E poi c'è Bruxelles...

26/06/23

Sono appassionato di storia delle città, probabilmente l'esame più bello che feci all'università. C'erano città come Milano e Torino, la cui storia è semplice e paradigmatica, come Colonia o Monaco, Lione e Glasgow. Ci sono città eccezionali come Roma e Parigi e veri casi unici, capolavori di ingegno umano, come Venezia e Amsterdam.


E poi c'è Bruxelles... che negli anni 1920-30 costruì delle città giardino (24!) Tutto intorno alla crescente area urbana salvo poi scoprire che quello divenne bacino elettorale comunista e quindi bloccarono ulteriori permessi. C'è il palazzo di giustizia, mai completato e sempre in restauro perché non c'è mai stato un progetto architettonico, ma la costruzione fu affidata a un amico del ministro della giustizia che non aveva mai fatto un esame di scienza delle costruzioni e guarda a caso il palazzo non sta in piedi (però erano entrambi massoni). C'è la giunzione Nord-Sud che ha distrutto il centro storico perché era comodo unire le stazioni a nord e sud. C'è la copertura dei fiumi e paludi del 1860 che bonificò gran parte della città bassa (e non solo). Visto che però sapevano che distruggevano quartieri pittoreschi, mandarono acquarellisti a "fotografarli" prima di raderli al suolo. C'è il progetto delle 12 chiese intorno alla città di cui ne fecero solo 3, fra cui la basilica di Koekelberg affinché fosse la 5a chiesa più grande al mondo (chissà perché proprio la 5a...). Ma poi c'era il forte Monterey, roccaforte del 1600 quando la città si dotò di mura adatte alle armi da fuoco, come fecero tante altre città. Peccato che questo forte venne messo a Sud (più o meno dove c'è oggi la gare du Midi), in fondo alla valle della Zenne. Quando arrivarono i francesi da ovest, si misero in cima alla collina coi cannoni e fu facile radere al suolo la città. Con però due dettagli che vale la pena raccontare. Il Re di Francia aveva dato ordine di bombardare Ghent, non Bruxelles. Il generale che di sua iniziativa attaccò Bruxelles cercò di abbattere il campanile di municipio e distrusse TUTTA la città, tranne il campanile. 

Avrei altre storie da raccontare su questa surreale città, ma come dice il libro che leggevo stasera, c'è che una città qui non andava costruita. Andava bene per i Galli pagani che scappavano dall'impero romano cristiano (non a caso il primo atto in cui si cita Bruxelles è la morte -o uccisione- di un vescovo), ma non per tutto il resto. Per esempio in centro è troppo difficile muoversi est- ovest con i carri a cavallo (provate oggi a salire in bici dalla Grand Place al palazzo reale). Bruxelles significa luogo nella palude, l'acqua e l'aria erano malsane! La città poi non ha difese naturali ed è stata saccheggiata-distrutta-assediata un numero pazzesco di volte (infatti non restano monumenti più antichi di quel bombardamento francese di cui ho parlato prima, se non ovviamente qualche rudere e maceria). 

Eppure ho imparato a amare questa storia fra attuale e surreale, atrocità, non sensi, ma anche intraprendenza e coraggio. Il risultato è un meraviglioso crocevia da troppo pochi amata.

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