la buona vittoria, finalmente a noi
03/08/16
Un argomento molto potente di Renzi è che non si può essere sempre contro, bisogna finalmente sostenere le cose che accadono e poter finalmente festeggiare la vittoria.
Questo argomento è legato a doppio filo al Berlusconismo per due ragioni. La prima e ovvia è che Renzi rappresenta la liberazione da Berlusconi nell'immaginario collettivo di chi è stato per anni all'opposizione. La seconda e meno evidente è che il Berlusconismo ha come elemento caratterizzante la totale scissione fra consenso e azione politica, in inglese si direbbe fra "politics" e "policy": si vota la simpatia (o antipatia) al personaggio, non quello che fa come governante.
Tornando al potente argomento di Renzi, la strategia è fatta: bisogna sostenerlo perché non si può sempre stare all'opposizione, finalmente ci siamo liberati di Berlusconi e quindi ora dobbiamo festeggiare e governare. Dobbiamo poter chiamarci l'un l'altro 'ministro' e 'assessore', i nostri incontri diventano "vertici di maggioranza" e alle feste dell'unità possiamo arrivare con auto blu e codazzo della scorta. Finalmente, siamo noi dalla parte della vittoria, non dobbiamo più arrabbiarci con un Emilio Fede che esulta per l'ennesima vittoria di Silvio. Non siamo più i condannati alla sconfitta.
Poco importa che poi si faccia una riforma costituzionale ancora peggiore di quella dei saggi di Cadore, poco importa che gli 80 euro siano uguali alla social card di Tremonti che fino a ieri criticavamo, poco importa che il 'jobs act' non sia altro che il completamento della Riforma Sacconi... perché io ora sono assessore, tu puoi finalmente vantarti di stare dalla parte della maggioranza vincente... e intanto possiamo anche pagare evitando la fattura perché hanno innalzato il limite per l'uso di contante. Ora, ci hanno ridato le feste dell'unità e io ci vado da assessore.
Buona vittoria a tutti.
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Questo argomento è legato a doppio filo al Berlusconismo per due ragioni. La prima e ovvia è che Renzi rappresenta la liberazione da Berlusconi nell'immaginario collettivo di chi è stato per anni all'opposizione. La seconda e meno evidente è che il Berlusconismo ha come elemento caratterizzante la totale scissione fra consenso e azione politica, in inglese si direbbe fra "politics" e "policy": si vota la simpatia (o antipatia) al personaggio, non quello che fa come governante.
Tornando al potente argomento di Renzi, la strategia è fatta: bisogna sostenerlo perché non si può sempre stare all'opposizione, finalmente ci siamo liberati di Berlusconi e quindi ora dobbiamo festeggiare e governare. Dobbiamo poter chiamarci l'un l'altro 'ministro' e 'assessore', i nostri incontri diventano "vertici di maggioranza" e alle feste dell'unità possiamo arrivare con auto blu e codazzo della scorta. Finalmente, siamo noi dalla parte della vittoria, non dobbiamo più arrabbiarci con un Emilio Fede che esulta per l'ennesima vittoria di Silvio. Non siamo più i condannati alla sconfitta.
Poco importa che poi si faccia una riforma costituzionale ancora peggiore di quella dei saggi di Cadore, poco importa che gli 80 euro siano uguali alla social card di Tremonti che fino a ieri criticavamo, poco importa che il 'jobs act' non sia altro che il completamento della Riforma Sacconi... perché io ora sono assessore, tu puoi finalmente vantarti di stare dalla parte della maggioranza vincente... e intanto possiamo anche pagare evitando la fattura perché hanno innalzato il limite per l'uso di contante. Ora, ci hanno ridato le feste dell'unità e io ci vado da assessore.
Buona vittoria a tutti.