Talvolta capita

29/11/12

Vi capita mai di volervene fortemente andare senza dover spiegare il perché? Ecco, di fronte a questo ballottaggio per le primarie, ho deciso che non voterò perché la vicenda sta assumendo livelli che mi disgustano.

Di Renzi apprezzo lo spirito innovativo ed il fatto che sia un ottimo comunicatore. Il problema grave è che la sua innovazione non va nella direzione che mi piace.

Di Bersani non tollero certe posizioni politiche ed il fatto che in questi anni la sua unica strategia per il PD sia stata quella di stare fermo ed aspettare. Tuttavia, alla fin fine devo ammettere che sia quello più vicino alle mie posizioni fra i due.

Eppure, tutta la vicenda è stata caotica e gestita male, compreso l'ultima vicenda dell'esposto. Insomma, so che c'è il rischio di condannare il centrosinistra italiano, ma proprio non ce la faccio a votare. La scusa di avere un volo proprio il giorno del voto sarà la mia giustificazione.

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Una certa amarezza

26/11/12

Mentre è in corso lo spoglio per le primarie, il risultato è già sostanzialmente delineato e Nichi Vendola non è andato bene. Da questo deriva una personale amarezza perché invece ero convinto che potesse giocarsi una partita con Renzi per poter andare al ballottaggio. Invece, questa mia previsione s'è rivelata sbagliata e Renzi ha sbancato in molte regioni come Piemonte e Toscana.

Dai commenti a caldo, ci sono tre elementi che meritano attenzione e spiegano questo risultato, ovviamente sono un giudizio personale che mi riservo di ampliare mentre analisi più approfondite emergeranno.

1. Una narrativa mediatica
Renzi ha dimostrato di avere una narrativa che sa bucare lo schermo. La genialità di Renzi è la capacità di usare il mezzo televisivo. Oggi, lui e Grillo sono i due personaggi più mediatizzabili della politica italiana e questo è sicuramente un loro merito. Al contrario, Vendola non ha mai saputo bucare lo schermo eccetto quando invocava la sua relazione omosessuale. Dei contenuti di Vendola, nessuno è diventato mediatico. Al contrario, la polemica sulle regole di Renzi faceva parte della sua narrativa politica perché era il capitolo in cui i vecchi cercavano di imbrigliarlo, ma lui si ribellava. Quella polemica era un modo per costruirsi l'immagine del giovane rampante contro i vecchi che vogliono bloccarlo. Di Vendola non si ricorda niente di tutto questo, anzi una correttezza nei rapporti con Bersani che però non fa notizia: chi si comporta come deve comportarsi non è una notizia e quindi scompare. Pensate a Calderoli che fa il falò di leggi: quella è una notizia che convoglia un messaggio politico, così come quando Vendola gay era ostracizzato alle primarie regionali ma era lui il Golia che sfidava la montagna. Vendola aveva la possibilità di polemizzare creandosi una certa identità, ma non l'ha fatto.

2. il ruolo (scorretto) dei media e del PD
Se Vendola ha avuto il limite di cui sopra, è anche vero che ci sono state anche scorrettezze forti da parte di chi parlava di "primarie del PD", di chi ha volutamente focalizzato il dibattito su due soli candidati, di chi ha invitato a Ballarò 3 volte Bersaniani e Renzi e una sola Vendola-Puppato-Tabacci, dei telegiornali che hanno sovraesposto il candidato-segretario dando costantemente l'immagine di sicurezza e leadership (quante volte avete sentito dire "il leader del PD" al TG con una bella inquadratura di Bersani?). Rivendicazioni, queste, che segnalano da un lato la mancanza di volontà del PD di avere una sorta di par condicio perché doveva assolutamente vincere il candidato prescelto, dall'altra queste scorrettezza si legano all'incapacità di cui sopra. Già, perché anche Grillo è inondato di queste scorrettezze, ma sa come ribaltarle a suo uso e consumo. Sul piano politico, Vendola dovrà riflettere sul rapporto con questo PD perché si è dimostrato un pessimo alleato: ha fagocitato le primarie, ha giocato a escludere mediaticamente chi non fosse al suo interno, ha giocato molti messaggi politici autoreferenziali ed ha commesso molte azioni di campagna elettorale in sfregio alla sana e onesta competizione. Per quel che riguarda i media, Vendola non ha saputo catalizzare attenzione su di sé: non avendo alleati, doveva

3. L'importanza di un partito
Terzo elemento chiave del mancato successo di Vendola è stata la mancanza di un partito seriamente strutturato sul territorio. Investire nella costruzione di un partito è una scelta anche per il futuro. Significa avere una rete di persone coi loro contatti pronta ad attivarsi sul territorio parlando bene dei propri candidati e, soprattutto, avere un partito in grado di far crescere nuove leadership. Avere un partito significa avere una squadra e l'errore di Vendola è la sua corsa in solitario. Al contrario, sul piano mediatico bisogna imparare a far vedere anche altre personalità, da Migliore a Fava, da Cavalli a Zedda. Bisogna avere una rete di persone di cui fidarsi, che fanno campagna elettorale parlando bene con la gente e, soprattutto, saper fare emergere ancora nuove personalità, nuove storie di una Sinistra ecologista e moderna.

Chiudo facendo notare un semplice dato. Se si confrontano queste elezioni primari con quelle del 2005 dove vinse Prodi (le uniche paragonabili), Vendola ha preso suppergiù la stessa percentuale di Bertinotti allora e credo che questo debba far riflettere perché significa che non ci sono stati né grandi avanzamenti né arretramenti (nonostante la fuoriuscita di Rifo e PdCI, evidentemente compensata dall'ex Sinistra Democratica).

Devo dire che sono stanco di questa vicenda che ho trovato più che altro logorante e poco entusiasmante. Seguirò l'evolversi della situazione, ma al momento la mia decisione è di NON votare al ballottaggio perché né Renzi né tantomeno Bersani mi rappresentano.

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PD - Partito Defunto?

19/11/12

L'iniziativa di Montezemolo "per una terza Repubblica" è l'operazione finalmente realizzata dopo qualche centinaio di annunci. Nulla di sorprendente, ha costruito la sua proposta (analizzata bene qui) e ora che Berlusconi è definitivamente verso il declino gioca le sue carte.

C'è un aspetto più importante e interessante che è l'adesione a questa carta di due sigle importantissime per l'Italia: ACLI e CISL. Stiamo parlando di quelle due realtà di cattolici moderatamente progressisti che furono alla base dell'alleanza PDS-PPI e di cui il primo Prodi fu il principale rappresentante.

Per anni, il PD si è retto sull'idea di conciliare le anime di associazionismo e sindacalismo bianco e rosso. Se quello bianco se ne va, significa che il PD ha definitivamente perso la sua ragion d'essere. Se i cattolici non si ritrovano più nell'area del PD, sarebbe meglio dichiarare fallimento. Punto e a capo.

Il movimento esisteva da tempo, da quando Bersani ha scalzato il veltronismo che cercava di unificare al fine di imporre un'unità di partito ed il risultato è stato di far perder cittadinanza al cattolicesimo moderato che pure aveva in Franceschini un valido rappresentante. E invece niente.

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Gaza

16/11/12

Parlo raramente di politica estera perché credo di saperne troppo poco. Da lontano, è facile prendere cantonate e sbagliare giudizio. La politica nostrana è, invece, più facile e gestibile.

Tuttavia, le bombe su Gaza non possono lasciarmi silente, non si può tacere di fronte a tutto questo. Mi han detto che la distinzione non è tra israeliani e palestinesi, ma tra chi vuole la guerra e chi la pace.

Ecco, io vorrei che chi sta dalla parte della pace levi il suo grido.

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Caffé

Ho una passione per il caffé, lo bevo regolarmente circa 3 volte al giorno, dopo i pasti come le telefonate che fai a chi non conosci.

Il caffé lo faccio talvolta bene, molto bene, oppure meno, decisamente meno bene. Oggi, stamattina, ho fatto il caffé decisamente meno bene del solito. Capita.

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Innovazione

15/11/12

Oggi, dico innovazione e pensate a tablet e iPhone.

Vorrei che un giorno pensando a 'innovazione' pensiate alla riduzione del consumo di benzina, alla mobilità sostenibile, ad un cibo buono e sano. Innovazione sarà non dover più buttar giù la pattumiera ogni giovedì perché i rifiuti saranno pochissimi e basterà scendere 1 volta ogni 2-3 mesi. Vorrei che innovazione significasse non avere più anziani soli nelle periferie, ridurre la dispersione scolastica, creare un dialogo pacifico fra Israele e Palestina.

Confido che tutto questo, un giorno, verrà.

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ultimamente

Scrivo poco e mentre lo faccio spesso sbaglio lettere.
Scrivo poco e scrivere mi diventa fatica.

Mi son lasciato coinvolgere in questa campagna elettorale ché da un lato è interessante per il momento storico che l'Italia sta vivendo, dall'altro mi scontro con l'Italia peggiore.

Io credo nella politica fatta di idee e ideali, di scotch e volantini da scrivere, di riunioni davanti ai cartoni della pizza. Mi scontro, invece, con la politica mediatica, la politica delle dichiarazioni di posizionamento tattico, la politica, la politica arrogante di chi ha milioni di rimborsi elettorali.

La politica di chi ci crede contro la politica di chi vuol far carriera.

Perdere è comunque motivo di orgoglio, ma ti accompagna la triste sensazione che questo paese sia un pachiderma che dorme su un camper guidato da irresponsabili verso il precipizio.

Non amo fare politica, non credo che mi candiderò almeno per i prossimi 10 anni.
Ma non starò zitto di fronte a questo mio paese lasciato in mano al suo lato peggiore.

Se non per convinzione, almeno con rabbia urlerò che un'Italia più bella di come la vediamo oggi è possibile.

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Ad andar con Casini

07/11/12

Se ad andar con lo zoppo, impari a zoppicare, ad andar con Casini la battuta è presto fatta. Eccoci qui a raccontare l'ennesimo pasticciaccio brutto in cui si ritrova il PD.

Se il Porcellum fu disegnato nel 2005 per impedire all'Unione di vincere veramente, la nuova legge elettorale si configura come un pasticciaccio veramente brutto perché disegnata apposta per moncare la probabile vittoria del PD e imporre il Monti-bis, senza dimenticare che in caso di prossime elezioni dopo il 2013 si dovrebbe comunque ri-modificare una legge elettorale che non garantirebbe né proporzionalità né governabilità. Ma veniamo agli errori.

#errore1
Caduto Berlusconi, il PD scelse di sostenere Monti. Scelta condivisibile, ma l'errore è stato di non mettere subito in agenda una legge elettorale che fosse una vera minaccia ai partiti che non avessero sostenuto il Governo Monti. Al contrario, Bersani ha pensato bene di andare a braccetto con Casini facendo vedere quanto erano diventati responsabili e sognando di far diventare PD e UDC come erano PDS e PPI, almeno così la vedevano nel pd.

#errore2
Nelle trattative, il PD ha cambiato opinione qualche decina di volte passando dal modello tedesco a quello spagnolo, dai collegi maggioritari a quelli proporzionali larghi fino a quelli piccoli per approdare al modello francese in due turni dopo un passaggio per il modello ungherese che è tutto dire.

#errore3
Il PD ha lanciato le primarie con grande ritardo. L'idea era semplice: se comprimi i tempi, chi non è organizzato non riuscirà a competere. Pertanto, se i tempi sono stretti l'organizzazione piddina avrebbe sopraffatto senza difficoltà gli arrivisti renziani ed i movimentisti vendoliani (il resto sarebbero state belle figurine).

In questo modo, il PD era convinto che la negoziazione sulla legge elettorale si sarebbe impantanata andando a votare col porcellum mentre le primarie blindate avrebbero riconfermato Bersani che sarebbe poi libero di usare il listino bloccato per ricompensare i parlamentari ubbidienti.

#errore4
Ovviamente, PdL e UDC non hanno intenzione di fare alcun regalo al PD. I listini semibloccati sono un compromesso tra opinione popolare e necessità di garantire un seggio ai parlamentare in uscita. Il premio di maggioranza monco imporrà al PD il Monti-Bis offrendo un incentivo ai partiti piccoli che così lasceranno il PD impedendogli di raggiungere la soglia per il premio di maggioranza e diventando decisivi per la formazione del governo.

Cosa avrebbe dovuto fare il PD? Imporre che nel suo appoggio a Monti ci fosse subito (=10 mesi fa) una nuova legge elettorale che fosse una vera minaccia per chi si fosse tirato indietro.

Cosa dovrebbe fare oggi? Bella domanda, ma la mia risposta è che dovrebbe fare come fece Fassino nel 2005-6 cioé fare un gran casino per far capire che il PdL e l'UDC stanno portando avanti un altro porcellum. La gente ha chiaro che "porcellum = male" e se è chiara la responsabilità politica potrebbe punire ulteriormente PdL e UDC, anche se il PD non dovesse avvantaggiarsene. Ma se tu fai una legge che mi impedisce di vincere, io gioco a bloccare te.

In ogni caso, questa politica italiana continua a peggiorare.

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Non mi rappresenta

04/11/12

Non mi rappresenta e non mi può rappresentare chi vive da 15-20 anni a 16.000 euro/mese più benefit vari. Ci sono cascato in passato non rendendomi conto che le stesse persone usavano ulteriori fondi pubblici per convincermi che dovevo ulteriormente votarli.

Ho visto che esiste una politica che, una volta uscita da questo meccanismo di fondi enormi, si è inventata nuovi modi più economici e nonostante questo ha saputo vincere le elezioni. Vedo che ci sono modi nuovi di fare politica con risparmi enormi.

Ecco, in tempi di crisi io credo che si debba smettere di votare chi sa fare politica con oltre 20.000 euro/mese in favore di chi la fa con moltissimi meno fondi. E' una questione di giustizia e, in fondo, di meritocrazia.

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