E si gonfia di ricordi che non sai

30/03/13

Avrei tanti ricordi legati a Jannacci, un pezzo importante della mia infanza visto che con le sue canzoni mio padre mi teneva spesso compagnia quand'ero bambino. Invece di qualche ricordo strappalacrime, stamattina mi sono svegliato con più o meno queste note in testa che mi paiono più adeguate. Non sono un gran compositore, ma mi pare un bel mix per ricordare qualcuno che, per me come per fortuna per tanti, era più di un cantante.

Farà piacere un bel mazzo di rose
e anche il rumore che fa il cellophane
ma le note di enzo di più
in questo giorno piovoso all’insù

E tramonta questa Pasqua da Panettone
e si gonfia di ricordi che non sai
mi piace restar qui sullo stradone
alla Bovisa, se tu vuoi andare, vai...

Oh, quante note di Jannacci
Han rallegrato noi poveracci
La voce dolce come una salita
quegli occhi allegri da milanés in gita

e i romani ci rispettano
che le balle ancora gli girano
e tu mi fai
t’a g’ha visto un ré
t’a vist cus’è?!

tattatarattatatra

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Quando lo capirà?

27/03/13

Quando lo capirà Bersani che è parte del problema e non della soluzione?

Come sapete non lo amo e trovo che stia dando il peggio di sé come capacità di comprensione politica. Certo, da uno che è arrivato lì grazie a D'Alema e Penati non è che mi aspetti granché, ma continua a ostinarsi con errori su errori. Bersani ha una visione di tale breve termine che definirla miopia sarebbe pure lusinghiero.

In una negoziazione, ognuno deve cedere qualcosa. Se sei bravo, concedi all'avversario qualcosa di simbolico e ti tieni la sostanza. Gli fai vedere che ha vinto, ma poi nella sostanza decidi tu. Ecco, la soluzione sarebbe proprio questa: rinunciare a Bersani relegandogli il ruolo di 'padre nobile', puntare su un premier di compromesso col m5s e intanto far partire il governo. Concedere alcune politiche simboliche ai grillini e intanto guadagnare consensi su un campo totalmente diverso dove i grillini non hanno campagne simboliche.

Invece, con questa ostinazione Bersani farà un governo che durerà pochissimo e non farà altro che scontentare ulteriormente i suoi sostenitori che sono sempre di meno. Oppure, porterà il PD ad allearsi col PdL sfasciando il suo stesso partito. Insomma, l'unica soluzione è di liberarcene con una rottura schumpeteriana che possa rianimare la Sinistra italiana perché questo centrosinistra piddino sta dimostrando di non saper dove andare. Basta dire che ha lanciato il programma elettorale DOPO le elezioni...

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Opzioni

26/03/13

Credo ci siano tre opzioni per il Governo.

1. Bersani punta a spaccare il M5S prendendosene una parte per far partire il suo governo. Sono convinto che fallirà e, se parte, si ritroverà in una condizione che non auguro a nessuno.

2. Lo scenario più auspicabile è che il M5S offra in qualche modo un appoggio esterno ad un Governo Bersani (magari chiedendone la testa e sostituendolo con qualche altro nome per far vedere che ha ottenuto qualcosa). Se il M5S facesse questa cosa, ogni provvedimento dovrebbe obbligatoriamente passare per il M5S che potrebbe ottenere praticamente quello che vuole e, in caso contrario, mandare a casa Bersani&co. Potrebbe fare bene al PD che perderebbe qualche pezzo, soprattutto quelle parti più marce del partito.

3. Lo scenario che trovo più realistico è che Bersani fallisca e che per spirito di conservazione il PD lo saluti e faccia un governo a termine col PdL ripetendo l'esperienza Monti (più che un Monti-bis vedrei Passera...). In questo modo il PD si spaccherebbe e, onestamente, credo che ne sarebbe un bene perché mi sono convinto che solo questo libererebbe energie nuove nella Sinistra italiana.

Ecco, di questi tre scenari io non so cosa accadrà. Però, ho gettato lì qualche idea nell'attesa che succeda quel che succederà. Certo è che io non sono contento della situazione, anzi. Trovo ci sia un totale scollamento tra questa classe dirigente italiana (non mi riferisco al solo Bersani) e la situazione storica che stiamo vivendo. Tant'é...

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Un consiglio per guardare all'Italia

Sono due giorni che ho deciso un'integrale boicottaggio di Repubblica. Ne sono contento, prima mi faceva arrabbiare e dicevo che però comunque un po' di notizie ci sono. Insomma, leggi un giornale che non la pensa come te, ma che comunque... no, è veramente un pessimo giornale. Smettere di leggere Repubblica fa bene e ve lo consiglio per guardare l'Italia. Ne trarrete giovamento. Alternative? Tante, in primis io ho scelto La Stampa, ma anche altri sono a disposizione.

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All'inizio mi piaceva perché...

23/03/13

All'inizio, Capossela mi piaceva per quel suo modo di fare molto bo-bo da artista maledetto che a 18 anni ti affascina perché ti fa sentire un adulto intenditore che i coetanei non capiscono.

Ora, credo sia un artista immenso. Non ho remore nel paragonarlo a gente del calibro di De André o Guccini perché sa disegnare atmosfere, colori, emozioni e vibrazioni che solo i grandissimi sanno toccare. Una maturazione arstistica incredibile.

Ecco, lo dico sbilanciandomi su un giudizio che so che qualcuno troverà esagerato, ma se vi fermaste a riflettere ascolando le infinite sfumature, significati e valori che si accalcano nelle sue canzoni, mi dareste ragione. Dunque, stasera mi sono goduto la musica di Capossela e la cosa bella è che potreste farlo anche voi senza che questo danneggi il mio piacere, anzi.

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Quand'ero bambino

22/03/13

Ripenso a quando da bambino mio fratello mi raccontava di quell'italiano che corse più veloce di tutti e di quel suo record che nessuno riusciva a battere, neanche gli statunitensi!!! 

Ero troppo piccolo per capire, ma ricordo ancora il fascino di quando mio fratello mi fece vedere in TV quell'uomo che correva con la pettorina azzurra.

Un ricordo confuso nelle immagini, ma chiarissimo nell'ammirazione che provavo per quel signore che correva così veloce. Allora non pensavo che gli adulti potessero correre così veloci, tantomeno un signore che pareva non avere niente dell'eroe. Eppure, l'entusiasmo di mio fratello era talmente contagioso che capivo solo che c'era qualcosa di speciale.

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A guardare giusto i fatti, pare un miracolo

21/03/13

Pochi lo fanno notare, ma il PD è riuscito in un miracolo di cui parlavamo qualche anno fa. Ma andiamo con ordine.

Nel giro di due anni il PD è passato da un'opposizione debole debole a Berlusconi ad un'alleanza con Casini, Fini e lo stesso Berlusconi. Dopo un anno di governo insieme dove ha votato una serie di provvedimenti invotabili ed indegni giustificati solo dalla necessità di fare cassa (necessità obiettiva, però c'è modo e modo), il PD fa una giravolta recuperando un'alleanza a Sinistra ma facendo tutta la campagna elettorale sul corteggiare Fini, Casini e Buttiglione. Malgrado questo gli abbia fatto perdere qualcosa come il 40% dei suoi voti e non-vincere un'elezione in teoria facile, ora il PD sta scaricando l'alleanza, ha visto che gli amichetti Fini-Casini-Buttiglione non sono andati granché bene e sta cercando un nuovo alleato un po' dove lo trova. Il Berlusconi alleato dell'anno scorso pare non gradito, meglio chi fino a ieri veniva chiamato "fascista del web", "nuovo Berlusconi", "pericolo per la democrazia".

Cosa significano tutte queste giravolte da contro a con Berlusconi, da Casini a Grillo passando per Vendola? Significa che finalmente il PD è riuscito ad essere la nuova DC: va bene qualunque alleanza, purché anche noi si stia al governo.

Il miracolo è che nel PD era pieno di gente che spergiurava che non sarebe mai morta democristiana ed invece ecco il partito buono per qualunque alleanza. Non mi si dica che sono io malizioso o cattivo, questa è la seguenza dei fatti:
- opposizione a Berlusconi
- coalizione con Berlusconi e Casini per sostenere Monti
- coalizione con Vendola
- ricerca di una qualche alleanza con Grillo.

Saranno contenti quegli amici che ancora spergiuravano che non sarebbero mai morti democristiani.

Chiudo con una tesi che sostengo da tempo. Per me non c'è speranza che il PD migliori attraverso spinte interne. Speravo che la spinta esogena venisse da Sinistra, invece è venuta dal web. Senza il M5S, il PD non avrebbe mai reagito e ci saremmo trovati la vecchia nomenclatura sempre lì. Quindi, anche se non condivido il messaggio grillino, devo riconoscergli questo merito.

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Quello che manca

20/03/13

In questa crisi, quello che manca è la maturazione di una nuova svolta radicale nell'economia. A mo' di slogan, direi una nuova Bretton Woods o un nuovo Gold Standard. Non significa replicare quelle ricette, ma trovare una nuova decisione fondamentale che cambi le regole del gioco economico.

Ogni decisione ha pro e contro, soprattutto se si sta parlando di temi così complessi di cui nessuno può veramente dire quali saranno le conseguenze. Eppure, allora, ci fu una svolta epocale ed il coraggio di perseguirla dando nuovo corso all'economia mondiale, per quanto sono sicuro che chi prese quella decisione non fosse affatto consapevole della portata epocale.

E' chiaro che un sistema è stato spezzato, sta collassando più o meno lentamente, più o meno dolorosamente a seconda dei luoghi e delle persone. Non ci si può manco limitare ad una speranza schumpeteriana di distruzione creatrice perché qui si è oltre tutto questo. 

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a Cipro

Quel che succede a Cipro non è solo socialmente spaventoso, è anche economicamente ingiustificabile. Non entrerò nel merito della discussione politico-economica, mi limito a dire che è tempo di liberarsi della Merkel e dell'egoismo germanico perché è già troppo tardi. Spero lo capiscano i tedeschi che hanno rovinato già abbastanza. Sia chiaro, mi riferisco alla logica dell'austerità ad oltranza, a qualunque prezzo, dell'austerità per far rientrare i crediti tedeschi e poi chissenefrega degli altri.
Che tristezza, se ogni europeo rinunciasse ad una birra il sabato sera, Cipro sarebbe stata salvata senza problemi.

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10 punti della giornata di ieri

17/03/13

Partirò dall'inizio dicendo che sono molto contento delle elezioni di Boldrini e Grasso, tuttavia questo giudizio positivo dev'essere articolato perché il senso mi pare molto complesso e facilmente fraintendibile.

1. Bravo Civati
E' lui che ha proposto questi candidati riconoscendo l'importanza di mettere il paese di fronte a candidati autorevoli. Civati ha capito che il PD non poteva continuare con la vecchia politica e Boldrini e Grasso erano ottimi nomi. Questo non era affatto scontato perché Bersani aveva dato mandato a Zanda di negoziare con il M5S per una spartizione delle poltrone, ma sulla base di nomi "tradizionali", invece Civati ha proposto la mossa del cavallo rilanciando in alto. Merito anche a Franceschini che ha sostenuto la posizione di Civati ed a Bersani che ha scelto questa posizioen.

2. Maluccio Bersani, malissimo tanti altri.
Tutti lo prendono come un vincitore, ma il merito non è suo, bensì del duo Civati-Franceschini. Bersani ha saputo scegliere una linea intelligente, ma c'erano tante altre linee e lui a lungo ha insistito sulla spartizione con il m5s. Fra gli altri, c'era Vendola che proponeva di cedere la presidenza della camera al m5s: idea ragionevole perché li avrebbe costretti ad assumersi responsabilità istituzionali in una camera dove c'è una chiara maggioranza, ma comunque un'idea vecchia. C'erano anche i D'Alema che proponevano la Presidenza del Senato al PdL come gesto distensivo, e questo è meglio non commentarlo. Bersani ha saputo riconoscere che la sua linea era finita in un cul de sac ed ha accettato di cambiarla. Il problema è che il nodo

3. Sicuri che il M5S abbia votato Grasso?
Premesso che forse non si saprà mai, ma se fossero stati i montiani a votare Grasso? Pensate a questo scenario: i montiani dichiarano l'astensione, sanno che nel m5s c'è disaccordo e grande attenzione mediatica. Allora, i montiani in segreto votano per Grasso, magari anche come strategia esplicita accordata fra loro, e gettano la patata bollente nel campo del m5s che ora si spacca. Sarebbe una mossa degna degli strateghi democristiani d'altri tempi, e fra i montiani ce ne sono parecchi...

4. ora il governo?
Il problema è che questa situazione non risolve niente della crisi istituzionale. Due ottimi presidenti eletti in questo modo non risolvono la crisi di governo. Ora, che si fa? Sia chiaro, a memoria mia non ricordo che l'Italia abbia mai avuto Presidenti delle Camere tanto degni di ricoprire quei ruoli. Ma ora, che si fa?

5. una grande opportunità per SEL, se la saprà cogliere
Ultimamente sono molto deluso da Vendola e ad oggi sarei in serio dubbio se rivotarlo perché ha smesso di costruire l'area politica di cui era diventato leader. Ora SEL ha una grande opportunità di de-vendolizzarsi cioé di superare la natura personalistica di partito facendo emergere altre personalità, investendo mediaticamente su nomi nuovi e, soprattutto, diversi dal vendolismo (es. Migliore è uno che mi piace, ma ancora troppo vendoliano mentre Boldrini è un nome che offre un'immagine chiaramente nuova e diversa). Sapranno quelli di SEL cogliere quest'opportunità?

6. e Silvio?
Chi ne esce con le ossa rotte è il pdl che se fosse riuscito a eleggere Schifani avrebbe assestato un duro colpo all'immagine del PD e si sarebbe garantito una pedina importante nello scacchiere parlamentare attuale. Sono convinto che Berlusconi saprà ribaltare il quadro dicendo che con accordi sottobando il centrosinistra fa incetta di poltrone e, in parte, è vero, per quanto Grasso sia una personalità di alto livello.

7. Boldrini e Grasso
Dicevo sopra che sono nomi di altissimo valore. Il discorso da neopresidente della camera è emozionante e dimostra che una nuova e buona politica è possibile. Vorrei che un punto fosse chiaro. Queste due candidature hanno convinto il proprio elettorato e questa è una cosa positiva. A differenza di tante altre posizioni politiche, è bello vedere che il discorso di Laura Boldrini è stato ripreso e postato massicciamente su FB perché, finalmente, gli elettori di centrosinistra non si vergognano più di chi hanno votato. Ecco, io vorrei che fosse sempre così cioé che il centrosinistra sappia candidare gente che piace al proprio elettorato, non candidare gente per conquistare quello altri deprimendo il proprio. Io voglio votare qualcuno che rappresenta le mie idee, non voglio dover votare qualcuno di centrodestra candidato per il centrosinistra perché così si prendono più voti (ogni riferimento ad un recente candidato lombardo del centrosinistra è casuale). Vorrei tanto che i dirigenti del centrosinsitra capissero che devono mandare avanti gente che piace all'elettorato di centrosinistra e, se veramente ci piacciono, poi saremo noi ad attirare altri voti. Se si candida qualcuno che a noi non piace, noi ci depriamo, ne parliamo male e chi ci sta intorno non si lascerà convincere della bontà dei nostri canddiati.

8. siamo sicuri che il m5s abbia perso?
A guardare bene, il M5S sta facendo molto bene al PD costringendolo ad assumere gli 8 punti (di cui però quasi nesuno ricorda il contenuto) ed a candidare nomi autorevoli invece dei capi correnti che aspettano da una vita una loro cadrega (Finocchiaro&Franceschini, uomo&donna, Margherita&DS, Emilia&Sicilia, ecc...). In realtà, questo risultato può essere letto anche come una vittoria del m5s perché sta costringendo il PD a diventare un partito serio.
Devo dire che su questo punto ero contrario, scettico, non ci credevo. Ora non ho problemi ad ammettere che devo cambiare idea e lo scenario forse volge in meglio (ai posteri l'ardua sentenza).

9. Monti, pessimo.
Incapace di dettare una linea chiara. Autocandidandosi stava mettendo il paese in seri problemi (chi avrebbe retto gli affari correnti?), oltre al fatto che lui non è un senatore eletto, ma nominato. La cosa interessante è che non ha saputo giocare la sua partita, anzi continua a perdere punto.

10. infine...
Nel decimo punto non so cosa scrivere, ma volevo che fossero 10.

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Prime impressioni, prime previsioni

14/03/13

Lo dico apertamente: sono decisamente sorpreso dal risultato del Conclave. Ne ho accennato, ma solo in privato, e la mia previsione è stata decisamente sbagliata. Se in altre occasioni ci avevo azzeccato, questa volta proprio no.

Non conosco Bergoglio, ho visto solo i 10 minuti che ha parlato ieri e mi ha fatto una buona impressione, però di più non saprei dire. Mi viene da condividere questo breve messaggio, anche se girano cose meno positive su di lui. Vedremo. Per ora, mi sembra che i commenti siano di gran lunga più positivi che con Ratzinger.

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Sul Conclave, piccola cosa divertente

11/03/13

Tutti a leggere il Conclave come fosse un'elezione. Invece, no.
Le categorie comunemente usate per la politica sono inapplicabili alle vicende Vaticane. Piaccia o no, bisogna cambiare forma mentis, ma sarebbe chiedere troppo agli italiani.

Dirò solo una cosa: non aspettatevi sorprese, almeno non un certo tipo di sorprese.

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Nuove prospettive e insegnamenti

10/03/13

Questo è il Vangelo di questa Domenica, leggetelo e poi vi spiego.

(Lc 15,1-3.11-32)
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. 
Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 
Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. 
Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. 
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. 
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Ho sempre trovato questa pagina del Vangelo particolarmente misteriosa. Non avevo mai capito cosa volesse dire, perché questa parabola. Da un lato, è vero che il Padre si dimostra misericordioso, ma come dice don Milani non c'è più grande ingiustizia di trattare alla pari chi pari non è. Non solo non capivo questa pagina, ma mi urtava.

Stasera, nella strana Chiesa dove vado da un po' proprio all'inizio della mia via, quel prete semplice e umile che celebrava mi ha finalmente spiegato il senso di questa parabola così enigmatica. Se il ruolo del padre è chiaro, i figli rappresentano l'egoismo umano. L'incapacità del figlio di accettare la gioia del padre che vede l'altro figli tornare è profondo egoismo perché guarda al proprio tornaconto (l'eredità materiale) e non la gioia di poter riabbracciare il fratello che era perduto, che era morto.
Questa prospettiva mi era sempre sfuggita e forse proprio ora diventa particolarmente ricca perché spiega la grandezza della capacità di gioire per la gioia altrui, a prescindere delle conseguenze che ne possono derivare su di me. La salvezza del mio fratello è più importante della mia ricchezza. Il Padre che ama i suoi figli questo lo capisce e non dispera per l'eredità persa, ma il fratello no. Non lo capisce.

Ecco, io credo che questo sia un insegnamento importante e per questo lo condivido qui su questa pagina, per quanto possa valere poco, però per me è importante e quindi eccoci qui.

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E dire che non ci volevo andare

So che non è bello da dirsi, ma ieri alla festa non ci volevo andare. A parte il festeggiato, non conoscevo nessuno (neanche lontanamente), faceva freddo e l'unica cosa buona è che c'era un bus diretto da casa mia a casa del festeggiato. Visto che ormai gli avevo preso il regalo di compleanno, mi sono fatto forza e sono andato lo stesso con l'obiettivo di restare giusto il tempo di una birra.

Alla fine sono rimasto fino a relativamente tardi e mi sono divertito conoscendo un po' di gente lì, dalla Sardegna alla Lituania passando per la Slovacchia e ovviamente per la Spagna. Insomma, mica robe che succedono tutti i giorni.

Ecco, il ritorno a casa mi è stato particolarmente piacevole, sia per il bus che direttamente mi ha portato a casa, sia per la sensazione iniziale così negativa e piacevolmente ribaltata. Ecco, vorrei fosse sempre così. Va bene, non sempre perché ogni tanto è bello andare ad una festa dove sai che conosci già qualcuno, però anche aprirsi a nuove ed incredibili storie è qualcosa che fa bene al cuore. Per questo, vi consiglio di farvi forza ed uscire, oltre che di reclamare più linee di bus notturne nelle vostre città.

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Stallo nella stalla

09/03/13

Un po' di giorni di silenzio a causa di impegni importanti, belli e piacevoli. Tuttavia, poco o niente è successo di interessante che si possa vedere da quassù, tranne un paio di articoli che sintetizzano bene la situazione. Il primo parla della pessima reazione che il PD sta avendo alla crisi avendo scritto un programma elettorale DOPO il voto, ma che è assolutamente vecchio e generico, per quanto condivisibili. Si parla di confusione mentale per la dirigenza del PD e credo sia vero. D'altronde, gente che vive lontano dal paese ed incapace di metabolizzarne le dinamiche profonde non è che all'improvviso possa prenderne consapevolezza solo perché un esito elettorale non è andato come volevano. Tutto questo mentre la crisi italiana rimane assai profonda.

Il PD se la prende con quegli irresponsabili del M5S che, dopo essersi sentiti dire che erano dei fascisti, populisti, neoberlusconiani e minacce per la democrazia oggi dovrebbero invece "responsabilizzarsi" e sottoscrivere il programma del PD. Ovvio che quelli ora siano quantomeno dubbiosi se valga la pena salvare un partito ridotto così.
In tutto questo, Vendola se ne sta tirando fuori. Un po' perché altrimenti la Puglia tornerebbe a destra, un po' per la delusione su com'è andata con Bersani, ma anche un po' perché andare a Roma in queste condizioni sarebbe un suicidio politico finendo nel pantano e nel risiko senza vere un vero capitale da spendersi. Capisco Vendola e la sua delusione è un po' anche la mia: in queste condizioni, lascerei affannarsi gli altri, soprattutto visto come il PD lo ha trattato.

Tuttavia, esiste un problema di fondo che è il totale scollamento tra il dibattito parlamentare e la realtà del paese, tra i discorsi che si leggono sui giornali e, per esempio, i dati socio-economici che raccontano una realtà completamente diversa. Ecco, io credo che l'Italia non stia capendo cosa succede e non mi riferisco ai tanti commentatori in giro, alcuni anche intelligenti. Mi riferisco all'anima collettiva, al pensiero condiviso del paese e rappresentato dalla sua classe dirigente, non solo quella eletta in parlamento.

Intanto, il flusso di giovani laureati che emigrano continua ad aumentare...

PS
visto che in passato l'ho criticato molto fermamente, devo dire che invece sto cambiando giudizio su Alfonso Majorino. In meglio, intendo...

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Andrebbe discusso

01/03/13

Oltre alle giuste analisi già citate, andrebbe discusso perché l'alleanza PD-SEL non abbia funzionato. Cioé, il PD perde qualcosa come 3 milioni di voti e SEL cresce, ma di pochissimo. Se è vero che senza SEL il PD non avrebbe ottenuto il premio di maggioranza alla Camera (e non so in quante/quali regioni perché non ho voglia di mettermi a fare il calcolo), è un dato di fatto che l'alleanza non ha funzionato.

Sono ragionevolmente sicuro che non sia stata l'alleanza con SEL a far collassare il PD, ma quello che mi preoccupa è che manca una discussione ed una riflessione collettiva e pubblica sul perché di questo risultato così fallimentare. Ora, su questo blog troverete parecchi commenti, ma sui giornali "ufficiali" non c'è veramente niente e mi pare di essere quantomai isolato. Pure gli osservatori più attenti, si occupano di altri temi, per esempio analizzando la pessima campagna di Bersani, ma veramente niente sul perché abbia fallito la coalizione. E dire che di elementi ce ne sarebbero a bizzeffe...

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Giuste analisi

Delle tante parole che girano in questi giorni post-elettorali, ne scelgo due che mi paiono particolarmente azzeccate sia come contenuto sia come atteggiamento.

Il primo viene da Gad Lerner e lo trovate qui. Sintetizza ottimamente tutte le debolezze e gli errori di Bersani. Aggiungo due dati giusto perché il giudizio deve essere informato: il Bersani segretario del PD ha il record negativo di voti e di iscritti al partito. Nessuno ha gestito così male il proprio partito come lui, sia quantitativamente come voti+iscritti sia qualitativamente perdendo una partita elettorale epocale e che tutti davano come vincente. Tuttavia, vi invito a leggere i commenti a Lerner perché la dice lunga su come il PD sti vivendo il momento: rifiutano qualunque critica al loro stesso segretario ed attaccano Lerner dandogli del traditore, dopo che aveva lealmente sostenuto Bersani sin dalle primarie.

Il secondo articolo interessante riguarda SEL e fa un'analisi che condivido al 110%. Analisi pienamente condivisibile e che personalmente trovo in linea con quanto ho scritto in passato. La questione è se SEL capirà l'opportunità di diventare il referente italiano dei Verdi Europei, assumendosi una chiara posizione europea che è anche una scelta culturale fondamentale. Devo dire che se così fosse, mi potrebbe tornare la voglia assumendosi una prospettiva europea. Tuttavia, dipenderà molto dal gruppo dirigente.

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