Penati, simbolo della politica italiana

29/08/11

Come sapete, da tempo, sono particolarmente ostile a Penati. Tuttavia, credo sia ormai chiaro il suo "sistema", ma vorrei precisare un punto specifico che è per me il più importante.

Ometto le implicazioni penali sui presunti reati di corruzione (e simili), mi focalizzo sul problema politico di Penati. Un dettaglio diventa simbolico di tutto.

Si è scoperto che nelle aree Falck di Sesto San Giovanni, Penati stralciò dal progetto la linea tranviaria per favorire invece il trasporto su autobus visto che era gestito da una compagnia di un suo amico che così faceva lavorare le cooperative della cui lega lo stesso Penati era esponente.

Insomma, via il tram, spazio agli autobus (più inquinanti, minore capacità, minore qualità, maggiori costi) perché ci lavorano i miei elettori. E' questo il simbolo di una politica che fa prevalere l'interesse corporativo su quello generale (far lavorare i propri clientes è più importante che fare l'interesse dei cittadini).

Questo, sia chiaro, non significa per forza che Penati abbia commesso reati (su quello aspetteremo), ma ci permette di maturare un giudizio politico molto chiaro. Di più, diventa il simbolo politico dell'Italia clientelare, anche a Sinistra.

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#1000: Fratelli sotto questo cielo, sopra questa terra

28/08/11

Da giorni penso a questo che è il millessimo post di questo blog. Queste cifre mi hanno sempre affascinato, dal 100 al 500 a quando rimasi incatenato tempo fa. Facile dire che tante cose siano cambiate da quando iniziai tanto tanto tempo fa ché par un secolo e mezzo!

Mi chiedo cosa sia sufficientemente importante da essere messo qui in questa posizione: l'amore o la politica, la fede e la teologia o la bellezza della Val di Ceno? Qualcosa di divertente e spassoso oppure una riflessione pesante ed esistenziale "Stile-Sartre"?

Ecco, se devo pensare a qualcosa di assolutamente positivo mettere quel sentimento di amore e di amicizia che ci fa sentire Fratelli sotto questo cielo, sopra questa terra. Non solo l'Amore, ché pure è quanto di più importante ci sia, ma anche la Fratellanza, l'Amicizia, il senso di solidarietà di fronte alle difficoltà del mondo, una fratellanza che diventa la gioia, profonda e vera, dell'amicizia ché non ha confini col senso di Famiglia.

Ecco, questo mi appare quantomai necessario in questi tempi duri, durissimi. L'Europa tracima sotto le sue esagerazioni, l'egoismo avido prevale a costo di distruggere tutto, la Chiesa dimentica il Vangelo e si arrocca nella difesa dei suoi privilegi materiali e in uno spirito settario tra il clientelare e il mafioseggiante, proprio ora che ci vorrebbero parole e testimonianze di Carità, solidarietà, fratellanza e la condanna degli egoismi.

Il mondo è troppo bello perché sia ridotto così a male: la bontà di un Iskenderun Kebap a Istanbul, il Cielo di Stirling, le Pesche dell'appennino parmense, la risata di mia nonna e l'impegno di un bimbo per salire sulla sedia. Tutto troppo bello, tutto troppo in dissoluzione e decadenza.

Ecco, credo che questo sia il punto della situazione a cui sono arrivato dopo 1000 post: l'esigenza di un sentimento di fratellanza e solidarietà che sia legata dalla consapevolezza che non ci può essere speranza vera se non è per tutti (von Balthasar), come risposta a un mondo di egoismi imperanti ed avidità tali da diventare auto-distruggenti.

Chiudo lasciando questo spazio come riflessione tanto pubblica quanto riservata ai pochissimi amici che ringrazio per seguirmi, sempre fedelmente nonostante io non mi faccia mai pubblicità e, raramente, parli di questo blog all'infuori di questo stesso blog.

Il viaggio continua ché star fermo m'annoia

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pillola pratica derivata dalla teoria

22/08/11

Nella mia teoria, non bisogna mai dare soldi pubblici alle imprese. Le tasse devono essere utilizzate per fornire quei servizi che il mercato non può fornire.

Ecco che dopo la crisi della Lehmann, bisogna dare servizi, non sussidi. Niente soldi alle banche, ma per esempio servizi di rating seri in grado di valutare veramente il rischio di investimento, i titoli tossici e gli eccessi di indebitamento, sostituendosi alle conniventi agenzie di rating.
Secondo, lo Stato deve preoccuparsi del funzionamento del mercato, non della salute dei suoi attori. Ecco allora interventi nella teoria del libero mercato per evitare che un qualunque attore sia troppo grande per cui un suo fallimento (che deve sempre poter accadere) faccia collassare il sistema. Bisognava salvare, cioé, il mercato, non le banche.

Tutto da manuali di teoria, niente di rivoluzionario. Eppure...

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delle mappe, della direzione

21/08/11

Dice Ernesto Olivero che le mappe sono importanti perché non si può pensare di percorrere tutte le vie, alcune sono sbagliate, non portano da nessuna parte, provare tutte le vie può portarci in quartieri pericolosi. Cioé, questa è una mia interpretazione ripresa dal libro che sto leggendo di Olivero e spero che non si offenderà se mischio i suoi pensieri facendoli miei.

E' importante avere l'accortezza di procurarsi le mappe prima del viaggio per decidere la rotta, spesso sono un dono dei nostri genitori e pian pianino diventiamo adulti e impariamo a procurarcele da noi.

Le mappe migliori non sono quelle che dicono la strada, ma che ti danno gli elementi perché tu possa sceglierla, adeguandola alle tue esigenze: sia tu un turista interessato ai monumenti oppure ai musei oppure ai buoni ristoranti oppure devi andare in Fiera oppure da un amico a cena oppure oppure oppure.

Ecco, una buona mappa ti permette di decidere tra queste cose, ma decidi informato, sapendo quali sono le strade i mezzi i treni gli incroci le zonedaevitare i parchi dove trovare ristoro durante il percorso. Una buona mappa non decide per te.

Infine, bisogna ricordarsi che una buona mappa non potrà mai dirti tutto: i colori degli edifici non ci sono, i volti delle persone non sono disegnati su quella mappa e non sai se troverai sole pioggia caldo afa gelo neve. Forse, cambierai destinazione e la mappa certo non sarà lei a dirti quando cambiare e non sarà lei a dirti se hai fatto bene, ma certo ti aiuterà nel percorso.

La mappa dice anche che non bisogna provare tutte le strade, ci aiuta a andare nella direzione giusta.

Ecco, se non fosse chiaro la Mappa è il Vangelo e, personalmente, io includerei anche gli altri "buoni maestri" che ci hanno insegnato la strada, a partire dai genitori. Il resto, ovviamente, lo lascio a voi, alla vostra libertà e di quella di chi pensa che, avendo scritto una mappa, possa ora imporvi la sua strada per la destinazione che vuole lui.

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dedicato a Sofia

20/08/11

Città a cui voglio molto bene, la trovo simpatica nella sua grave povertà: "non guardate le belle bulgare, state attenti alle buche nei marciapiedi", dice la guida per stranieri.

Sofia è una capitale orgogliosa, pur nella sua povertà. Forse, qui il Comunismo aveva senso perché portò ricchezze che, oggi, il libero mercato sa solo succhiare: consuma, consuma e se non hai soldi te li do io e tu devi consumare.

Sofia, le sue chiese multisecolari nel buio e nella luce. Sofia ed il suo alfabeto che sta per essere soppiantato dalle luci al neon del consumismo. Sofia povera, probabilmente corrotta, demotivata, scoraggiata da una dirigenza miope e troppo desiderosa di potersi permettere gli agi occidentali, ma qui siamo a Sofia.

Qui accolsero Cirillo&Metodio, scacciati dalle loro terre di evengalizzazione. Serdica, la chiamavano i romani ed a guardare la grande vallata bulgara si capisce perché agli Imperatori doveva piacere tanto questa terra. Confine ortodosso davanti agli Ottomani, cadde e non si risollevò, quando ci provò ci mise tanta boria da ricadere subito.

Sofia, città abbandonata di una periferia europea ché par impensabile splenda sotto lo stesso cielo di Bruges, Malpensa o Aix-en-Provence. Forse, la Liverpool ferita la capisce, probabilmente no.

A Sofia dedico il primo post pubblicato in differita di luogo e di tempo (4h dopo averlo scritto).

Sofia la voglio pensare come un'amica affettuosa che ti accoglie anche se non ha più niente da offrirti: ti mostra il suo abito migliore e tu, teneramente, apprezzi.

Sofia fa riflettere sull'Europa, sulla commistione di alfabeti, sui suoi monasteri e l'orgoglio di chi fu sottomesso e discriminato dall'Impero Ottomano, mentre da noi Carlo V e Luigi XIV e Enrico VIII e Vittorio Emanuele II e altri numeri si alternavano.

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sogno ad occhi aperti

Sono Cattolico e spero che la Chiesa sia in prima linea per far fronte a questa crisi, aiutando i disoccupati come solo il Cardinal Tettamanzi ha saputo fare (almeno, ci ha provato).

Vorrei che la Chiesa fosse in prima linea per aiutare i moltissimi disoccupati giovani, gli anziani che pagano i tagli allo stato sociale e usi la sua influenza per orientare le decisioni pubbliche verso i cittadini e le fasce più deboli.

Sogno...

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lasciatemi dire: "ve l'avevo detto"

In questi giorni, vediamo avverarsi la crisi a W. Io l'aspettavo da un 4-5 mesi, moltissimi economisti spergiuravano dicendo che il peggio era passato. A differenza dei politici, gli economisti hanno la colpa che dovrebbero rendere conto alla scienza, non agli elettori, ma procediamo con ordine.

Nel 2008 le banche sono fallite perché si sono accorte di aver creato ricchezze finte o, meglio, avevano creato giocattolini talmente complicati che non si capiva se valevano o no, ma non valevano. Insomma, le loro ricchezze erano solo loro, le capivano solo loro che quando ad un certo punto uno ha chiesto "ma valgono veramente?", tutto è caduto. La corsa al petrolio del 2006, ed alle materie prime del 2007 significa che loro già sapevano e cercavano di salvarsi.
Nel 2008 cade la Lehmann e si semina il panico perché ciò che tutti sapevano, qualcuno ha osato dirlo: le banche vantano ricchezze che non hanno e se lo si scopre, quella banca non vale più nulla e fallisce.

La prima reazione fu il piano Paulson, ovvero ricapitalizzare le banche con soldi pubblici immettendo ricchezza vera in baracconi cresciuti troppo e troppo velocemente su ricchezza che non esisteva. A me non piaceva, io avrei lasciato fallire qualche banca in più, ma capivo che sul breve periodo poteva avere senso.

Poi, si smise di fare qualunque cosa, soprattutto non si inserirono regole nuove per correggere le storture che quel sistema aveva creato. Fu fatto perché si pensava che così potesse tornare a crescere e rigenerare la disoccupazione che aveva creato, ma si noti bene che, causato dalla finanzia newyorkese, la crisi si era riversata sulle altre industrie e sulle altre regioni. Alias, i danni causati dalla finanza londinese si sono riversati su altri settori industriali, localizzati tra Manchester, Liverpool e Birmingham, sulla Grecia, la Spagna e il Mezzogiorno, sull'Irlanda eccetera eccetera.

Questo è importante perché chi crede nel libero mercato dovrebbe pretendere anche che il fallimento di un'impresa dovrebbe essere pagato dall'impresa stessa, non scaricato sulle altre.
Secondo aspetto importante è che con questa crisi si sono ridotte le distanze relative tra paesi occidentali (USA-UE) e nuove economie emergenti (Cina, Brasile, India, Turchia, Russia, Sud-Africa, ...).

Ecco la seconda tappa: tra il 2009 e il 2011 a furia di ricapitalizzare le banche con soldi pubblici, gli Stati hanno finito i soldi e questo era ovvio dopo un po', anche perché la disoccupazione è raddoppiata in tutti i paesi occidentali e la crescita è mancata. In fondo, è facile capire che se la disoccupazione è alta sul lungo periodo, la domanda collassa e le imprese non ce la fanno. Ma i governi erano più preoccupati delle banche che non dei disoccupati. Dunque, quale reazione?

Per dare una risposta bisogna considerare un'ipotesi che però mi par talmente evidente da non necessitare dimostrazione: privatizzare le attività pubbliche per dare ai privati nuove possibilità di investimento. Ecco, dunque, l'idea dei Tea Parties e dei mega tagli a tutto (es. l'UK che taglia le università) affinché i privati abbiano nuove opportunità per fare profitti.

In tutto questo, segnalo un paio di aspetti su cui si dovrebbe intervenire.
Il principio da seguire, per me, deriva direttamente da Adam Smith: regole e mercato devono coincidere e non bisogna permettere che un attore sia così forte da distruggere/distorcere il mercato (il secondo punto non sono sicuro derivi da Smith).

Punto 1: abolire il valore legale delle agenzie di rating.
Se volete ancora fidarvi di chi non è stato in grado di vedere il crac Lehmann, fate pure... ma poi sono affari vostri e, per noi autorità pubbliche, quelle sono ormai carta straccia

Punto 2: impedire le grandi concentrazioni distorsive.
Le banche sono troppo grandi e fanno troppe cose diverse. Bisogna impedire la sovrapposizione tra funzione di credito e funzione di investimento: i fondi di investimento alle SGR, il credito alle Banche con impossibilità di sovrapposizione. Inoltre, le banche non dovrebbero poter possedere alcuna impresa, altrimenti la funzione di credito verrebbe distorta.

Punto 3: corrispondenza mercato e regole.
Chi non è soggetto alle regole internazionali della finanza, non può operare sui mercati finanziari. Alias, chi ha sede in paradisi fiscali dove non c'è estradizione per reati finanziari, non può operare sui nostri mercati finanziari (nostri=europei). In questo modo, mercato e responsabilità legale coincidono.
Sarò più chiaro: in Europa possono operare solo operatori soggetti al diritto europeo e dei paesi con cui ci sono accordi simmetrici, come gli USA, ma non Cayman e altri. Ovviamente, questo richiede un diritto comune europeo.

Punto 4: federalizzazione dell'Europa
Regole e mercato devono coincidere per cui non ha senso avere un mercato comune con regole balkanizzate: un'Europa federale, o almeno confederale, significa tassazioni omogeneizzate, possibilità di intervento della Commissione UE (da eleggere direttamente) su governi che non rispettano i patti, finanza europea (eurobond, borsa unica europea, IVA omogeneizzata, diritto comune per le imprese e le banche, ...).
Implicito in questo c'è il riferimento che chi non fa parte dell'Euro dovrebbe uscire dall'UE e resterebbe solo come partner commerciale (area europea di libero scambio e basta).

Infine, chiudo dicendo che se non si ha il coraggio di scelte di lungo periodo e coraggiose in questo periodo non si uscirà mai da crisi sistemiche. Mi sembra che Sarkozy sia l'unico che l'abbia capito, per quanto politicamente assai ammaccato. La Merkel è pavida e sbaglia ogni mossa provocando danni enormi, Obama è stato incatenato, Cameron è un leader piccolo piccolo.
In generale, la destra ha trovato l'idea di privatizzare lo Stato per creare nuove opportunità di investimento, mentre la Sinistra è ancora rincoglionita e non capisce che la sua parola chiave dovrebbe essere "sostenibilità": a parte Cohn-Bendit, non trovo un leader credibile per una Sinistra europea.

PS
e ricordatevi di togliere il titolo di economisti a quei professoroni che spergiuravano che la crisi fosse passata.

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19/08/11

Certo, [Chisciotte] è andato un po' troppo oltre. Ha pensato che ogni mulino a vento fosse un gigante. Questo è da malati. Ma, pensando che potrebbero esserlo... Beh, tutte le migliori menti pensavano che la terra fosse piatta. Ma, cosa sarebbe se non lo fosse? Potrebbe essere rotonda. E la muffa del pane potrebbe essere una medicina. Se non avessimo mai guardato alle cose e pensato a quello che potrebbero essere, saremmo ancora là fuori nell'erba alta con le scimmie. (G.C. Scott)

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tornato

racconterò

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this summer

02/08/11

Sofia, Istanbul, Samothrace.

See you later.

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