Sapori natalizi

28/12/12

Il Caffé, bevuto ancora in pigiama quando già l'orologio indica le 9, è un sapore natalizio, il sapore di vacanza casalinga con la doccia che può aspettare. Un sapore caldo, poi tiepido e che infine lascia i suoi segni sul fondo della tazzina. Il telefono silenzioso ed il computer qui davanti a me con quei compiti delle vacanze che stento a voler fare, ritardo.

Il Natale è anche la vacanza, il riposo, per quanto di questi tempi non ce lo si dovrebbe permettere. Eppure, mio malgrado, è il segno di un'umanità cui non voglio rinunciare, sempre che restar solo in una stanza con una tazzina di caffé vuota di fianco possa considerarsi un atto umanizzante.

Probabilmente, di tutto questo non resterà granché tra 5 anni, se non il sentore di casa ché pure tra 5 anni non so in che casa sarò a passare il Natale.

Ricordo anni fa che studiavo uno degli esami più belli della mia carriera: analisi delle politiche pubbliche. Un grande tomo pieno di fotocopie era il testo preparato da un grande docente ché ormai non c'è più, e me ne rammarico. Lo studiavo nel Natale in cui morì mia nonna con addosso un assurdo maglione tutto peloso e la stessa atmosfera di caffé, ma forse non sapevo allora apprezzare tutto quello.

Guardo l'orologio e sento il richiamo al dovere. Ancora una mail a un amico che vorrei poter rivedere presto, una sbirciatina alla Gazzetta come ultimo pretesto per rinviare il lavoro. Eppure, se arrivi alla Gazzetta, capisci che non hai più scuse e proprio devi iniziare a lavorare.

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Aprirsi

23/12/12

Oggi, cercando regali natalizi per altri, me ne sono fatto uno comprandomi questo libro di aforismi. Vi riporto solo la prima pagina, poi ne scoprirete l'autore.

"Il nostro cuore umano vive sempre la ricerca di Dio; cerca e non trova, trova e gli sembra di nuovo di perdere, per cui torna a cercare e poi ritrova".

"Il Signore ama la tensione constante del cuore umano, e si nasconde per farsi trovare. Il suo è il gioco dell'amore. Dio, che non possiamo mai vedere totalmente, pienamente, svelatamente, ci si rivela in parte, ma per farsi cercare ancora, e si nasconde perché lo cerchiamo con più desiderio: in questa dinamica consiste la nostra vita spirituale, che non è quindi una successione progressiva di luci, bensì un procedere per luci e per ombre, dove le ombre hanno il senso di accrescere la tensione verso la luce"

(Carlo Maria Martini)

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Oltre la Caccia

19/12/12

Ieri ho cambiato strada.
Invece di fare l'inquinatissima Rue du Trone fino alla Gare de Etterbeek per poi girare verso il campus, mi sono inerpicato su per le stradine dalla
Chasse chiedendomi perché si chiamasse così. Mi imagino fosse dove il Re o l'Imperatore facevano le loro battute di caccia, mah. Suggestive le casette della Chasse, ma ci si perde un po' in questo dedalo di vie intricato manco fosse il centro. E poi la strada è un lungo falsopiano (o forse proprio salita vera) che è molto più stancante. Credo che farò più volentieri la rue du Trone. Eppure...

Eppure, alla fine, dalla Chasse su per la Chaussée d'Auderghem si arriva al quartiere militare che è veramente bello. Enormi complessi di mattoni rossi ti avvolgono in una strana atmosfera di una mattina d'inverno dal cielo tutto grigio. Ci arrivi che sei un po' stanco e sudacchiato perché corri ché sei in ritardo. Loro, lì, sornioni come strutture militari di un paese secondario che comunque vive in pace, non proprio per meriti belgici. Più presenza che realtà, il quartiere militare alle 9 del mattino d'inverno affascina, fors'anche per il fatto che senti che ci dev'essere la cavalleria lì ed i cavalli fanno profumare la loro presenza.

E poi ci si ributta sulla circonvallazione esterna, col traffico e l'ufficio lassù dentro un palazzone grigio anni '70 particolarmente brutto e fatiscente. Quasi quasi ti verrebbe voglia di fare la carriera militare considerando l'eleganza di questi complessi di mattoni rossi, senza considerare il fatto che devi pure salire una collinetta, oltre il trame e l'edificio dalla strana forma ovale, e sei già stanco.

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Di questi tempi

16/12/12

Venerdì scorso ho pensato di lavorare a casa e dopopranzo mi son bevuto il mio caffé seduto alla mia nuova scrivania in camera mia davanti al computer. Da allora, in camera mia s'è installato un profumo di caffé che la rende più accogliente mentre il piumone ancora gioca strani scherzi: caldo sul corpo, freddo sulle gambe.

La stanchezza ormai mi accompagna come costante in queste settimane rendendo tutto più difficile. Il file aperto con la ricerca da finire è qui di fianco e dovrei lavorarci invece di restare qui su questo blog che ultimamente trascuro. Eppure, una certa stanchezza di fondo ora m'assale. Stanchezza che diventa rifiuto perché una persona dovrebbe poter vivere al di fuori del lavoro. Poco importa ché ora sia un momento anche bello con tante belle cose da fare ché purtroppo si sovrappongono rendendomi stanco al punto da rifiutarle.

Una telefonata ieri con un'amica che non vedevo da tanti anni. Una festa di Natale fra pugliesi e veneti ed io con il mio solito essere l'unico lombardo. Eppure, sentirsi a casa in queste poche cose ché non mi riposano, ma almeno riscaldano il cuore. E poi la birra con l'irlandese e la polacca, mentre i regali di Natale ancora aspettano.

Ecco, ora termino qui perché il senso del dovere mi riassale. Vorrei solo dire che questa stanchezza non impedisce di apprezzare le cose belle della vita. Ho solo bisogno di abbassare un po' il ritmo e non vogliatemene se trascuro alcuni aspetti.

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Una certa irritazione

14/12/12

Vendola mi sta irritando con un suo certo immobilismo politico ormai pago dell'alleanza con Bersani. Questo dovrebbe essere il momento dell'iniziativa e invece rimane subalterno con alcuni errori che elenco per punti.

. primarie per i candidati
L'annuncio viene da Bersani&Letta, sbagliato! Doveva esserci anche Vendola e dire che le primarie per le candidature sono una scelta di coalizione, non del PD. In più, poteva cavalcare questa cosa mettendosi a capo di quell'ala che le richiedeva da tempo dicendo "SEL le fa, PD ci stai?". E invece non l'ha fatto.

. apertura di Bersani al centro
Su questo Vendola dovrebbe essere più determinato a costo di minacciare Bersani di rompere l'alleanza instaurando un gioco delle parti più tattico che strategico. Mi spiego. Bersani cerca di contenere l'avanzata di Monti nel centrodestra dichiarandosi disponibile ad aprire al centro, ma così facendo rimane scoperto a Sinistra. Vendola dovrebbe coprire quella parte per evitare la dispersione di voti nella lista di De Magistris-Ingroia-Ferrero (ché a metterli tutti assieme mi vengono i brividi). Quella lista rischia di portar via un sacco di voti al centrosinistra ché invece SEL dovrebbe cercare di drenare almeno in parte. Insomma, SEL dovrebbe puntare a quote più alte di quelle che erano dell'IdV nel 2008, invece rimane drammaticamente sotto con prospettive minime. Se la cosiddetta Lista Arancione è paragonabile ad una riedizione della Sinistra Arcobaleno, SEL dovrebbe essere qualcosa di più dell'IdV. Il gioco delle parti con Bersani che guarda al centro e Vendola alla Sinistra, se ben fatto, può permettere alla coalizione SEL+PD di coprire un elettorato maggioritario.

Per il futuro, la discesa in campo di Monti è ormai prossima e bisognerà giocare sulle debolezze della coalizione che lo sosterrà, da Fini a Berlusconi, da Casini a Montezemolo. Su quell'eterogeneità bisognerà puntare facendo vedere che invece il centrosinistra è unito ed omogeneo (es. un evento mediatico congiunto Bersani-Renzi-Vendola avrebbe un valore forte se ben fatto).

Chiudo dicendo che la situazione non mi piace per niente e mi fa passare la voglia di seguire e di impegnarmi, per quanto sappia che questo sia il passaggio cruciale per la politica italiana dei prossimi 5-10 anni. Tuttavia, resto convinto di non voler impegnarmi ora ché la mia vita è così... diciamo... fluida.

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Ricordi

12/12/12

Sono appena tornato dalla mia amata Scozia dove sono andato per una conferenza di un paio di giorni. Glasgow non è certo Edinburgh, ma l'emozione è la stessa. Mi ha colpito soprattutto veder riaffiorare ogni minimo ricordo, dettaglio, persona ed emozione. Tantissime cose belle, qualche cosa brutta ché anche quelle ci sono state, il tutto avvolto di un'area magica in un paesaggio veramente magico.

Potrei raccontare ogni storia di quell'estate e ricordare l'emozione per ogni paesaggio, via, strada, collina. Le risate, soprattutto quelle. E poco importa che voi non capireste, poco importa che io abbia mitizzato quell'estate e quel luogo. Poco m'importa che la Scozia sia più reale e materiale di quanto io non l'abbia riconosciuta. Ho riconosciuto le linee delle sue montagne, ho scoperto che a Dicembre ai cavalli mettono su un "vestito" tipo quello per i cani, ma molto più elegante come si addice ai cavalli. Gli mettono questo vestito perché fa obiettivamente freddo e non capisco come certi ragazzi potessero girare con giusto una felpa, io che con maglione e piumino avevo freddo.

La Scozia è bella nella sua natura brulla, nelle sue architetture assolutamente affascinanti e, soprattutto, nella sua gente. Arrivato nel centro di Glasgow ero perso per prendere la metrò verso l'hotel. Appena sbagliavo, c'era subito qualcuno pronto ad aiutarmi perché vedendomi in difficoltà arrivavano a darmi indicazioni aiutandomi per quel che potevano. Già, quel che potevano perché alcuni di loro avevano un accento che a fatica capivo "left" or "right", figuriamoci quando hanno iniziato a spiegarmi certi complicati percorsi... Vabbé, però anche questo è la Scozia e in treno, tornando verso l'aeroporto, ho chiacchierato con una coppia incurante del fatto che di lui capissi un ottimo 20% di quel che dicevo e lei era praticamente zitta. Anche questa è la Scozia con i suoi paesaggi brulli, ma fieramente strappati al meteo. Le sue ciminiere in lontananza ed una storia tutta loro, profonda, ricchissima e, soprattutto, da ammirare perché girare oggi per Glasgow con vestiti moderni e pensare a come dovessero stare anche solo 100 anni fa ti fa impressione. E poi MacIntosh e le sue architetture. E poi il pesantissimo cibo scozzese che a colazione mangiano le peggio cose. E poi gli slums di Glasgow. E poi gli ottimi ristoranti ed i negozi ed il mercatino di Natale. E poi e poi e poi...

Tutto torna a quell'estate ed a come mi sia rimasta impressa nella mente, nei gesti e nei sorrisi delle persone, gli incontri casuali, gli errori e le disavventure, le risate e le lezioni di inglese, pardon, di scozzese. Già, la Scozia, terra bellissima da visitare e ricordare, forse non da vivere ché altrimenti questo luogo magico perderebbe la sua magia. O forse la alimenterebbe ulteriormente o forse no e allora non so.

Silente, come le campagne scozzesi, mi riavvio verso il mondo ordinario.

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Talvolta capita

29/11/12

Vi capita mai di volervene fortemente andare senza dover spiegare il perché? Ecco, di fronte a questo ballottaggio per le primarie, ho deciso che non voterò perché la vicenda sta assumendo livelli che mi disgustano.

Di Renzi apprezzo lo spirito innovativo ed il fatto che sia un ottimo comunicatore. Il problema grave è che la sua innovazione non va nella direzione che mi piace.

Di Bersani non tollero certe posizioni politiche ed il fatto che in questi anni la sua unica strategia per il PD sia stata quella di stare fermo ed aspettare. Tuttavia, alla fin fine devo ammettere che sia quello più vicino alle mie posizioni fra i due.

Eppure, tutta la vicenda è stata caotica e gestita male, compreso l'ultima vicenda dell'esposto. Insomma, so che c'è il rischio di condannare il centrosinistra italiano, ma proprio non ce la faccio a votare. La scusa di avere un volo proprio il giorno del voto sarà la mia giustificazione.

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Una certa amarezza

26/11/12

Mentre è in corso lo spoglio per le primarie, il risultato è già sostanzialmente delineato e Nichi Vendola non è andato bene. Da questo deriva una personale amarezza perché invece ero convinto che potesse giocarsi una partita con Renzi per poter andare al ballottaggio. Invece, questa mia previsione s'è rivelata sbagliata e Renzi ha sbancato in molte regioni come Piemonte e Toscana.

Dai commenti a caldo, ci sono tre elementi che meritano attenzione e spiegano questo risultato, ovviamente sono un giudizio personale che mi riservo di ampliare mentre analisi più approfondite emergeranno.

1. Una narrativa mediatica
Renzi ha dimostrato di avere una narrativa che sa bucare lo schermo. La genialità di Renzi è la capacità di usare il mezzo televisivo. Oggi, lui e Grillo sono i due personaggi più mediatizzabili della politica italiana e questo è sicuramente un loro merito. Al contrario, Vendola non ha mai saputo bucare lo schermo eccetto quando invocava la sua relazione omosessuale. Dei contenuti di Vendola, nessuno è diventato mediatico. Al contrario, la polemica sulle regole di Renzi faceva parte della sua narrativa politica perché era il capitolo in cui i vecchi cercavano di imbrigliarlo, ma lui si ribellava. Quella polemica era un modo per costruirsi l'immagine del giovane rampante contro i vecchi che vogliono bloccarlo. Di Vendola non si ricorda niente di tutto questo, anzi una correttezza nei rapporti con Bersani che però non fa notizia: chi si comporta come deve comportarsi non è una notizia e quindi scompare. Pensate a Calderoli che fa il falò di leggi: quella è una notizia che convoglia un messaggio politico, così come quando Vendola gay era ostracizzato alle primarie regionali ma era lui il Golia che sfidava la montagna. Vendola aveva la possibilità di polemizzare creandosi una certa identità, ma non l'ha fatto.

2. il ruolo (scorretto) dei media e del PD
Se Vendola ha avuto il limite di cui sopra, è anche vero che ci sono state anche scorrettezze forti da parte di chi parlava di "primarie del PD", di chi ha volutamente focalizzato il dibattito su due soli candidati, di chi ha invitato a Ballarò 3 volte Bersaniani e Renzi e una sola Vendola-Puppato-Tabacci, dei telegiornali che hanno sovraesposto il candidato-segretario dando costantemente l'immagine di sicurezza e leadership (quante volte avete sentito dire "il leader del PD" al TG con una bella inquadratura di Bersani?). Rivendicazioni, queste, che segnalano da un lato la mancanza di volontà del PD di avere una sorta di par condicio perché doveva assolutamente vincere il candidato prescelto, dall'altra queste scorrettezza si legano all'incapacità di cui sopra. Già, perché anche Grillo è inondato di queste scorrettezze, ma sa come ribaltarle a suo uso e consumo. Sul piano politico, Vendola dovrà riflettere sul rapporto con questo PD perché si è dimostrato un pessimo alleato: ha fagocitato le primarie, ha giocato a escludere mediaticamente chi non fosse al suo interno, ha giocato molti messaggi politici autoreferenziali ed ha commesso molte azioni di campagna elettorale in sfregio alla sana e onesta competizione. Per quel che riguarda i media, Vendola non ha saputo catalizzare attenzione su di sé: non avendo alleati, doveva

3. L'importanza di un partito
Terzo elemento chiave del mancato successo di Vendola è stata la mancanza di un partito seriamente strutturato sul territorio. Investire nella costruzione di un partito è una scelta anche per il futuro. Significa avere una rete di persone coi loro contatti pronta ad attivarsi sul territorio parlando bene dei propri candidati e, soprattutto, avere un partito in grado di far crescere nuove leadership. Avere un partito significa avere una squadra e l'errore di Vendola è la sua corsa in solitario. Al contrario, sul piano mediatico bisogna imparare a far vedere anche altre personalità, da Migliore a Fava, da Cavalli a Zedda. Bisogna avere una rete di persone di cui fidarsi, che fanno campagna elettorale parlando bene con la gente e, soprattutto, saper fare emergere ancora nuove personalità, nuove storie di una Sinistra ecologista e moderna.

Chiudo facendo notare un semplice dato. Se si confrontano queste elezioni primari con quelle del 2005 dove vinse Prodi (le uniche paragonabili), Vendola ha preso suppergiù la stessa percentuale di Bertinotti allora e credo che questo debba far riflettere perché significa che non ci sono stati né grandi avanzamenti né arretramenti (nonostante la fuoriuscita di Rifo e PdCI, evidentemente compensata dall'ex Sinistra Democratica).

Devo dire che sono stanco di questa vicenda che ho trovato più che altro logorante e poco entusiasmante. Seguirò l'evolversi della situazione, ma al momento la mia decisione è di NON votare al ballottaggio perché né Renzi né tantomeno Bersani mi rappresentano.

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PD - Partito Defunto?

19/11/12

L'iniziativa di Montezemolo "per una terza Repubblica" è l'operazione finalmente realizzata dopo qualche centinaio di annunci. Nulla di sorprendente, ha costruito la sua proposta (analizzata bene qui) e ora che Berlusconi è definitivamente verso il declino gioca le sue carte.

C'è un aspetto più importante e interessante che è l'adesione a questa carta di due sigle importantissime per l'Italia: ACLI e CISL. Stiamo parlando di quelle due realtà di cattolici moderatamente progressisti che furono alla base dell'alleanza PDS-PPI e di cui il primo Prodi fu il principale rappresentante.

Per anni, il PD si è retto sull'idea di conciliare le anime di associazionismo e sindacalismo bianco e rosso. Se quello bianco se ne va, significa che il PD ha definitivamente perso la sua ragion d'essere. Se i cattolici non si ritrovano più nell'area del PD, sarebbe meglio dichiarare fallimento. Punto e a capo.

Il movimento esisteva da tempo, da quando Bersani ha scalzato il veltronismo che cercava di unificare al fine di imporre un'unità di partito ed il risultato è stato di far perder cittadinanza al cattolicesimo moderato che pure aveva in Franceschini un valido rappresentante. E invece niente.

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Gaza

16/11/12

Parlo raramente di politica estera perché credo di saperne troppo poco. Da lontano, è facile prendere cantonate e sbagliare giudizio. La politica nostrana è, invece, più facile e gestibile.

Tuttavia, le bombe su Gaza non possono lasciarmi silente, non si può tacere di fronte a tutto questo. Mi han detto che la distinzione non è tra israeliani e palestinesi, ma tra chi vuole la guerra e chi la pace.

Ecco, io vorrei che chi sta dalla parte della pace levi il suo grido.

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Caffé

Ho una passione per il caffé, lo bevo regolarmente circa 3 volte al giorno, dopo i pasti come le telefonate che fai a chi non conosci.

Il caffé lo faccio talvolta bene, molto bene, oppure meno, decisamente meno bene. Oggi, stamattina, ho fatto il caffé decisamente meno bene del solito. Capita.

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Innovazione

15/11/12

Oggi, dico innovazione e pensate a tablet e iPhone.

Vorrei che un giorno pensando a 'innovazione' pensiate alla riduzione del consumo di benzina, alla mobilità sostenibile, ad un cibo buono e sano. Innovazione sarà non dover più buttar giù la pattumiera ogni giovedì perché i rifiuti saranno pochissimi e basterà scendere 1 volta ogni 2-3 mesi. Vorrei che innovazione significasse non avere più anziani soli nelle periferie, ridurre la dispersione scolastica, creare un dialogo pacifico fra Israele e Palestina.

Confido che tutto questo, un giorno, verrà.

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ultimamente

Scrivo poco e mentre lo faccio spesso sbaglio lettere.
Scrivo poco e scrivere mi diventa fatica.

Mi son lasciato coinvolgere in questa campagna elettorale ché da un lato è interessante per il momento storico che l'Italia sta vivendo, dall'altro mi scontro con l'Italia peggiore.

Io credo nella politica fatta di idee e ideali, di scotch e volantini da scrivere, di riunioni davanti ai cartoni della pizza. Mi scontro, invece, con la politica mediatica, la politica delle dichiarazioni di posizionamento tattico, la politica, la politica arrogante di chi ha milioni di rimborsi elettorali.

La politica di chi ci crede contro la politica di chi vuol far carriera.

Perdere è comunque motivo di orgoglio, ma ti accompagna la triste sensazione che questo paese sia un pachiderma che dorme su un camper guidato da irresponsabili verso il precipizio.

Non amo fare politica, non credo che mi candiderò almeno per i prossimi 10 anni.
Ma non starò zitto di fronte a questo mio paese lasciato in mano al suo lato peggiore.

Se non per convinzione, almeno con rabbia urlerò che un'Italia più bella di come la vediamo oggi è possibile.

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Ad andar con Casini

07/11/12

Se ad andar con lo zoppo, impari a zoppicare, ad andar con Casini la battuta è presto fatta. Eccoci qui a raccontare l'ennesimo pasticciaccio brutto in cui si ritrova il PD.

Se il Porcellum fu disegnato nel 2005 per impedire all'Unione di vincere veramente, la nuova legge elettorale si configura come un pasticciaccio veramente brutto perché disegnata apposta per moncare la probabile vittoria del PD e imporre il Monti-bis, senza dimenticare che in caso di prossime elezioni dopo il 2013 si dovrebbe comunque ri-modificare una legge elettorale che non garantirebbe né proporzionalità né governabilità. Ma veniamo agli errori.

#errore1
Caduto Berlusconi, il PD scelse di sostenere Monti. Scelta condivisibile, ma l'errore è stato di non mettere subito in agenda una legge elettorale che fosse una vera minaccia ai partiti che non avessero sostenuto il Governo Monti. Al contrario, Bersani ha pensato bene di andare a braccetto con Casini facendo vedere quanto erano diventati responsabili e sognando di far diventare PD e UDC come erano PDS e PPI, almeno così la vedevano nel pd.

#errore2
Nelle trattative, il PD ha cambiato opinione qualche decina di volte passando dal modello tedesco a quello spagnolo, dai collegi maggioritari a quelli proporzionali larghi fino a quelli piccoli per approdare al modello francese in due turni dopo un passaggio per il modello ungherese che è tutto dire.

#errore3
Il PD ha lanciato le primarie con grande ritardo. L'idea era semplice: se comprimi i tempi, chi non è organizzato non riuscirà a competere. Pertanto, se i tempi sono stretti l'organizzazione piddina avrebbe sopraffatto senza difficoltà gli arrivisti renziani ed i movimentisti vendoliani (il resto sarebbero state belle figurine).

In questo modo, il PD era convinto che la negoziazione sulla legge elettorale si sarebbe impantanata andando a votare col porcellum mentre le primarie blindate avrebbero riconfermato Bersani che sarebbe poi libero di usare il listino bloccato per ricompensare i parlamentari ubbidienti.

#errore4
Ovviamente, PdL e UDC non hanno intenzione di fare alcun regalo al PD. I listini semibloccati sono un compromesso tra opinione popolare e necessità di garantire un seggio ai parlamentare in uscita. Il premio di maggioranza monco imporrà al PD il Monti-Bis offrendo un incentivo ai partiti piccoli che così lasceranno il PD impedendogli di raggiungere la soglia per il premio di maggioranza e diventando decisivi per la formazione del governo.

Cosa avrebbe dovuto fare il PD? Imporre che nel suo appoggio a Monti ci fosse subito (=10 mesi fa) una nuova legge elettorale che fosse una vera minaccia per chi si fosse tirato indietro.

Cosa dovrebbe fare oggi? Bella domanda, ma la mia risposta è che dovrebbe fare come fece Fassino nel 2005-6 cioé fare un gran casino per far capire che il PdL e l'UDC stanno portando avanti un altro porcellum. La gente ha chiaro che "porcellum = male" e se è chiara la responsabilità politica potrebbe punire ulteriormente PdL e UDC, anche se il PD non dovesse avvantaggiarsene. Ma se tu fai una legge che mi impedisce di vincere, io gioco a bloccare te.

In ogni caso, questa politica italiana continua a peggiorare.

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Non mi rappresenta

04/11/12

Non mi rappresenta e non mi può rappresentare chi vive da 15-20 anni a 16.000 euro/mese più benefit vari. Ci sono cascato in passato non rendendomi conto che le stesse persone usavano ulteriori fondi pubblici per convincermi che dovevo ulteriormente votarli.

Ho visto che esiste una politica che, una volta uscita da questo meccanismo di fondi enormi, si è inventata nuovi modi più economici e nonostante questo ha saputo vincere le elezioni. Vedo che ci sono modi nuovi di fare politica con risparmi enormi.

Ecco, in tempi di crisi io credo che si debba smettere di votare chi sa fare politica con oltre 20.000 euro/mese in favore di chi la fa con moltissimi meno fondi. E' una questione di giustizia e, in fondo, di meritocrazia.

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Dalla Sicilia

30/10/12

Dalla Sicilia arrivano pochi segnali chiari che provo a riassumere.
- continua la disaffezione dalla politica, come già avevano dimostrato le ultime elezioni amministrative. Vince chi riesce a mantenere i propri pacchetti di voti (PD in primis).
- Grillo è l'unico che riesce a raccogliere nuovi voti freschi, gli altri perdono voti (PD) o tracollano (PdL), ma la vittoria del M5S è percentuale perché si avvantaggia del calo di consensi degli altri. Non fatevi ingannare da un risultato gonfiato oltre misura.
- La Sinistra non sfonda, gravi errori come nel caso della candidatura di Fava non possono mascherare il fatto che comunque la situazione non va affatto bene.

Chiudo dicendo che il voto in Sicilia non è mai un voto normale. Il PD si è venduto in una ferale alleanza con l'UDC al governo da sempre in Sicilia. Crocetta ha oggi una maggioranza relativa che corrisponde più o meno a quella dell'ultimo governo Lombardo e sarà costretto a fare alleanze. Vedremo, ma attenti a non fraintendere in chiave nazionale il voto siciliano.

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Del calcio

Il calcio è bello perché è un gioco di squadra, ma l'individualità può fare la differenza. Ma se questo non basta, poi ci sono i rigori ed il calcio di rigore è tutta un'altra storia.

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dei grillini

25/10/12

Ecco un'analisi interessante del M5S. Analisi interessante, ma da leggere in obliquo. Io non sono del M5S e non credo che mai lo sarò perché sono di Sinistra. Tuttavia, devo riconoscere che oggi siano quelli che stanno facendo la miglior campagna elettorale perché i loro consensi aumentano più di ogni altro, quindi hanno ragione loro su questo: in politica chi prende i voti, significa che sta facendo la campagna vincente. Detto questo, non condivido il M5S.

Se penso alla parabola che avrà il M5S mi azzardo in una ipotesi. Probabilmente, faranno una fine simile a quella di Lega o IdV. Cioé, prenderanno tantissimi voti a queste elezioni, ma la mancanza di strutture organizzative attuali farà collidere movimento e istituzionalizzazione. Questo creerà conflitti interni come ai tempi della prima Lega (che infatti allontanò i vari Prosperini, Formentini e Pivetti). Avremo quindi un grandissimo successo elettorale nazionale, andranno all'opposizione (anche perché non sarebbero in grado di formare un governo) e lì inizieranno i conflitti interni dovuti alla necessità di istituzionalizzarsi in qualche modo.

Se saranno bravi, avranno una vita media tipo Lega/IdV, cioé un ventennio, altrimenti c'è il serio rischio che implodano molto prima (5 anni). Tuttavia, se questo scenario si avverasse, il M5S avrebbe comunque portato un loro effetto (credo positivo) costringendo gli altri partiti a rimettersi in discussione. Insomma, il Movimento potrebbe anche implodere, ma non prima di aver influenzato gli altri.

E' pericoloso fare previsioni, ma in fondo le mie parole hanno il valore di un gioco o poco più.

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Sensazione doppia

23/10/12

Stanotte ho fatto un incubo dove un cane mi aggrediva. Sì, succede anche a quest'età di fare incubi, ma la cosa incredibile è stato il frangente in cui stavo per risvegliarmi. Ero cioé allo stesso tempo nell'incubo e sveglio. Vedevo una sovrapposizione tra il cane che mi aggrediva ed io che mi agitavo per cercare di svegliarmi. Un effetto che al cinema si vede spesso, ma che dal vivo non mi era mai capitato. Cercavo di scappare dal sogno, ma il cane mi teneva lì dentro ed io ero contemporaneamente aggredito dal cane e steso nel mio letto. Questa sensazione sarà durata pochi secondi, ma è un doppio stato incredibile e che non vi auguro come, in generale, non vi auguro di fare incubi, curiosa dinamica della nostra mente.

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Nel mio mondo ideale

Nel mio mondo ideale, i politici che vogliono rappresentarmi devono avere almeno due di queste quattro caratteristiche

- aver provato sulla loro pelle la precarietà e la disoccupazione
- aver fatto l'Erasmus e/o vissuto lavorando all'estero
- parlare almeno 3 lingue e conoscere il funzionamento dell'UE.
- non aver mai fatto più di due mandati elettivi nello stesso organo.

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Perché libertà è partecipazione

21/10/12

Libertà è partecipazione, cantava Gaber tempo fa, e credo che sia un principio ancora oggi valido. Ci credo e ci credo fortemente. Per questo oggi mi arrabbio quando sento come saranno organizzate le prossime primarie (faccio notare che l'articolo parla di primarie PD, non di coalizione e tant'è...). E dire che pure i francesi, che le hanno imparate da noi, fan meglio...

Libertà è partecipazione. Io avrei voluto Puppato e Gozi candidati perché non sono due sfasciacarrozze opportunisti, ma persone serie. Non li avrei votati, ma volevo la loro candidatura.

L'errore è che bisogna sempre dare la possibilità di esprimersi e candidarsi, anche e soprattutto a chi la pensa diversamente. Il dibattito deve certamente essere dentro regole di rispetto (che non mi pare di vedere), quindi questa è una clamorosa occasione perduta. I colpevoli li sappiamo bene e sono tutti a capo dello stesso partito.

Quello che non capiscono è che il dissenso espresso dentro al PD era costruttivo ed a furia di reprimerlo si perde l'opportunità di rimettersi in discussione. Questi sono errori da manuale: se c'è qualcuno che esprime in maniera civile, argomentata e democratica, bisogna sempre dargli l'opportunità di avere un confronto aperto, civile ed intelligente. Purtroppo, questa è l'ennesima occasione perduta da una certa dirigenza politica...

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Forse, non hanno tutti i torti

19/10/12

Mettiamo un po' di cose in fila e poi chiediamoci perché i grillini abbiano tutto questo successo.

Un anno per non aver ancora approvato il ddl anticorruzione, salvo che nella trattativa sono introdotti due dettagliucci che, in pratica, accorciano la prescrizione sia per il caso Ruby sia per Penati. Insomma, contenti tutti dal PD al PDmenoelle, come li chiamano i grillini. Però ad arrabbiarsi un po' forse hanno ragione.

Poi, nel mare magnum di questi mesi, chi si dichiara diverso e meritocratico prima manda un dermatologo ad occuparsi della nostra privacy e poi, dopo aver raccolto la 'meritoria' disponibilità a non ricandidarsi ecco una buona uscita per Giovanna Melandri: una di quelle nomine che in assoluto avrebbe anche potuto andarmi bene, ma visti i tempi mi pare uno scempio. Nominare uno dei tanti manager dell'Arte? In Bocconi ne laureano vagonate ogni anno...

Credo che possa bastare.

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E dire che quasi quasi ci avevo creduto

17/10/12

Quando D'Alema aveva annunciato che si sarebbe candidato solo se gliel'avesse chiesto il partito e Bersani gli aveva risposto "io non chiedo niente a nessuno" avevo provato in cuor mio un grande apprezzamento per Bersani. Il segretario diventato autonomo dal suo padre politico e che ha il coraggio di rendersi indipendente.

Subito, oggi, la doccia fredda: dalla promessa di non ricandidare D'Alema, si arriva subito all'immediato testacoda di Bersani che dice "non rottamo nessuno, con D'Alema lavoreremo insieme". Insomma, il segretario diventato grande subito torna sotto al suo padrino politico e si continua come prima...

Spero che un giorno anche quelli del PD si sveglino e inizino a parlare di lavoro, disoccupazione e precarietà più che di rottamazione e di distribuzione di poltrone.

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Quel geniaccio di Walter

16/10/12

Veltroni ha messo a segno una mossa tattica fantastica, geniale, degno di un grande maestro della tattica. Mi spiego.

1. Lui non si ricandida e annunciandolo ora passa per l'eroe che fa il gesto coraggioso e, implicitamente, si candida per un posto, magari un domani al Quirinale? Esagero, ma sicuramente facendo così ha fatto bella figura.

2. Fa segnare un goal a Renzi e altri ora non si stanno ricandidando, facendo vedere che Renzi ha ragione e, implicitamente, guadagnandosi i favori dei renziani perché hanno una vittoria evidente a tutti.

3. Fa un grande favore a Bersani perché toglie argomenti a Renzi.

4. Fa un dispetto a D'Alema perché se resiste ora che Veltroni s'è dimesso fa la figura del vecchiaccio attaccato alla cadrega.

In questo modo, Veltroni ha fatto bella figura ed i suoi uomini, minoranza nel PD e divisi tra Renzi e Bersani, possono farsi belli sia con gli uni che con gli altri.

Insomma, un coup de théatre apparentemente ben riuscito, una mossa tattica chiaramente studiata e positiva per lui. Ora bisognerà vedere come va avanti.

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Discussioni di questi tempi

In questi tempi di campagna elettorale, ognuno è spinto a prendere una sua posizione come è naturale che sia. Tra chi si conosce da tempo succede sempre più spesso di ritrovarsi su fronti diversi, soprattutto in questo periodo di grande confusione e rimescolamento politico.

Dalle varie discussioni che sto avendo, mi rendo conto che si dimostra l'intelligenza delle persone perché alcune accettano punti di vista diversi, altri no. Credo convintamente che rispettare la legittimità di un punto di vista diverso, se consapevole e argomentato, sia segno di necessaria intelligenza in questi tempi così difficili. Se la diversità di opinioni è motivo per denigrare l'altro sul piano personale allora la Democrazia non funziona. Se la diversità è motivo di confronto, anche forte e serrato, anche senza risparmiare critiche dure e nette, ma nel rispetto che l'altro abbia una sua razionalità allora la Democrazia può funzionare.

Mi dispiace vedere che questa intelligenza non sia comune a tutte le persone che mi stanno intorno. Va bene una critica serrata, va benissimo dissentire perché da quello si impara. Quello che non accetto è la mancanza di rispetto per le posizioni che ho assunto, non accetto di essere definito irrazionale e illogico. Apprezzo ancor di più chi riesce a dissentire e criticare col sorriso sulle labbra.

Il teatro insegna che bisogna imparare a prendere i punti di vista diversi perché una volta fai la parte di don Rodrigo, una volta di Renzo. Una volta sei il Malato immaginario e la volta dopo sei il medico. In improvvisazione cambi almeno una decina di ruoli ogni spettacolo e tutti hanno una loro razionalità. Qualora qualcuno non riconoscesse la razionalità di un personaggio, il gioco teatrale cadrebbe.

Mi piace scoprire che questa intelligenza sia comune ad alcuni amici che stimo e che ora stimo ancor di più. Sapevo che il mio giudizio poco lusinghiero su taluni altri sia - purtroppo - confermato. Alcuni mi sorprendono in positivo, altri purtroppo in negativo.

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Una proposta per combattere la corruzione

15/10/12

Eccovi una mia proposta semplice e neanche difficile da organizzare.

Tutti i partiti dovrebbero avere i loro conti correnti presso cui ricevono i rimborsi elettorali presso una stessa banca di stato (Cassa Depositi e Prestiti? Banca d'Italia?), la quale si incaricherebbe di pubblicare tutti i movimenti del partito con destinatario, ammontare e causale. Tutti i partiti sarebbero così trasparenti e tutti vedrebbero come vengono utilizzati i soldi pubblici, quanto sono ed a chi vanno. Ovviamente, per ragioni di contabilità un partito potrebbe aprire più conti correnti distinguendo le varie sezioni (nazionali, regionali, provinciali...) purché tutti siano sotto le stesse regole. In teoria, si tratta solo di spostare i conti correnti già esistenti presso un unico istituto che dovrebbe essere attrezzato per poi pubblicare i conti online, ma lì potrebbero bastare pochi mesi per creare il nuovo sito.

Così, una proposta semplice che non richiede neanche una nuova legge, ma solo un decreto del Min. Interni o qualcosa di simile ed il gioco, improvvisamente, diventa trasparente.

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Niente di più pericoloso

12/10/12

Non c'è niente di più pericoloso e dannoso di un governo assetato di soldi che non ha neanche il problema di doversi far rieleggere e, se non bastasse, se non ha rivali. Mi spiego.

Il Governo Monti è riuscito a fare un mix di tagli ed erroracci inquietanti: dal taglio delle pensioni (esecutivo in due settimane col voto "responsabile" di Bersani&co) al pasticcio della riforma del lavoro con annesso il clamoroso errore degli esodati. Si aggiunga che hanno messo al bilancio una serie di risparmi che non si verificheranno perché
- hanno sbagliato a fare il decreto sull'IMU e quindi la Chiesa non pagherà (però avevano già contabilizzato quel gettito in entrata);
- hanno accorpato INPS, INPDAP e ENPALS aspettandosi 50 milioni/anno di risparmi e invece i conti dell'INPDAP sono sbagliati perché lo Stato non ha versato contributi per anni  (ma Fornero pensava di sì) e quindi rischia di saltare tutto il vantaggio;
- il decreto sul taglio dei superstipendi dei manager pubblici è stato bloccato perché illegittimo. Non conosco i termini formali della vicenda, ma è un altro errore clamoroso.

A questo punto, leggo proposte deliranti su scuola e sanità che prescindono dal merito di questi due aspetti fondamentali del nostro paese, ma servono per fare cassa. Un esempio? Sulla scuola, Profumo ha proposto di aumentare le ore per gli insegnanti, mantenendo lo stipendio fisso e bloccando l'accesso di nuovi insegnanti (teoricamente giovani, anche se le liste di attesa sono talmente lunghe che ci sono anche molti 40enni...). Si aggiunga che hanno fatto partire i TFA ovvero tirocini per l'abilitazione pagati (tanto) dai tirocinanti a cui però non corrisponderà una prospettiva di lavoro. Però intanto l'università che fa il TFA si prende 2500 a testa per un'abilitazione al nulla visto che i posti per i giovani saranno bloccati dal ministero.

Per fortuna che li chiamano tecnici perché qui continuano a sbagliare decreti e provvedimenti.
Per fortuna che in Italia i partiti sono rivoltanti perché se fossero seri, il governo Monti sarebbe stato già cacciato da tempo.
Per fortuna una possibilità c'è ed è quella di liberarsi di Monti e di questa classe dirigente a breve.
Peccato che la stampa stia facendo un fuoco di sbarramento per rifilarci un Monti bis, a prescindere...

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Domanda dissacratoria

11/10/12

Ma Bagnasco che era intervenuto tanto duramente sul caso Lazio/Polverini, non ha niente da dire sulla Lombardia? Non voglio tirare in ballo Scola che sappiamo come la pensa, ma almeno Bagnasco... Anche perché altrimenti quali sarebbero i valori non negoziabili?

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valido ancora oggi

"la linea di divisione fra i partiti progressisti e partiti reazionari cade perciò ormai, non lungo la linea formale della maggiore o minore democrazia, del maggiore o minore socialismo da istituire, ma lungo la sostanziale nuovissima linea che separa coloro che concepiscono, come campo centrale della lotta quello antico, cioè la conquista e le forme del potere politico nazionale, e che faranno, sia pure involontariamente il gioco delle forze reazionarie, lasciando che la lava incandescente delle passioni popolari torni a solidificarsi nel vecchio stampo e che risorgano le vecchie assurdità, e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale, lo adopereranno in primissima linea come strumento per realizzare l'unità internazionale".
Dal Manifesto di Ventotene

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giorni e amicizie

Ci sono giorni belli e giorni brutti nella vita di ognuno. In genere, si vorrebbero condividere con gli amici i momenti belli, ma anche quelli di maggiore difficoltà. Sui momenti medi dipende, spesso siamo troppo presi con altre cose dal sentire il bisogno di avere amici attorno. Forse queste sono banalità, cose che tutti sanno e che girano come vuoti messaggi e slogan su facebook o dovunque ci sia qualche tenerone in vena di banalità. Eppure, mi ritrovo qui a scriverne con la consapevolezza che sia giusto farlo, giusto ricordarselo e scriverlo su questo blog che è ormai poco più di un monologo per pochi intimi. Anche se questo non vuol dire che senta l'esigenza di espandere il mio pubblico. Son giorni così, son amici così...

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Esempi di disonestà intellettuale di stampo bersaniano

08/10/12

Fassina attacca Renzi per avere le stesse idee del PD. Eh?! Sì, avete capito bene. Uno del PD accusa uno del PD di avere le idee del PD. Questo è un capolavoro di non-sense ché manco i più grandi maestri ci sarebbero arrivati. Al di là che Renzi ha giustamente risposto ché nessuno si era accorto che Bersani aveva quelle idee, mentre di Renzi la gente se n'è accorta e questo è un punto molto forte, come puoi accusare un esponente del tuo partito di avere idee del tuo partito? A questo punto il Segretario del PD dovrebbe intervenire duramente per evitare polemiche intern... ah no, non può! E' un candidato in corsa proprio contro Renzi.

Il secondo capolavoro riguarda i partiti PdL-UDC-PD (ricordiamoci che sono alleati). Prima votano la Riforma Fornero e poi si accorgono che fa danni e dicono di volerla cambiare perché ha elementi sbagliati. Mossa furbetta visto che le elezioni si avvicinano cerchi di passare per quello che sta dalla parte di pensionati, lavoratori ed esodati. Cerchi... perché prima gli rifili la riforma e poi cerchi di fare l'anima pura ché è tutta colpa di quella cattivaccia della Fornero la quale ha la sola colpa di aver fatto una riforma (pasticciata) votata da PdL-UDC-PD.

L'onestà intellettuale in Italia è merce rara, però io sono un di quei pochi che ancora si arrabbia per queste cose. E glielo farò pesare.

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Faccio mie

03/10/12

Faccio mie queste parole di un caro amico a cui va la mia stima. Le faccio mie sapendo di essere incapace ad impadronirmene perché non le ho scritte io o, meglio, vorrei essere in quel suo stato in cui arrivo io a scrivere quelle cose. Forse, probabilmente, sicuramente è ancora una mia certa immaturità. O forse è solo parte della parabola di vita che sto vivendo. Beh, poco importa. Spero che i pochi visitatori che passano di qui possano quantomeno fermarsi a leggere queste stesse parole. Fermarsi, leggerle e rifletterci almeno un 5 minuti come sto facendo io ora.

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Un certo piccolo pensiero

Ripenso ad una certa storia di tempo fa. Non voglio rivangare quella storia, ma mi torna in mente in questo periodo di schieramenti in vista delle prossime elezioni primarie.

Di quel gruppo, siamo rimasti in contatto in tanti perché comunque, dopo aver condiviso certe esperienze così intense, rimane un legame che non puoi buttar via facilmente. Eppure...

Eppure, vedo che da allora le cose sono cambiate in una certa direzione. La stragrande maggioranza della generazione con cui io ho fatto politica è stata maltrattata ed esclusa dall'attuale PD. A parte un paio che si sono guadagnati un seggio, tutta la stragrande maggioranza di quella generazione è stata buttata via. Ognuno ha ora una brutta storia da raccontare, la mia la conoscete già.

Io sono uno dei pochissimi che ha tratto le conclusioni di quella storia abbandonando un partito invece di continuare a starci dentro sentendosi male. Sono in disaccordo con chi di loro rimane ancora impantanato nella melma piddina incapace di far emergere novità, di mandare avanti un nuovo ed aprirsi al mondo quale è oggi. La critica è qui espressa con parole mie, ma so che la sostanza è condivisa anche dagli altri, magari con accenti diversi.

Io mi considero diverso perché ho tratto le conclusioni abbandonando una posizione che non mi portava da nessuna parte. Eppure...

Eppure, vedo che molti di quella generazione continuano a farsi del male e, soprattutto, hanno preso sul personale questa mia posizione. Non tutti, sia chiaro, chi era amico sa rispettare certe scelte distinguendo posizioni politiche dall'amicizia, ma molti altri l'hanno presa sul personale. Sentono un'ubbidienza al partito com dovuta, malgrado tutto quel che hanno dovuto subire.

Non dico che le loro conclusioni debbano essere le mie, ma l'Italia non può continuamente restare in attesa che qualcosa cambi e nel frattempo ingoiare il rospo. Bisogna rompere questa spirale, trarre le conclusioni, avere il coraggio di certe azioni. Ma soprattutto bisogna imparare a distinguere scelte politiche da scelte personali. E' una questione culturale, non personale.

Ecco, ripenso allora a quella vicenda. Penso al fatto che - ahinoi - il mio non è più un caso unico, ma almeno un altro simile ne è seguito. Io non ho una risposta, ma dopo mille analisi bisogna anche prendere il coraggio di assumersi una decisione. Non si può continuare a vivacchiare accettando cose che proprio non ci piacciono sperando che un giorno migliorino, non si può neanche dire "sto cercando di migliorarle dall'interno" se dopo ormai 10 anni non sei riuscito a combinare nulla.

Vorrei condividere il coraggio di trarre conclusioni su certi ragionamenti perché sono stufo di sentire gente che si lamenta ma poi non cambia mai.
Vorrei ringraziare chi sa distinguere tra amicizia e scelta politica e mi rammarico invece di chi non lo sa fare, ma in fondo tant'è.

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fantastico!

01/10/12

Come immaginavo, stanno apparecchiando per Bersani una fine degna di Occhetto. Un po' mi dispiace per il buon Pierluigi che tanto ci terrebbe a fare il primo ministro, ma sapete... se c'è Monti... non è che... cioé... dai, vuoi mettere Marione con PG?!

Scherzi a parte, ora c'è il partito Monti e Bersani è a dir poco spiazziato. Una speranza sarebbe un'alleanza con Bersani-Berlusconi, all'insegna del compleanno comune, in modo da far fuori Monti ma anche Grillo.

La cosa fantastica è che ora il partito Monti parte lancia in resta con il sostegno di tutti i media, dalla RAI nominata da Monti ai vari giornali Corriere, Repubblica, Sole24Ore eccetera.

Ora, io non sono con Monti per pasticciacci tipo questi qui, però se si candida e vince le elezioni lo rispetto. Avrei solo una richiesta personale: potrebbe fare una lista senza i vari Casini e Fini, Buttiglione e D'Alema, Veltroni e De Mita? In fondo, qui si sostiene l'Agenda Monti, mica l'agenda UDC.

Se poi questo dovesse essere lo scenario, allora spero che SEL diventi una sorta di Syriza perché qualcuno dovrà pur far opposizione a Monti, mentre diremmo finalmente addio al PD che nonostante le aspettative in questi anni non è mai nato e forse è meglio abbandonare un progetto che proprio non funziona (era un partito maggioritario o un partito popolare? Quanta confusione, eh...).

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maddecheeee?!

30/09/12

Ma quale verità volete scoprire?! Ma quale rivelazione vi aspettate di trovare? Dicono che Lavitola abbia comprato qualche senatore. Embé?! Siete sorpresi???

Io non sono per nulla sorpreso e non capisco lo stupore. La strategia di Berlusconi fu chiara e trasparente alla luce del sole, per chi voleva vederla. Da un lato, fece una legge elettorale fatta su misura per indebolire il centrosinistra. Poi, una volta indebolito, giocò su due fattori: il primo e più importante era la potenza mediatica sostanzialmente monopolizzata da Berlusconi che evidenziava qualunque mancanza e debolezza del centrosinistra. Da lì il secondo fattore: compri i senatori offrendogli una via d'uscita ad una situazione debole e perdente. Non capisco la sorpresa, proprio non capisco.

Capisco invece che ci sia tanta gente, anche a Sinistra, che si rifiutava di vedere il monopolio mediatico di Berlusconi. Ma capisco anche che in quel modo Berlusconi prometteva ad un certo centrosinistra di continuare a garantirsi la sua fetta di visibilità, seggi ed appalti da distribuire alle proprie cooperative, ma quella è un'altra storia.

Il Governo Prodi bis era onestamente un'armata brancaleone travolto dal Berlusconismo. I dettagli forse sì sono ancora ignoti, ma la sostanza del discorso è palese alla luce di chi guarda le cose, invece di accontentarsi del Tg1...

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Per l'Europa

Questo è un bell'articolo sull'Europa. Io vorrei un coraggio che diventi concreto: dagli appelli, bisogna passare alle proposte da avanzare in Consiglio. Io non voglio contestare la Cancelliera di centrodestra della Germania, preferirei di gran lunga perdere le elezioni contro un Presidente della Commissione di destra. Visto che tanto ho capito che io starò dalla parte della minoranza ché ambiente e lavoro sono temi che interessano di meno rispetto alla difesa della banche finanza e delle oligarchie varie vorrei almeno essere parte di una minoranza europea.

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La vera sfida per le primarie

28/09/12

E' tutta di natura culturale. Mi spiego.

Per anni, nel centrosinistra eravamo tutti d'accordo nell'essere contro il berlusconismo. Molta gente stava dalla parte mia solo per essere contro al Silvio. Posizione legittima, ma con un chiaro vincolo culturale.

Ora che Silvio appare una questione secondaria perché, al più, si guadagnerà una sua "golden share" per il prossimo governo, la Sinistra deve farsi qualche domanda. Cosa vuol dire essere di Sinistra, oggi? In tempi di crisi e dopo Berlusconi, cosa vuol dire essere di Sinistra?

Vedo tanti amici con cui ho condiviso posizioni ed esperienze politiche apparire oggi estremamente confusi. Il loro sostegno a Bersani o Renzi appare una bandiera priva di contenuto. Pochi tra loro si ritrovano nei contenuti e al più dicono "Bersani è una persona seria, mi dà fiducia". Sì, va bene, ma in cosa è di Sinistra? La domanda non è provocatoria nei confronti di Bersani, sia chiaro, ma nei confronti di chi lo sostiene. Quali sono i contenuti per cui Renzi è di Sinistra? Quali sono le bandiere che lo rendono differente? Sia chiaro, ogni posizione è legittima nel dibattito democratico ed i candidati le incarnano, ma è tempo che il popolo antiberlusconiano si ripensi andando a discutere in cosa si crede, in cosa si è "per" e cosa contro.

Inevitabilmente, questo porterà a delle divisioni di amicizie personali e politiche. E' mio rammarico vedere persone che sono in gamba aver abdicato alle posizioni di Sinistra per imprecisati motivi. Scopro, al contrario, che erano di centrodestra ma antiberlusconiane e per questo me le sono ritrovate alleate.

Sia chiaro, essere di Sinistra esula dalla scelta nominale del candidato. Essere di Sinistra è avere un'idea ed in funzione di quei valori esprimere un giudizio sull'operato di un Governo e sul futuro programma politico che si vuole sostenere.

Mi paicerebbe che le persone di valore con cui ho condiviso certe esperienze politiche si ritrovassero su certe posizioni. Vederle oggi vagheggiare verso posizioni centriste è, per me, motivo di rammarico. Sciolgo un'ambiguità: non è che sostenere Vendola significhi essere di Sinistra, è che bisogn esprimere giudizi politici di Sinistra e da quelli trarre delle conclusioni che non per forza significano sostenere questo o quella linea politica. Però, come si formulano i giudizi è fondamentale.

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Perché tutti i giornalisti stanno con Sallusti?

La risposta è semplice: se pubblichi notizie senza verificarle, ma semplicemente ricamandoci su quel che loro pensano, allora sei penalmente perseguibile. Non si possono pubblicare notizie che non corrispondono alla verità, se si sbaglia bisogna rettificare.

Panico nel mondo giornalistico! Ahia, dobbiamo iniziare a lavorare, non possiamo più solo sputar sentenze ma dobbiamo andare a verificare i fatti che scriviamo. E dire che speravamo di essere tutti editorialisti, e invece ora ci tocca imparare a fare i giornalisti.

Poi, nel merito della vicenda Sallusti, meglio non commentare. Dico solo: se c'è una sentenza, si rispetta. Punto.

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E poi dicono che l'Europa non faccia niente

Siamo un po' contorti, ma anche noi europei riusciamo ad aiutare le banche in maniera clamorosa.

Primo, gli stati membri hanno un debito pubblico enorme. Questi titoli di stato sono ottimi per le banche perché possederli gli garantisce un ritorno sicuro dal 5% al 7%: dove li troviamo dei titoli così redditizi al giorno d'oggi?

Secondo, questi titoli sono ottimi collaterali. Con questi collaterali, una banca ha una base su cui farsi prestare i soldi dalla BCE o da altre banche. La BCE glieli presta all'1% che al netto del 7% preso da altri titoli di stato significa un bel gruzzoletto, soprattutto perché il debito sovrano dei paesi europei è enorme.

Se il debito sovrano diminuisse, meno banche avrebbero questi titoli su cui fare la leva finanziaria e meno banche potrebbero fare il giochetto che gli fa guadagnare il 7 meno 1%. Se ci fosse meno debito in giro, le banche dovrebbero fare a gara per prendersi questi titoli e dal 7% si scenderebbe a miseri spiccioli tipo il 5% che comunque con tassi d'interesse della BCE all'1% non farebbe schifo.

La vera rivoluzione? La BCE presta agli stati all'1% sotto il vincolo che il debito debba essere ridotto. Perderemmo qualche banca, ma salveremmo sanità, istruzione e pensioni. E' una questione di valori.

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Una mia proposta

Legare i compensi dei politici al reddito mediano: se cresce, i politici guadagnano di più, se la gente s'impoverisce allora prendono di meno.

Fate attenzione: ho detto mediano, non medio perché sennò basta che uno si arricchisca e 100 rimangano sempre poveri ché la media cresce ma i 100 restano fregati e il politico gongola. No no, ho detto mediano, qui spiegano cos'è. Ovviamente, ci vorrebbero correttivi per gli eletti nei vari livelli, dal Comune all'Europarlamento, ma quello è un dettaglio.

Va bene, forse il conteggio è tecnicamente complicato, ma spero sia chiaro il principio.

Auguri.

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Ragioni di dissenso

Quando c'era da tagliare le pensioni, il Governo Monti ha messo la fiducia ed in 2 settimane milioni di italiani si sono ritrovati un pesante taglio sulla loro unica fonte di reddito.

Ora che ci sarebbero da tagliare i costi della politica, beh... il Governo Monti... insomma... c'è da fare... una visita a Berlino e una a Bruxelles... poi non è lui che decide... sta ai partiti... poi c'è Napolitano...

Quando c'era da incasinare il mercato del lavoro con la Riforma Fornero, tempo 1 mese e tutto era fatto: precarietà, meno diritti e un pastone che ha scontentato CGIL e Confindustria.

Ora, si dice che l'architrave è il cuneo fiscale e che il ddl anticorruzione è urgente. Ma sapete, il cuneo fiscale è difficile da calcolare in tempi di crisi, incertezze, gettito da stimare e poi il ddl anticorruzione c'è qualcuno che fa melina... insomma, non è detto che si debba fare ora, suvvia!

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sequenze varie...

27/09/12

Quando al governo c'era il Silvio, uscivano scandali come Telecom Serbia, Del Turco, Penati o Lusi, mentre giusto la procura di Milano e, in parte, qualcuno al Sud si permetteva di aprire qualche inchiesta sugli amici del Cav. Ovviamente, tutte inchieste subito criminalizzate dalla stampa e ostacolate dai soliti noti.

Ora che il Silvio non è più al governo abbiamo visto i vari Formigoni, Polverini e Sallusti venir fuori costringendo addirittura a qualche dimissione eccellente... Non voglio insinuare nessun complotto, ma far avanzare qualche analogia facendo notare queste corrispondenze cronologiche... così, giusto per non perderne memoria...

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A costo di apparire vagamente demagogico

26/09/12

Considerato il contesto attuale della politica italiana, mi sembra una giusta provocazione l'idea di dichiarare l'ineleggibilità di tutti gli attuali eletti. Detto così par complicato, ma semplicemente tutti quelli che oggi siedono in Parlamento NON potranno ricandidarsi né alla Camera né al Senato. Posso fare concessioni per i soli leader di partito e candidati premier (Berlusconi, Bersani, Casini, Di Pietro, Fini) ché sennò poi il pubblico rimane disorientato. Idem per tutte le altre cariche: i Consiglieri del Lazio NON potranno essere ricandidati per il Lazio, certo potranno correre per il Parlamento, se ci riusciranno.

Ovviamente, gli attuali partiti potranno candidare chi vorranno tra le loro fila, come sempre hanno fatto d'altronde. Solo che non potranno candidare chi ha già fatto un mandato. E non me ne frega niente del valore delle conoscenze ed esperienze che andranno disperse, ce ne faremo una ragione. Intanto, diamo un'opportunità anche agli altri di essere eletti. In fondo, quei 1000 parlamentari attuali hanno messo da parte un gruzzolo significativo di soldini pubblici.

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Così, 3 domande sul Lazio tanto per...

25/09/12


Scusi, Card. Bagnasco,
ma la corruzione che prende soldi pubblici, li dà ai partiti per finanziare i festini è da condannare, mentre se li prende e li dà agli ospedali di CL per poi farsi finanziare vacanze e yacht va bene?

Scusi, onorevole Casini,
ma se Bagnasco non le diceva che la corruzione in politica fa male, lei non aveva niente da ridire sulla questione del Lazio?

Scusi, sig. D'Alema,
lei si vanta della vittoria con le dimissioni della Polverini, ma il fatto che il PD abbia votato sempre tutte le delibere che aumentavano i soldi ai partiti, abbia sempre taciuto su questo scandalo arricchendosi come gli faceva comodo, ma ora che c'è attenzione mediatica faccia il moralista, non è contraddittorio?

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La mia posizione attuale

24/09/12

Chiarirò semplicemente un punto, anche alla luce della recente vicenda laziale.

Io credo che oggi l'Italia abbia bisogno di liberarsi urgentemente di una classe dirigente completamente fallimentare, persone che con le loro storie politiche, imprenditoriali, partitiche, associative ecc hanno ridotto l'Italia sul fallimento economico, sociale e morale.

Urge liberarsi di queste persone che hanno nomi e cognomi: Berlusconi e Bersani, Bindi, D'Alema, Fini e Casini. Insomma, tutti quelli lì.

La mia posizione è che bisogna far mancare il sostegno a queste persone isolandole e impegnandosi a costruire un'alternativa, preferibilmente di Sinistra. Chi si impegna in politica dalla mia parte dovrebbe lasciar implodere partiti come il PD attuale e impegnarsi per costruire un'alternativa, senza aspettare che arrivi certa gente che sono solo dei professionisti della sconfitta e delle ruberie.

A questo punto, va bene Vendola che l'ha capito da tempo ed ha abbandonato per esempio Rifondazione aprendosi ai movimenti. L'ha capito anche Renzi che dal centro gioca a strumentalizzare questa storia della rottamazione. L'han capito Grillo e Montezemolo, mentre ancora si ostinano i vari Santanché e Bindi, Frattini e Fioroni.

Vabbé, chiudo senza un finale... mi limito a dire che se non c'è una presa di coscienza collettiva per uno scatto d'orgoglio, quest'Italia non ce la farà.

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L'esito è facile da immaginare

Se Magritte è colui che forse meglio di tutti esprime l'animale di un paese surreale e tranquillo come il Belgio, Tomasi di Lampedusa è - credo - colui che meglio di tutti ha spiegato l'anima profonda dell'Italia, e poco importa che forse non sia lo scritto più importante della nostra letteratura.

La vicenda laziale è candidata a confermare il gattopardismo italico perché all'improvviso tutti scoprono ciò che tutti avrebbero dovuto sapere. Anzi, anticipo, questo Er Batman inizia già a starmi simpatico, ma andiamo con ordine.

Er Batman avrebbe fatto una cosa semplice: presi gli stratosferici rimborsi ai partiti li avrebbe dirottati sui suoi conti correnti e poi distribuiti a suo piacimento. Il passaggio per i vari conti correnti serviva per far perdere le tracce e la mancata contabilità sarebbe oggi il centro dell'accusa.

In realtà, i problemi politici non sono veramente la contabilità, se non in maniera indiretta. La questione è che le regole per la contabilità partitica sono quantomeno "allegre". Secondo, lo scandalo è l'ammontare ENORME dei fondi che la Regione Lazio garantiva a tutti i partiti. Non dimentichiamoci che quello che faceva Fiorito non è così diverso da quello he faceva Lusi con i fondi della Margherita. Per farvi capire quanto alti sono questi rimborsi, pensate che Verdi, Radicali e FdS avendo uno o due consiglieri nel Lazio, con quei rimborsi mantengono il partito in tutta Italia. Fate voi...

Arriva ora la pantomima. Il PD si sveglia ora dicendo che sono troppi, dopo esserseli intascati per anni perché non è che ai tempi di Marrazzo tutti 'sti soldi non ci fossero, eh!? Arriva poi l'UDC pronto a rifarsi l'anima bella perché prima sostiene la Polverini, ma poi vedrete che la abbandonerà, si tornerà alle elezioni ed il PD si alleerà con l'UDC che avrà avuto il merito di abbandonare la Polverini. Apriti cielo: ma non erano quelli che fino a ieri erano con lei e poi, dopo essersi intascati TANTI soldi, ora si candideranno ad intascarseli stando nella nuova maggioranza? L'apice lo raggiunge Bagnasco che richiama alla sobrietà e alla condanna dei corrotti. Ma su Formigoni niente da dire? E quando si scopriva che Berlusconi aveva un paio di storielle non proprio trasparenti, non sentiva il bisogno di intervenire con la stessa chiarezza?

Bene, quale sarà l'esito? Vado a proporvi alcuni scenari plausibili, anzi plausibilissimi
- Fiorito (Er Batman) viene fatto dimettere accusandolo di tutti i mali, magari assieme a qualche d'un altro. Tempo 6-10 mesi lo vedrete candidato riciclato da qualche altra parte dicendo che era tutto un complotto. D'altronde, Scajola tornò e ritornò in tutte le salse, volete che un personaggio così non lo salvino appena le acque saranno calmate.
- Alla fine la Polverini si dimetterà e l'UDC farà il salto della barricata. Ovviamente, il PD li accoglierà a braccia aperte e con qualche nome nuovo e qualche operazione di facciata metteranno tutto a posto.
- i Rimborsi verranno tagliati ora, ma tempo 1-2 anni torneranno a livelli simili.

Un rischio collatorale è che in nome di questi sprechi si rinunci al regionalismo italiano che invece è una via istituzionale da perseguire.

Chiudo facendo notare che quando al governo prevaleva il centrodestra si sono scoperti i casi di Del Turco, Penati e Lusi. Ora che Silvio conta sempre di meno, arrivano Formigoni, Lombardo e Polverini e fra poco Caldoro. Così, tanto per dirne una...

PS
credo sia giusto aggiungere che questo sistema di rimborsi è stato votato da 5 partiti: PdL, Lista Polverini, UdC, PD e IdV.

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Generazioni politiche

20/09/12

Io che non amo Peppino Caldarola devo riconoscere che questo suo post sia molto interessante. Rubo alcuni passaggi che costituiscono il centro del mio interesse.

"La generazione che ha la stessa età dei leader che resistono nei posti di comando è in pensione o sta per andarci. È in pensione o sta per andarci registrando un passo indietro nelle condizioni di vita. Invecchieranno peggio di come hanno vissuto. I loro coetanei in politica no. [...] le leadership non sono percepite come frutto di una selezione giusta ma come somma di fortune e di disinvoltura. C’è nell’atteggiamento dei vecchi che non simpatizzano per i vecchi un fondo di rancore sociale che Bersani dovrebbe analizzare".

Mi fermo qui, le conclusioni si possono capire se si pensa che i vari Bersani&co sono almeno 20 anni che vivono a 16.000 euro all'anno, mentre i pensionati e pensionandi si sono visti votare dal loro stesso partito i vari tagli targati Monti-Fornero.

Sì, credo stia montando una grande rabbia e disincanto verso questa attuale casta politica. Il terrore è che chi la sostituirà non sarà così migliore.

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A riconferma

19/09/12

A riconferma del fatto che la situazione sta prendendo una piega paradossale e ridicola, ecco un'indiscrezione interessante che affronta un tema da molti ignorato sulle primarie. D'altronde, si sa, in Italia le regole si applicano per i nemici, si interpretano per gli amici. Da qui, l'idea di minare alla base la partecipazone impedendo a molti candidati di presentarsi, pensando così di evitare una figuraccia. Peccato che la figuraccia sia già stata fatta perché politicamente il PD non sa mantenere le regole che si era dato cioé di avere un solo candidato e puntare al maggioritario. Sta uscendo un pasticcio clamoroso che favorirà il Monti-bis che, in assoluto, mi andrebbe bene se Monti si candidasse e vincesse le elezioni.

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Verso il ridicolo e oltre...

17/09/12

Il PD sta raggiungendo livello di ridicolo incredibili: un partito che ha nel suo statuto la regola per cui il segretario è candidato alla presidenza del consiglio, ha invece già 4 candidati diversi. Tutto questo prima ancora di sapere le regole delle primarie e la nuova legge elettorale.

Tempo fa argomentai che se Bersani avesse avuto senso dell'istituzione avrebbe dovuto scindere la carica di Segretario del PD, garante delle primarie, da quella di candidato alle primarie. Il risultato è che per i prossimi mesi il PD non avrà una guida perché non si saprà se Bersani parlerà da segretario o da candidato. Inoltre, chiunque non voti per Bersani de facto ne mina la leadership creando divisioni interne: candidarsi contro di lui significa candidarsi contro il PD perché, fino a prova contraria, lui ne è il segretario e quindi leader. Tuttavia, il proliferare di candidature alternative dimostra quanto sia debole e inconsistente la sua leadership segno che forse come segretario non è poi così bravo.

Insomma, un bel pasticcio anche perché non si capisce a cosa si candidino gli altri. Renzi e Civati paiono più interessati ad un congresso di partito, mentre Puppato pare una buona candidatura ma isolata e destinata a crearsi la sua corrente, un po' come fu per Marino.

Purtroppo, però, qui ci sarebbe da costruire una coalizione di governo. Se Vendola sta avendo un atteggiamento responsabile, Rutelli&friends piantano la loro bandierina candidando Tabacci che è l'unico presentabile tra i pochi che ancora danno retta all'ex-Sindaco di Roma.

Nel frattempo tutto il resto è il caos. Silvio appare schizofrenico dicendo che vuole abolire leggi che lui ha approvato (IMU, Fiscal Compact) forte del fatto che dall'altra parte c'è ancora più caos e tanto non è che il PD possa rimproverargli niente (anche loro hanno votato IMU, fiscal compact, ma anche riforma dell'art. 18 e taglio delle pensioni). Poi c'è Di Pietro che cerca disperatamente di sopravvivere inseguendo Grillo, il quale ora gestisce un successo che non sa gestire. Infine ci sono genietti come Montezemolo che aspetta in agguato e Casini su cui bastano le parole di Galli della Loggia.

Ah che bella la politica italiana....

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Insegnamenti

15/09/12

«Mi angustiano le persone che non pensano, che sono in balìa degli eventi. Vorrei individui pensanti. Questo è l’importante. Soltanto allora si porrà la questione se siano credenti o non credenti». (Card. Carlo Maria Martini)

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Ideologie usa e getta: lezioni imparate, e da imparare.

14/09/12

Dopo aver visto i danni causati dal sistema sovietico, abbiamo buttato via l'ideologia marxista. Non ne ho rimpianto, abbiamo imparato la lezione.

Visti i danni che sta causando l'attuale crisi, mi chiedo perché continuiamo a tenerci l'ideologia liberista della scuola di Chicago.

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Cose implicite, ma normali

13/09/12

C'è un passaggio di questo articolo che mi ha colpito molto e mi è piaciuto: 

Alberto Pagani, segretario Pd: "Mi avevano chiesto di fare due conti e vedere chi sta con chi. Ho fatto un sondaggio fra la nostra gente, segretari di circolo funzionari amministratori: tutto a posto, tutti con Bersani. Poi la sera che è venuto Renzi a parlare alla festa ho visto, in platea, il parrucchiere del mio paese, Alfonsine, è da lui che vanno a tagliarsi i capelli tutti i ragazzi. E ho visto anche il direttore della Conad, quella dove vanno le donne a fare la spesa. E poi in fondo il fratello di mia suocera, che fa l'imprenditore e che quando vuol sapere di politica chiede a me. Ho domandato al parrucchiere. Ma stai con Renzi? E lui: ma sì, è nuovo è giovane. Poi tanto sono tutti nel Pd, no? Bersani faccia il segretario, Renzi il presidente del consiglio". È così, annuisce il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, ex Pci, 55 anni: "Se chiedi ai quadri di partito è un conto, se parli con la nostra gente, anche coi vecchi, è un altro: in tanti pensano che sia venuta ora di rinnovare e io credo che in fondo in Renzi ci vedano i loro figli, i loro nipoti. Anche se non li convince fino in fondo ci vedono la generazione dei ragazzi che hanno a casa e pensano che possa dar loro una chance".
E' interessante perché spiega come chi viva sempre e solo dentro un partito finisca per avere una visione distorta del mondo che lo circonda. In altro ambito, è normale che se vivi per 20-30 anni guadagnando 16.000 euro al mese più benefit poi vivi in una bolla, è normale che se hai 60-70 e fai il premier non capisci cosa voglia dire averne 30 ed essere precario o disoccupato, è normale che se non hai mai vissuto fuori dall'Italia non capisci come sia l'Europa, se hai sempre vissuto in una città senza parchi né piste ciclabili non capisci quanto è bello averle. E' tutto normale quanto dico e spero che le conclusioni siano anche chiare. 

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A costo di apparire un po' semplicistico

12/09/12

Oggi esistono due visioni fondamentalmente diverse di come affrontare la crisi.

La prima e largamente prevalente è rappresentata dai vari Merkel e Monti che dicono "effettivamente abbiamo esagerato col debito, se risistemiamo i conti tutto tornerà a posto". Dunque, fatti un po' di tagli, imposto il pareggio di bilancio e ridotto qualche debito eccessivo tutto tornerà a posto da sé.

La seconda visione, decisamente minoritaria, dice che la crisi è dovuta ad un disfuzionamento strutturale del mercati e solo una radicale riforma dei meccanismi di funzionamento del mercato finanziario permetterà di uscire dalla crisi.

In genere, chi condivide questo secondo aspetto riconosce che nel breve periodo manovre di aggiustamento sono necessarie (primo approccio), purché si lavori in parallelo in una riforma strutturale. Purtroppo, oggi al potere ci sono solo persone appartenenti alla prima visione delle cose e per potere non intendo solo gli eletti come primi ministri o cancellieri, ma anche buona parte dei giornalisti e della cosiddetta classe dirigente.

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Io non amo

11/09/12

Io non amo le campagne elettorali, non mi piacciono. Sia chiaro, non sono contrario alle campagne elettorali, semplicemente trovo siano una parte della politica che a me non piace, non fanno per me. Non sono capace di farle e non mi piace seguirle, trovo siano troppo demagogica. Riconosco che siano necessarie in democrazia, apprezzo molto le elezioni come fondamento della democrazia, ma le campagne elettorali sono un connesso che non apprezzo molto. Si gioca a creare schieramenti contrapposti su slogan e bandiere necessariamente demagogici. Ad alcuni piace il confronto e lo scontro, a me no. Questo non ne fa venir meno il valore fondamentale perché in Democrazia anche gli scontri politici sono giusti e fanno bene perché dimostrano la capacità della Democrazia di gestire i conflitti, senza soffocarli né scadere in violenza fisica. Se volete un paragone un po' dissacrante è come la verdura per i bambini: non piace, ma bisogna mangiarla. Chiudo dicendo che è anche brutto perché all'improvviso anche con gli amici ci si affibia etichette partitiche, ed a me le etichette non sono mai piaciute. Tant'è.

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Oggi

A furia di liberarci dalle ideologie del XX secolo, il XXI secolo è rimasto senza idee.

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Con un qual certo rammarico

Conoscete le mie posizioni politiche, qui fin troppo ampiamente esposte. Mi capita ovviamente spesso di confrontarmi con gente che la pensi diversamente. A seconda delle posizioni e delle persone il dibattito è più o meno interessante.

Ovviamente, la novità è ora il confronto col M5S che presenta moltissimi elementi di novità e di interesse. E' invece mio rammarico che tutte le volte che mi tocca confrontarmi con gente di quelle posizioni, il dialogo è drammaticamente difficile. Si inalberano e si chiudono al dialogo con posizioni rigide "o con me o contro". Un caro amico, persona allegra, gioviale e decisamente simpatica, quando parla del M5S perde il suo abituale sorriso. Anche ieri, un altro che pure conosco meno, subito s'è irrigidito rifiutando qualunque posizione che non parta dal presupposto che il M5S è la soluzione e che tutti gli altri fanno schifo. Altri piccoli episodi ve li risparmio.

Mi spiace perché io vengo da una storia per molti versi simile: un forte rifiuto con l'attuale classe dirigente, cosa che mi accouna con Renzi e col M5S, ma invece non condivido l'idea di essere duri e puri, buttar via tutto il precedente rifiutando il confronto. Ecco, il confronto va sempre ricercato sulla base delle cose concrete. Spesso, più che l'analisi in politica conta il progetto (e la credibilità per portarlo avanti).

Spero, un giorno, di poter dialogare serenamente anche con militanti del M5S con cui credo ci sia la possibilità di condividere molto in futuro, purché cada una pregiudiziale verso chi ha posizioni come le mie.

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tra i miei limiti

09/09/12

Mi piace vedere le foto dei vari giri in vacanza, credo siano un bellissimo ricordo. Il mio più grande rammarico è che non sono uno che si mette a fare foto e questo mi dispiace moltissimo. Non so com'è, ma è più forte di me... Possibile guarire? Ogni tanto mi sforzo, ma mi riesce difficilissimo l'idea che mentre sono lì con gli amici dovrei mettermi a fare foto... Pare sia più forte di me.
E me ne rammarico.

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Una mia proposta politica

08/09/12

Vorrei una forza politica che si impegni a promuovere una devoluzione all'UE delle regole del mercato del lavoro.

Le tipologie di contratti devono essere uguali in tutti i paesi UE: regole di assunzione e licenziamento, pensioni e reddito minimo garantito. Per semplificare, estendere la legislazione tedesca a tutta l'UE con gli opportuni correttivi, ma fondamentalmente i contratti di lavoro professionale diventerebbe materia di competenza esclusiva dell'UE.

In questi modo, le imprese potrebbero competere in maniera equa anche in materia di costo del lavoro, i lavoratori di paesi arretrati vedrebbero innalzati i diritti e l'UE otterrebbe la competenza su un aspetto molto sensibile per i cittadini UE.

Tra gli effetti collaterali ci sarebbe una drastica innovazione nelle organizzazioni sindacali ed una nuova prospettiva politica per i partiti europei. Non credo che costerebbe neanche tanto in termini di risorse pubbliche, moltissimo a livello politico. Ma se non è questa una bandiera politica della Sinistra europea...

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Non è vero che

Le grandi manovre politiche italiane stanno si stanno facendo vedere ora. In funzione delle traiettorie dei grandi potentati organizzati italici si intravvede il quadro e come si procederà ad andare a contarsi. Più avanti di tutti è il PD che sta abilmente sfruttando una sua doppiezza: il PD può andar bene sia come Monti-bis (Letta, D'Alema, Bindi) sia come flirt a Sinistra (Bersani) sia a Destra (Renzi). In questo modo sperano di intercettare tutti i loro possibili elettori. A Vendola daranno un contentino, l'UDC cerca di confermare la sua base, mentre Berlusconi ancora attende fiutando i tempi. In fondo a Destra ci sarà una Lega col suo zoccolo duro e alcune mine vaganti. Grillo lo stanno demonizzando abbastanza per cui il dissenso che esprime e che viene stimato al 20% scenderà sensibilmente non sopra al 10% in attesa che altre due vecchie volpi recuperino i loro voti: Berlusconi e Montezemolo. Di Pietro oscilla tra il suicidio e la possibilità di recuperare una fetta di suo zoccolo duro, soprattutto al Sud. I tatticismi ora stanno prendendo corpo, eppure...

Eppure ci sono due fattori che mancano.
Il più importante è che non c'è una reazione alla crisi che sta mostrando tutti i suoi effetti e che, purtroppo, peggiorerà ulteriormente nei prossimi. Legato a questo, il secondo fattore è l'astensionismo altissimo di cui nessuno pare preoccuparsi. Su questa leva bisognerebbe entrare al fine di sovvertire i rapporti di forza che si stanno delineando. Per esempio il 30% del PdL a chi andrà? Per lo più non votarono alle ultime amministrative, molto votarono PD, mentre Grillo raccolse voti di protesta in aree che vanno da IdV, Lega e PD. Un mare magnum di tatticismi da cui non mi pare emergere una reazione generale.

Concretezza, onestà intellettuale e speranza sono le tre chiavi per chiunque voglia vincere le elezioni. Chissà chi riuscirà a interpretarle meglio. Sappiate solo he è ora che si decidono le vere dinamiche, non in campagna elettorale dove si assegnano pochi punti percentuali.

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Dibattito interessante

05/09/12

Partendo dall'ultima intervista-testamento di Martini, è interessante leggere la risposta di Ruini. Interessante per la diversità di approccio e perché dimostra di una Fede senza dubbi, fatta di certezze dogmatiche e ricevute. Ovviamente, Ruini difende un'istituzione ed una linea pastorale che l'ha visto protagonista. Certo, fa sorridere quando dice che in Italia sarebbero poco sotto l'80% di Credenti perché le Chiese alla domenica dicono un'altra realtà (dati Istat dicono che va a Messa regolarmente tra il 5 ed il 10% degli Italiani...). Interessante proseguire il discorso leggendo le belle parole di Gad Lerner. Ecco, queste credo siano una bella risposta sul tema.

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comevolevasidimostrare

Tempo addietro, dissi che Bersani candidato alle primarie era incompatibile con il Bersani segretario perché questi due ruoli avrebbero creato confusione e rischio di lacerazioni interne al partito. Il risultato si sta ora verificando perché tutti vogliono sostenere Bersani, considerato "l'usato sicuro", anche gente che ha visioni politiche decisamente diverse (qui per la conferma). La questione è che se Bersani mette nel suo programma per le primarie una posizione, scontenta una parte del partito che a quel punto non sarà più rappresentata dal Bersani segretario. E quindi cosa possono fare? Come conciliare l'inconciliabile? Il liberismo alla Ichino o la Socialdemocrazia alla Fassina? I diritti civili nell'accezione di Marino o di Fioroni? Se Bersani fosse solo un candidato alle primarie, direbbe "Io sto con A" o "con B" e si potrebbe andare al confronto democratico. Ora, invece, se dice A oppure B il partito si spacca perché chi non è scelto da Bersani viene sostanzialmente escluso dal partito. Carino vero?

Aggiungo una nota. Avete notato che prima sembrava che il male da aborrire da parte dei benpensanti piddini fosse prima Vendola, poi Di Pietro, poi Grillo, ora Renzi. Non è che questi benpensanti siano inorriditi da qualunque alternativa possibile a loro stessi? Cioé, per i vari D'Alema&Veltroni, Bindi&Marini è il male, l'antipolitica, la cosa da evitare chiunque osi proporre un'alternativa a queste persone. mumble mumble... interessante...

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Stavolta

04/09/12

Mediamente, trovo Vendola il meglio che l'attuale politica italiana offra. Considerato gli attuali candidati premier, trovo sia il migliore, ma ovviamente sono aperto a possibili alternative e non è che approvi sempre Vendola. In particolare trovo questa sparata un errore. Sia chiaro, io sono a favore di un riconoscimento legale anche per le coppie omosessuali, ma andare a dirlo davanti alla festa PD con Rosy Bindi di fianco è un voler cercare clamore e polemica ingiustificati.

Mi piacerebbe che Vendola insistesse su lavoro & welfare, ambiente & Europa, temi su cui può anche costruire un progetto alternativo e più ricco di Bersani (assai contraddittorio sul lavoro: chi sostiene? Fassina o Letta?). Ho serissimi dubbi che oggi l'Italia abbia voglia di discutere di matrimoni gay. La prima preoccupazione è il lavoro e la sfiducia nella politica, anche i gay credo prima pensino al lavoro e poi al matrimonio.

Insomma, un errore strategico di Vendola che proprio non mi piace e mi trova in disaccordo (per quanto ribadisca di essere favorevole ad un riconoscimento legale anche per le coppie omosessuali). Molto più interessante la campagna per il reddito minimo garantito, per esempio...

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lasciatemelo dire

A me i libri troppo lunghi non piacciono. 800 pagine per un libro sono rarissimamente necessarie. Un buon libro (intendendo un saggio, non un romanzo) dovrebbe fermarsi sul centinaio di pagine.

Lo so che detto da un grafomane come me... però, tant'è!

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Del calcio mi piacerebbe

Ho scritto varie volte, raramente lusinghiere (per esempio qui), del mondo del calcio. Ho un'idea politica semplice su come dovrebbe evolvere il calcio e, in generale, il mondo sportivo. Quello che mi piacerebbe è poterne parlare in maniera semplice e serena, andando ad analizzare i temi senza scadere in contrapposte partigianerie calcistiche, male tipico dell'Italia.

Il campionato italiano è in una triplice crisi: risultati (europei, champions, ...), perdita di campioni e, soprattutto, corruzione dilagante. Come diceva giustamente un mio amico su FB, non se ne riesce mai a parlare. Se si parla della condanna di Conte, subito iniziano i vittimismi. No, è colpevole punto e basta perché le sentenze si rispettano, comunque.

Mi piacerebbe si potesse parlare dei problemi politici del calcio, parlarne seriamente per riformarlo seriamente e poter tornare (sereni) a tifare uno degli sport più belli perché imprevedibile, spesso anti-meritocratico (se onesto) e quindi avvincente. Il calcio è uno sport bello perché valorizza tanto il gioco di squadra quanto la prodezza individuale. Però, prima di questo, è necessario intraprendere un percorso di educazione su modalità non proprie degli italiani.

Ce la faremo? A me piacerebbe...

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Del funerale

Del funerale di Martini porterò con me tanti pensieri controversi e contraddittori. La bellezza di ritrovarmi in Piazza in un momento così importante, girarmi e vedere Moni Ovadia che prega anche lui, più avanti qualche (bravo) politico locale non propriamente cristiano che invece è anche lui lì, tra la folla semplicemente per renderfli onore, qualche discussione col mio vecchio Prof anche lui profondo ammiratore di Martini. Ammetto di aver avuto anche pensieri meno nobili: vedere Scola che celebrava (tra l'altro, non ho capito niente della sua predica, esperti m'han detto che era "effettivamente impegnativa") era un po' come vedere Cuffaro che commemorava Borsellino. Ma questo è uno di quei pensieri che non si dovrebbero pensare. Raccontarlo è un po' un modo per esorcizzarlo e, soprattutto, capire che il messaggio del Cardinal Martini è più ricco e insegna al dialogo anche con chi ha sensibilità diverse, molto diverse. Pare quasi una una fenomenologia hegeliana: il mio piccolo pensiero, Scola e poi finalmente Martini.

Ho letto con attenzione e speranza la sua ultima intervista. La cosa interessante sono le reazioni perché in realtà ha detto quello che moltissimi sanno già da tempo. Innanzitutto, bisogna considerare che negli ultimi 200 anni si è prima caduti nei decenni bui della chiusura vaticana a seguito dell'Unità d'Italia dove si sono mischiati in malo modo conservatorismo teologico con una realtà di un regno retrogrado ed in declino fino alla sconfitta militare ed al conflitto civile con il regno sabaudo. Si sono cioé confuse le sorti dello Stato della Chiesa e l'avvento della rivoluzione industriale con le vicende più propriamente teologiche e spirituali.
Venne poi una grande rinascita legata fondamentalmente a due pontefici ed un evento. Prima Paolo VI con il Concilio Vaticano II ha portato una ventata incredibile in termini teologici e pastorali che hanno preso corpo in maniera mirabile con i primi decenni del pontificato di Wojtyla quando la sua innovativa capacità politica ha avuto indubbi effetti benefici (ma anche, è bene ricordarlo, ombre, però chi non fa non falla).

Tuttavia, gli ultimi due decenni hanno fatto perdere questa spinta, questa ventata d'aria a discapito di una Chiesa sempre più rivolta alle sole persone già credenti. In questa prospettiva, la differenza Martini-Ratzinger è legata all'idea di un messaggio cristiano che parli all'Uomo oppure solo a chi già ha il dono della Fede, che però non è la stessa cosa. Ho trovato molto interessante notare che Ratzinger piaccia moltissimo a chi è già cattolico, mentre su FB ho notato tantissimi messaggi affettuosi per Martini da amici mangia-preti, atei, agnostici o comunque non propriamente clericali.

Ecco, questo mi pare un bell'insegnamento perché Martini non era un personaggio 'pop', eppure era popolare. Era un intellettuale della parola privo di venature mediaticheggianti, ma che seppe parlare ad una folla incredibile toccando i cuori anche di chi non è sempre ben disposto nei confronti del Vangelo. Grandezza del Vangelo.
Ecco, mi pare un bell'insegnamento la capacità di problematizzare e avere fiducia nella brace sotto la cenere. Della mia misera conoscenza della Bibbia, è poi il grande messaggio della Genesi: un pastore (Abramo ed i suoi figli) si è fidato del Signore ed ha accettato il rischio di seguirlo in una Terra sconosciuta, ma promessa. Questa fiducia l'ha portato a godere di una Divina Provvidenza che gli ha portato mogli, figli, terre, e le altre benedizioni che un pastore di quei tempi poteva aspettarsi. Ecco, avere fiducia è, in fondo, il messaggio della Genesi.

Chiudo pensando a quanto queste mie note siano disordinate. Un'accozzaglia inorganica di appunti sparsi, poco argomentati, ma - si sa - teologo io non sono e su questa materia preparato lo sono molto poco. Però, sia reso grazie per il dono ricevuto.

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Appunto economico

02/09/12

Questo è il dato che dovrebbe essere su tutte le prime pagine ogni giorno, e invece ci ritroviamo ancora le polemiche di professionisti del fallimento (per dirne una, vi suggerisco questo).

Anni fa, molti amici economisti mi accusavano di catastrofismo e pessimismo perché dicevo che la crisi sarebbe durata e, anzi, si sarebbe ulteriormente deteriorata. Ora ho l'amara consolazione di aver avuto ragione, anche se quelli mi dicono che comunque avevano ragione loro e che bisognava inondare di soldi le banche made in US.

Leggevo un bel libretto di storia economica italiana (che vi consiglio caldamente perché proprio facile ed intelligente), letto subito dopo quest'altro libro. Ci sono alcuni aspetti interessanti dei momenti di crisi più profonda. La prima è che parte sempre dalla finanza, ancora più che dalle guerre (lo sviluppo ed il benessere sono sopravvissuti ad alcune guerre, molto meno alle crisi finanziarie). La seconda cosa interessante è che lo sviluppo è spesso legato a scelte economiche di lungo periodo tendenzialmente anti-liberiste. Per esempio, l'Italia post-unitaria del XIX è cresciuta in buona parte perché ha attuato una politica protezionistica che ha permesso alle sue aziende di strutturarsi, prima di competere a livello internazionale. Idem fu per la Corea del Sud e per molti paesi africani dopo l'indipendenza (salvo poi essere costretti al liberismo che ha ridotto l'Africa così come la conosciamo ora).

L'aspetto che voglio sostenere è che bisognerebbe mettere all'ordine del giorno una discussione sulla possibilità di introdurre alcuni provvedimenti protezionistici. Per esempio dire: Noi, Europa, siamo in crisi ed abbiamo bisogno di un momento per riprenderci. Chiudiamo un attimo le frontiere, rinunciamo a import/export così da ricostruire alcuni settori industriali 'labour-intensive' come il tessile o il siderurgico e poi ne riparliamo. Può non essere una bella cosa, ma o facciamo così o non riusciamo a tirare avanti e quindi crolliamo tutti.
Sarà un discorso economicamente eretico perché se non ti adegui all'ortodossia liberista sei un eretico, ma se si studiasse la storia economica invece della teoria microeconomica si capirebbe che questi sono gli strumenti che abbiamo a disposizione per far fronte a una crisi di queste dimensioni.

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Un bell'articolo

01/09/12

Traggo da questo bell'articolo un bel passaggio sul Martini:
"il cardinale non uguaglia Chiesa e media. [...] Per la Chiesa cattolica il paradigma di Martini è più formidabile: non rinchiudersi in un rancoroso «no» al mondo moderno, neppure accettarlo per paura si allontani o blandirlo, barattando col potere «spazi propri». Era persuaso che la verità del Campanile, la Bibbia, fosse più profonda di quella dell’Antenna. Ma con forza ricordava a chi lavora per il Campanile: la vostra Verità è sacra, ma voi siete fallibili come i dirimpettai dell’Antenna. Il Campanile non garantisce salvezza, l’Antenna non garantisce modernità". (G. Riotta).

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Provando a ragionarci

Provo a ragionare su dove fosse la grandezza del Cardinal Martini al fine di razionalizzare il suo insegnamento. Bene, la mia prima idea raccolta e rielaborata da una delle varie interviste sentite in queste ore alla TV o letta in giro è la seguente.

La grandezza del Martini è che lui parlava e ragionava sull'Uomo di fronte alla sua umanità, con le stesse domande e dubbi di ogni uomo. Non era cioé un Cattolico che si interrogava davanti al Vangelo, era un Uomo che si interrogava di fronte al senso dell'esistenza umana. Un discorso universale che travarica i confini confessionali e culturali, un ragionamento che dismette i panni di chi ha già la risposta in Cristo e nel Vangelo. E' una grandezza incredibile perché Cristo diventa domanda all'Uomo sulla sua Umanità, non risposta precostituita come alcuni cercano di far credere.

E' un cambio di prospettiva incredibile che lo pone tra i grandissimi dell'Umanità. Cristo diventa un grande punto di domanda rivolto all'Uomo, Cristo diventa il centro di una domanda dell'Uomo e per l'Uomo sul senso di Umanità. In questa domanda c'è - io credo - tutto il senso più profondo dell'Esistenza.

Come insegnò il Martini stesso, Dio non è cattolico perché queste sono categorie umane. Dio trascende tutte le categorie umane (anche perché, come dice qualcun altro, cattolico è legato alla supremazia del Vescovo di Roma che, onestamente, è vicenda ben marginale se non addirittura futile rispetto alla centralità del Vangelo).

Ecco, questo interrogativo dobbiamo sempre tenerlo con noi ed il suo atteggiamento farlo nostro. Non nascondo un certo fastidio per chi usa il nome di Gesù come una risposta preconfezionata valida per qualunque domanda. Sia dunque resa grazia per il dono ricevuto.

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