Son sempre i migliori quelli che se ne vanno per primi

31/12/11

Non si festeggia mai la morte, però val la pena ricordare il CV del sig. Verzé perché è esemplare. Partiamo da alcune note biografiche come i 5-6 anni di condanna per abuso edilizio, svolge la funzione di ospedale e di università abusivamente, salvo poi farsi condonare, il fatto che parecchi suoi medici sono finiti in seri guai con la giustizia, che ha lasciato debiti per circa 5-6 miliardi di euro che ha rubato alle casse dello Stato attraverso il suo amico Formigoni (entrambi "amici" di don Giussani) e che ha portato il suo vice Mario Cal al suicidio. Insomma, un CV di primo rango!

Vorrei che Luigi Verzé diventasse un esempio cristiano: quando Cristo dice di scegliere tra Lui e mammona, Luigi abbandona la carriera da prete per diventare un manager in bancarotta fraudolenta, colluso con la 'Ndrangheta e con Berlusconi. Insomma, chiara la scelta, chiaro l'esempio. Negativo, ma pur sempre un esempio.

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all'Italia, al 2012. All'Europa

30/12/11

Alcuni pensieri sparsi con alcune preoccupazioni per l'Itali nel 2012. La prima e più grande è che la gente pare abbia già dimenticato che uno dei primi responsabili di questa situazione è Berlusconi il quale, per quanto non sia più primo ministro, è pur sempre il leader del primo partito di governo. Eppure, sta giocando con Alfano che fa il responsabile sostenitore di Monti e Silvio che gioca a fare il leader ingiustamente cacciato e pronto a rientrare in scena. Un dato su tutti: nonostante tutto quel che è successo, se si votasse oggi il PdL sarebbe comunque oltre il 25%. Quindi, attenzione al rientro sulla scena di Berlusconi, un pericolo che non è passato anche perché il suo potere mediatico è intatto.
Secondo, spero nasca un'opposizione politica. Bersani sostiene Monti, ma non si capisce il vantaggio in termini di contenuti. Il Governo Monti è un "normale" governo di centro-destra, dov'è l'opposizione? dov'è la Sinistra? Siamo sicuri che quelle di Monti siano le uniche politiche possibili? Capisco l'urgenza e la necessità di unità parlamentare attuale, ma non sarebbe opportuno iniziare a elaborare una strategia alternativa? Cosa propone la Sinistra che sia diverso da questa Destra che si barcamena sui mercati finanziari cercando di evitare di affogare col vincolo di non danneggiare mai le amatissime banche?
Bene, questo apre al terzo punto: nessuna soluzione italiana salverà mai dalla crisi: la Sinistra europea cosa propone? Possibile iniziare a ragionare per un'alternativa coordinata a livello europeo? Gabriel, Milliband e Hollande sono in grado di proporre un progetto coordinato? Cohn-Bendit e Harms? Una Sinistra convincente, ambientalista  e di governo, è possibile? Insomma, una piattaforma programmatica a Bruxelles, non nelle varie capitali. Dai, con questo sforzo son sicuro che si potrebbe guardare al 2012 come l'anno della riscossa.

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arte politica, tra maestria e furbizia

Ieri ho rivito un vecchio amico che mi ha dato un'interessante lezioncina di "saperci fare" con tre mosse che mi hanno fatto indispettire. Ma riconosco la maestria e quindi lì per lì non sono riuscito ad arrabbiarmi, ma col senno di poi meritano di esser raccontate.

Inizio dal contesto: una pizzata tra amici.
Anzi, ho appena cancellato quanto avevo scritto e mi focalizzo solo sui tre semplici fatti, così risparmio la discussione teorica.

Primo: se dici che io frequento solo ingegneri sfigati e che invece tu sei quello figo che frequenta gente figa e pertanto sei autorizzato ad andartene quando arrivano gli amici miei, io mi offendo perché mi stai dando dello sfigato. Sì, chi offende gli amici miei offende me. Però, la sua mossa geniale è che lo afferma solo dopo essersi assicurato l'appoggio "bilaterale" di altri presenti, i quali quindi si schiereranno dalla sua parte. Già, prima di fare uscite 'pubbliche' bisogna sempre assicurarsi l'appoggio bilaterale dei singoli ed un buon modo è il rimarcare sempre il "noi&loro" sottolineando a più riprese come ci sia una relazione esclusiva, come ci sia qualcosa per loro da cui noi dobbiamo essere esclusi: luoghi riservati, linguaggi in codice che devono essere mostrati chiarendo come siano incomprensibili agli esterni rinforzando il senso di alleanza interna.

Secondo, più furbetto. Arriva il conto da pagare. Io e lui abbiamo mangiato di più, ma io pago anche per una persona andata via prima che ha mangiato di meno. Quindi, si divide, io pago due quote 'normali' che in media ci sta e dividiamo in parti uguali. Ehi, ma anche lui ha mangiato di più? Già, ma la cosa importante è che quando si discute di come dividere le quote, l'interessato monopolizzi la discussione sul mio di conto che ha una quota abbondante ed una meno, così la gente si dimentica del suo di conto e così salva un po' di soldi. Una tecnica molto berlusconiana: puntare sulle divisioni della Sinistra per far dimenticare quelle di FI-PdL, puntare l'attenzione sul conto da pagare degli altri, che deve apparire come complicato ma tu con magnanimità gli concedi di semplificarlo in modo che si dimentichino di quanto devi pagare tu. Sia chiaro: io ho pagato il giusto e non mi lamento di quanto io ho pagato, ma che questa discussione abbia permesso a chi l'ha portata avanti di pagare di meno un po' mi indispettisce.

Terzo, più incomprensibile. Mi invita a prendere un amaro dicendo che mi offre perché non ci vediamo da tanto tempo. Io rilancio dicendo che offro il giro seguente e poi, arrivati alla cassa, lui dà al cameriere solo la sua quota e basta ed aspetta lasciandomi da solo davanti al cameriere. Io mi pago la mia, ma mi chiedo perché allora aveva detto che mi offriva. Misteri... Intanto, un altro modo per non dover tirar fuori i soldi. Sei lì e non stai a discutere, però ti chiedi perché mi convinci a offrirmi da bere e poi non lo fai. Mah...

Ecco, questi sono aneddoti di piccola diplomazia diciamo settimanale (quotidiana è troppo, mica vado tutti i giorni in pizzeria!). Mi rammarico di non aver saputo realizzare all'istante cosa stava succedendo, e soprattutto mi rammarico per non aver trovato una soluzione creativa per uscire da queste situazioni che mi hanno infastidito: se dai dello sfigato ai miei amici, stai insultando anche me, ma avendo l'appoggio degli altri presenti non sono riuscito a reagire. Incredibile, trovo questa persona di cui parlo di una maestria lodevole, un caso da studiare e da imparare, per quanto usi questa sua abilità in maniera un po' troppo furbetta per i miei gusti. Tant'è...

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non sorprendente

29/12/11

Non sono affatto sorpreso da questa inchiesta, l'ennesima, sul mondo del calcio. Non sono sorpreso perché quando girano così tanti soldi non si può neanche lontanamente pensare che queste cose siano da escludere. La corruzione c'è, c'è il calcio scommesse e le schifezze, le combine, i risultati pilotati cercando di non farlo vedere e quant'altro. Se si guarda al calcio come a un'industria dello showbusiness e non come ad uno sport, il ragionamento è veloce. Nel Grande Fratello, cerchi di mandare nella casa una composizione che piaccia al tuo pubblico e cerchi di mandare input affinché lo show sia sempre all'altezza. Possiamo pensare che il calcio sia diverso? Forse, ma provate ad assumere quest'ipotesi e vedrete che ci sta senza problemi. Tutto combinato? No, altrimenti il pubblico lo perdi. Ma guardate chi ha vinto la Serie A negli ultimi 20 anni e ditemi quante (e quali) squadre vedete nel palmares. Poi sappiate che l'ultima volta che gli arbitri erano estratti integralmente a sorte era il 1984-85 e guardate chi ha vinto e ne dico una tanto per dirne una...

Insomma, io tifo Parma perché forse è ai margini di questo sistema, ma soprattutto tifo in maniera superficiale e distaccata perché credo sia tutto un po' una truffa. Tuttavia, non posso non preoccuparmi per chi prende tutto questo così sul serio...

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Chapeau!

Sono felicemente e positivamente sorpreso da questa mossa di Monti e da chi con lui l'avrà concepita. Mi pare una mossa molto astuta questa di giocare cambiando il portafoglio da BTp decennali a triennali aumentando quelli a breve periodo, meno costosi e più richiesti dal mercato.

Non me l'aspettavo e sono felicemente sorpreso. Immagino sia segno dell'esperienza di Monti-Passera&co e mi fa (parzialmente) ricredere sul loro giudizio. Preferisco esser chiaro e dire che questa mossa mi sorprende e mi fa cambiare idea, almeno in parte.

Chiaro, questa non è la soluzione di tutti i mali, ma una mossa astuta come inserire un'ala veloce quando l'avversario è lento. E dunque, chapeau!

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Di ritorno a Milano

23/12/11

Rientrato per le feste, è iniziato subito il confronto Milano-Bruxelles. Ecco alcuni punti, ovviamente confrontando le cose negative dei due posti che è più facile.

1.
Milano è ricoperta di pubblicità ed i milanesi farebbero soldi anche a costo di vendere la mamma.
I Belgi non saprebbero vendere manco un termosifone al Polo Nord.

2.
Bruxelles è piena di cacche di cane.
Milano è piena di piscio di cane.

3.
A Milano il traffico è caotico, tutti in giro col SUV senza rispettare le regole.
A Bruxelles hanno ristretto le strade e complicato le regole per cercare di avere lo stesso traffico di una grande metropoli.

4.
A Milano si pensa che tutto funzioni, ma poi il 50% delle cose non funziona.
In Belgio, pensano non debba funzionare niente, ma poi si scopre che nonv a poi così male.

5.
A Milano si è nervosi e si corre.
A Bruxelles è tutto più lento e questo innervosisce...

6.
Molti milanesi sono pronti ad uscire per prendersi una birra e fare quattro chiacchiere.
Tutti i bruxellois sono pronti ad uscire per prendersi una birra.

7.
A Milano, pochi ci sono nati, tanti ci vivono, ma si disprezza chi non è milanese.
A Bruxelles ancora non si capisce chi ci viva, chi c'è nato e contro chi ce la si dovrebbe prendere.

8.
Bruxelles si divide in Francofoni, Fiamminghi e Stranieri.
Milano si divide in Milanesi, Terroni e Immigrati.

9.
Bruxelles è una grande capitale che si crede un paesone.
Milano è una capitale, di provincia.

10.
A Milano, Bruxelles non assomiglia.
A Bruxelles, Milano non assomiglia.

Infine, un bel regalo su Milano: complimenti all'autore.

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Destra-Sinistra

21/12/11

Alla domanda che differenza ci sia tra destra e sinistra, tra egoismo nazionalista e solidarismo europeo, la risposta è presto data dalla Merkel: se non c'è problema a ridurre sul lastrico milioni di persone, l'importante è salvare i banchieri di casa sua. Come leggevo non ricordo più dove: durissima con i Greci, morbidissima con i banchieri, ah la Destra!

Bene, da questo punto di partenza la differenza Destra-Sinistra dovrebbe essere chiara, la traccia del percorso di un rinnovamento chiara per quanto mi renda conto che i modi non lo siano affatto, ma per quelli lascio a chi è più esperto, anche se mi par chiaro dove porti il nazionalismo. Al contrario, un'ottica europeista che non sia più fondata su una sommatoria di egoismi nazionali ma un solidarismo fondato sul fatto che, volenti o nolenti, l'economia europea è già un tutt'uno e la società unica visto che tutti giochiamo a dargli addosso a quest'Europa senza dimenticare che l'Europa... siamo Noi, e nessuno si senta escluso.

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Dove si va

20/12/11


Ho letto con interesse questo bell´articolo di Severgnini. Su Severgnini ho un giudizio misto: da un lato lo trovo un osservatore attento, abile e intelligente, una penna tra le migliori in circolazione in Italia, ma timido nel suo arrivare alle conclusioni, quasi non voglia correre il rischio di scontentare il suo pubblico. Insomma, un po' moderato, ma molto molto brillante.

Pone un problema interessante su dove voglia andare quest´Italia e mi viene in mente uno scambio di email avuto tra italiani qui a Bruxelles. Una ragazza scrive qualcosa tipo "sono tornata per una settimana in quel posto di merda che è l´Italia: ragazzi, stateci lontani, qui fa veramente schifo la corruzione, il nepotismo, eccetera". Gli risponde un ragazzo dicendo che non sopporta gli Italiani che san solo disprezzare il loro paese.

Bene, tutto questo mi porta a esplicitare una posizione di cui mi sono convinto ultimamente, forse cambiando un poco. Io non credo che l´Italia sia un paese di merda, io credo che l´Italia sia in una condizione pessima. È la differenza tra essere oppure stare, la seconda presuppone la possibilità di uno spostamento. Il problema che vedo dell´Italia è la miopia, se non addirittura cecità, di fronte ai suoi stessi problemi, alle sue stesse colpe. L´Italia da sempre la colpa agli altri autoassolvendosi anche di fronte alle colpe più macroscopiche come aver perso 2 milioni di giovani, avere i salari per i giovani tra i più bassi d´Europa, come quando non si cura del territorio auto-condannandosi alle inondazioni, terremoti, frane e quant´altro. L´Italia è colpevole di colpe sue: come quei fantasisti geniali che non sentono il bisogno di allenarsi perché loro sanno di avere il tocco vellutato che salverà la partita. Ecco, l´Italia è un fuoriclasse che ha troppa fiducia in se stessa al punto di non volersi allenare.

Passerà? Me lo auguro. Darò una mano? C'ho provato, ho fallito, siano altri visto che evidentemente io non ce l´ho fatta e chi sbaglia deve imparare a farsi da parte. La chiamano meritocrazia... Intanto, Io, mi prendo la mia strada… A Voi lascio questa canzone.

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tracce

14/12/11

Ogni mattina, quando mi sveglio, carico la moka ed un po' di polvere di caffé mi cade irrimediabilmente fuori lasciando tracce evidenti di questa mia passione. E dire che provo a starci attento, a fare con attenzione, con cura per non disperdere quella preziosa polvere. Ma niente.

Chi arriva dopo di me sa che mi sarò fatto il caffé, traccia tangibile della mia presenza.

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Differenze e contrasti, ora e prima

08/12/11


Facevo (tanta) politica in università in Italia. Ho re-iniziato a farne poca qui a Bruxelles.

In Italia, ero vicino a Sinistra Giovanile, area DS-PD.
In Belgio, sono vicino alle Fabbriche di Vendola, area SEL.

In Italia, ero single, circondato da ingegneri quasi sempre maschi.
In Belgio, tante ragazze, in gamba, preparate e motivate in un giusto equilibrio di genere. E dire che ora non sono piú single!

In Italia, incontrare i dirigenti del PD significava incontrare gente vecchia, quasi solo uomini interessati a tessere, mozioni e strategie.
In Belgio, incontrare SEL significa trovare ragazzi giovani, molte donne, interessate a coinvolgerti, anche se non si sa bene con quale scopo.

In Italia non ho mai fatto una tessera di partito.
In Belgio non intendo fare alcuna tessera di partito.

PS
l'orario di questo post è falso, l'ho posticipato perché mi andava.

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Differenze e contrasti, qui e là

07/12/11


Sono stato a una conferenza con un eurodeputato del PD.it, Cofferati, ed un sindaco del PS.be: un paio di cose mi hanno colpito.

L´Italiano molto preparato, ma il partito é inguardabile e non lo voterei mai.
Il Belga ha preso strafalcioni gravi ed un modo di fare intollerabilmente demagogico, ma ho capito che viene da un partito che rispetto molto e voterei volentieri per la storia che rappresenta.

Per l´eurodeputato PD, la priorità dell´Italia sono le pensioni.
Per il sindaco socialista, la priorità di Bruxelles sono asili nido e case per accogliere i giovani.

Nessuno dei due ha mai neanche citato la parola "ambiente".

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bisogni

01/12/11

Stasera ho un certo mal di testa. Non che la giornata sia stata faticosa, direi il giusto, ma l'inverno che cade su Bruxelles con la prima pioggia seria e convinta un po' mi affatica. Avevo un lavoro importante da fare, ma il mal di testa mi ha bloccato e sono stato salvato da due chiacchiere con due amici, una a Cremona l'altro in Cile. Per rilassarmi, finirò un lavoro minore che devo fare e poi proverò a stirare le camice che riposano da troppo nell'armadio.

Tuttavia, penso che questo mondo abbia bisogno di più divertimento, più bellezza per sopravvivere a se stesso. La crisi che diffonde angosce sacrificando la mia generazione è assurda: provate a spiegarla ad un alieno: siamo a corto di una convenzione (la moneta) che ci siamo inventati per scambiarci risorse che non sappiamo più manco cosa siano. Siamo in crisi e moriremo di fame perché abbiamo deciso di creare troppa moneta ieri e oggi non ne abbiamo più. eh?! Più o meno è così, basterebbe un paio di colpi di click per annullare i debiti e tornare ad un'economia reale, rispettosa delle risorse che abbiamo e invece muoriamo di fame appesi al cambio dollaro/yen, allo spread ed altre diavolerie solo perché gente che comunue avrà la pancia piena non vuole rinunciare ad avere cose che avrebbe lo stesso, come yacht e prostitute.

Prendiamo un'isola deserta della grecia, la rendiamo indipendente e scarichiamo su di lei tutti i bond che non ci piacciono, la facciamo fallire e poi ci ricompriamo l'isola, che tanto è deserta! Dai, scherzi a parte provate a spiegare ad un alieno perché c'è la crisi finanziaria, perché?

Tempo addietro, il Card. Martini chiedeva quale Bellezza avrebbe salvato il mondo. Oggi, si dice che una risata li seppellirà. Bene, lavoriamo perché queste cose arrivino perché ce n'è bisogno. E non mi importa se questo discorso appare nebuloso o vago, non è che le dinamiche di questa crisi siano così trasparenti. Allora, tanto vale...

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bisogni politici

30/11/11

Bisogna nutrire il dibattito politico di idee comprensibili, concetti chiari, identità politiche. Oggi il dibattito è oscurato sul lato finanziario, assente sul lato ambientale e monopolizzato da immigrazione o bioetica. Ci saranno sempre distorsioni, disallineamenti e agende che non condivido, ma per carità ravviviamo un dibattito politico troppo lontano oppure privo di idee. Insomma, c'è bisogno di chiarezza, coraggio di idee forti come la sostenibilità o la libertà. I Tea Parties, in fondo, sono anche questo e per questo hanno un certo successo, per quanto non li condivida.

La morte delle ideologie è stata festeggiata in maniera troppo ideologizzata.

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perché a un certo punto bisogna anche riflettere sul Metodo CL

28/11/11

Mi limito a riprendere due articoli usciti oggi (ed uno di poco tempo fa).

Il primo sono le intercettazioni del Sig. Verzé pubblicato da un giornale notamente accusatore, diffamatore, anti-CLericale come... il Corriere ?! sul serio? il Corriere si mette a pubblicare queste cose?! Allora, forse, sono proprio vere e si scopre che Verzè usava la finanza per cacciare i suoi affituari in modo da rescindere i contratti senza penale e poter edificare a più non posso.
Vale anche la pena ricordare che il Sig. Verzé ha costruito un ospedale-università abusivo. Volete le prove? Semplice anche senza essere Travaglio (che a me simpatico non sta! ma riconosco che su alcune cose sia molto bravo), pensate a chi possa essere così stupido da costruire un ospedale sotto un aeroporto (I anno di pianificazione urbanistica: i malati lontani da luoghi rumorosi ed inquinati come l'aeroporto di Linate), salvo poi farsi condonare sia l'edificio sia l'ospedale. Guarda a caso, una volta che c'è un ospedale è diventata edificabile tutta la zona intorno perché l'aeroporto ha cambiato rotte e chi ci arriva a costruire? Un Signore di nome Silvio Berlusconi che aveva appena comprato quei terreni (a prezzo di aree inedificabili), poi è arrivato l'ospedale grazie, da un lato, a un altro amico di quel Berlusconi, tale B. Craxi (riconosciuto corrotto di mazzette varie) e, dall'altro, quel sig. Verzé allora faceva il prete e - t'oh! - il vescovo si muove perché un ospedale cristiano è opera caritatevole e quindi... Mentre PSI&DC condonano l'edificio, l'ospedale inizia a fare l'ospedale. Poco importa che sia proibito farlo se non si ha ancora un'autorizzazione dal Min. della Salute (mica si possono aprire ospedali così in giro!), intanto lo fai, e poi si condona. Italian style! La storia dell'università negli anni '90 è uguale, ma intanto si sono costruiti la nomea di ospedale di eccellenza e quindi un condoncino a loro lo si fa, no?

Tutto perché? Semplice, da un lato garantisci cure gratis a chi è diventato nel frattempo Primo Ministro, dall'altro hai una rete di appoggi ed amicizie impressionante, cementificata dall'ideologia di don Giussani. Si può avere rispetto per chi si comporta come il Sig. Verzé, spretato dalla curia perché più interessato alla cura degli affari che non delle anime? La Regione, intanto, gli regala una metrotranvia e altri sussidi vari, in particolar modo al dott. Fazio che, dall'altra parte, poi diventerà proprio ministro della salute perché se garantisci i voti poi vuoi anche le poltrone.

E poi escono altri casi quà e là, tipo questo all'Asilo Mariuccia dove la Regione dà i soldi ad un istituto caritatevole per pazienti che non ha, ma che intanto dismette le sue strutture riconvertendole a qualcosa di produttivo. Ah, la carità di don Giussani! E poi, il turbinio della Sanità continua con le ASL occupate politica e che però si scopre che al San Paolo gli appalti sono dati alla Ndrangheta che si organizza con la copertura di Niguarda o Galeazzi. Dopo tutte queste scoperte, è curioso notare come il neo-Arcivescovo di Milano non senta il bisogno di un richiamo, anche tenue a non far di mammona l'idolo di certi cristiani milanesi.

Ho scritto questo post con molta rabbia perché, comunque, ho rispetto per don Giussani: per quanto non ne condivida l'approccio teologico, non merita di avere nel suo seguito gente così. Rispetto molti che seguono CL per l'esperienza religiosa che li porta a vivere, ma come posso rispettare questo connubio di affari-politica-mafia? Come si può pensare che questa gente corrotta, spregiudicata e violenta non sia allontanata da un qualunque movimento ispirato ai Vangeli? Perché chi ha a cuore il Vangelo tace su questo? Non diceva forse di scegliere tra Lui e Mammona? Di fronte a casi così clamorosi,si può forse tacere? Era forse il silenzio e la connivenza quello che i Maestri insegnavano? So che questo post attirerà le ire magari di qualche viandante ciellino che passerà di qui, ma possiamo forse tacere? Può forse CL accettare di essere accostata e rappresentata da questa gente?

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profondamente colpito

27/11/11

Ho letto queste due lettere, anzi un comunicato ed una riflessione di chi se ne va, voci contrapposte di un divorzio dove i toni sono commossi, fortemente personali con la dovuta partecipazione del pubblico, elemento fondamentale in ogni relazione artistica.

Una seperazione che mi colpisce moltissimo, mi dispiace, ma in questi termini non si prova rabbia. Persone conosciute anni fa come uno dei tanti fan che affollavano i concerti e che vedevano in Danilo Sacco uno dei migliori cantanti in circolazione in Italia. Persona splendida, voce potente e cuore grande.

Sono un po' di anni che non seguo più attivamente i Nomadi, anche se i loro dischi da sempre affollano camera mia (tutti originali, rigorosamente!). Grande tristezza per la separazione, ma non rabbia perché dimostra grande intelligenza. Certo, dispiace, ma non sapendo direttamente evito di giudicare troppo direttamente e mi affido al buon cuore emiliano dei Nomadi.

Dieci anni di grande musica, un sodalizio vincente che rimarrà nel mio cuore avendo scritto pagine di musica che vanno oltre l'attualità delle classifiche. Un cuore buono che ha scritto un pezzo di una grande storia e sono contento di averne fatto parte come un piccolo fan.

Ho poc'altre parole da dire se non l'augurio di un buon viaggio e la fiducia nei marinai. Certo, un vuoto resterà, ma si sa che la Via Emilia è fatta per camminare. Cammina cammina...

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in questa settimana

Questo articolo esce in una settimana in cui ho ricevuto la notizia di essere nel Top-20 dei dottori di ricerca europei in ambito regionale e territoriale (su 180 partecipanti). Ok, non ho vinto, ma in Italia ho avuto zero riconoscimenti (dalla classifica sarei entrato almeno nella top-3) e anche meno pacche sulle spalle di quante me ne sarei aspettato... Non è la prima volta che sento discorsi come quello dell'articolo, ma chi li fa sono pochissimi e paiono alieni di fronte agli altri.

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da che parte stare

26/11/11

Questo è il genere di video da diffondere per la rivoluzione da compiere. Il profitto non deve essere la regola, la via da seguire. Il profitto è giusto, ma non se danneggia gli altri o l'ambiente. Bisogna vincere l'idea del profitto a tutti i costi, combattare il diritto di arricchirsi con i diritti della collettività, tra cui l'acqua. Qui bisogna scegliere se dissetare una persona o farne arricchire un'altra. Chiara la domanda su da che parte stare.

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per uno schumpeterianesimo politico

22/11/11

La crisi attuale è talmente profonda da ri-mettere in discussione categorie interpretative politiche ed economiche. Lo sconvolgimento sociale ancora non ha forma se non nelle milioni di giovani disoccupati in giro per l'Europa, mentre le ferite si mostrano eterogeneamente sul corpo europeo, soprattutto in Grecia, nel Mezzogiorno e in Spagna.

L'errore di paesi come la Spagna è di ricorrere a soluzioni vecchie e già pronte, mentre Italia o Grecia ricorrono a soluzioni tampone di breve tempo. Insomma, non si da torto alla Spagna che ha scelto di non rischiare, ma non credano i cugini iberici di aver dato grandi risposte. Più fantasia ce l'ha avuto l'inedito governo britannico che per rinforzarsi ha rilanciato le proposte della Bank of England, anche se le ripercussioni socio-politiche mi sembrano lontane dall'essere chiare.

La verità è che in questi tempi di crisi radicale è necessaria, è auspicabile, è temibile o, almeno, c'è da aspettarsi un'innovazione radicale che prendendo le basi sociali proponga un nuovo progetto politico: come fu il socialismo/comunismo quando la rivoluzione industriale rivoltò l'Europa, come furono i nazi-fascismi dopo la crisi del '29. Non è fantapolitica, è che quando le relazioni socio-economiche vengono rimesse drasticamente in discussione, inevitabilmente si riflettono sulla politica. Anticiparle può servire ad evitare degenerazioni, come han fatto i "paesi saggi" sotto il vento di social-comunismi e nazi-fascismi, lasciarle andare... beh, sappiamo tutti com'è andata...

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una vittoria inattesa

21/11/11

Dancryng, stremato, si ritirò in camera sua senza neanche incrociare lo sguardo di seconda fila di McWyzer, mentre Von Braun, assiso sullo scranno più alto dichiarava la vittoria, dissimulando le pesanti perdite subite.

Si assisteva ad una vittoria inattesa dovuta soprattutto ai meriti di Dancryng ed all'antica stirpe regale di Pietro I tornata felicemente a segnare le sorti del regno. McWyzer, lasciato in disparte, gustava lo spettacolo.

Eppure, di lì a poco, nell'abbazia di Westminster il silenzio regnava imbarazzato: una vittoria inattesa sui bastioni di Liverpool paradossalmente rendeva più difficile il tutto. Fosse crollato il regno, sarebbe stato più facile e invece, così, bisogna rimboccarsi le maniche, ma nessuno sapeva come. La celebrazione della vittoria procedeva seguendo il rito di Von Braun quando, senza dirgli niente, McWyzer si arrogò il diritto di predicare dal pulpito. Chi temeva sferzate moraliste fu sorpreso da un discorso placido, accondiscendente incentrato sul perdono e sugli Atti degli Apostoli con i viaggi di Pietro e Paolo raccontati più teologicamente che epicamente. Chi non avesse mai conosciuto McWyzer l'avrebbe scambiato per un anonimo curato latino tutto intento alle sue buone letture, mentre tutti si aspettavano una lettura tra l'epico ed il moralista del girovagare di Pietro.

Da allora, Von Braun rimase assisto praticamente ogni giorno a Westminster presiedendo ogni celebrazione e seduta, quasi dimenticandosi dei suoi alloggi, mentre McWyzer prese a pretesto il rientro da Gerusalemme per passare a salutare tutti i vecchi amici di un tempo. In realtà, mascherava un progetto ben più ambizioso di rinsaldare la Corona, ma sapeva che più che convincere i dissidenti era meglio rinsaldare i fedeli.

Tutte queste storie non vennero raccontate negli annali di Britannia perché non si raccontassero delle difficoltà. Lo stesso McWyzer, anni dopo, andò negando il suo ruolo ed il contenuto dei dialoghi avuto in giro per il Regno e con lui von Braun tenne insolito riserbo. L'unico che ancora ne parla è Dancryng, ma non tanto per le vicende intercorse, piuttosto per alcune ferite che il tempo non gli ha permesso di nascondere

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breve pensiero sulla crisi

20/11/11

Questa non è una crisi congiunturale né una crisi di bilancio, è qualcosa di molto più radicale e per questo bisogna avere il coraggio di essere radicali. Per questo non provo entusiasmo all'idea di chiamare un tecnico che risistemi un po' i conti per evitare il fallimento e poi vabbé. Sì, insomma Monti è una brava persona e forse anche Papademos, ma non possono essere loro la risposta.

Oggi, la finanza è oltre 11 volte più grande dell'economia reale. Tutto basato su meccanismi di debito/credito, scommesse sugli andamenti di indici che ci siamo inventati. Provate a pensare ad un alieno che arrivi sulla terra e cerchi di capire cosa succede: gente muore di fame mentre finanziari obesi si arrichiscono vendendo azioni che non hanno, ma che creano una tale instabilità da affamare ancora di più i primi! 
Dire che questa è follia è poco, ma guai a dirlo, altrimenti siete complottisti, comunisti, sovversivi: Produci-Consuma-Crepa, cantava Ferretti quando ancora si occupava delle assurdità di questa società.

Servono soluzioni radicali basate su un principio a mio avviso semplice: l'economia deve essere basata sulle risorse, non sul debito. Vivo con quello che ho, con le risorse che ho, non consumo più di quel che ho ora e non mi gonfio la pancia infischiandomi se domani non avrò da mangiare. La civiltà umana esce dalla preistoria quando capisce che è più saggio coltivare un campo spendendo tempo a seminarlo ed ararlo aspettandone con pazienza i frutti piuttosto che andare a guerreggiare con l'altra tribù, ché dopo un po' le tribù con qualcosa da mangiare finiscono.

Ecco, perso il senso della misura bisogna riacquisirlo. Rinunciando ad una certa finanza che col debito gonfia la pancia, a qualunque costo, rimettendo la gestione delle risorse al primo posto.

Doloroso, doveroso.

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ah il popolo spagnolo

Scrivo in Italia a proposito della Spagna perché, in fondo, so già che a loro non interesserà quel che ho da dire.

Oggi Rajoy e il Partito Popolare Spagnolo (PPS) vinceranno le elezioni e nel giro di una settimana anche l'ultimo governo socialista dell'Europa occidentale sarà caduto: a parte l'Austria, la Slovenia e Cipro, tutti gli altri 24 paesi europei saranno in mano ai partiti di centro-destra

Credo siano in atto dinamiche molto semplici che, invece, aggravano le situazioni. Mi spiego.

Oggi tutti i governi quando vanno a votare perdono perché nel giro di pochissimi anni la crisi ha fatto raddoppiare la disoccupazione un po' in tutti i paesi europei. Quando ci sono tanti disoccupati, tutti i governi in carica cadono, prima o dopo. Questo lo definirei un "effetto casalingo" perché la disoccupazione in casa propria si vede benissimo, anche perché colpisce direttamente gli elettori.

Invece, l'errore oggi è votare per il centro-destra perché la crisi ha anche una sua enorme componente politica e se la politica è dominata ovunque da quella parte partitica, è chiaro che la colpa è di quel partito. Insomma, se la politica è incapace di decidere ed i decisori sono tutti del partito popolare europeo, o comunque di centro-destra, è chiara di chi sia la responsabilità politica. Ma questo molti non lo vedono.

Eppure, gli spagnoli vedono solo l'effetto "casalingo": disoccupazione raddoppiata, voto contro Zapatero! Come se la Moncloa da sola possa incidere veramente sulla crisi! Invece, è proprio il predominio del partito popolare europeo la causa di molti mali d'Europa. Già, perché l'Europa ha fatto i più grandi progressi quando si sono mischiate le varie culture partitiche: popolari e socialdemocratici, liberali e socialisti han saputo metter da parte le divisioni partitiche interne per creare una grande casa per il futuro. Oggi, invece, il predominio monopolistico di una certa cultura sta aggravando la crisi.

Ma tutto questo ai più non interessa.

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nel cuore

Per quanto ci abbia vissuto solo un mese, Roma m'è rimasta nel cuore.

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pensieri montanari: più leggi e regole, meno persone e ministri

15/11/11

Per quanto contento delle dimissioni di Berlusconi, sono scettico su Monti e assai perplesso sul clima che lo sta accogliendo. Monti è il salvatore della patria dall'incubo berlusconiano secondo alcuni, la soluzione di tutti i mali per uscire dalla crisi secondo altri. Per me, né l'uno né l'altro, ma questo i sta provocando tantissime critiche su facebook e con chiunque ne parli perché pare che ora Monti abbia assunto lo status di "incontestabilità", generalmente accordato a Pontefici e simili.

Per me Monti è una scelta obbligata da accettare più per senso di responsabilità ché per condivisione. S'ha da fare, si fa. Persona che stimo, ma vecchio, assai legato alle banche per i miei gusti ed accolto senza ragionare su cosa stia succedendo. Quest'ultimo punto porta a sovrastimare le potenzialità e l'influenza che può avere un Governo italiano in questo momento. Insomma, va bene che ora tutti vogliono Monti, ma bisognerebbe avere l'onestà intellettuale di riconoscere che è solo una pedina minore in un contesto le cui ragioni di crisi sono ben più lontane.

L'errore è di credere che Monti e la politica di tagli al bilancio siano l'unica soluzione possibile alla crisi. Falso, l'economia e la politica economica NON sono problemi matematici, non hanno formule pre-definite e non esiste mai una sola soluzione. Monti era l'unica persona credibile attualmente spendibile per l'Italia? Ok, va bene, sono d'accordo e come detto altrove (1 e 2) lo voterei, ma è anche vero che si sono create le condizioni per esserlo, si veda la campagna stampa di Corriere, Sole24Ore, Confindustria...Invece, Monti è una pedina molto più piccola su cui si stanno riversando aspettative spropositate e sbagliate perché la causa della crisi italiana è altrove.

Innanzitutto, metodologicamente bisogna smetterla di guardare solo gli indici. Lo spread, da solo, non dice e non significa niente. Lo spread è uno dei tanti indicatori che riassume/sintetizza il movimento di una molteplicità di attori i quali guardano lo spread sì, ma anche (forse soprattutto) come si comportano gli altri attori. Ho ricevuto critiche su FB, anche esagerate, per aver fatto notare che lo spread italiano che ha portato alla caduta di Berlusconi era dovuto alla decisione di Goldman-Sachs di disinvestire dall'Italia. Si può discutere se GS l'abbia fatto volontariamente o meno per liberarsi di Berlusconi (e implicitamente spianare la strada al suo consulente Monti), possiamo discutere se sia stata GS ad anticipare la caduta dello spread (migliori informazioni) oppure a provocarla (per speculare?), ma non ha senso guardare/studiare indicatori come il famigerato spread senza correlarlo al comportamento di quegli attori che sono talmente grandi da influenzarlo.
Questa tesi mi ha provocato l'accusa di complottista. Accetto solo l'etichetta della scuola neo-marxiana o post-marxiana (almeno, il prof che me la spiegò la chiamò così) che, infatti, associa attori ed indicatori, ma forse è utile ricordarsi che ci sono delle persone che agiscono dietro a quegli indicatori. Eppure, molti economisti si fermano a guardare gli indici, dimenticandosi il resto del corpo.
Ecco allora che diventa interessante un articolo come questo del corriere, dietro agli indici si vede come si sono comportati gli attori: le dichiarazioni di Cicchitto o della Finocchiaro scompaiono di fronte ad un report Barclays! Spread ed i suoi amici indicatori non hanno senso se non si guarda cosa fa Goldman-Sachs che quei titoli li detiene, direttamente nel suo portafoglio o per tramite delle sue controllate.

Sostenere questo approccio mi dà del complottista, quando io dico semplicemente che dietro agli indici ci sono delle banche (o altre forme giuridiche d'impresa come fondi d'investimento e quant'altro) che vogliono portare avanti i loro interessi. Non denuncio comportamenti illegali, ma politicamente problematici.

Su questo, per esempio, un noto giornale complottista come "LeMonde" ricostruisce l'influenza di Goldman-Sachs in giro per l'Europa. Questi fatti non disegnano alcun tipo di reato perché sono tutti legittimamente in carica. Eppure, se io dovessi affrontare la crisi nominerei persone diverse da quelle legate a vario titolo con chi l'ha causata. Possibile che non ci siano altri economisti bravi? Possibile non trovare nessun altro? In tempi di difficoltà, vorrei qualcuno al di sopra di ogni possibile sospetto di conflitto d'interessi. Soprattutto, vorrei idee più che persone, vorrei leggi più che ministri.

Per esempio, nel silenzio di un luogo dimenticato da tutti, arrivano leggi ed idee intelligenti, utili. Non saranno la soluzione a tutti i mali, ma sono ragionevolmente convinto che aiuteranno a ridurre parte della crisi, sia intervenendo sulle agenzie di rating sia sui meccanismi di funzionamento del mercato.

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facendo seguito a me stesso

12/11/11

Mi cito da solo proseguendo il discorso di prima. Innanzitutto, molti nomi che circolano mi stanno facendo tremare le vene ai polsi: alcuni vecchi cotti e stracotti, come Veronesi, e soprattutto una marea di CLini di cui alcuni dalle dubbissime competenze e posizioni. Soprattutto, più che tecnici saranno i garanti della componente maggioritaria dell'ex-FI... che razza di tecnici sarebbero!
Certo, ci sono alcuni "grandi-vecchi" che stimo moltissimo, come Bassanini e Amato, che però costituirebbero la garanzia politica per il PD.

Poi, bisogna vedere tra le pieghe del nuovo governo cosa si infila in settori cruciali come la Giustizia o l'Educazione, tra la Sanità o le Telecomunicazioni che sono ambiti molto delicati per segnare una rottura con il vecchio Governo. Insomma, Monti sta nascendo sotto i peggiori auspici in una logica più spartitoria che di profilo tecnico, anche perché essere un Rettore/Professore non costituisce alcuna garanzia apriori (ho in mente certi rettori...).

Inoltre, che fine ci farà fare la Legge sulla Stabilità appena approvata? Siam sicuri ci piaccia? L'altra sera in una discussione politica si insisteva giustamente sul fatto che non è affatto vero che esiste una sola politica economica per uscire dalla crisi e che l'unica opzione è quella di abbattere il debito immediatamente. Di Pietro parla di macelleria sociale: non sono d'accordo perché non credo sia questa la legge che porta i danni maggiori, ma forse bisognerebbe riflettere un po' sullo quello che succede in Grecia...

Infine, fossi a capo della Sinistra non mi rallegrerei per niente: la Sinistra è stata incapace di sconfiggere Berlusconi e se Silvio se ne andrà sarà solo perché il paese è al collasso! Questa Sinistra è inadeguata al governo, soprattutto in questo momento di crisi. Bersani sta dimostrando coraggio a preferire il governo tecnico che porterà lacrime e sangue rischiando di giocarsi la facile elezioni che gli sarebbe invece garantita da elezioni immediate. E non dimentichiamoci che esiste ancora un 25% di Italiani pronti a ri-votare Berlusconi ed i suoi belusCLoni.

Insomma, Silvio se ne va e questo è bene, ma attenzione che ci sono ancora MOLTISSIMI punti critici...

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Per divertimento, ma anche no.

Provo a immaginarmi su cosa direi se fossi un deputato di fronte al voto di fiducia al Governo Monti. Lo faccio un po' per gioco, un po' per riflettere sulla condizione politica italiana.

Io voterei sì alla fiducia al Governo Monti per responsabilità perché in un momento come questo l'Italia ha bisogno di unità, non di divisioni. La politica deve fare un sacrificio superando le sue diverse posizioni, mettendo da parte diverse posizioni ideologiche per far fronte all'attacco di legittimità che le istituzioni democratiche subiscono dai mercati.

Il Governo Monti non è una scelta politica, ma una difesa democratica, eppure... Eppure, il Prof. Monti è consulente di Goldman Sachs, una delle banche che ha interessi più forti e diretti in questa crisi del debito. La sua presenza come primo ministro a me appare come un commissariamento da parte dei creditori contro un debitore a rischio insolvenza, un commissariamento preventivo per non correre il rischio che Goldman-Sachs e le sue sorelle perdano troppi soldi nei nostri comportamenti irresponsabili.

Perché la mia paura è di far la fine di quel che certe posizioni di cui la Merkel è stata portavoce han provocato in Grecia: risanare i debiti a qualunque costo pur di non far perder soldi alle banche, a costo di stritolare e lasciare in mezzo alla strada milioni di Greci.

Se il Governo Monti deve essere il mio governo, allora deve preoccuparsi della crisi del debito al fine di compensare la disoccupazione, non il diritto delle banche ad avere i loro crediti. Non è solo ideologia cattocomunista, è la consapevolezza che le politiche di questi ultimi 3 anni hanno messo davanti gli interessi del funzionamento del sistema finanziario e bancario a quello economico: ogni economista sa che senza salari non ci sarebbe domanda. La mia analisi scio-economica è semplice: se ci preoccupiamo di salvare i capitali, dimenticandoci del lavoro, dei salari e quindi della domanda che può venire dai mercati dell'economia reale, l'intera economia collasserà. Si salvino i lavoratori, si salvi la domanda di beni e servizi e solo in ultima analisi le banche.

Io credo che si dovrebbe tassare il capitale affinché sia più conveniente assumere un lavoratore  in più che non comprare un CDS in più: anche a volerla vedere in chiave meramente economicistica, un lavoratore in più spende e fa ripartire l'economia, un CDS rende in funzione del fallimento di qualcun altro. Prof. Monti, scelga lei cosa vuol privilegiare? Rompiamo lo schema di difesa dei creditori e pensiamo ad una crisi economica di sistema oppure continuiamo a preferire il salvataggio delle banche e dei loro interessi a costo di far collassare tutto il resto?

Infine, io voterei il Governo Monti nella consapevolezza che conta molto meno di quanto si pensi e quindi la domanda diventa: caro Prof. Monti, lei come intende promuovere gli interessi dell'Italia in Europa? Quale voce porterà presso la BCE, il FMI e il Consiglio UE? Quali politiche sosterrà perché l'Europa esca dalla crisi? Dopo aver approvato questi tagli lacrime e sangue, che sul breve periodo sono doverosi vista la scellerata gestione del debito italiano, come usciremo dalla crisi? Come risponde a quei 2 milioni di giovani italiani che non studiano né lavorano? Ed agli altri due milioni che han lasciato l'Italia disperati da un sistema gerontocratico? Per non parlare di quelli che lavorano in un paese con uno stato sociale debole, un mercato del lavoro tra i più precari e sottopagati d'Europa? Pongo questo problema perché, comunque, il neo-premier Monti sarà il più anziano tra i primi ministri Europei.

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eleganze

09/11/11

Cammino per strada in un qualunque trafficato viale di Bruxelles. La strada uggiosa bagnata un po' scivolosa un cane davanti a me. Taglia mediamente piccola trotterella portando a spasso il padrone. Poi, naturalmente, scivola sulla destra verso il muro e va ad annusare un altro cane apparentemente dormiente sdraiato sul marciapiede. Bello placido, quel cane è forse un labrador anche se io non è che me ne intenda di cani, diciamo che è un bel pasciutone beige dalla faccia che ispira naturale simpatia. Accovacciato di fianco a lui siede un clochard, il padrone del cane che veglia mentre la bestia riposa.

Elegante la bestia dormiente, straccione l'uomo sveglio accanto: splendido ossimoro.

Il primo cane lo annusa come san fare loro in atto di formale intimità, rituale canino tanto assurdo per le convenzioni umane... E poi senza che lui si svegli, l'altro se ne va lasciando quel bel cagnone elegantemente dormiente di fianco al padrone straccione.

Un'immagine, direte voi, come tante in qualunque città. E' vero, non ho pretesa d'originalità. Ma ho solo pensato che i cani preferiscono stare coi loro padroni che tra simili, meglio dormire nel traffico sull'asfalto sotto la pioggia seguendo un padrone che chissà se ci darà qualcosa da mangiare, che andare con i propri simili, ché magari qualche bella cagnetta la si incontra o, alla peggio, ci si fa una bella abbaiata tutti insieme, per Anubi! Ecco, questa fedeltà dei cani è qualcosa di incredibile, affascinante, inspiegabile, misteriosa, bellissima. Elegantissima

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quel geniaccio di Silvio

Un genio, mi ha sorpreso con un coup-de-theatre fantastico! Bisognava lasciar finire la frase a Bossi: Berlusconi doveva fare un passo di lato, ma ci si dimentica che negli scacchi esiste il cavallo che poi ne fa due avanti e si muove come nessun'altro può fare sulla scacchiera.

Un genio, perché?! Come perchè???

1. Ora ha tutto il tempo per mettere nel maxi-decreto tutto quel che vuole senza che l'opposizione possa fargli ostruzione. Può forse l'opposizione bloccare un provvedimento la cui approvazione porterà, o meglio dovrebbe portare, alle sue dimissioni?

2. Nel frattempo, ha guadagnato tempo per "ricompattare la sua maggioranza" (o comprare chi gli capiterà a tiro) tra un appello alla responsabilità dei suoi ex e la paura che molti deputati avranno di andare incontro ad elezioni in cui non saranno rieletti.

3. Gioca facile perché intanto l'opposizione non esiste o, meglio, non è organizzata per delle elezioni che, però, deve dire di volere. Per esempio, prendiamo un partito a caso: con chi andrebbe alle elezioni il PD? A parte il candidato premier, con quali partiti si alleerebbe? Che immagine ne darebbe se non quella di un'accozzaglia di anti-berlusconiani.

Che dire se, per esempio, se ponesse la fiducia sulla manovra finanziaria e, all'improvviso, i numeri tornassero ad esserci? Avrebbe il coraggio Napolitano di sciogliere le camere dopo che un Governo ha ottenuto la maggioranza in Parlamento? Se sì, con quale umore si andrebbe al voto? Non sarebbe forse Berlusconi in una posizione di forza dicendo "io ho saputo fare le riforme nonostante un'opposizione divisa che voleva solo la mia testa"? Improvvisamente, tornerebbe ad esser lui l'attore più credibile, l'unico in grado di fare quel che l'Europa ci impone e, d'incanto, la sua credibilità tornerebbe sù. In fondo, dati i numeri parlamentari di questa legislatura, non capisco quale altro governo si potrebbe formare in modo da avere maggioranze in Camera e Senato senza il PdL, il quale a questo punto avrebbe nessun interesse immediato a formare un governo con altri, anzi. Il PdL ha interesse a dimostrare di aver saputo approvare la manovra economica, togliersi da questa fase, far fallire un qualunque altro governo e, in ultima istanza, presentarsi alle prossime elezioni come l'unico che ha saputo far qualcosa.

Carino, vero?

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che io ne sappia

07/11/11

Non ho idea di come l'Europa possa uscire da quest'altra crisi. Sotto ricatto dalle banche che non vogliono perdere neanche un centesimo dei loro spropositati profitti, l'Europa è quantomai frammentata e bloccata. Eppure, un amico canadese professore di Economia m'ha giustamente fatto notare che l'Euro non sta perdendo colpi, segno che comunque non è una moneta di cui la gente vuole liberarsi.
Retropensiero "maligno" mio (sempre filo-comunista sono!) è che se l'Euro scendesse, l'Europa rischierebbe di tornare competitiva e far concorrenza agli USA e questo una Washington quantomai in crisi non potrebbe mai tollerarlo. Come ne possa uscire l'Europa ancora non ho idea: Papandreu e Zapatero han dimostrato ognuno da par suo senso dello stato per salvare i rispettivi paesi, ma non sono soluzioni vere. Oltretutto, consegneranno i loro paesi alle destre che, oggi più che mai, dimostrano tutta la loro incapacità, miopia e opportunismo.

L'Italia? Non ho idea di cosa diavolo voglia fare Berlusconi. Ovviamente, gioca al muoia Sansone con tutti i Filistei. A me piacerebbe Monti, ma con questo Parlamento non ci si può aspettare granché (avrebbe il sostegno di Scilipoti?!). Preferirei dunque un Governo Letta o chiunque altro indicato da Berlusconi, per coerenza con il (pessimo) sistema costituzional-parlamentar-elettorale vigente in Italia.
Ma in realtà non ho idea di come andrà a finire, di cosa Silvio vorrà fare, di cosa si inventeranno gli altri. Un Governo PdL-UdC-PD mi par poco credibile perché farebbe il gioco di IdV e Lega, facili contestatori di qualunque manovra difficile. E poi ce li vedere Cicchitto e Franceschini sedere allo stesso tavolo? Mah, vedremo... ma al momento non ho veramente idea di cosa ne uscirà. Non si dimentichi che comunque Berlusconi ed il suo impero economico&mediatico rimarranno lì vigenti... Vent'anni di regime Berlusconiano non verranno certo estirpati da poche manovre di palazzo... Ricordiamo tutti cosa successe nel 2006-07...

Nel frattempo, io mi godo Bruxelles e un Novembre che par ben più mite del solito con una città affascinante e multiculturale, oltre ché tutta da scoprire.

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la solita tragica scena

05/11/11

Quel che mi colpisce della tragedia di Genova è che è l'ennesima volta che ci ritroviamo in una situazione simile: il dissesto idrogeologico ed il rifiuto per qualunque forma seria di pianificazione territoriale-ambientale determina una tale fragilità del sistema che alla prima difficoltà seria ne esce una tragedia.
Pensavo che se manco i tecnici ed i più avveduti sul tema ormai si preoccupano di difendere la loro stessa categoria di persone che si occupano della tutela territoriale, ad esempio promuovendone l'insegnamento (non solo accademico), si capisce che il disinteresse è cronico.
Mi colpisce poi notare le diverse reazioni: la 'composta rabbia' dei liguri è diversa dai Veneti di un anno fa che si lamentavano perché nessuno li aiutava imprecando contro lo stato ladrone che non li aiutava di fronte alla tragedia. Tra i due, la comune posizione di totale disinteresse per il territorio, situazione tristemente accomunante l'intera Italia.
Ma in fondo ho capito che appartengo a una minoranza residuale e riducente di gente che si preoccupa del territorio. Accetto, chino la testa e lascio che queste tragedie si ripetano, nonostante la rabbia sia grande...

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Così, tanto per occuparsi di quelle cose che non fregano più niente a nessuno

02/11/11

Son molto colpito da quanto successo a Cassano, tra l'altro poco dopo l'incidente a Gattuso. Io, fossi la FIGC, nel dubbio manderei un paio di ispettori sanitari a casa Milan, tanto per verificare... qualche controllo... qualche interrogatorio... sia mai che si scopre qualche sostanza ai limiti del legale che giustifica così tanti incidenti relativamente simili... poi, non si troverà niente perché figuriamoci se le società calcistiche mettono a repentaglio la vita dei loro giocatori... Signorini e Borgonovo sono casi isolati, vero? O forse hanno decine e decine di casi simili su cui nessuno ha mai voluto porre controlli perché, se si scoprisse qualcosa di irregolare in casa Milan, avresti contro direttamente il Presidente del Consiglio assieme ad una massa di ultras pronti a mettere a ferro e fuoco gli uffici di chi fa controlli...
Per quel che mi riguarda, prevale la presunzione di innocenza, ma qualche controllino in più mi farebbe star tranquillo sulla salute di due giocatori a me molto cari perché, comunque, a me Cassano e Gattuso piacciono, anche se non tifo Milan...


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schietta verita'

31/10/11

Anche se questa tastiera non ha le lettere accentate, la Verita' della condizione italiana e' ben riassunta in questo articolo: Berlusconi e' una disgrazia per l'Italia, ma ancora peggio e' il fatto che non esista alcuna alternativa che sia anche lontanamente credibile. Potrei dirvi che a me un governo di Mario Monti piacerebbe, ma e' - ahinoi- solo un'ipotesi scolastica, senza vera fattibilita'.
La verita' e' che in Italia non esiste una classe dirigente capace di prendersi delle responsabilita' serie. Bersani ha il terrore di finire al governo, lui vuole che sia Berlusconi a fare il lavoro sporco perche' sa che il PD non avrebbe saputo cosa metterci dentro in quella letterina all'Europa.
E la lista potrebbe esser lunga: sindacati che fan rumore sulle pensioni, ma sui precari tacciono in maniera assordante, un mondo imprenditoriale spaccato in almeno due pezzi (Confindustria e CdO), corporazioni professionali tese a difendere i loro interessi senza mai accettare sacrifici e cosi' via.
La mia opinione che aggiungo all'articolo e' una bocciatura della classe dirigente italiana che ha vivacchiato nelal difesa delle sue posizioni per decenni, cercando di tagliare le gambe a qualunque rimessa in discussione (dal primo Prodi al Renzi di oggi), ma si badi bene che questo e' un limite cultural-generazionale perche' vi invito a leggere com'era il primo governo Prodi per rendervi conto che quella gente che sarebbe l'alternativa futura a Berlusconi era li da tempo immemore e, vera colpa, non hanno mai lavorato per far emergere una nuova classe dirigente. Al contrario, bisogna avere il coraggio di dare una chance anche ai giovani, responsabilizzarli e farli crescere. Meglio rischiare su un giovane senza esperienza che essere certi dei risultati "garantiti" dai vari D'Alema & co.
Buona settimana a voi.

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qualcosa di interessante

28/10/11

Questo articolo mi par molto interessante per varie ragioni che provo, brevemente, a descrivere.

Uno, conferma la grande lucidita' di pensiero di Ratzinger, molto piu' elevata di quanto si pensi. Un grande intellettuale a cui, a mio avviso, manca di acume politico o, per dirla alla cattolica, saggezza pastorale.

Due, Martini diceva che la vera differenza tra le persone e' tra chi si pone il problema di Dio e chi no, non tra credenti e non. Grande verita' che Ratzinger sembra seguire.

Tre, il contesto in cui si svolge quel discorso mi porta a ricordare che e' piu' importante Dio e la fraternita' tra gli uomini che non il primato di questa o quell'istituzione. In fondo, il Vangelo lascia a Cesare il suo e dice che l'Amore di Dio e' per tutti.

Quarto, giusto distinguere tra atei e agnostici e ricordare a quest'ultimi di non farsi trascinare dall'Ateismo, che pure rispetto. Gli agnostici, invece, possono essere un bellissimo punto interrogativo puntato verso Dio: dove sei, Dio che hai permesso cose come Auschwitz?

Ecco, condividendo l'interesse per i punti di domanda piuttosto che quelli esclamativi, per stasera passo e chiudo.

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nomi e cognomi

I responsabili di questa situazione sono coloro che affossano l'Italia: se lo stato non paga, i Rettori non devono trovare escamotage per bloccare giovani ricercatori ma semplicemente affossare il sistema secondo quanto voluto dal Ministero.

Il risultato del danno deve essere evidente: bassa didattica, ricercatori che se ne vanno, laureati sempre meno qualificati. E' quello che vuole il Governo Italiano. Non bisogna stare al gioco di queste persone che da Rettori trovano escamotage per sottopagare i loro stessi ricercatori.

E' un atto gravissimo dal punto di vista politico e un comportamento tipico dell'Italia: sacrifici per garantire un servizio pubblico di fronte ai tagli del governo di turno. No, non bisogna starci altrimenti si accetta di essere sempre sottopagati.

E mi fermo qua senza stare a fare troppe distinzioni tra ricercatori, che comunque son struturati a tempo indeterminato, ed invece i moltissimi precari che manco sanno dove saranno tra sei mesi. Chi governa per affossare il paese deve essere lasciato fare in modo che i risultati siano sempre evidenti a tutti, non e' possibile che ci sia la solita minoranza che si sobbarca di sacrifici di fronte alla scelleterazza di una certa elite mentre la maggioranza non si accorge mai di niente.

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bisognerebbe

Bisognerebbe avere l'onesta' intellettuale di riconoscere che se in Italia ci sono ancora persone intelligenti che sostengono Berlusconi e' solo perche' non esiste alcuna alternativa che sia ritenuta credibile.

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tanto stanco da una grande soddisfazione

Che fatica entrare in questa caas che, ora, mi ricompensa con il sorriso soddisfatto di chi e' riuscito a farcela anche stavolta. Ok, non e' ancora finita, molti documenti, bollette e quant'altro da comprare, ma intanto sono su un divano di una casa nuova e le palpebre che calano lo fanno su un sorriso soddisfatto, non solo per la cena con un ottimo amico che pare venuto apposta dal Canada per festeggiare questo (in realta', voleva solo un po' di birre belghe...).

La cosa divertente e' che stasera, rientrando dal mio amico, mi sono lasciato andare all'intuito ed ho azzeccato la via in mezzo a quel dedalo di saliscendi che e' il quartiere dove ora vivo. Mica poco!
E poi, una volta azzeccata la via che porta il giusto nome, una risata di soddisfazione per chi, un po' a caso un po' a intuito, ha saputo ritrovare la via per una casa appena riconosciuta tale.

La cosa bella e' che non so quali aspettative farmi da questa casa al III piano senza ascensore e, al momento, senza manco la luce sulle scale. Invece, l'aver saputo tornare a casa e' un grande presagio, cosi' come di abitare tra Via Scozia e Via Parma... di cos'altro avrei avuto bisogno?

E quindi, in fondo, si aprano le danze e la festa cominci!

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