tipi di politiche

30/09/10

Esiste una politica bassa che è quella che difende i miei interessi.
Esiste una politica alta che promuove la mia idea di bene collettivo.

Esiste una politica necessaria per evitare che gli interessi altrui ci schiaccino.
Esiste una politica coraggiosa che cerca di realizzare quello che vorremmo, ma che da soli non possiamo realizzare.

Esiste una politica idealista che persegue degli obiettivi, basandosi sulle opportunità attuali.
Esiste una politica opportunista che persegue gli obiettivi che gli capitano a tiro, qualunque essi siano.

Esiste una politica di difesa ed una di attacco.
Esiste una politica miope ed una lungimirante.

Esiste una politica istituzionale e costituzionale che tutela l'importanza di avere luoghi comuni d'incontro.
Esiste una politica partigiana e faziosa, che promuove un punto di vista, una propria posizione, l'interesse di una parte.

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Ecco, di tutto questo io oggi vedo prevalere lo scenario peggiore di ognuna di queste dicotomie.

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PS

What is the problem? I mean... why they are fighting? I don't understand...

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much ado for nothing

Willy was right, this is the right title for what happened yesterday in the Italian Parliament. The only relevant new is that nothing has happened, cool... isn't?
I mean, you prepare everything for something new, and in the end nothing happens... nothing from you or your opposants. We "discovered" what we alredy knew, they had the opportunity to show us what we already knew. I mean, we "discovered" that Fiat is Fiat and Ferrari is much more cool, while Volkswagen is Volkswagen and Skoda is Skoda. We "discovered" that cars have four wheels and motorbikes two, plus some strange 3-wheels vehicles, although these are not very cool (maybe...).
By the way, if nothing has happened means that organizers fail, both pro anc cons positions are failing. The only winner is the useless opposition we have.
I don't want discuss why this has (not?) happened, maybe uncorrect timing, just observe as far as I can. This is not time to participate, not yet. Otherwise we risk to be part of a prime time non-show.

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sì, credo che ora si possa dire

26/09/10

Ho ritrovato mail di un annetto e mezzo fa, mentre ero a London. Si parlava della crisi del Berlusconismo e ancora rimanevo dubbiosa. Ora, un dato mi fa dire che sì, il Berlusconismo è in crisi. Il dato è nei sondaggi che lo danno con segno meno mese dopo mese, mentre l'Opposizione non avanza. La crisi è strutturale nel senso che non è legata alla competizione, che si può sempre fronteggiare, ma al fatto che senza rivali sta perdendo quote di consenso. Perde pezzi sotto spinte endogene, non sotto la concorrenza esterna.

La totale irrilevanza del PD di fronte al collassare del Berlusconismo conferma che un mutamento strutturale stia avvenendo. Per carità, è un movimento trasversale a tutti i paesi europei considerando che la crisi sta mordendo duro, nonostante si voglia negarlo. Una disoccupazione così alta nel lungo periodo rende la situazione socialmente instabile. Emerge la Destra razzista, che fa leva sulle paure e sui timori. La Sinistra solidarista rimasta sbronzata dall'ondata liberista di Blair e del secondo Schroeder rimane disorientata. Obama è lontano e non tutti capiscono Cohen-Bendit, o anche solo il nostro Veltroni. Ed Milliband sembra coraggioso, ma servirà?

Sì, il Berlusconismo collassa sotto al fatto che non si può continuare a ripetere che tutte le cose vanno bene. A un certo punto, bisogna dire "la situazione è dura, rimbocchiamoci le maniche". Invece, il lussurionismo berlusconiano continua a infarcirci di Ibrahimovic e Belen mentre le nostre tasche si stanno svuotando. La totale irrilevanza dell'opposizione conferma che la crisi è strutturale e endogena.

Detto questo, non so quando Berlusconi cadrà, ma soprattutto quali ne saranno le conseguenze.

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stanchezza settimanale

25/09/10

Oggi mi ritrovo un po' stanco, incapace di prendere il lavoro che qui, di fianco al computer, rimane sdraiato pronto a essere elaborato. Lo guardo, il mio cuore stanco e la mente poco reattiva, forse poco attratta da quel lavoro mentre le mani si inceppano esitanti anche solo nello scrivere queste righe. Il tempo, fuori, inizia a farsi freschetto mentre i capelli sentono ancora l'umidità di ieri.
Mi riprometto soltanto di alzarmi presto domattina per lavorare...

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giri alpini

23/09/10

Tra le Alpi passano pezzi della mia vita, io ché sono animale urbano di pianura. Ritornavi, seppur su altro versante, sentendomi sempre come un figliolo acquisito ché le Alpi, quelle sì, sono madri affettuose verso chi le teme e le rispetta. Divinità eleganti, le Alpi contrastano con l'indifferenza rude di sua Bassezza l'asfalto milanese.

Pensate più spesso alle cime che ci proteggono da Nord, segreto della grandezza Italica, paese prima nella geografia ché nella testa dei suoi strani abitanti. L'Italia e le sue Alpi costituiscono un tutt'uno, così come i monti fanno la spina dorsale di questo strano paese, ché innamorarsene è facilissimo ma educarlo...

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errata corrige

16/09/10

La situazione è già degenerata tra le parti accademiche. La Gelmini è riuscita a mettere straccioni contro pezzenti...

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Curiosi cortocircuiti di partigiane opposizioni. E chi ci rimette sono le donne.

15/09/10

Sarkò vieta il Burqa, in Italia Fini e poi Berlusconi rilanciano. Curioso: la Destra contro il Burqa. Dico curioso perché dovrebbe essere un tema della Sinistra, delle Femministe, del Progresso, di chi crede nella tutela dei diritti umani (in questo caso delle donne).
Il Burqa è una sottomissione della donna all'uomo che non ha ragione d'esistere in paesi che credo nei diritti universali dell'uomo e della donna. La lotta al Burqa dovrebbe essere in cima alla lotta per i diritti delle donne: simbolo di oppressione sessista, il Burqa dovrebbe essere vietato in tutt'Europa perché non si può imporre così. Fosse una libera scelta...
Al contrario, questa lotta di civiltà è usata dalla Destra come simbolo contro gli immigrati che la Sinistra non vuole mai attaccare a priori. Evidentemente, esiste una Sinistra per cui è più importante l'Immigrato piuttosto che il valore assoluto della Donna che non dev'essere sottomessa.

Ovvio, il Burqa è più che altro un simbolo, ma i simboli contano: rispetto al rumore per il crocefisso nelle aulee, bisognerebbe alzare barricate ai Burqa per la tutela della dignità della donna. Ma in questo gioco non si capisce più chi stia a Destra o Sinistra, chi sia pro o contro gli immigrati e l'integrazione e, tutto il discorso, appare quantomai confuso, confusionario e confondente.

Chiudo dicendo che l'Islam deve fare ancora enormi passi avanti relativamente alla condizione della Donna e questo pone un vincolo irrinunciabile. La Libertà (anche) della donna è un cardine a cui l'Occidente non dovrebbe rinunciare, a nessun prezzo.

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appropriato

"Avevo qualche cosa da dirti, ma s'è perso che qualcosa non c'è", cantava Ferretti. E questa sera mi par appropriato.

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curiosi cortocircuiti accademici

La prima reazione è di sconcerto: a Bologna, stanno dalla parte dei padroni!!! Poi ci pensi, forse ha ragione il Rettore: se si passa dalla didattica fatta a gratis dai ricercatori a docenti a contratto esterni, forse al Ministero capiranno quanto questo cambiamento costa e, quindi, quanto vale la didattica che i Ricercatori svolgono.
Spesso, non ci si rende conto del valore di certe cose finché non ci tocca di pagarle: per anni, l'università si è retta su un sistema simile. Il patto era che gli accademici accettavano di farsi pagare una fame in cambio della totale assenza di controlli, di valutazione e di indirizzo dall'alto.
Il Rettore dell'Alma Mater sta, forse, cercando di sovvertire questo sistema con una grande provocazione, contro la Destra capace solo di far tagli e contro i sindacati tesi a tutelare lo status quo.
Il problema è che questo ragionamento è troppo difficile da spiegare in un ambiente in cui la comunicazione non può essere più lunga di un titolo di giornale...

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Pover'Italia

14/09/10

Un tuffo nel mio passato, quello stimolante e glorioso dell'Università quando l'importante "non era aver ragione, ma generare ragione" (cit. da Trix) e ritrovarli ora alle prese col mercato del lavoro. Noto, con amarezza, che pochissimi sono rimasti a Milano. Giusto i pochi ingegneri più bravi capaci di entrare in una multinazionale più o meno buona. Molti dottorandi come me, che non han voluto tagliare il cordone ombelicale con la propria università o che lavorano in campi dove 1000 euro al mese sono un lusso. E poi molto umiliati e sfruttati con stipendi che, non raramente, scendono anche a 300 euro al mese. Vivere a casa dei genitori perché fino ai 30-35 anni non ci si può permettere una casa. Accettare stipendi bassi senza responsabilità, senza stima, senza che si possa essere considerati professionisti adulti.
Al contrario, all'estero si lavora anche molto di più ma per stipendi doppi e in condizioni e ambizioni decisamente diverse. Ho visto compagni d'università dal curriculum al più "mediocre", con responsabilità, stimoli e prospettive serie una volta trasferitisi. Ho visto compagni dal curriculum eccellente ridotti a lavori mediocri senza responsabilità né prospettive. Senza considerare gli stati sociali per cui, in Belgio, puoi pensare di fare un figlio perché lo stato ti aiuta, mentre in Francia veramente ti offre una culla o in Svezia arriverebbe a pagarti pur di farti fare un figlio (e dire che fare un figlio con certe svedesi non dovrebbe essere così difficile, mah...).
La conclusione appare ovvia: una generazione sacrificata, la mia, ma una cosa è leggerlo, una cosa è incontrare volti e facce e mani e gambe e braccia e tette e culi e capelli e sudore e sorrisi e aspirazioni e sogni di chi con te ha condiviso gli anni più belli.
Infine, mi piacerebbe ritornare su quegli anni per capire il peso culturale lasciato da quei momenti di fermento vero e sincero. Dovremmo farlo, amici. Sorprende, invece, il disinteresse e il menefreghismo della generazione dei nostri genitori, clamorosamente incapaci di capire e intervenire su tutto questo.

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Il Papero

10/09/10

Il Papero è un papero paperosissimo, un papero da paperare! Paperosamente papero, il Papero è un papero paperoso, sovente paperabile e paperante. Paperando, paperare il Papero è papero paperoso, paperante e paperato. Infine, lasciatevi paperare dal Papero più paperoso che ci sia.

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primarie milanesi, giudizi sommari

09/09/10

Evviva le primarie vere, quelle in cui non sei certo del risultato finale. Onida e Pisapia a sfidare Boeri: i vertici PD milanesi al solito incapaci di ascoltare la base e che impongono un candidato che piace solo a loro, senza un percorso collettivo di condivisione ma solo un colpo ad effetto. Onida mi piace, penso che voterò per lui nella consapevolezza che è bravo, ma che non sposterà voti a favore del centrosinistra. Oppure, Pisapia potrebbe essere una sorta di Vendola meneghino, in fondo a me piace: bravo, radicale e esperto.
Sì, ci vogliono primarie così, nella speranza che il PD, nei piani alti milanesi, non uccidi tutto per paura di perdere il candidato amico dei palazzinari: viva le primarie vere!

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stasera

08/09/10

Stasera non avevo voglia di fare niente: mi son divertito a vedere Svezia - San Marino, ché più che l'antica Repubblica era in campo l'oratorio. Scherzo, ho tifato San Marino perché sono un calcio più vero, più sincero e leale di quello dei vari Ibrahimovic. Non ho manco guardato l'Italia, volevo solo rilassarmi, pensare e ticchettare il dito contro la barba.

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scrivere una canzone

07/09/10

Partii per Bath senza sapere l'inglese, senza sapere dove stessi andando ed a fare cosa. Solo un volantino come riferimento. Solo ero su quel bus.
Un'esperienza bellissima, ancora a distanza di tempo rimane un'esperienza incredibile.

Partii per Grenoble pensando di sapere il francese, ma senza sapere bene dove fosse la Capitale del Delfinato. Capii lentamente il piacere delle montagne attorno.
Un'esperienza che segnò un prima e un dopo, mentre le Alpi sono rimaste nel mio piccolo cuore.

Partii per London senza manco rendermene conto e mi ritrovai su un trenino Gatwick-Victoria ché manco sapevo bene cosa sarei andato a fare, sotto quale tetto avrei dormito.
Un'esperienza che rimane la più intensa e su cui, probabilmente, dovrei scrivere più d'una canzone.

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navigando

In internet, mi sono appena imbattuto in questa pagina: buoni consigli di navigazione.

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scientificamente dimostrato

05/09/10

I laboratori di ricerca europei hanno svolto a Roma un esperimento scientifico di grande valore e rigore metodologico. Hanno sottoposto a una coppia una cena a base di pasta integrale Barilla e pesto Barilla, a loro insaputa. Dopo aver consumato la cena tranquillamente, ignari del contenuto integrale (almeno, lui era ignaro) e sicuri della qualità della marca Barilla già testata altre volte, al risveglio al mattino lui è andato a defecare abbondantemente 3 volte in 40'; lei solo due volte, ma in maniera ancora più sostanziosa nei 30' successivi. Da questo esperimento appare scientificamente dimostrato che la pasta integrale fa cagare! Si aggiunga che il sapore peggiora pure un poco perché intralcia il buon gusto del sugo.

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tattiche politiche

Interessante articolo di analisi dell'ultima mossa di Berlusconi. Soprattutto, quando dice che il rischio è che gli elettori del PdL non vadano a votarlo, delusi come sono da un governo che, in fin dei conti, non ha fatto altro che attendere che la crisi passasse, mentre sistemava alcuni affari suoi.
Il vero pericolo delle prossime elezioni è l'astensione perché, credo sia obiettivo, in Italia la gente è molto stufa di tutta 'sta storia, di una politica fatta di personalismi e affari privati e che, in fin dei conti, non tocca la vita delle persone perché, se le cose van male, è colpa della crisi e se van bene è merito del Governo. Almeno questo è quello che dicono in TV, e quindi la gente gli crede.
Ne parlavo ieri sera e sono convinto che la mossa della rinuncia al processo breve sia solo tattica, non un mutamento sostanziale della politica. L'obiettivo di Berlusconi non è il processo breve, ma salvarsi (lui e i suoi amichetti). Serve per far passare l'idea che sia colpa di Fini.
Dall'altra parte, il Presidente della Camera credo che si limiterà a far passare il suo discorso stemperando i toni. D'altra parte, a lui non è che interessi lo scontro in campo aperto, la sua tattica è di logoramento e guerriglia parlamentare. Un discorso duro contro Berlusconi sarebbe controproducente, sebbene potenzialmente potrebbe esaltare il suo elettorato. Al contrario, un forte sostegno al governo, al programma, con qualche sassolino da levarsi dalle scarpe.
L'opposizione naviga a vista, senza coraggio né leadership. Il coraggio della Sinistra italiana sarebbe quella di far partire le primarie subito per scegliere un nuovo candidato premier puntando sulla caduta di Berlusconi. Subito. Al limite, hai lì un candidato come Chiamparino che intanto lavora all'Ulivo e continua a sfidare Berlusconi con una coalizione definita che lavora insieme. Basta attese per vedere se cade, la Sinistra lavori per farlo cadere.
Cadrà Berlusconi, presto. Ne sono certo perché la Chiesa sta cercando nuovi referenti e, in Italia, il Vaticano non sbaglia mai. Cadrà presto Berlusconi perché nelle Mafie c'è un lavoro di ridisegno con una sospetta ondata di arresti e alcuni politici che fanno tattica a favore delle Mafie, come il caos politico che c'è in Sicilia dimostra. Cadrà e sarà una caduta dolorosa perché Berlusconi o vince oppure non è in grado di scendere a compromessi. E se non fa il premieri, Berlusconi non sa che fare.
Ultima nota su Milano: Boeri potrebbe vincere, ma non costituisce nessuna novità sostanziale nella Sinistra meneghina. Potrebbe vincere perché è uno che fa indifferentemente dalla Milano radical-chic di Esterni ai salotti dei palazzinari. Io vorrei Onida, nella consapevolezza che, però, non sposta voti e quindi sarebbe una replica di Ferrante, altrettanto perdente s'intende. Se son bravi, candidano Boeri come facciata e sperano che a livello nazionale Berlusconi faccia casino. Ma non credo che a Milano stia emergendo una nuova Sinistra, come invece vedo a Torino (Chiamparino), Roma (Zingaretti) o Puglia (Vendola). Vedremo, Milano è e rimane la locomotiva socio-economico-culturale d'Italia, sebbene non sia più la sola. Vedremo... Vedremo...

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tra i problemi gravi della Mafia

04/09/10

Tra le cose difficili da spiegare della Mafia c'è il fatto che spesso i colpevoli non si rendono conto della gravità di certi loro comportamenti, non si rendono conto di essere mafiosi. Essendo un sistema culturale, prim'ancora che criminale, bisogna educare prim'ancora che investigare e condannare.
Ma, ahimé, molta gente manco si rende conto di cosa siano i comportamenti mafiosi di clientelarismo e intimidazione per chi non rientra nel sistema.

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appunti per una lettera a un figlio

03/09/10

Io non ho figli. Non ho in programma di averne, anche se un giorno, dopo il matrimonio, la cosa non mi dispiacerebbe. Semplicemente, non ora.Però, visto che alcuni amici ne stanno avendo, ammetto di pensarci.

Penso che se avessi un figlio dovrei crescerlo ed educarlo. Penso che lo educherei sul valore dell'educazione, dello studiare, della cultura, e di non credere a un Paese dove i valori sono essere calciatori, veline, ignoranti e presuntuosi. Anche se vivo in un paese in cui la Scuola è martoriata, denigrata e licenziata.

Penso che lo educherei sui valori della Persona, valori Cristiani, valori per cui se dici di preoccuparti delle persone e di fare questa la tua prima preoccupazione, deriva che la loro famiglia, il loro lavoro, la loro dignità contano quanto la tua. Penso che non puoi definirti Cristiano e poi licenziare con indifferenza centinaia, migliaia di persone.

Penso che gli infonderei fiducia nello Stato, nelle Istituzioni, nella Legge, anche se in Italia la peggior condanna prevista dalla Legge è dover aver a che fare con lo Stato e la sua burocrazia.

Penso che cercherei di farlo sentire orgoglioso di essere Italiano, del nostro Tricolore e della nostra tradizione. Sarei fiero di dargli il mio cognome, come millenaria tradizione culturale italiana ripetuta di generazione in generazione... anche se mi piacerebbe fare come gli Spagnoli per cui gli dai anche quello della madre. E invece in Italia la "maternità è un privilegio", non esiste uno stato sociale per le famiglie e tutto viene rimesso alla possibilità che ci siano i Nonni.

Penso che vorrei che crescesse come un Italiano fieramente Europeo, ma invece l'Europa sarà la sua porta di salvezza da un paese che si sta condannando da solo.

Penso che lo educherei a odiar la Mafia, la violenza, i sopprusi, nonostante il Presidente del Senato sia un avvocato mafioso e il Primo Ministro sia ormai chiaramente lì per il sostegno dei più odiosi dei sistemi.

Penso che crescerebbe controcorrente: ormai la vera trasgressione è la normalità. Sì, ormai, la vera normalità sarebbe esser normali, semplicemente Italiani, paese bellissimo tra paesi grandiosi.

Questi appunti saranno di una lettera che non scrivo e che, probabilmente, lui non leggerà perché questi appunti cadranno nel dimenticatoio, effimeri come l'attualità a cui fanno riferimento. Però, intanto, tengo questi appunti per me e per chi avrà la voglia di restarsene un po' a leggerli.

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