Sinistra

01/11/10

Quest'articolo mi piace perché parla di un libro con un giusto approccio metodologico. Tuttavia, non mi piacciono le conclusioni, avrei preferito che Salvati avesse l'umiltà di limitarsi a riportare il pensiero altrui e non, per forza, darci la sua opinione sulla Sinistra. Comunque, il tema è interessante.

Nella Seconda Internazionale Socialista, Bernstein litigò con Marx che pretendeva il Comunismo. Bernstein faceva notare che già molti risultati erano stati raggiunti per i lavoratori e che grazie alle proteste si poteva continuare in questa linea graduale. Marx voleva la Rivoluzione a tutti i costi. Marx non era così determinato nella Prima Internazionale Socialista e nello stesso Manifesto la Rivoluzione è un'ipotesi, non l'unica Via da perseguire.

Willy Brandt fece scolpire sulla sua lapide questo motto: "ho fatto tutto il possibile". Ecco, questa è la Sinistra che mi piace, quella del possibile esplorato con principi validi e fermi, ma ben ancorati nel possibile, nel reale, nell'attualità. E' la Sinistra del primo Schroeder, prima che si corrompesse, è la Sinistra di Mitterand, di Delors e di Prodi, della Scandinavia e di Lula. Non è la Sinistra dei Turigliatto, del partito comunista francese o di Zapatero, abile quest'ultimo a far battaglie mediatiche su simboli civili, ma incapace di una politica economica di Sinistra.

Chiudo, rubando a quell'articolo questa citazione che mi piace moltissimo: [dal libro Gerald A. Cohen Socialismo, perché no?] "Promuovere comportamenti e creare istituzioni che consentano a tutti di sviluppare liberamente le proprie facoltà; favorire una reale eguaglianza di opportunità e andare oltre, aggredendo tutti i vantaggi/svantaggi di cui non si porta merito/demerito, anche quelli dovuti a cause naturali o alla fortuna; rendere ogni cittadino attivo nelle deliberazioni politiche della propria comunità attraverso un incessante stimolo alla partecipazione democratica". C'è forse altro da dire?

1 commenti:

D21 1 novembre 2010 alle ore 11:57  

PS
la definizione di Cohen mi pare più Socialdemocratica che non socialista, visto il richiamo all'importanza della partecipazione nei processi decisionali collettivi. Ma le etichette contano meno della sostanza.

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