mutazioni elettorali ormai consolidate

09/12/16

Non sarò breve. Nè chiaro o lineare.

Il referendum costituzionale ha reso chiaro nuovi bacini elettorali. Mettendo in fila questo risultato con quelli degli ultimi anni si consolida ormai il PD come partito di centro/centro-destra votato da pensionati, ceti medio-alti con alti livelli di educazione e lavori stabili, regioni del centro-nord. Si tratta di una mutazione genetica che gli ha permesso di sfondare fino a Bergamo e Varese, ma con un effetto importante perché ora vince nel centro di Milano e di Roma, ma tracolla nelle periferie.

Questo movimento l'aveva intuito Bersani quando nel 2013 si candidò con Vendola, ma passò la campagna elettorale a flirtare con Monti e subito dopo le elezioni si ritrovò abbracciato a Alfano. In altre parole, si era capito che Berlusconi era finito e che quei voti erano in libera uscita, solo che Bersani non era né credibile né in grado di andare a prenderseli, al contrario i voti del m5s sono irrecuperabili. Renzi l'ha capito e si è mosso nella competizione elettorale andando a prenderseli quei voti con politiche sempre più berlusconiane come il taglio delle tasse sugli yacht, l'abbattimento del costo del lavoro attraverso la precarizzazione, il taglio della funzione pubblica ed il sostegno all'evasione fiscale. Renzi era/è consapevole che i voti che prendeva a destra erano molti di più di quelli che avrebbe perso a sinistra. Solo così si spiega il tracollo di FI alle ultime europee e soprattutto alle municipali, mentre il PD ha sfondato il recinto storico in cui era bloccato con Bersani.
Il travaso di voti da UDC/SC e soprattutto da FI al PD è stato evidente, netto, ma diluito nel tempo, come sempre accadde. Alcuni avevano abbandonato FI già nel 2008 andando con l'UDC, altri nel 2013, poi alle europee e ora col referendum. Sono movimenti lunghi che non accadono da un momento all'altro, ovviamente, e che sono spesso incoerenti.

Se molti dirigenti l'hanno capito, da Alfano a Formigoni, e si sono ricollocati, ci sono anche casi più scandalosi tipo Gori e Sala che dopo essersi ripuliti la coscienza sono addirittura stati eletti sindaci come PD, roba che per chi conosce i due soggetti era inimmaginabile. Il problema è che bisogna far apparire gli schieramenti come rivali, spiegare bene che in realtà Renzi non è Berlusconi, ma per chi è abituato al "voto non ideologico" non è un problema, oltretutto Renzi è potabile per chi non sopportava il vecchio Bersani.

Questa progressiva fusione con un centrodestra de-berlusconizzato presenta molte similitudini con la fusione PPI (ex-DC) e PDS (ex-PCI) di tanti anni fa: era da farsi, ma non si poteva dire. Difficile da digerire, ma necessaria perché era arrivato un elemento destabilizzante dopo decenni di competizione socio-politica radicale. Quindi perdi per strada Bertinotti da una parte e Casini-Buttiglione dall'altra, ma ormai gli elettori sono fusi insieme, probabilmente c'è anche qualcosa di generazionale perché se hai vissuto la politica ai tempi di DC-PCI poi è più facile intendersi rispetto a chi la viveva come Berlusconi. Oggi, se hai vissuto 20 anni di politica alla anti/berlusconiana, è più facile capirsi rispetto a chi vive di social media.

Ecco, sono arrivato fin qui senza aver voluto scrivere quel che volevo. Ci provo ora.

Se il PD si colloca ora nel centro-destra con elettori metà ubbidienti al partito "a prescindere" e metà ex-berlusconiani critici, è interessante notare che il M5S si colloca invece a rappresentare giovani, precari, meridionali, quelle stesse fasce sociali più colpite dalla crisi, gli esclusi, gli emarginati, quelli che sono ancora nella crisi, che hanno visto le divergenze aumentare, quelli traditi dal PD ormai spostatosi nel centrodestra a difendere chi una casa può permettersela (ecco perché Letta&Renzi erano interessati a cancellare l'IMU/ICI/TASI). Negli USA questo è diventato evidente con Trump, più che altrove.

Il fatto è che ora piddini e grillini sono diventati due mondi paralleli, assolutamente incompatibili, incapaci di comunicare l'un l'altro. La recente campagna referendaria ha dimostrato che dell'altro schieramento prendono solo gli elementi da denigrare in circuiti auto-cumulativi che portano a odiarsi e insultarsi. Certo, ci sono anche partiti secondari tutt'attorno come Lega e piddini non-renziani, ma fan contorno in questa logica di incomunicabilità degna dei tempi in democristiani e comunisti erano le due ideologie incompatibili.

Il M5S è ormai un'ideologia che esalta chi ne fa parte e viene denigrata a prescindere da chi non ne fa parte. A prescindere non potranno andare al potere, se non in qualche caso locale. A prescindere, bisogna denigrarli. Io non sostengo il m5s, ma forse sarebbe bene capire perché hanno successo invece di condannarli. Capire, prima di giudicare.

Ecco, ho scritto un post lungo, caotico, non rigoroso come volevo, ma per ora può bastare. Buona giornata e ricordate che non c'è niente di male ad essere di centro-destra o a votare m5s, basta esserne consapevoli e avere sempre onestà culturale.

2 commenti:

Anonimo 9 dicembre 2016 alle ore 18:37  

Aggiungo solo una considerazione di colore. Nel vedere il PD come partito dei ceti professionali medio/alti cittadini e del centro-nord in effetti si notano notevoli similitudini con il partito democratico americano, che di fatto rappresenta le stesse aree socio-economiche della societa' americana.

In origine Veltroni prendeva proprio ad esempio quel tipo di partito per il PD, in un certo senso la mutazione desiderata si e' compiuta!

-Papero

D21 11 dicembre 2016 alle ore 17:46  

Ma infatti la cosa non mi sorprende né scandalizza, bisogna solo prenderne atto e, possibilmente, anche aggiornare il linguaggio.

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