... di ieri, è buono ancora oggi

01/11/10

Volevo scriverlo ieri, ma citando Bianchi lo tengo per oggi. Poco importa se ieri fosse il 31 ottobre o duemila anni fa, è buono ancora oggi, pane o Vangelo poco cambia.
E' un pezzo duro, che mi ha urtato per un finale che ho trovato molto rude, da leggere con attenzione.

Dal Vangelo secondo Matteo 22,1-14
In quel tempo, Gesù riprese a parlare in parabole ai capi dei sacerdoti e agli anziani e disse: "Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. E disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì.
Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti".

Pochi commenti schematici.
- i servi sono mandati e poco contano per chi sono e per la loro qualità, ciò che conta è il messaggio di invito del Re. Fuor di metafora, conta poco la qualità della Chiesa di fronte all'importanza del messaggio di Dio.
- l'opportunità della chiamata è per tutti, ma sta agli invitati di accettare. Alla chiamata che arriva, sta a Noi decidere come rispondere. Questa cosa è bellissima, affascinante e incredibile: non è un ordine del Re, ma un invito; non un comando, ma la chiamata non all'ubbidienza e alla sottomissione ma alla festa di condivisione e gioia che sono le nozze del suo Figlio.
- Poco mi interessa che il Vangelo si riferisca agli Ebrei e al fatto che ignorarono Cristo, mentre i Pagani risposero meglio. Più interessante e fertile è leggere il fatto che spesso capiscono il messaggio del Re più chi gli è lontano, chi si è allontanato e caduto in povertà, di chi invece dovrebbe essergli 'naturalmente' più vicino. Mica roba da poco.
- Mi ha turbato l'immagine degli invitati "Legati mani e piedi e gettati fuori nelle tenebre, dove è pianto e stridore di denti": è un'immagine così in contrasto con il Dio dell'Amore e della Misericordia. Poi, piano piano, l'ho capita, fatemela spiegare.

Diceva il bravo Prete della mia Parrocchia (perché ce ne sono, non sono tutti pedofili come certa cultura di radical-Sinistra vuol far credere) della storia di S. Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti. Ignazio era un generale della Corona di Spagna che combatté contro i Francesi e, nel '500, mica si andava per il sottile tra i vicini pirineici. Ecco, lui scelse di abbandonare quella vita e entrò in convento, per poi fondare l'ordine. Di fronte all'invito del Re, accettò e si vesti con l'abito migliore che potesse indossare, mica andò al banchetto da Generale della Corona! Mi viene in mente il "mio" caro Sant'Ambrogio, che di fronte all'invito smise i panni di Prefetto e divenne Vescovo. Più in piccolo, mi viene in mente Aldo Moro che capendo i tempi dell'Italia anni '70, fece del suo meglio fino all'estremo sacrificio. Certo, Aldo Moro non era un santo, ma il messaggio è un altro. Una volta che si sceglie di accettare l'invito del Re, non un ordine, bisogna andarci non solo per mangiare, bisogna fare uno sforzo di indossare il proprio vestito migliore, il proprio modo di essere migliori, indipendentemente da quale sia (tant'è che non si dice nulla di come fosse vestito quello che poi venne buttato fuori).
Ecco, l'invito è un invito, non un ordine, è per tutti, ma non tutti rispondono. L'invito non sempre è fatto bene, ma è il messaggio che conta. Una volta accettato l'invito, bisogna impegnarsi nel meglio delle proprie vesti.
Fosse facile...

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