Ma pur sempre uno strumento.

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This is the 3rd birthday of my blog. I've tried to write more in English, but I wasn't so good. 3 years is a lot? I don't know, this is a notebook of thoughts on a specific topic that, in effect, I don't know which topic is this.
This tool is funny, I like. Many people closed his blog in favour of facebook or twitter, if they like... however, I'm still here. In this duky, some wayfarers arrive, stay a bit and then they leave. This is life.
Sometimes, I'm thinking to travelers arriving randomly here, and that's so funny. I think to the American girl that arrived here just a second ago. Her reaction was so funny, she discovered this side of mine and it's funny: she spent a night using google translator to read me also in Italian.
I'll try to improve this section, mainly for international politics, but we'll see what will be...
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Quelque fois je pense si la section en français soit vraiment utile. Malheuresement, j'ai plus grands occasions de parler français et mon jolie accent rhonais va se perdre. En plus, mon clavier n'a pas tous les accents qu'ils me faudraient. Mais on va.
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Ahora, la secion espanola es la ultima novedad, pero soy tan malo en castillano que no es facil de escribir mi ideas en esta manera. Me gustaria muchissimo de tenir tambien una secion en Occitan/catalan.
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Tuttavia, contignuo in esto travaglio di viaggio, immueble.

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in questi giorni

16/04/10

Mi arrabbio quando si dice "e figurati cosa succede al Sud", "qui va male, ma al Sud...", "lì va male perché in terronia...". Mi incazzo perché, implicitamente, si condanna il Sud ad essere il Sud e quindi a fare schifo senza appello. Mi incazzo perché si assolve implicitamente il Nord: al Nord le cose vanno bene perché al Sud van male.
No, cazzo! La prima regione per Mafia è la Lombardia, Milano trasuda corruzione e dire che altrove va peggio non deve assolvere Milano. Le cose vanno male, qui e ora e, soprattutto, in prospettiva. Non mi sta bene che si condanni il Sud senza appello, facendone di tutta l'erba un fascio.
Il Mezzogiorno d'Italia è complesso, complicato, diverso, eterogeneo: Napoli non è Matera e non è Castelbuono (PA). La Sardegna non è il Salento.

Non nascondo il mio sogno di potere, un giorno, fare qualcosa per il Mezzogiorno. Terra troppo bella con persone troppo fantastiche perché sia ridotta così. Mi piacerebbe, magari, forse, un giorno potrò dire di aver fatto qualcosa perché il Mezzogiorno sia un po' meno malconcio di com'è ora. Mi piacerebbe, sì, mi piacerebbe...

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perché Gianfranco sbaglia

Fini ragiona da politico di un sistema democratico: se non sono d'accordo, passo all'appoggio esterno, o qualcosa del genere, per far pesare i miei voti in Parlamento.
Errore, nel momento in cui hai di fronte uno che monopolizza il sistema di comunicazione nazionale, ti farà fare brutta figura eliminandoti perché non hai sufficiente radicamento sociale. Nell'era della mediatizzazione politica, è inutile fare giochi politici quando contro hai un monopolista del potere mediatico (che come in ogni show che si rispetti, si garantisce la presenza di qualche antagonista per convincere il pubblico che ci sia una guerra, come se qualcuno creda ancora che i Meganoidi possano vincere contro Daitarn 3).
Fini, dunque, sbaglia perchè pensa di essere più forte del linciaggio mediatico, riservato alle alternative a Destra a Silvio, o della narcotizzazione in cui viene conservata una Sinistra in formalina, utile solo a dare a Silvio l'occasione di usare la spada solare.
Rinnovo la mia tesi: nel momento in cui c'è un monopolista dei media, non si è più in Democrazia perché i cittadini non possono sapere cosa fanno i politici che hanno eletto. Siamo in una dittatura elettiva, con un'aristocrazia altrettanto elettiva, dove le elezioni assomigliano più al televoto che non a una decisione del popolo.

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stato di confusione

14/04/10

Il caso degli abusi pedofili dei sacerdoti sta scatenando un fuoco all'impazzata sulla Chiesa con molta gente che ne approfitta per gettare fango e odio sull'Istituzione, anche senza aver niente da dire. Vedo, con grande tristezza, gente che gode solo per il fango lanciato sulla Chiesa e questo è motivo di rammarico, personale, e - non posso nasconderlo - di stupidità per chi ne gode per pregiudizio ideologico.
Dall'altra parte, ha ragione Merlo dicendo che la Chiesa, accerchiata, sta rispondendo nel peggiore dei modi in evidente stato confusionale, incapace di metabolizzare razionalmente cosa stia accadendo e con sortite di chi non sa più quali pesci pigliare per cercare di uscirne, come la XXX di Bertone su omosessualità e pedofilia.
Si tratta di uno stato di confusione generale che - temo - non permetterà una costruttiva uscita dal problema. La punizione di qualche caprio espiatorio non migliorerà la condotta della Chiesa che sta vivendo la cosa come un attacco a 360° e che non cambierà comportamento, dall'altro gli anti-clericali radicalizzeranno lo scontro assestando colpi anche pesanti, ma senza aver proposto niente in un gioco al massacro ed alla distruzione reciproca.

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sfogo

09/04/10

Se c'è una cosa che mi da fastidio sono le persone che non rispondono alle email e ti dico "però l'ho letta".

Non sopporto chi arriva una volta, ti dice tutto quello che TU dovresti fare, si lamenta che non l'hai ancora fatto e poi scompare.

Mi innervosisco per le persone che, a delle email collettive in cui è utile che tutti sappiano chi c'è a un appuntamento e chi, mi rispondono in privato.

Mi arrabbio per le cose che non vanno, ma ultimamente sto decidendo di fregarmene perché, per esempio, non ho ancora trovato un sindacalista/politico/collega che lavori anche per gli altri e non solo per se stessi.

Mi deprime chi mi dice cosa dovrei fare, cosa bisognerebbe fare e poi manco mi chiede cosa penso o se si possono fare le cose assieme.

Sto seriamente pensando di mandare molte di quelle persone a quel paese.

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tempi moderni

08/04/10

"è l'instabilità che ci fa saldi ormai negli sradicamenti quotidiani"
[instability is that makes us stable in daily eradications]
(GL Ferretti)

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sull'esito delle ultime regionali

07/04/10

Non mi è ancora chiara l'interpretazione del voto regionale, pochi articoli per ora interessanti. La mia sensazione è che si sia acuito l'estremismo e che abbiano votanti i militanti aficionados, mentre c'è una crescente quota di persone sempre più lontana dalla politica. Vota, cioé, chi è tifoso costante, mentre prima anche i tifosi occasionali guardavano le partite. Questo è un dato comune alla Francia dove, però, l'astensionismo ha colpito solo una fazione politica portando al clamoroso risultato delle ultime regionali.
In Italia credo si stia aprendo un divario tra militanti e attivisti contro la massa di persone che si identifica sempre meno nella politica. Anch'io mi metto ormai tra gli stufi di questa politica del blatericcio gossipparo movimentista, leggo i giornali degli altri paesi e noto che si parla di problemi. Da noi, il Regime berlusconiano narcotizza il dibattito allontanando qualunque discussione di merito. Non dico che l'estero sia il paradiso e vada tutto bene, ma in Italia la situazione è obiettivamente degenerata (da tempo) ed il dibattito pubblico è sempre più lontano dai problemi.
Questo si riflette nell'astensionismo.

Nel merito, il voto per estremisti militanti fa sì che nelle regioni il cui esito era già deciso, ci si confermasse, riducendo la partecipazione di chi sapeva di perdere (es. Veneto, Toscana). Nelle regioni incerte (Piemonte, Lazio), gli estremisti si sono esaltati.

Personalmente, so di aver sostanzialmente buttato via il mio voto. Non me ne pento troppo. Riporto solo una discussione abbastanza fastidiosa con un amico dirigente del PD. Si è incazzato con me perché non faccio niente per cambiare quel partito, peccato che loro sono i dirigenti che ho eletto in tutte le primarie in cui sono stato chiamato e che sono loro che dovrebbero venire a chiedermi di votarli, non io lavorare perché loro vengano eletti. Triste questa cosa è perché dimostra il capovolgimento della democrazia.
Non so più cosa inventarmi per dire che questa Sinistra italica non mi piace, ma in fondo il punto di vista di milioni di persone che non votano più il PD non è tema di interesse per quel partito.

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un silenzio giusto

In queste settimane, la Chiesa è sotto un virulento attacco per lo scandalo pedofilia. Il Papa tace per non invischiarsi nelle polemiche. Si mischiano in questo caso il desiderio di giustizia delle vittime ad attacchi virulenti interessati solo a gettare la Chiesa nel fango sperando di vederla umiliata, sfregiata, distrutta. Purtroppo, si mischiano le colpe, che devono essere pagate, con un desiderio di vendetta anticlericale particolarmente feroce. Curioso anche perché si strumentalizzano fatti di 30-50 anni fa pur di poter gettare ulteriore fango e discredito su un'Istituzione che ha sbagliato, ha già chiesto scusa, ma che molti vorrebbero vedere quanto più umiliata possibile.

Le colpe della Chiesa sono di avere un solo uomo al comando, quando in realtà è un'istituzione molto più complessa, articolata e con limitati controlli interni: le strutture formalmente dittatoriali della Chiesa in realtà celano una grande debolezza della Curia che, in realtà, non ha vero controllo dei suoi preti e dei suoi fedeli. Detto questo, è giuridicamente curioso che le colpe private di un membro della Chiesa, per quanto importante, ricadano su tutta l'istituzione: come se il Papa di Roma potesse controllare l'ultimo prete nella periferia di Boston! L'unica colpa sarebbe quella di aver coperto reati e non collaborato con le istituzioni giudiziarie, anche se rivendicare tale reato dopo 50 anni è a dir poco risibile.

In ogni caso, spero che si faccia luce sulle colpe dei singoli (e di chi li ha coperti), la Chiesa mi sembra abbia fatto aperture importanti sulla cooperazione con la autorità giudiziarie. Il mio rammarico è nel vedere questo astio forcaiolo anticlericale. Di altro, parlerò poi.

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For wayfarers | Per i viandanti

Duke's guests | Ospiti regolari

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