Curiosi cortocircuiti di partigiane opposizioni. E chi ci rimette sono le donne.

15/09/10

Sarkò vieta il Burqa, in Italia Fini e poi Berlusconi rilanciano. Curioso: la Destra contro il Burqa. Dico curioso perché dovrebbe essere un tema della Sinistra, delle Femministe, del Progresso, di chi crede nella tutela dei diritti umani (in questo caso delle donne).
Il Burqa è una sottomissione della donna all'uomo che non ha ragione d'esistere in paesi che credo nei diritti universali dell'uomo e della donna. La lotta al Burqa dovrebbe essere in cima alla lotta per i diritti delle donne: simbolo di oppressione sessista, il Burqa dovrebbe essere vietato in tutt'Europa perché non si può imporre così. Fosse una libera scelta...
Al contrario, questa lotta di civiltà è usata dalla Destra come simbolo contro gli immigrati che la Sinistra non vuole mai attaccare a priori. Evidentemente, esiste una Sinistra per cui è più importante l'Immigrato piuttosto che il valore assoluto della Donna che non dev'essere sottomessa.

Ovvio, il Burqa è più che altro un simbolo, ma i simboli contano: rispetto al rumore per il crocefisso nelle aulee, bisognerebbe alzare barricate ai Burqa per la tutela della dignità della donna. Ma in questo gioco non si capisce più chi stia a Destra o Sinistra, chi sia pro o contro gli immigrati e l'integrazione e, tutto il discorso, appare quantomai confuso, confusionario e confondente.

Chiudo dicendo che l'Islam deve fare ancora enormi passi avanti relativamente alla condizione della Donna e questo pone un vincolo irrinunciabile. La Libertà (anche) della donna è un cardine a cui l'Occidente non dovrebbe rinunciare, a nessun prezzo.

8 commenti:

Anonimo 17 settembre 2010 alle ore 11:07  

Non è semplice: io stessa non so che pensare.
La Nafisi ricorda di quando lo scià cercò di vietare il velo nel 1936 e persone come sua nonna, molto osservanti, si rifiutarono di uscire di casa (il provvedimento fu poi abrogato nel 41).
Lei che è stata constretta a smettere di insegnare in università perchè si ostinava a non mettere il velo. Però scrive: "[...] il velo era carico di significato spirituale per molti uomini e donne, [e] soprattutto, indipendentemente dalla mia opinione, era in gioco la libertà di scegliere. Nessun regime, nessuna autorità aveva il diritto di dire a una donna come rapportarsi, o non rapportarsi, con Dio".
m.

Anonimo 17 settembre 2010 alle ore 11:14  

Al tempo stesso, se ovviamente son favorevole alla libertà di portare il velo, sul burqa la digerisco più difficilmente.
Inoltre io sono per lo più favorevole a questa norma: ma più che altro per una questione di sicurezza, dato che leggi italiane (e forse francesi, non so) vietano di andare in giro in modo non identificabile.
Per il resto, in casa propria, la gente deve poter esser libera di fare ciò che vuole.

Anonimo 17 settembre 2010 alle ore 11:14  

(ero sempre io)
m.

D21 17 settembre 2010 alle ore 15:45  

Io ho parlato di Burqa, non di velo.

:)

Anonimo 17 settembre 2010 alle ore 20:46  

...e se girassimo tutti nudi?

Papero

laFra 19 settembre 2010 alle ore 15:33  

naughty ducky

Anonimo 23 settembre 2010 alle ore 10:47  

ok, tu parlavi di burqa, ma resta il problema della libertà...se una donna lo vuole portare?
Secondo me è pacifico il dire "in occidente non si può, ci si deve far riconoscere", ma son meno concorde nel sentirmi "liberatrice" altrui...
Non so se mi sono spiegata.
m.

D21 24 settembre 2010 alle ore 00:25  

uff... mi ha perso il bellissimo e interessantissimo commento che avevo lasciato...

:(

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