percorsi

29/05/12

Questo pensiero mi viene da un mix di pensieri presi in prestito dal prete di domenica mattina e dalle canzoni di Daniele Silvestri di domenica sera, un prestito che in parte restituisco qui dopo averci aggiunto interessi sotto forma di pensieri miei.

Viviamo tempi duri, durissimi. Viviamo tempi difficili dove siamo costretti a lasciare il nostro paese o, peggio, a viverlo senza grande speranza, senza fiducia. Non solo nel futuro, ma vivere l'Italia senza fiducia nel prossimo pronto a rifilarci un bond tossico, a venderci la partita della nostra squadra o a offrirci un lavoro che lavoro non è.

In questi tempi brutti, dobbiamo essere persone flessibili e dinamiche, accettare di cambiare strada, muoverci e articolarci per evitare tutte queste insidie. Dobbiamo essere nomadi che sanno dove andare, ma dovendo muoversi si portano dietro sempre il minimo indispensabile, si portano dietro solo ciò che è veramente importante e ciò che hanno di più caro.

In questi tempi brutti, bisogna tenere la barra ben dritta ché le correnti si fanno forti. Se non siamo i primi ad aver attraversato le Colonne d'Ercole lasciando il Mediterraneo, siamo i primi da molto tempo con cuil'Atlantico si rivela tanto arrabbiato. E in fondo non voglio pensare a quelli che devono affrontare il Pacifico!

Pronti, dunque, a virare la rotta adattandosi ai diversi porti cui ci toccherà d'attraccare. Flessibili e pronti a nuovi porti, fermi nel tenere la rotta ricordandoci che nel mare in tempesta la stiva dev'essere leggera e potremo portarci dietro solo quanto di più caro abbiamo, potremo portarci dietro ciò a cui più teniamo.

Piaccia o no, viviamo tempi brutti e navigare non è facile.

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