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15/11/12

Scrivo poco e mentre lo faccio spesso sbaglio lettere.
Scrivo poco e scrivere mi diventa fatica.

Mi son lasciato coinvolgere in questa campagna elettorale ché da un lato è interessante per il momento storico che l'Italia sta vivendo, dall'altro mi scontro con l'Italia peggiore.

Io credo nella politica fatta di idee e ideali, di scotch e volantini da scrivere, di riunioni davanti ai cartoni della pizza. Mi scontro, invece, con la politica mediatica, la politica delle dichiarazioni di posizionamento tattico, la politica, la politica arrogante di chi ha milioni di rimborsi elettorali.

La politica di chi ci crede contro la politica di chi vuol far carriera.

Perdere è comunque motivo di orgoglio, ma ti accompagna la triste sensazione che questo paese sia un pachiderma che dorme su un camper guidato da irresponsabili verso il precipizio.

Non amo fare politica, non credo che mi candiderò almeno per i prossimi 10 anni.
Ma non starò zitto di fronte a questo mio paese lasciato in mano al suo lato peggiore.

Se non per convinzione, almeno con rabbia urlerò che un'Italia più bella di come la vediamo oggi è possibile.

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