logiche lavorative curiose

16/07/13

Questa intervista al Ministro Giovannini non presenta niente di originale, se non la solita tiritera sul mercato del lavoro italiano. Formazione? Che senso ha dire che c'è bisogno di più formazione in un paese dove i laureati, che pure sono pochi, restano disoccupati, precari o comunque sottopagati? Perché nessuno discute mai di che lavori creari e si rilancia la colpa sempre sui disoccupati "non abbastanza qualificati"? Ci si lamenta che non ci sono panettieri, saldatori e pizzaioli, QUINDI il governo invoca contratti più flessibili?

La cosa che mi sorprende è che non ci sia nessuna forza politica che si prende l'argomento opposto a quello di Giovannini, che è poi quello dei governi di centro-destra che governano l'Italia da anni. Possibile che non esista un'alternativa politico-culturale a questo approccio, oltretutto profondamente illogico?

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