su quell'aereo

16/07/15

Volto delle 8h30 del mattino. Sveglia presto per check-in, boarding e metal detector, che se non parli inglese non sai a cosa vai incontro. Se parli inglese capisci che è solo noioso. Ritardo. Poi imbarcati e sbarcati. Finestrino rotto. Dodici ore di ritardo. Trasferimento da Malpensa a Linate. Caldo. Confusione. Non sapevamo che fare, se non seguire quanto ci veniva detto.

Dopo poco, eravamo una sorta di popolo di Lost. Ci conoscevamo, ognuno con la sua storia passata ed una totalmente diversa presente. Un presente dove eravamo solo noi. Dei passati che restavano con noi, lontani chissà quanto. Un mix di lingue, sorrisi, sguardi, storie, attese, aspettative, relazioni.

Poi, come d'incanto... il volo, l'atterraggio, tutto finito.

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