Per affrontare questi tempi difficili

05/03/22

Un primo modo per affrontare questa crisi in Ucraina sarebbe di chiudere parecchi siti di informazione italiana, a partire da Repubblica.it. 

La morbosita’ con cui seguono il conflitto, l’ansia che vogliono generare per attirare qualche click pubblicitario in piu’ e la totale irresponsabilita’ nel ruolo sociale dell’informazione sono i fattori che rendono questi siti pericolosissimi. Generando un diffuso senso di angoscia, soprattutto tra una popolazione di lettori che si vorrebbe "la buona piccola e media borghesia", questo tipo di informazione mina la capacità di molte persone di agire lucidamente. 

 Saranno 15 anni che ho smesso di leggere Repubblica.it e lo considero il peggior servizio d’informazione all’Italia, ma -ahimè- altri giornali hanno seguito lo stesso percorso, dalla Stampa al Corriere della Sera. Se il Fatto Quotidiano aveva almeno quell’impronta semi-grillina che poteva giustificare un certo taglio, l’errore e’ pensare che Repubblica rappresenti quell’area moderato-progresista, benpensante e ‘educata’ d’Italia. 

 Il confronto col Belgio e’ imbarazzante. I quotidiani belgi non sono esattamente pietre miliari del giornalismo, forse solo la Libre Belgique, ma almeno evitano quella morbosita’ pornografica che finisce per far perdere lucidita’ al lettore che clicca solo sulla prossima photogallery. 

Ecco, chiudere siti pseudo-benpensanti come Repubblica aiuterebbe molte persone ad affrontare questa (gravissima) situazione con piu’ lucidita’, con maggiore saggezza eapertura al dialogo e volontà di comprensione. La censura é sempre sbagliata, per cui mi limito a sperare che i miei amici piú saggi scelgano di evitare siti di presunta informazione che hanno il solo risultato di far perdere luciditá senza aiutare la comprensione dei fatti.

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