aggiornamento

26/04/13

Io non ce l'ho col PD per l'accordo con Berlusconi, io ce l'ho per come è nato questo accordo con l'affossamento di Marini e, soprattutto, di Prodi.

Io non ce l'ho col PD se fa un accordo con Berlusconi, basta che non mi si venga a dire che questo è per il cambiamento e che farà bene al centrosinistra.

Io non ce l'ho col PD se fa un accordo con Berlusconi, basta che i militanti del PD non mi insultino perché non sono d'accordo perché la colpa non è di chi dissente, altrimenti non saremmo più in democrazia.

Io non ce l'ho col PD se fa un accordo con Berlusconi, perché il PD non mi rappresenta più da tempo. Certo, fatico a capire come chi la pensa come me possa anche solo lontanamente sentirsi rappresentato da Bersani che abbraccia Alfano come due fratelli.

Io non ce l'ho col PD se fa un accordo con Berlusconi, perché credo non ci fossero alternative e proprio questo mi fa arrabbiare, però credo si debba riconoscere questa sconfitta per poter andare avanti.


Io ce l'ho col PD e con quei tanti militanti che dicono che è colpa di chi non sostiene il PD e che è in momenti come questi che bisogna restare uniti per "fare una battaglia interna". Da quando il PD esiste, tutte queste presunte battaglie interne sono state perse e dopo un po' uno si stufa. L'atteggiamento piddino per cui è colpa degli elettori se non capiscono l'intelligenza di un accordo con Berlusconi... ecco, quello mi indispettisce.

Io non credo che SEL sia la soluzione perché SEL non è un partito ed è poco più di un movimento con un leader carismatico. Eppure, SEL può essere il primo passo per costruire qualcosa. Si parla dell'adesione al PSE che non mi entusiasma, ma forse è una scelta giusta per costruire quel qualcosa che faccia un salto di qualità.

Credo che l'opportunità per riportare la Sinistra italiana almeno al 10% ci sia se non si rimane attaccati a quel feticcio che è oggi SEL, ma se si usa SEL come uno dei mattoncini per costruire qualcosa di più grande. La sfida c'è ed è chiara: se SEL riuscirà ad andare oltre al leaderismo carismatico di Vendola che, onestamente, s'è esaurito da un po', allora si può fare. Il mio auspicio è una Sinistra che riunisca Vendola e Barca, Pisapia e Emiliano, Civati e Frassoni. Perché? Perché c'è bisogno di una funzione di redistribuzione delle opportunità per sbloccare lo sviluppo dell'Italia.

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