a proposito di cognitivismo

27/10/16

Della assurda vicenda di Goro e Gorino che non vogliono ospitare una ventina fra donne e bambini, c'è una cosa che mi colpisce. Guardando i titoli e le prime pagine dei giornali, non si fa mai riferimento all'Emilia-Romagna.

Trovo curioso che in una regione che ha fatto dell'accoglienza e la solidarietà la sua bandiera (ad esempio, Novellara in provincia di Reggio Emilia, fu il primo comune a regolarizzare un extra-comunitario), ora sia improvvisamente scomparsa. Nessun riferimento all'organo regionale, quantomeno nei lanci di agenzia.

Ho come il sospetto che se fosse stato subito al di là del confine, si sarebbe detto "ecco, i soliti veneti razzisti!".

Racconto questa storia perché mi aiuta a riflettere sul senso del cognitivismo, di quanto le parole siano importanti e di come cambino la percezione, di quanta responsabilità abbiano ancora oggi i media nel lanciare nel dibattito pubblico notizie formulate in una maniera o in un'altra. Ha lo stesso valore di quando si scrive "albanese stupra 15enne italiana" oppure "idraulico stupra ragazzina per strada" oppure "sampdoriano stupra biondina in un vicolo buio": stessa notizia, percezione completamente diversa!

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