"Se divento megafono mi incepperò"

28/09/15

Per chi come me è grande fan ed estimatore di Giovanni Lindo Ferretti (GLF), questo video fa abbastanza male. Non ne condivido le idee. Trovo l'intervista furbetta. Su FB è partita la caccia alle streghe condannando GLF.

Eppure, sono dieci anni che GLF ha avuto questa "conversione": nel 2005 sostenne il referendum anti-abortista, nel 2008 si candidò in una lista "Pro-Life" con Giuliano Ferrara e ad Atreje era già andato nel 2013. Quindi, niente di nuovo sotto il sole. Naturale continuazione di un certo pensiero. Piace? Non piace? Ognuno giudichi, però vediamo di non esserne sorpresi perché... insomma... son dieci anni!

Certo, viene alla mente il verso "non fare di me un idolo, mi brucerò | se divento megafono mi incepperò" perché ora lui è megafono strumentalizzato, strumentalizzabile e facilmente offerto a questi giochini politici. Ma lui stesso ha insegnato a dubitare di chi cade in questa condizione in quello che trovo un caso interessante, curioso, cortocircuitante. Eppure, nella sua contradditorietà diventa ancora più interessante e fa riflettere.

Questo caso mi fa riflettere sul perché apprezzo GLF e lo apprezzi tantissimo come artista. Mi piace perché aiuta a pensare, stimola un punto di vista diverso dal comune. Aiuta a guardare le cose in modo nuovo. Gioca con le parole come nessun altro suscitando emozioni e pensieri, mai banali. Dalla semplicità o dalla complessità aiuta a tirar fuori un modo nuovo di pensare, guardare alle cose, emozioni e riflessioni in un misto a mio avviso unico.
Ma non mi dice quello che devo pensare. Non mi impone una visione del mondo. Non gioca sulle mie emozioni o idee, ma cerca di suscitarne di nuove. Presenta le sue, un particolarissimo ed unico percorso umano ed artistico che si estende da decenni raccogliendo dalle fonti più inattese: il punk berlinese anni '70, la Mongolia fuori dal tempo, il folklore emiliano, il rock toscano, le musiche tradizionali dell'Appennino Tosco-Emiliano, le litanie religiose e così via.

In altra occasione, spiegherò perché è fra i 5 musicisti che hanno segnato la letteratura italiana dal dopoguerra (difficile sceglierne 5, ma GLF; De André, Guccini, Conte e Gaber obiettivamente hanno lasciato un segno che non può lasciar indifferenti... anche se forse ce ne sono altri... anche se molto altro andrebbe detto).

Chiudo con la mia canzone preferita di sempre. Da ascoltare. Ri-ascoltare. Meditare. Gustare. Ognuno a modo suo...



PS - del giorno dopo
aggiungo un link a questo articolo, veramente molto bello ed interessante.

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