spot politico

31/05/09

La Sinistra, ovvero il PD, deve tornare a mettere al centro il lavoro inteso come possibilità per i giovani, lotta al precariato, base per potersi fare una famiglia. Le inique tasse sul lavoro, il fatto che il debito pubblico impedisce nuovi investimenti per generare nuove opportunità di lavoro. La lotta agli incidenti sul lavoro, le nuove prospettive occupazionali dell'economia verde, sostenibile, della conoscenza, dei saperi e della creatività. Il lavoro pulito, legale, sicuro, onesto con le garanzie della pensione, della sanità e, premessa necessaria, dell'educazione.
Credo che su questo la Sinistra debba marcare la sua differenza, dettare l'agenda pubblica, costruire il consenso, proporre e risolvere attraverso le istituzioni che comunque governa.

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saggezza mattutina

All'amore si può rispondere solo con l'amore. Altrimenti si chiama stupro.

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de religione

Non credo nella distinzione cattolici-non, credenti-non, mentre quella laici-consacrati ha valore solo organizzativo.

Credo che la Fede e la religione non possano essere altro che gioia, piacere, divertimento, soddisfazione. Ma di quella profonda, vera, intima, che non lascia adito a dubbi. E' come distinguere il vino che ti sbronza da quello che assapori saggiamente riconoscendo il grande dono della Terra, del sole che ha fatto crescere ig ermogli, degli operai che hanno potato la vigna, raccolto l'uva, del tempo che l'ha fatto fermentare, del piccolo commerciante che ti ha venduto la bottiglia, del tappo che ha custodito quel prezioso liquido ed infine la saggezza di chi ha fuso il bicchiere da cui ora bevi.

Ecco, capire questa ricchezza è il valore della religione, la gioia del bere quel bicchiere che nessun altro sentimento potrebbe darti.

Sono infastidito da chi vede la religione come un insieme di imposizioni sessuali, come se tutto si riconducesse a quante scopate e con chi, al numero di Messe a cui uno è andato o a quanti soldi ha offerto ai poveri.
No.
La Fede è una gioia permanente, non effimera, è un motore inesauribile, è il gusto di una risata, il senso di qualcosa andato male, il sorriso di chi hai aiutato, le lacrime asciugate dalla mano amica.
Il libro letto, il sentiero percorso, la luce spenta andando a dormire, la città visitata con la gioia di chi capisce, intuisce, analizza o solo si gode il fatto che non è tutto semplicemente lì.

Chiunque viva la religione come repressione, terrorismo, motivo di divisione, interesse economico, colui non è persona di Fede, ma di materialità umana gretta ed animale.

Ecco, in questo sono ragionevolmente convinto e d'accordo con chi disse che è la Fede che ci fa diversi dalle bestie.

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About Italy

"Indeed, I tremble for my country when I reflect that God is just; that his justice cannot sleep forever." (T. Jefferson, 3rd President of the US).

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lampo

30/05/09

Notizia lampo, falsa.
Solo uno scemo, avendo foto veramente piccanti sui festini di Berlusconi, le andrebbe a vendere a Panorama, che se non lo sapete è di Berlusconi. A me suona tanto come un'abile mossa auto-prodotta per confermare lo stato di assedio e continuare a distogliere la gente dai problemi veri, dai temi della campagna elettorale.
A lui basta far vedere che è sotto assedio, vero o falso che sia, monopolizza da giorni le prime pagine. Intanto, ci fa "intuire) che con il "successo" della FIAT l'economia in realtà vada bene (ma è falso, come è falso il successo di Marchionne).
Spero che la gente si sia stufata di lui e di questo modo di fare. Ribadisco che la chiave per le prossime elezioni sarà l'affluenza, tutto si gioca su quello.

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perché FIAT non è riuscita a prendersi la Opel

Ritorno sul caso FIAT ora che sappiamo che ha fallito l'acquisizione della Opel. Vi risparmio la rassegna stampa che comunque trovate sui vari giornali e relativi blog, vi lancio alcuni spunti di riflessione, piuttosto che un quadro completo che richiederebbe una ricostruzione completa del caso.

1. La Merkel (intendo, i governi tedeschi coinvolti) ha scelto un partner industriale e non finanziario perché sa che in questo momento il mercato dell'auto è globalmente in riassetto ed è necessario avere conoscenze in materia che non sono scontate. Tuttavia, la Merkel ha scelto anche in funzione politica, cercando di salvare l'occupazione in Germania (come è giusto che sia) cercando di garantire un futuro industriale all'impresa. A parità di offerta, ha scelto gli austro-canadesi che, stranieri per stranieri, credo siano più affidabili degli Italiani, non dimentichiamoci che sia FIAT sia l'Italia in generale non hanno una buona reputazione. Quindi, a parità di piano industriale (sempre che di parità si tratti) oggi era più facile far accettare ai tedeschi la vendita alla Magna piuttosto che agli Italiani. Non sono in grado di valutare veramente la validità del piano industriale, ma quella politica certamente ed avere degli Italiani come salvatori di un'azienda tanto simbolica non era certo facile da far digerire, oltretutto in periodo di campagna elettorale (ricordiamoci che ora ci sono le Europee, ma in Autunno la Germania ha anche le elezioni federali e sia la Merkel sia i social-democratici si giocano tutto). In questo sono convinto che le recenti "avventure" del Premier italiano hanno influito negativamente, almeno sul piano politico.

2. Marchionne c'ha provato. Capendo la crisi, ha cercato/sta cercando di costruire un blocco industriale nel settore dell'auto. Da un lato, ha una certa conoscenza industriale e in più lo "zoccolo" italiano gli impedisce di fallire, vista la quantità di sussidi statali garantiti dal Governo italiano. Sapendo di non poter fallire, cerca di acquisire gli altri che, non avendo questo zoccolo, in fase di crisi falliscono. Saggia strategia anche perché lui stesso ha capito che nei prossimi anni ci saranno solo pochi colossi dell'automobile, lo disse già quest'estate. Tanto vale rischiare e giocare d'anticipo. Le acquisizioni d'oltreoceano sono state sostenute da Obama perché evidentemente gli abbiamo tolto una castagna dal fuoco: ma siamo sicuri che FIAT saprà gestirla? Ci spero, ma sicuramente ci dovrà essere molta poca dirigenza italiana in questo nuovo colosso.

3. Esiste però un anello cruciale che è il Governo italiano il quale è una garanzia (politica) contro il rischio di fallimento della FIAT, ma non è in grado di sostenerne in alcun modo gli investimenti in termini di crescita. Ovvero, impedisce che la FIAT abbia dei segni "-", ma non può aiutarla ad avere dei "+" e questo i tedeschi lo sanno bene.

4. E' stata evidenziata ancora una volta l'assenza dell'Europa come soggetto politico. La creazione di un colosso europeo nell'auto. D'altronde, la competizione non si gioca più sul mercato europeo, ma su India e Brasile (domani anche sulla Cina) e avere aziende che possano essere competitive laggiù farebbe bene all'Europa. Ma così non è stato. La partita si giocherà a breve con le sorti delle due case francesi (Peugeot e Renault, la prima sembra non stia benissimo...). Un governo Europeo servirebbe, assai, dato che i singoli paesi sono ormai mercati insignificanti, quello che conta sarebbe il mercato continentale.

5. Attenzione ai facili entusiasmi per la FIAT di oggi. Non dimentichiamoci che pochi anni fa era al collasso e, date le dimensioni industriali di questi gruppi, la riconversione può apparire molto più veloce di quanto non lo sia veramente (il marketing è più veloce delle riconversioni industriali, ragioni di mercato lo impongono).

6. Infine, consideriamo che il mercato dell'auto ha sì un grande valore simbolico, ma come ho già avuto modo di dire, resta un mercato di limitate possibilità di crescita e prospettive a mio avviso secondarie. Ben altri mercati andrebbero esplorati.

Questi sono più che altro spunti di riflessione perché non si faccia solo il tifo per FIAT che ha gestito questa storia come fosse la Ferrari, ma non dico in termini di velocità, ma di comunicazione: bisogna tifare le rosse per orgoglio nazionale, a prescindere da tutto.

Chiudo dicendo che mi piacerebbe che la politica parlasse di questo, per ragioni economiche, in primo luogo per i molti posti di lavoro in ballo. Ma ci si preoccupa solo di veline e starlette...

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dedicato a tutte le donne italiane (2)

Questa è una bella pagina d'Italia, di quelle che fa ben sperare in una terra che sembra sempre più preda di corruzione e razzismo. Da vedere (e da votare!).

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dedicato a tutte le donne italiane

28/05/09

Eccovi un bel documentario, da vedere! Mi consola il fatto di non essere l'unico ad aver percepito quest'imbarbarimento italiano, anche se la mia era intuizione mentre qui c'è un grande lavoro di ricerca.

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perché la Sinistra non vince (e non vincerà mai) a Milano

Questo articolo non è altro che l'ennesimo di una serie di articoli che seguo da anni e anni, si dimostra la collusione della Lega delle Cooperative lombarda (cooperative rosse, sia chiaro) e CL per spartirsi gli appalti pubblici. In questo caso le irregolarità sono ancora da dimostrare, ma in passato molte sono state dimostrate: dalla Sanità all'istruzione e, soprattutto, tantissimi lavori pubblici (es. i parcheggi vengono gestiti così, una quota era lasciata ai De Albertis, attuali Presidenti dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili, ANCE, notamente vicini alla destra).
CL (o la Compagnia delle Opere, se preferite) prende tutto creando un sistema legislativo grazie al Federalismo tanto caro ai Lùmbard (caro in termini ideologici, ma anche economici).
Dicevo, CL assegna una significativa (ma minoritaria) porzione alla Lega delle Cooperative in modo che non faccia quello che in una democrazia si chiama "opposizione", narcotizzando il rischio di conflitti (in passato ho "discusso" con il Segretario DS/PD Majorino di questo loro tacere).
Nel frattempo, CL fa il buono e il cattivo tempo, controlla appalti e voti (e quindi leggi regionali o nazionali) in un sistema che il dipartimento di studi sociali dell'MIT, che considero ragionevolmente indipendente, ha giudicato una setta che influenza pesantemente affari e politica.
La Lombardia è una spartizione di appalti gestita da CL, che ormai non ha più nulla di religioso*, al pari di altre regioni italiane dove altre organizzazioni si spartiscono appalti controllando i voti in maniera clientelare.
Il simbolo è il sistema sanitario lombardo. Da tempo prossimo al collasso in quanto consuma troppe risorse (se non collassa è perché la Lombardia è più ricca del Lazio) e impedisce altre politiche di sviluppo regionale.
Il sistema sanitario lombardo è strutturalmente fatto per essere corrotto: nei "quasi-mercati" (teorizzati anche da illustri economisti che si reputano "di Sinistra") il cliente, in questo caso il paziente, ottiene il servizio senza vedere i soldi che spende perché i "voucher" sono dati dalla Regione direttamente agli Ospedali, questi ultimi certificano che il servizio fosse necessario. Ovvero, l'ospedale certifica che quella cura era necessaria e chiede il rimborso alla Regione, il cittadino riceve la cura senza veder transitare i soldi. Intelligente, no? Ecco, la Clinica Santa Rita era questo, ma di recente anche S. Raffaele (3 volte in un anno: oculistica, epidemiologia e ortopedia), Magenta e un terzo ospedale che non ricordo sono stati riconosciuti colpevoli di aver gonfiato queste prescrizioni.
Ne derivano corruzioni intollerabili per una Regione che dovrebbe essere un motore non solo dell'Italia, ma dell'intera Europa. Attenzione perché da circa 20 anni (quando erano presidenti Bassetti, Tabacci e la Ghilardotti) la Lombardia è ferma, cresciamo senza svilupparci, Milano ha rinnovato il suo patrimonio edilizio rilanciando il mercato ma perdendo drammaticamente di competitività e attrattività (sempre più giovani del Sud fanno il "salto" e vanno direttamente in Europa, l'immigrazione che arriva è solo quella dei lavoratori meno qualificati). Per la Lombardia manca una politica di sviluppo regionale, c'è solo una spartizione di clientelarismi. Il Federalismo lombardo serve solo per legalizzare tutto questo e ridurre la corruzione.
Infine, mi spiace che questo articolo sia scritto in campagna elettorale, potrebbe essere confuso con un problema contingente quando invece è strutturale (pensate da quanto è governatore Formigoni...).

Concludo dicendo che
1. è necessario riconoscere pubblicamente tutto questo, altrimenti non se ne esce.
2. se la Sinistra, una qualunque, vuole vincere in Lombardia deve denunciare e combattere tutto questo, rifiutando quest'indegna spartizione di clientelarismi
3. spero che i giovani di CL si ribellino a questo sistema che sta sopra di loro e facciano venir meno il sostegno a chi usa quel movimento a fini politico-affaristici.


* Sia chiaro che la mia critica a CL è basata su un grande rispetto della componente religiosa ed educativa, ahimé negli anni è degenerata in una commistione di presunta fede con affari e politica, a mio avviso tradendo i (grandi) insegnamenti di don Luigi Giussani.
Conosco tantissimi ragazzi di CL (so che alcuni sono pur passati per questo blog), pur non condividendo la loro scelta, rispetto quel movimento per il valore religioso, culturale ed educativo. Purtroppo, i piani alti di CL sono, da tempo, degenerati in una lobby di affari e politica senza scrupoli che spadroneggia fuori e dentro la Lombardia.

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renewing

27/05/09

I was looking to renew and update the layout of this blog. Unsuccesfully. I've also lost some parts, but anyway it's an excuse to renew more and more (I think I need it).
I've restored past version, I'll work hard to improve... I've a couple of idea. Anyway, thank Gaby for your implicit support to blog more.

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la canzone di questa mattina

Non è tempo per noi (Ligabue)

Ci han concesso solo una vita
Soddisfatti o no qua non rimborsano mai
E calendari a chiederci se
stiamo prendendo abbastanza abbastanza
Se per ogni sbaglio avessi mille lire
Che vecchiaia che passerei
Strade troppo strette e diritte
Per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po'
Che andare va bene pero'
A volte serve un motivo, un motivo
Certi giorni ci chiediamo e' tutto qui?
E la risposta e' sempre si'
Non e' tempo per noi che non ci svegliamo mai
Abbiam sogni pero' troppo grandi e belli sai
Belli o brutti abbiam facce che pero' non cambian mai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai
Se un bel giorno passi di qua
lasciati amare e poi scordati svelta di me
che quel giorno e' gia' buono per amare qualchedun'altro
qualche altro
dicono che noi ci stiamo buttando via
ma siam bravi a raccoglierci.
Non e' tempo per noi che non ci adeguiamo mai
Fuorimoda, fuoriposto, insomma sempre fuori dai
Abbiam donne pazienti rassegnate ai nostri guai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai
Non e' tempo per noi che non vestiamo come voi
Non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi
Forse ingenui o testardi
Poco furbi casomai
Non e' tempo per noi e forse non lo sara' mai

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politica economica

Sono assai diffidente da questo nuovo miracolo Fiat. Ora, tanto entusiasmo per queste nuove acquisizioni, vere o potenziali che siano. Resto assai diffidente dal fatto che sia proprio l'Italia a guidare un colosso dell'automobile attraverso una società che ne ha passate così tante ed a cui è difficile dare un riconoscimento per la buona gestione manageriale (Marchionne par bravo, ma fino a ieri...).
Ho paura che tra pochi anni ci ritroveremo un carrozzone che implode e che dovremo liquidare a caro prezzo. Crescere è molto facile, il problema è restare grandi e saper stabilizzarsi.
Detto questo, vai Marchionne!

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pascolando pensieri

26/05/09

Nel filosofeggiare, girovagavo sul mio stesso blog ed in un atto di autoreferenzialità massima, ho ricuperato questo pezzo, che mi appare ancora attuale.

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trovata girovagando su internet

Avevamo creduto (anonimo)

Avevamo creduto nelle nostre idee,
avevamo creduto potessero migliorare il mondo
e per questo le abbiamo sviluppate e diffuse,
confidando nel potere della politica democratica.

Avevamo creduto le avreste ascoltate;
avevamo creduto che le avreste capite e condivise,
contribuendo a migliore questa Terra che ci è data
perché noi avevamo agito sempre in maniera democratica.

E invece ci avete liquidato così,
da attivisti da sezione di partito di provincia.

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filosofeggiando a tarda ora: parlare di banalità

Nel fundo, si sabe, che n'n ce s' capisce mai gnanca 'n fondo. Ché lo grado di cumprenzsiugne de rea scritta esta invertitamente nell'ordine proporzionale at la importanza donata ad ejo da lo scrivente; mentrìa, lo parlato tiene tutt'altro valore 'rché co'nvolge lo 'mbiente, la voce-corpo et li fattori che si debbon controllare sono in grande parte maggiori.
Dicìa: mai fino in fondo ci si capisce [et per questa ragione, i'uso la lingua mea, ché a voi difficultate farìa per sforzarvi maggiormente at la comprenderìa]. Ci se ne dovrìa dispiacersene, mentre taluni comici se ne cumpiacciono, ché ne traggono sorgente d'ironia, qualitate d'Albione poco immigrabile nel paese mio.
E cosa ci si capisce? Cosa capìa vossignoria de quella immagine di profilo ch'or m'ispira sìffatti pensieri? D'altronde, scriss'io tempo fa, anca la morte n'è mai veramente comprensibile, ché quello che lì trapassa si trova in 'a posizione in cui gli altri non si trovano. Attorno al trapassante, persone ch'hanno rappresentazione diversa de la vita sua, de lo vissuto suo, de li su'i pensiati et sentimenti: li figli n'hanno immagine diversa da li fratelli. "Così vanno le cose, così devono andare". Et viene alla mente quell'altra grande sciotcchezza che devria esser l'amore, se la morte l'è sì fra'ntendibile.
At differenthìa de la morte, l'amor si basa su lo sentimento di n'n essere più soli, ma fino a che punto se ne può essere certi? Sicuri che n' sia nu fraintendimentu anca quello? Qualcosa di spiegato in uno modo pensato certo, ma che potrìa ser benissimo qualunqu'altra cosa.

Credo che filosofia rifugga la luce del dì, mentre allo fianco mio 'na maglia gialloblù ricorda una passion terrena. Qualche appunto là et quà, ché chi verrà dopo di me, non comprende, non comprenderebbe, non comprenderà. Qualche appunto là et quà, ché chi verrà dopo di me, non comprende, non comprenderebbe, non comprenderà. Qualche appunto là et quà, ché chi verrà dopo di me, non comprende, non comprenderebbe, non comprenderà.

Non credo d'aver molt'altro da dire, ché chi vuol'intendere, intenderà anca la lingua difficile. Chi non vuole, non vorrà. Et poco importa de li miei appunti, de li miei scritti, se stà la possibilità. Credo che chi vorrà fraintendere lo farà di fronte ai miei appunti là et quà, at li altri buoni viaggi sotto le stelle.

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che vergogna

25/05/09

Aver fischiato Maldini è un atto di inciviltà sportiva.

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ripensandoci

24/05/09

Stasera ripenso a un mio caro amico, uno di quelli che mi vuole bene molto di più di quanto io non gliene dimostri. Personaggio allegro, cazzaro, ma capace di svoltare e capire i momenti importanti, capire sentimenti, pensieri non banali. Viene da una di quelle tante città di mare che hanno fatto grande l'Italia.
Gli penso per una caratteristica che lo contraddistingue. Pare sia un provolone di prima categoria, "flirting around" dicono quissù. Ha un'incredibile coraggio nel farsi avanti con le ragazze e lanciarsi. Il risultato è che però così maschera la timidezza (dissimulare, grande strategia...), ma il pensiero si volge a lui perché poi invece finisce per innamorarsi, che credo sia la peggiore condanna per un provolone (o aspirante tale). Si innamora veramente, ci sta poi veramente malissimo.
Gli penso, inclino la testa a destra, sorrido. Chissà dove sarà in questo momento.

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Sull'orlo, tutt'altro che scontato l'esito

Mi lancio in un'analisi rischiosa, tuttavia credo se ne debba parlare rischiando qualcosa piuttosto che lasciarla andare così. Credo che sia doveroso che i corpi intermedi di una Democrazia reagiscano quando questa è in un passaggio critico.

Rispondo a quest'interessante post di Gad Lerner, ahimé sono tutt'altro che convinto che Berlusconi sia agli sgoccioli. Al contrario, l'Italia è sull'orlo di una decisione tra la Democrazia ed il Berlusconismo. Impunibile, onnipotente, clientelare: questi i tratti del Berlusconi odierno che, per levare ogni dubbio, ci ha fatto provare il prodismo facendolo implodere a colpa di TV che, per esempio, hanno minimizzato il taglio dell'ICI ai poveri, le positive (timide) liberalizzazioni o il risanamento dei conti pubblici attraverso la lotta all'evasione fiscale. Imploso il Prodismo, non ci sono dubbi che Berlusconi sia l'unica risposta per l'Italia, con la sua rete clientelare ormai pervasiva.

Le elezioni europee sono il banco di prova di questo sistema, della macchina del consenso che garantisce elezioni politiche e impunità giudiziario-economiche a chi serve il "Premier-sole" (anche se non credo che visiteremo Arcore come oggi visitiamo Versailles...). Gravissimo l'attacco al Parlamento, pessimi gli applausi di Confindustria a un Primo Ministro che ha totalmente eluso le vicende economiche, a cui invece è necessario dare risposte. Sintomo di un affarismo basato sul clientelarismo, non sullo spirito imprenditoriale di competizione.

Credo che l'Italia debba scegliere se Democrazia o Berlusconismo, ma non ci se ne rende conto, come non ci si rese conto di quanto nuovo e pervasivo fosse il Fascismo. Una larga vittoria alle Europee del PdL potrebbe essere il lasciapassare per la Riforma costituzionale e, quindi, l'implosione democratica. Malissimo fanno le Sinistre a passare il tempo a distruggere il PD, quando servirebbe un'allenza democratica per l'Italia.

Aggiungo, il successo del Berlusconismo attuale è la macchina del consenso legata alla totale assenza di qualunque tipo di Riforma politica, al fine di non compromettere gli interessi (le rendite) dei clientes che lo sostengono.

Infine, sia chiaro, non dico che il Berlusconismo sia come il Fascismo, ma che è nuovo e che non capiamo le sue conseguenze come non lo capimmo 80 anni fa.

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la riproduzione casuale degli mp3 stamattina mi ha fatto svegliare con questa canzone

Ultimo Amor (V. Capossela)

Fresca era l'aria di giugno
e la notte sentiva l'estate arrivar
Tequila, Mariachi e Sangria
la fiesta invitava a bere e a ballar
lui curvo e curioso taceva
una storia d'amore cercava
guardava le donne degli altri
parlare e danzare

e quando la notte è ormai morta
gli uccelli sono soliti il giorno annunciar
le coppie abbracciate son prime
a lasciare la fiesta per andarsi ad amar
la pista ormai vuota restava
lui stanco e sudato aspettava
lei per scherzo girò la sua gonna
e si mise a danzar

lei aveva occhi tristi e beveva
volteggiava e rideva ma pareva soffrir
lui parlava stringeva ballava
guardava quegli occhi e provava a capir
e disse son zoppo per amore
la donna mia m'ha spezzato il cuore
lei disse il cuore del mio amore
non batterà mai più

e dopo al profumo dei fossi
a lui parve in quegli occhi potere veder
lo stesso dolore che spezza le vene
che lascia sfiniti la sera
la luna altre stelle pregava
che l'alba imperiosa cacciava
lei raccolse la gonna spaziosa
e ormai persa ogni cosa
presto lo seguì

piangendo urlando e godendo
quella notte lei con lui si unì
spingendo, temendo e abbracciando quella notte
lui con lei capì
che non era avvizzito il suo cuore
e già dolce suonava il suo nome
sciolse il suo voto d'amore
e a lei si donò

poi d'estate bevendo e scherzando
una nuova stagione a lui parve venir
lui parlava inventava giocava
lei a volte ascoltava e si pareva divertir
ma giunta che era la sera
girata nel letto piangeva
pregava potere dal suo amore
riuscire a ritornar

e un giorno al profumo dei fossi
lui invano aspettò di vederla arrivar
scendeva ormai il buio e trovava
soltanto la rabbia e il silenzio di sera
la luna altre stelle pregava
che l'alba imperiosa cacciava
restava l'angoscia soltanto
e il feroce rimpianto
per non vederla ritornar

il treno è un lampo infuocato
se si guarda impazziti il convoglio venir
un momento, un pensiero affannato
e la vita è rapita senza altro soffrir
la poteron riconoscere soltanto
dagli anelli bagnati dal suo pianto
il pianto di quell'ultimo suo amore
dovuto abbandonar

lui non disse una sola parola
no, non dalla sua gola un sospiro fuggì
i gendarmi son bruschi nei modi
se da questi episodi non han da ricavar
così resto solo a ricordare
il liquore pareva mai finire
e dentro quel vetro rivide
una notte d'amor

quando dopo al profumo dei fossi
a lui parve in quegli occhi potere veder
lo stesso dolore che spezza le vene
che lascia sfiniti la sera
la luna altre stelle pregava
che l'alba imperiosa cacciava
a lui restò solo il rancore
per quel breve suo amore
che mai dimenticò

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(senza parole)

22/05/09

Cadevo (Ferretti).

avevo una ragione da dirti s'è persa che ragione non c'è
avevo una proposta da farti s'è persa che proposta non è
avevo
Cadevo.

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La vera incognita del voto

Leggendo i nuovi sondaggi circolati su tutti i quotidiani, leggo tantissime percentuali ma mi chiedo quali saranno i valori assoluti dei voti, ovvero quale sarà il tasso di affluenza alle urne. Credo si sia capito il clima italiano con un partito del presidentissimo ed un'opposizione debole dove il gioco principale è mettere in luce le mancanze del PD (quello senza la L, avete capito bene... il principale nemico di molti partiti d'opposizione pare che sia il Partito Democratico...).

Capito lo scenario, il gioco è di capire chi sarà in grado di portare i propri elettori alle urne e, da quello, avviare poi la prossima stagione politica.

Infine, mi piacerebbe spiegare a molta Sinistra che la sconfitta del PD è la sconfitta di tutte le opposizioni perché qui non c'è da riequilibrare i consensi tra partiti, qui ci sarebbe da recuperare il consenso della maggioranza del paese.

Tant'é...

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e poi

Il caffé era amaro, lo zucchero non ne ha saputo addolcire il gusto e il risultato non è stato un buon risveglio. Tant'é.

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nell'attesa

21/05/09

Guardo la caffettiera metallica coi suoi colori così diversi. La base annerita dall'uso degrada in uno sporco grigio tutto metallico fino alla guarnizione. La vita di quel corpo squadrato segna un balzo verso un dolce grigio metallico, quasi familiare sebbene innaturale come colore. E poi, in testa, un coperchio assolutamente stonato, tendente all'azzurrino/avorio, ché mi chiedo come si possa anche solo immaginare un accostamento del genere.
Attendo il mio caffé un po' impertinente, ché non ho tempi di aspettare. In quel momento non c'è che lei, oggetto del desiderio il cui semplice vivere fomenta il mio desiderio, la mia pasione. Poco importa se razionalmente quella forma a chicchessia non piace, è la mia caffetteria, colei che da sapore alla mia mattina, rilassa il mio meriggio e, talvolta, mi accompagna dopo l'imbrunire. Lei che sa tenermi sveglio, ma anche farmi aspettare che il suo nero resoconto esca da quelle labbra metalliche. Mi concedo il diritto di metterci lo zucchero nel caffé, alla faccia di chi dice "il caffé amaro, le donne da amare", che comunque è un gran bel modo di dire.
Il caffé al mattino è un inno all'ingegno italiano che inventò la Moka, sempre che l'abbiamo inventata noi. Almeno, la Bialetti le ha dato un design inconfondibile, illogico nel numero di lati ma assolutamente pratico ché io al mattino non ho bisogno di nient'altro, acqua, zucchero e caffé esclusi ben s'intenda.
E quindi resto qui,in attesa che la moka dia il suo riscontro.

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appunto viandante di politica italiana

19/05/09

Guardo questa campagna elettorale e ripenso ai miei giudizi di un anno fa (1 - 2).

Sembra che il popolo della Sinistra stia rialzando la testa e credo che l'affluenza salirà, almeno su quella parte di elettorato, al fine di contenere lo strapotere di Silvio. Tuttavia, i voti non verranno convogliati in maniera univoca su un solo partito e questo credo che ne indebolirà il risultato. Sembra che IdV, S&L, Comunisti&Rifo finiranno per riportare il loro elettorato alle urne (mancato nel 2008) e indebolire il PD.

Al contrario, mi chiedo se dall'altra parte riusciranno a mobilitare i loro elettori. Ho dubbi sull'UDC che ha pochi interessi in campo e rischia di implodere o rubare ancora altri voti al PD (teo-dem). Fini, La Russa e Maroni stanno lavorando per prendere visibilità e portare il loro elettorato al voto, ma non sono convinto che tutti i forzisti siano così motivati. La Lega aspirerà altri voti ad AN, come fatto un anno fa, mentre la sorpresa potrebbe essere un calo di affluenza sul lato ForzaItalia. Non sono sicuro che questa volta l'effetto Silvio riesca a portare al voto gli italiani, o almeno rischia di portarne meno di quanti lui pensa.

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c'è un verso di questa canzone che mi rimbalza in testa da giorni (ma non dirò quale)

E UN GIORNO (F. GUCCINI)

E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi
che non sono più quei fantastici giorni all'asilo
di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi
le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo...

E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi
che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola,
che il mondo là fuori t'aspetta e tu quasi ti arrendi
capendo che a battito a battito è l'età che s'invola...

E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano,
non racconta più favole e ormai non ti prende per mano,
sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
e sospesi fra voglie alternate di andare e restare...
di andare e restare...

E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa
in cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina,
in cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa
di cose incredibili e di caffellatte in cucina...

E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati
persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi,
sembra quasi il racconto di tanti momenti passati
come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi...

E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto,
non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto...
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire,
ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire...
che sogni gestire...

Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro,
capirai che altra gente si è fatta le stesse domande,
che non c'è solo il dolce ad attenderti, ma molto d'amaro
e non è senza un prezzo salato diventare grande...

I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati,
lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici
come oggetti di bimba, lontani ed impolverati,
troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici...

Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po' folle, un po' saggio
nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio,
la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato,
la paura e il coraggio di dire: " io ho sempre tentato,
io ho sempre tentato... "

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riemersa dal passato

18/05/09

Una canzone che torna dopo tantissimi anni, era rinchiusa in qualche pezzo di memoria.

Lasciami dormire (Negrita)

C'è una ragazza che gioca col mio baricentro
lei mi accompagna nei posti che non vedrei mai
se lei non c'è la tristezza mi avvolge di un velo
e se non c'è io capisco dipendo da lei

Lasciami dormire ancora
lasciami sognare ancora

C'è una sostanza che offende la voglia di vita
e lascio che lei mi prenda, mi porti con sé
che senza ali ne gambe, io poi mi stanco
e visto dal pavimento il mondo non è più lui

Lasciami dormire ancora
lasciami sognare ancora
lasciami soffrire ancora
che non so dire se sto male

C'è una voce che affonda fra i miei pensieri
ed è qua dentro che danza e non smette mai
e adesso ho un'ala spezzata, scivolo giù
il mio telefono è sveglio ma non suona più

Lasciami dormire ancora
lasciami sognare ancora
lasciami soffrire ancora
che non so dire se sto male
lasciami sognare ancora
Lasciami dormire ancora
Lasciami dormire ancora
Lasciami dormire ancora

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camminando camminando fino a ballare

Da bimbi camminiamo a fatica, ci tengono per mano per insegnarci e restiamo aggrappati ai nostri genitori muovendo piede dopo piede e poi il ginocchio che si piega e si impara fin'anche ad andare su terreni scoscesi, salita discesa scale ciottolato spiaggia rocce.
Piano piano, si impara a camminare da soli ma l'equilibrio è difficile e la caduta dietro l'angolo. Per questo, spesso, molti uomini preferiscono le catene, il giogo anche quando sono adulti, per evitare le cadute dolorose o la responsabilità dell'equilibrio, del decidere la direzione e si quale tracciato percorrere. Tornare sotto la mano dei genitori, aggrapparsi per non cadere e rinunciare alla propria libertà, senza correre la fatica di imparare a camminare.
Ciò vale in morale ed etica, individualmente o nella società.

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Ho ritrovato questo mio vecchio articolo.

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metzo miglio (500 post)

17/05/09

Metzo miglio percorsi. Passo passo, lentamente percorrendo l'istrade d'esto Ducato. Regolar o meno che lo sia, a voi lo juditzio, nihil simplice arrivarvi et lasciarvi sì tanti segni ch'ei sidimentano memorizzando li ricordi.

Metzo miglio percorsi, traversando l'istagioni et alcuni spatzi, rincorrendo sorrìssi, risate, lo qualco inciampo. A vossignori lo juditzio del percorso, tutto està aquì visibilio et argumento, ché lo sia riflessione per me dal confronto con voi.

Metzo miglio percorsi et n'intendo fermarmi, p'arroganza mia, costanza dell'alma dell'educatzione provveduta, ché solo l'Educatzione rende liberi. Esta està la veritate et l'espressione aiuta l'educarsi.

Metzo miglio percorsi...

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quelques fois il faut dire ce que je pense pas

Le titre dit déjà tous. A certain amis il faut dire pas ce que je pense, plutot ce qu'il ne veulent pas penser. N'importe pas ce que je pense, quelle est mon position. Il faut dire eux des trucs qui puissent aider eux à penser de plus en plus, hors de la perspective dont ils ont tombés.
Changer la perspective, ou seulement y penser, est beaucoup plus utile que dire eux la vérité, ou ce qu'ils doivent faire. Nous sommes victime de nos idées, nous nous absolvons nous meme dans nos routines, tandis qu'il faut savoir sortir de nos certitudes.

Je me souviens plus d'écrire en français et ça c'est dommage, mais j'éspere qu'il soit comprensible.

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a spot sulla crisi finanziaria

12/05/09

Premesso che la crisi finanziaria durerà ben di più di quanto la gente immagini o, meglio, di quanto si voglia dar da credere alla gente, due aspetti vanno considerati.
Il primo è che sembra che in Italia la crisi non si rifletta troppo in termini di impiego, nel senso che i licenziamenti sono assai limitati. O meglio, più specificatamente, la struttura del mercato del lavoro italiano fa sì che più che licenziamenti, non ci siano nuove assunzioni per i contratti precari. Pochi licenziamenti (assai facili nel mondo anglosassone), ma neanche nuovi posti per i precari che prima vivevano da un contratto all'altro.
Secondo, la gente dovrebbe chiedersi cosa sarà dell'economia e della sua distribuzione geografica dopo la crisi. Ovviamente, la distribuzione non è se alcune attività andranno da Milano a Bollate, ma l'Europa rischia di perdere buona parte del suo peso relativo, a meno che non punti seriamenti sull'integrazione delle economie nazionali spingendo verso certe specializzazioni regionali. La crisi non è affatto globale: colpendo duramente l'economia liberale anglo-americana (che paga le sue colpe), emergono economie che non possono più essere considerate emergenti (Brasile e India, ma anche la Cina che fa più paura di quanto non lo sia veramente, il suo potenziale è ancora tutto da scoprire). Una ridistribuzione dei ruoli relativi che vedrà crollare i paesi europei se ancora ragioneranno a livello di Stati-Nazioni (o nelle versioni più audaci di Stati collaboranti). Bisogna puntare all'Europa delle regioni, superando i confini nazionali e gettando il cuore oltre l'ostacolo, come fecero Italia e Germania quando si unificarono, abbandonando del tutto le interne divisioni.
Credo che nessuno faccia adeguata attenzione a questi due punti, e per nessuno intendo la classe dirigente. Su questo bisogna mobilitare l'opinione pubblica e costruire il consenso politico.

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suggerimento al PD per le Europee

11/05/09

Trovate un tema su cui inchiodare il PdL e la Lega nelle loro contraddizione. Spetta al PD imporre l'agenda politica, non può giocare solo di rimessa. Credo che la crisi economica e l'assenza di regole, fomentata da Tremonti, possa essere un buon cavallo di battaglia, ma non lasciate dettare l'agenda dei contenuti al PdL, suvvia!
Franceschini, dì qualcosa! Fate parlare anche i 5 candidati-simbolo, più si vedono in TV meglio è.

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volevo scrivere tutt'altro, ma non mi ricordavo cosa...

Ho perso le parole (Ligabue)

Ho perso le parole
eppure ce le avevo qua un attimo fa,
dovevo dire cose
cose che sai,
che ti dovevo
che ti dovrei.
Ho perso le parole
può darsi che abbia perso solo le mie bugie,
si son nascoste bene
forse però,
semplicemente
non eran mie.

Credi
credici un po'
metti insieme un cuore e prova a sentire e dopo
credi
credici un po' di più di più davvero.

Ho perso le parole
e vorrei che ti bastasse solo quello che ho,
io mi farò capire
anche da te,
se ascolti ben se ascolti un po'.
Sei bella che fai male
sei bella che si balla solo come vuoi tu
non servono parole
so che lo sai
le mie parole non servon più.

Credi
credici un po' sei su radiofreccia guardati in faccia e dopo
credi
credici un po' di più di più davvero.

Ho perso le parole
oppure sono loro che perdono me,
io so che dovrei dire
cose che SAI,
che ti dovevo, che ti dovrei.
Ma ho perso le parole
VORREI CHE MI bastasse solo quello che ho,
mi posso far capire
anche da te,
se ascolti bene
se ascolti un po'.

Credi
credici un po'
metti insieme un cuore e prova a sentire e dopo
credi
credici un po' di più di più davvero.
Credi
credici un po' sei su radiofreccia guardati in faccia e dopo
credi
credici un po' di più di più davvero

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campagna elettorale

09/05/09

Sono in profondissimo disaccordo con questo articolo. Si ferma alla facciata delle cose, la realtà è contro-intuitiva. In realtà, Chiesa-Fini-Lega stanno giocando un gioco delle parti da campagna elettorale perché ognuno dice una sua posizione, ma alla fine stanno dalla stessa parte e quindi giocano ad allargare lo spettro delle posizioni. Questa finta pluralità di facciata serve per rappresentare tutte le diverse opinioni, raccogliere i loro voti, ma alla fine stanno comunque tutti assieme. E' un gioco delle parti orchestrato per la campagna elettorale, come d'altronde Fini sta facendo da tempo nel PdL mostrandosi come finta alternativa a Destra al Cavaliere con l'obiettivo di non rischiare di eprdere consensi moderati su quel lato. Perché, e questo è quello che conta, alla fine nel finto diverbio di posizioni, nessuno caccia nessun altro (in paesi seri, Salvini e la Lega sarebbero già stati cacciati dal Governo dopo le affermazioni sui tram separati o, sempre a Milano, l'UDC sarebbe cacciata da Giunte comunali e regionali per aver candidato un loro esponente in Provincia contro Podestà).

Il succo è che quello che appare sui giornali è una sorta di gioco di ruolo, l'unica cosa che conta veramente sono le decisioni concrete come i voti di fiducia, i candidati, leggi e delibere. Pensateci...

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provocative or serious?

08/05/09

Guys could shift from friendship to love, while Girls are more used to shift from love to friendship. Guys are more able to follow girls in their evolution, while Girls are generally more stable in their feelings: as they start, they arrive. Finally, Guys generally falls in love, while love is a feeling more for girls, who are less used to fall in this feeling.

This seems a theory with a certain level of internal consistence. I don't know if it was just a pour-parler or something reasonable serious. I let you decide...

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suggerimenti dalle quinte

06/05/09

Un secondo prima di andare in scena, sei già sul palco in attesa che tirino quelle dannate tende. Il vuoto, non ricordi quale opera devi recitare. Il gobbo te lo legge sullo sguardo e prima che tu improvvisi qualche minchiata ti suggerisce il dafarsi. Ma non sai se prestargli attenzione. I primi atti sono già andati in scena, li hai già giocati come dicono i franco-anglofoni. Immobile, imperterrito, la tua spada teatrale al fianco, il cappello con la piuma in testa, ma non c'è tempo di girarsi a controllare se la scenografia è giusta.

Azione.

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Quando c'era Prodi...

Quando Prodi era Primo Ministro, cioé fino a circa un anno fa, si discuteva di quanto l'Italia fosse un paese gerontocratico, fatto di vecchi che non mollavano il potere, di bamboccioni e della necessità di ringiovanire il Paese.

Ora, col nuovo Governo, questo dibattito è scomparso in favore della discussione sul fatto che non c'è meritocrazia in Italia.

Curioso, no?

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