Strategia prevedibile

24/02/22

La uso sempre nei videogiochi, ma non pensavo che questa "sorprendente" strategia funzionasse nella realtà.  

Ammasso truppe al confine dicendo al computer che tanto non è per attaccarlo. Lui ci crede perché se l'ho detto sarà vero. Poi però lo attacco e vinco io la partita perché è evidente che era un bluff, anche abbastanza pacchiano e prevedibile. Lui ci casca sempre perché non ha memoria delle partite precedenti dove l'ho già fatto e soprattutto perché non capisce che io sto giocando per vincere.



Ecco, l'Europa mi pare decisamente imbelle, non reagisce a una strategia banale e prevedibile, si fa cogliere sempre impreparata a qualunque mossa.  E pensare che qui a Bruxelles é pieno di gente che se ne dovrebbe occupare... 

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storia semiseria

10/02/22

Forse non tutti sanno che…

…la storia del Belgio ha alcuni dettagli strepitosi!

Il Belgio nella Seconda guerra mondiale.

Storicamente, il Belgio era un paese neutrale perché si sentiva (giustamente) schiacciato fra Francia, Paesi Bassi, Regno Unito e Germania/Impero, che sul suolo belga avevano combattuto un’enormità di battaglie sanguinose, dall’assedio di Namur alla battaglia di Waterloo, passando per le continue distruzioni di quella che avrebbe dovuto essere una potente roccaforte, Charleroi. Il Belgio aveva la protezione della Chiesa cattolica, poco influente da queste parti, e della ben più importante Massoneria franco-scozzese (per qualche ragione oscura, quelli di Londra gli stavano sui maroni, vabbè, andiamo avanti…). 

Se nella Prima guerra mondiale il Belgio fu eroico, nella seconda ci fu poca storia. La Germania nazista aggirò la linea Maginot francese passando dal piccolo paese che non aveva difese naturali, tipo il Reno o i Vosgi, e soprattutto non aveva la ben che minima capacità militare di opporsi. Ma Hitler puntava a Parigi, Bruxelles serviva quanto una sosta all’autogrill quando aggiri la coda fra Casalecchio di Reno e Barberino del Mugello. Il governo belga scappò (ma non il re), ma erano divisi perché manco loro sapevano che fare (se sei il Belgio contro la potenza nazista… in effetti…), ma c’era un dettaglio che li metteva in crisi: la dichiarazione di guerra.

Hitler, infatti, non dichiarò mai guerra al Belgio e questo causò un casino che non vi immaginate per i poveri belgi. Il governo teoricamente legittimo non era più sul suolo occupato e i nazisti amministravano il paese con poco interesse (ti pare che Hitler avesse voglia di occuparsi della tangenziale di Mons?!) e soprattutto nessuna legittimità legale in quanto, formalmente, non erano ‘occupanti’. Pare che i nazisti si resero conto dell’errore e si preoccuparono di dichiarare lo stato di occupazione per gli altri paesi conquistati, ma non per il Belgio. E' tipo quando ti muore il primo prozio che realizzi che le bollette erano intestate a suo padre e ora la municipale chiede il codice fiscale del nonno del prozio della cugina di sua madre che viveva ancora nel lombardo-veneto, quando a malapena sapevano scrivere, ma tu hai pagato sempre le bollette e quindi la municipale non si era mai posta il problema... e chiaro, no.

Anche quando le sorti della Seconda guerra mondiale si invertirono e il Belgio si trovò sul lato dei vincitori, rimaneva questa roba della mancata dichiarazione di guerra da parte della Germania nazista. 
Che fare? 

Il Belgio era neutrale e non poteva dichiarare guerra alla Germania, ne avrebbe forse avuto ragione vista l’occupazione militare (eh serve sempre un casus belli, altrimenti parte il ricorso al TAR…), ma gli stessi nazisti non formalizzarono mai l’occupazione (capisco avessero altro a cui pensare…). Tutto sommato, erano pure apprezzati al punto che i fiamminghi furono gli unici non tedeschi ad avere una loro divisione nelle SS, quindi nessuno veramente si preoccupava di ‘ste menate giuridiche. 

Ma allora, il Belgio ha vinto la Seconda guerra mondiale? Ehm, no! Formalmente, il Belgio è rimasto sempre neutrale. Malgrado abbia fatto quel che poteva dalla parte degli alleati (ad esempio, il quotidiano La Libre Belgique rimane come esempio dei partigiani cattolici antinazisti che combatterono a Bruxelles), il Belgio non poté sedere al tavolo dei vincitori perché, sulla carta, nessuno l’aveva invaso, nessuno gli aveva dichiarato guerra e lui era ancora neutrale. Io mi immagino la faccia degli altri ambasciatori a vedere quello belga da solo… isolato… in un angolo con la sua birra e le patatine fritte… vorrebbe brindare ma... eh lui non ha lo SPID... 

Ecco, questa storia è strepitosa, si unisce a tanti altri dettagli di questo meraviglioso paese. Capite perché i belgi soffrono di mancata autostima? Perché fanno fatica a essere presi sul serio? Manco Hitler che era Hitler si prese la briga di dichiarargli guerra… lo fece, ma senza scriverlo e vabbè! 

Morale della storia: aggiornate gli intestatari delle bollette prima che muoiano (e impariamo dalla storia). 

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