Sogno di moda

31/10/14

Quando, invece di meritocrazia, sarà di moda la parola solidarietà, allora potremo pensare di uscire dalla crisi. Quando invece di competitività parleremo di sostenibilità, allora potremo pensare di uscire dalla crisi. Quando invece di individualismo parleremo di umanismo, allora potremo pensare di uscire dalla crisi. 

Read more...

In breve

25/10/14

Oggi c'è la manifestazione della CGIL, un interessante scatto di reni per cercare di proporre un'alternativa a Sinistra al Governo Renzi. Condivisibile l'obiettivo, poco credibili i protagonisti. Già, perché se metti assieme Camusso, Vendola e Civati non è che si va lontano. Il livello di credibilità dei leader che ci saranno a Roma è talmente basso che mi rende profondamente pessimista sulla Sinistra italiana, ed in generale sulla politica italica.

Read more...

è molto facile

24/10/14

Facile invocare la meritocrazia quando si ha studiato in scuole di eccellenza, si hanno avuto famiglie che ti sostengono moralmente ed economicamente e/o si è nati nella parte ricca del paese dove le buone scuole ed università sono a poche fermate di metrò.

Facile invocare la meritocrazia una volta che si è raggiunta una buona posizione o quando si è già in rampa di lancio per una buona carriera e si hanno già le buone connessioni 'business-oriented'. Facile invocare la meritocrazia quando si è più bravi degli altri.

Difficile applicare la meritocrazia quando il proprio amico/fratello è in difficoltà ed un aiuto non glielo puoi proprio negare. Difficile applicare la meritocrazia quando i meriti vanno ripartiti tra individuo e organizzazione di cui fa parte.

Insomma, la meritocrazia va bene quando fa comodo a me perché so di avere meriti da far pesare o si pensa di avere meriti non riconosciuti per chissà quale oscuro complotto. La meritocrazia va bene una volta che io sono diventato più forte di te, ma tu ancora non l'accetti.

Oggi meritocrazia mi suona tanto di egoismo, individualismo. Invece, oggi, in tempi di crisi, avremmo bisogno di solidarietà, riconoscimento delle responsabilità comuni e costruzione di percorsi condivisi. 

Per questo sono fermamente contrario all'idea di lasciare indietro chi non ce la fa, chi "non si merita di farcela". Difficile? Lo so, ma trovo che la meritocrazia sia una retorica molto molto pericolosa che fa molto comodo a chi già ha beneficiato di condizioni migliori.

Sono a favore dei clientelarismi? Ovviamente no, sono a favore di un riconoscimento collettivo delle co-responsabilità di perché ci siamo ridotti in questa situazione. La definizione dei meriti è assai difficile e arbitraria, anche servire bene il potente di turno può esser visto come un merito.

Read more...

In un misto

21/10/14

E' un misto di rabbia, amarezza e compassione quello con cui seguo le discussioni politiche di certi amici ed ex-amici con cui condivisi le esperienze politiche e che ora paiono obnubilati dal nuovo "Mister 40%". Un processo di involuzione del pensiero critico che mi preoccupa. Già, perché se per anni hai fatto un certo tipo di politica e oggi ti ritrovi abbracciato a Formigoni, a condividere le riforme di Sacconi e sostenere la cementificazione di Lupi... beh, forse c'è qualcosa che non va e l'errore non sono io. Anni fa ne fui espulso, come scrissi qui, ed oggi sono sempre più contento di quella umiliazione perché posso salvare la mia integrità intellettuale. Io, sconfitto, ho lasciato il paese nelle loro mani per cui il TFR in busta paga di Tremonti era il male assoluto, ma se lo fa Renzi... l'abolizione dell'articolo 18 mai! Ma se lo fa Renzi... gli 80 euro della social card di Tremonti una elemosina becera, elettorale e umiliante, ma gli 80 euro in busta paga di Renzi! Io applaudivo il Prodi che realizzava 3000 nidi in giro per l'Italia e incentivava i nidi aziendali, loro applaudono uno che va da Barbara D'Urso ha promettere altri 80 euro per le neomamme. E poi che differenza c'è fra il Berlusconi che prometteva un milione di posti di lavoro e Renzi che ne promette 800 mila? Sì, è un po' di meno perché così risulta più credibile, ma le persone con giudizio critico e senno dovrebbero rendersi conto di tutto questo.
Poi, uno è libero di sostenere Renzi, ci mancherebbe, ma si riconosca quello che si sta facendo invece di inventarsi circonvoluzionastruspindaricelefantiachtrecentosessantagradiste per giustificare tutto questo. Si dica semplicemente: ieri Berlusconi non mi piaceva, ma diceva cose giuste. Oggi c'è la persona giusta che fa quelle cose. D'altronde, è la maggioranza d'Italia che la pensa così, quella stessa maggioranza che ieri applaudiva Silvio al 25 Aprile e che oggi applaude Renzi dalla D'Urso. Ovviamente, in Italia il gioco è saltare sul carro del vincitore perché quelle stesse persone da cui ho iniziato questo post si sono avvantaggiate con qualche posto di lavoro qua e là grazie al partito di "Mister 40%", ed è tutto normale perché tengono famiglia pure loro.
Invidia, la mia? Forse, pensate quel che volete. Come diceva quel tale, preferisco sedermi dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti li hanno occupati i sostenitori di Mister 40%. Io, i miei ideali, non li svendo e resto dalla parte di chi è più debole, pagandone i sacrifici per non avere rimborsi elettorali, posti di lavoro facili e quant'altro.

Read more...

... ordunque

15/10/14

Niente operazione, tutto annullato e rinviato a data da destinarsi. Un po' il sollievo per evitare una cosa non amata, un po' la scocciatura perché avevo organizzato tutto. Sfrutterò questi giorni liberi per recuperare un po' di arretrati...

Read more...

Questa settimana

13/10/14

Martedì terrò la lezione più importante che abbia mai tenuto finora: un seminario all'Europarlamento sulla politica di coesione europea per i Verdi. Qualcosa fra il politico ed il tecnico, ma con un mio ruolo decisamente più tecnico. La storia sarebbe lunga e ve la risparmio, la cosa importante è che l'impegno politico passa ora per la preparazione scientifica, per l'apprendimento e lo studio, non solo per la cittadinanza attiva. Un modello che mi insegnò un prete che citava Berlinguer e cantava "hasta la victoria, siempre!".
Sì, bisogna studiare e imparare. Sviscerare i contenuti. Argomentare e dimostrare di conoscere i dossier meglio dell'altro, ma a differenza della prevalenza della politica contemporanea, bisogna tenere saldi gli ideali. Non sopporto la politica che si adatta alle occasioni: qualunque cosa mi sta bene, purché io mantenga la mia cadrega. No, io ho degli ideali articolati attorno a 4 semplici colori che sono quelli delle mie bandiere di riferimento, Italia ed Europa. Io non mi adatto pur di avere una posizione vincente, come purtroppo ho visto fare anche ad alcuni compagni d'avventura politica. Io ho degli ideali e studio per portarli avanti. Son fatto così.

Mercoledì, invece, sarò sotto ai ferri per un'operazione pianificata da tempo. In teoria una cosa leggera, ma non nascondo una certa agitazione che - come si sa - a me medici, aghi e quant'altro non piacciono proprio. Uno dei risultati sarà una notte in ospedale ed una settimana a letto per recuperare, circa. Per il resto, una certa preoccupazione alimentata dall'anestesia totale e dal fatto di dover discutere coi medici in francese ché... sì, lo parlo, ma in certe situazioni la lingua natìa tranquillizza, forse. O forse meglio non capire.

Nel mezzo, tanto tanto lavoro e vari progetti che prendono forma avanzando più o meno velocemente. La news in merito è che sto cercando un collaboratore.

Read more...

Appare evidente

03/10/14

Due alternative davanti per l'Europa: un ventennio di stagnazione economica con spinte deflattive oppure, se dovesse capitare un qualche colpo sbagliato, una nuova e più fragorosa crisi ad un continente già in difficoltà. Sono gli effetti delle non-decisioni economiche e dell'austerità imposta dai merkeliani, nuova razza politica verso cui dovremmo imparare ad elaborare una nuova narrativa. In mezzo, la mancanza di una visione alternativa che abbia una forza politica. Sì, indico la colpa soprattutto nei partiti socialisti europei, strutturalmente incapaci di proporre un'alternativa al merkelismo. Si tratta di concepire una nuova politica economica alternativa a quella che ci ha portato fin qui. Negli anni '80-'90 fu il delors-ismo a salvarci finché non cademmo vittime del blairismo che ha mandato a carte all'aria tutto: mai fidarsi dei pensieri di politica economica "made in the UK", mai!

Ci si prepari alla stagnazione che, rispetto ad una nuova crisi, è lo scenario auspicabile. L'unica implicazione è che se stagnazione sarà l'importante è non restare intrappolati nella periferia d'Europa in modo da avere almeno una salvezza personale economica, anche se i costi sociali saranno elevati.

In tutto questo, la voglia di combattere per un mondo migliore si spegne vedendo come la parte nostra si è persa, si è intellettualmente spenta.

Read more...

For wayfarers | Per i viandanti

Duke's guests | Ospiti regolari

  © Free Blogger Templates Columnus by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP