Cose che non capisco | cose che auspico

24/09/13

Non capisco perché si parli di instabilità politica dell'Italia visto che c'è una larga maggioranza ormai da parecchi anni. L'idolatria e la demonizzazione di Berlusconi sono state superate da un larghintesismo ormai di medio periodo. Ad analizzare i provvedimenti di politica socio-economica non trovo soluzione di continuità fra Tremonti-Sacconi, Monti-Fornero e Letta-Saccomanni. Quale sarebbe la differenza? Nessuna, ovviamente, perché la maggioranza parlamentare che li sostiene è rimasta sostanzialmente la stessa, con anzi progressivi allargamenti che l'anno rafforzata disinnescando il rischio che le elezioni la destabilizzassero. Il fatto che alcuni uomini si siano avvicendati pare non abbia influito su tutto questo.

Nel 2009, Vendola guidò una divisione fra chi era aperto al domani con forti riferimenti di Sinistra a chi era ancora ad un retaggio incapace di candidarsi per governare. Se i limiti del personalismo vendoliano hanno impedito che SEL decollasse, l'intuizione era giusta vista l'implosione di Rifo che, cocciutamente, esiste ancora ancorata ad un mondo che non c'è più da tempo. Sarebbe bello che un movimento simile avvenisse anche per il PD che merita la fine di Rifondazione: il tradimento di Prodi è la conclamazione dello stato di cancrena di un partito mai nato. Sono rimasto negativamente colpito da una discussione su FB: ora si ripongono su Renzi le stesse aspettative che c'erano per Bersani e per Veltroni prima ancora. Possibile che non si impari mai? Perché tanto accanimento per un partito che in 6 anni ha saputo ridurre del 35% i suoi votanti e del 40% i suoi iscritti? Possibile che nessuno trovi "strano" che Fassina e Orfini votino uguale a Capezzone e Brunetta?

Io, cordialmente, non condivido le posizioni di Brunetta e politicamente non vorrei essere schierato al suo fianco. Semplicemente, abbiamo idee diverse, mentre chi vota PD vota uguale a Santanché, Schifani e Formigoni. Domanda: non lo sentite come un problema? Vorrei che avessero l'onestà intellettuale di riconoscere la realtà, invece di ostinarsi a dire "beh, però con Renzi sarà diverso... si vince!" perché questi argomenti li ho già sentiti per Veltroni, per Bersani, ma anche per Rutelli... Ecco, cambiamo: meglio i Pisapia, gli Zedda, i Vendola, i Prodi.

8 commenti:

Anonimo 24 settembre 2013 alle ore 17:26  

Bentornato Duca!

Come non condividere. Anche io inorridisco davanti a chi continua a porre l'emergenza come giustificazione della situazione.

Dopo tutto questo tempo mi domando come si possa chiamare ancora emergenza. Se lo e', allora sono inetti coloro che l'hanno gestita fino ad ora senza riuscire a concluderla.

Si grida alla crisi e si chiama alla responsabilita' per giustificare una situazione politica che non solo e' assurda, ma anche indifendibile basandosi sui (non) risultati raggiunti.

E poi Letta, beh, leone contro la Gelmini a Ballaro' e adesso improvvisamente tira fuori il piglio da tecnico. Nemmeno fosse Monti.

Ad maiora!

Papero

D21 25 settembre 2013 alle ore 10:52  

Una cosa di cui non mi capacito é come mai persone che reputo mediamente intelligenti non si rendano conto di tutto questo e restino ammaliate o, meglio, intellettualmente impantanate in tutto questo...

Anonimo 25 settembre 2013 alle ore 17:16  

Se non sbaglio avevamo accennato qualche tempo fa ad uno dei limiti storici maggiori, almeno a mio avviso, della 'sinistra' italiana.

E cioe' l'incapacita' culturale di ammettere gli errori, fossero anche di valutazione. E l'opposta e complementare cocciutaggine a perserverare all'infinito contro tutti e contro l'evidenza, pur di non dover ammettere uno sbaglio.

Lo posso dire? E' un tipico atteggiamento/complesso delle minoranze politiche, quale e' la sinistra in Italia.

Papero

D21 26 settembre 2013 alle ore 08:41  

Questa volta sono d'accordo solo a metà con te. Mi spiego.

Son d'accordo ci sia un errore culturale, ma mi chiedo se sia solo del centrosinistra (per favore, non chiamiamo MAI PIù il PD "Sinistra") o, più in generale, di una certa generazione italiana?

La mia tesi è che non sia una specificità della Sinistra, ma di un'intera generazione perché, in fondo, a Sinistra qualche spiraglio di saggezza ogni tanto si vede... (così come a Destra, a dirla tutta...).

Anonimo 26 settembre 2013 alle ore 20:29  

Accetto il tuo doveroso distinguo.

La domanda se esista, in Italia, una sinistra di governo pero' rimane. Quando lo poteva essere, non ha retto alla responsabilita'.

E pensare che nel 1996 si fa cadere, da Sinistra, Prodi che era al massimo alleato dei popolari e oggi, 2013, si tiene in piedi Letta che e' alleato di Berlusconi!

Vero che il PD non e' una forza di Sinistra, pero'...

Spero in una catarsi totale. Magari un paio di anni di Grillo fanno bene a tutti; ci si sfoga, ci si manda a fanculo, si tocca finalmente il fondo.

-Papero

D21 27 settembre 2013 alle ore 08:21  

Se guardo alla Sinistra italica, credo che l'errore sia di non capire che non è vero che col tutti dentro si vince (ma neanche scindendo l'atomo, ovviamente).

L'errore di Prodi è stato di volere tutti tutti, ma proprio tutti insieme e poi, una volta vinto, non lavorare per liberarsi di alcuni personaggi onestamente indesiderabili.

Grillo potrebbe fare bene all'Italia, ma non lo sta facendo. Temo stia sacrificando il potenziale positivo che aveva. Un'altra occasione persa, purtroppo.

Luciano Raso 13 ottobre 2013 alle ore 21:23  

renzi e' diverso da bersani e veltroni.

D21 13 ottobre 2013 alle ore 22:42  

Anche Bersani era diverso da Veltroni e Rutelli, e Veltroni era diverso da Rutelli e Prodi...

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