pura curiosità accademica

30/05/15

Sia mai che io voglia sottolineare contraddizioni politiche, paradossi e ipocrisie, ma mettiamo caso che il candidato impresentabile della Campania fosse stato uno di FI, cosa avreste detto? Se poi, sempre per ipotesi, la Presidente della Commissione Antimafia fosse stata di un altro partito come si sarebbe comportata? Tipo, fosse stata una del M5S? o della Lega? o di FI? o di SEL? E se invece non avesse fatto niente? Se le primarie in Campania le avesse vinte un bersaniano, Renzi come si sarebbe comportato? Così, sono domande tanto per sapere... figuriamoci se c'è malizia...

Intanto, però, così va il mondo e gli italiani continueranno a votare gli impresentabili come se niente fosse, come se fossero solo polemicuccie da campagna elettorale e non un problema macroscopico, come se fossi io cattivo a far notare queste cose. Cioè, io sono cattivo perché me la prendo con i mafiosi, gli ipocriti e le bugie palesi, ma si sa che io non faccio testo.

Dunque, avanti a gonfie vele! Si continui con gli hashtag, la politica degli annunci e dei proclami, la demonizzazione di chiunque non la pensi come il pensiero dominante, il mito del salvatore della patria. In fondo, è quello che gli italiani vogliono...

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Esercizio di prospettiva

23/05/15

La Consulta che boccia la riforma Monti-Fornero-PdL-UDC-PD sul taglio delle pensioni ha preso una decisione con implicazioni molto forti che, ovviamente, il dibattito pubblico non ha veramente capito presi dall'urgenza del dare una risposta immediata, mediaticamente forte, populista.

La Consulta ha sostanzialmente detto che non c'era emergenza economica per cui fosse giustificato il taglio delle pensioni. In pratica, tutta la manfrina che bisognava fare tagli per paura dello spread era infondata, una montatura mediatica che non aveva giustificazione reale. La Consulta è garante anche del buon funzionamento dello Stato, visto che anche questo è prescritto dalla Costituzione. Bene, l'idea di Fornero&Monti che l'Italia fosse in uno stato di emergenza da giustificare un colossale taglio delle pensioni non era giustificato. Punto, e basta.

Inoltre, se veramente c'era emergenza finanziaria e per questo lo stato non era in grado di pagare le pensioni, bisognava avere il coraggio di dire le cose col loro nome: lo stato temeva la bancarotta e, di fatto, ha fatto default, come argomentato qui. Lo Stato non era in grado di pagare ed ha scelto di non pagare le pensioni, quindi il pericolo di default è stato fatto ricadere sui pensionati come creditori unici ad aver subito una perdita, iniqua rispetto ad altri creditori.

C'è un'implicazione che nessuno considera: ma allora non era giustificato cacciare Berlusconi visto che il pericolo spread in realtà era una montatura mediatica. Le forzature con cui Napolitano è andato oltre il suo mandato costituzionale in pratica imponendo Monti come premier non erano economicamente giustificate, anche perché, e pochi lo considerano, il problema era europeo e, infatti, la soluzione è venuta dalla BCE, non grazie al taglio Monti-Fornero delle pensioni. Napolitano ha forzato la mano politicamente passando da garante della costituzione ad attore politico per liberarsi di Berlusconi sulla base di un argomento economicamente inesistente. Sia chiaro, non voglio difendere Berlusconi, sono contento che se ne sia andato e sia in un declino politico fortissimo, ma questo non era il modo, Napolitano ha violato la Costituzione e si dimostra che il sistema italiano non è in grado di annichilire derive autoritarie come quella berlusconiana (ogni riferimento ad altri mattei è puramente casuale).

Tuttavia, io sono decisamente positivo riguardo alla sentenza della consulta in un'ottica veramente keynesiana. Il rialzo delle pensioni, soprattutto di quelle medie, porterà ad una vera redistribuzione facendo risalire la domanda interna, aumentando i consumi e, potenzialmente, portando ad una ripresa seppur minima dell'occupazione. Gli 80 euro con cui Renzi si è comprato le ultime elezioni europee non hanno avuto nessun effetto moltiplicatore, un aumento molto più forte delle pensioni potrebbe dare un contributo molto più significativo. D'altronde, l'Italia è in crisi per mancanza di domanda interna. L'export più o meno gira e tiene a galla il sistema, il QE di Draghi mantiene in ordine i conti pubblici sul breve-medio periodo, la domanda interna resta debole per ragioni che non starò qui a discutere.

Il sistema pensionistico? Avrei una proposta semplice: detassiamo le pensioni, come in Germania. Il netto rimane lo stesso, ma non si cumula ad altri redditi, si riduce drasticamente il flusso di cassa dello Stato e almeno sul breve periodo si libera un'enormità di risorse per ridurre drasticamente il debito, quindi gli interessi che si pagano sul debito. Lo so che non è così facile, però discutiamone.

In conclusione, la Consulta ha riscritto la storia politica e di politica economica italiana senza che i più se ne siano accorti, ha attuato una vera politica keynesiana con possibili benefici che nessuno nel Governo capisce. Insomma, dai che non è andata così male... se solo ce ne fossimo resi conto.

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Qui siamo alla genialità

20/05/15

Allora, facciamo un incidente, andiamo in tribunale ed il giudice decide che io sono colpevole per cui devo risarcirti di 18.000 euro che è il danno stimato per l'incidente.
Io decido di darti 3.000 euro, punto e basta.
Tutti mi applaudono, dicono che ho fatto una gran mossa di riconciliazione dopo il brutto incidente, la stampa mi osanna come un benefattore e tu pure mi ringrazi votandomi alle prossime elezioni di capoclasse. Un putiferio di giubilo mi accoglie nelle strade e tutti vissero felici e contenti.
(ah, nel frattempo però trovo un modo il prossimo giudice sia io a deciderlo, ma questo lo lasciamo tra parentesi)

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per anni

15/05/15

Per anni ci hanno educato che l'unica cosa importante era sconfiggere Berlusconi, l'unica cosa che contava era vincere e definirsi di centrosinistra era un modo per marcare la propria differenza antropolitica dal berlusconismo. Qualunque cosa, pur di vincere!
La mia generazione è cresciuta in questo clima bramando il giorno in cui ci saremmo liberati di Berlusconi. Ora, il sogno per molti si è avverato e poco importa il significato di "centrosinistra", l'unica cosa che conta è che ora Renzi vince e Berlusconi perde. Non importa cosa si è dovuto fare, non importa la svendita di ideali, persone, storie, l'importante è arrivare al 40% e ridurre FI sotto al 10%. Non importa cosa si fa al governo perché ora finalmente il male assoluto che era Berlusconi è stato sconfitto.

Ecco, poi esiste una piccola minoranza che è purtroppo uscita sconfitta da questa storia. Per noi, l'importante era far vincere la Sinistra, aumentare le possibilità per i più deboli, gli sconfitti, quelli che nascono nelle periferie, nelle famiglie con meno mezzi, il Sud, i deboli, i precari, gli oppressi, i disperati che attraversano il mare su un barcone più o meno consapevoli dei rischi che attraversano. Per noi l'importante era che la Sinistra vincesse, che Pisapia portasse a Milano un clima di accoglienza, apertura e ospitalità per tutti, che l'Acqua restasse un bene pubblico, che il territorio venisse tutelato dalle inondazioni e dalle speculazioni immobiliari che hanno causato la crisi, che il lavoro avesse dignità di lavoro e non fosse una merce qualunque.

Con grande rammarico, noto che in quello che fu il centrosinistra han vinto coloro per cui l'unica cosa che importava era sconfiggere Berlusconi, non quelli che volevano far vincere la Sinistra. Questo mi rattrista, soprattutto perché non abbiamo imparato la lezione. Si può perdere un'elezione, ma non bisogna mai perdere la lezione. Purtroppo non si vincerà denigrando i vincitori, ma facendo meglio di loro e facendo vedere qual è la via migliore. Solo così si otterrà il consenso.

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aye, comunque

09/05/15

Avevo sempre considerato poco David Cameron per la sua incapacità a vincere contro quell'inetto di Gordon Brown, invece devo dire che ho cambiato opinione ed il "ragazzo" ha dimostrato di essere più bravo di quanto pensassi.

Ammiro molto invece Nicola Strugeon e l'SNP: sono molto molto contento per il loro risultato, la loro svolta politica, la capacità di mettere da parte Salmond e l'indipendenza offrendosi come una vera e concreta alternativa. Avessi votato in UK, sarei uno dei tanti delusi dal Labour che ha votato in favore dell'SNP.

Intanto ora diventa plausibile (ed a mio avviso auspicabile) questo scenario: 2017 referendum sul "brexit", vittoria del sì. A questo punto l'Europa è costretta a rimettersi in discussione (anche in funzione della probabile bancarotta greca), la Scozia chiede l'indipendenza, vince il sì perché nel frattempo Elisabetta non c'è più (pace all'anima sua) e la Scozia torna in un'Europa federale. Ok, corro con la fantasia, ma ora lo scenario diventa plausibile con l'Inghilterra che diventa una sorta di nuova Svizzera.

Va bene, la smetto, però ricordo le scadenze che ci aspettano per quest'anno.

PS
sappiate che sto diventando sempre più schumpeteriano, anche in politica visto che ora ho trovato un quadro teorico completo.

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Non il mio, ma il nostro

Le elezioni britanniche confermano il trend per cui i partiti che fanno riferimento ai socialisti & democratici europei sono incapaci di rappresentare un'alternativa al centrodestra: dall'Inghilterra alla Germania, dall'Olanda alla Bulgaria non sono stati mai in grado di rappresentare un'alternativa. Ci sono solo un paio di eccezioni, spesso contingenti, ma il trend mi pare sufficientemente chiaro.

Quello che auspico non è che passi il mio punto di vista, ma che si riesca a sviluppare un'alternativa che sia "nostra".

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Che cattivo che sono

06/05/15

Mi par di capire che oggi nessuno sia uscito dal PD.

PS
questo pero' non lo posto su FB dai...

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Interessante provocazione

05/05/15

Non amo Travaglio, per varie ragioni che non esporrò ora, ma questo articolo mi pare una gran bella provocazione che vale la pena leggere.

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evoluzioni

Sto approfondendo le teorie di "evolutionary policymaking" di cui Slembeck sembra l'interprete più interessante. Insomma, si tratta di applicare la teoria evoluzionista alla politica. La cosa interessante è che quelle idee le avevo in testa da tempo e finalmente le trovo teorizzate in un modello completo ed esaustivo: l'importanza del pluralismo, le preferenze politiche come non-date ma potenzialmente evolvibili, la razionalità limitata degli attori che richiede il coordinamento per poter gestire i problemi complessi e così via.

Scriverò di più e meglio altrove, tipo qui, per ora mi basta dare una piccola lettura dell'Italycum, ma non sulla falsa riga di questo articolo. Anni fa mi insegnarono che per capire lo stato di una democrazia il primo indicatore era la condizione dell'opposizione. Bene, con l'Italycum le opposizioni vengono matematicamente condannate all'irrilevanza e questo è grave perché lascia il dissenso fuori dalle istituzioni che, invece, dovrebbero trovare un modo di rappresentare anche chi la pensa diversamente, come fondamentale strumento democratico (sia di costruzione del consenso sia per considerare opinioni divergenti). In questo modo la funzione democratica del Parlamento italiano viene svilita, come d'altronde sono stati sviliti i consigli comunali e regionali. E' fondamentale avere anche l'opinione di chi la pensa diversamente perché, laddove non c'è, non c'è democrazia.

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Quello che non capisco

04/05/15

Ma 'sti Black Block lo capiscono che finiscono solo per danneggiare la causa per cui in teoria stanno protestando? Già, perché il risultato mediatico è "no expo = distruzione = violenza = male", mentre tutto il resto è l'Italia che piace, che pulisce, che ce la fa, insomma l'Italia di Renzi. Visto che tertium non datur nel tam-tam mediatico, il risultato è che hanno rafforzato quello contro cui in teoria protestavano. Visto che non è la prima volta che succede, mi chiedo quale ratio ci sia dietro all'organizzazione di queste cose perché, riconosciamolo, erano veramente organizzati! Cosa volevano ottenere? Imparare mai?

Invece, ecco un'intervista che mi ha sorpreso perché propone un punto di vista a mio avviso inatteso. Interessante.

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imparare mai?

03/05/15

Ci sarebbe molto da dire su quanto avvenuto a Milano se non che siamo sempre alle solite discussioni perché ogni manifestazione finisce sempre con la solita devastazione. Mi chiedo come mai non imparino mai o se non sia ancora una volta il metodo Cossiga. Perché gli hashtag e le città cambiano, ma siamo sempre qui a parlare della solita storia. Imparare mai?
Apprezzo comunque Milano che il giorno dopo s'è messa a pulire la città. Una bella risposta, molto significativa.

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