incidenti ed immigrazione

06/05/08

Prima di narrarvi di Paris, racconto cosa mi è successo poche ore prima della partenza. Ora di punta, esco dall'ufficio e torno a casa in motorino, come ogni giorno a parte il fatto che piove (tanto). Se eseguite questa somma il risultato è scontato
pioggia
+ ciottolato
+ rotaie del tram
+ stanchezza
+ la testa già a Paris
= sono caduto in motorino.

Vabbéh, succcede. Niente di grave: due botte (una abbastanza seria alla caviglia su cui il motorino è caduto, ma tempo 10' e camminavo senza problemi, tempo 3 giorni ed è passata), qualche piccola ammaccatura sulla carrozzeria del motorino (manco si vedono), ma stavo già bene e nel giro di 5' ero in piedi. Il fatto è però che sono scivolato e caduto nel pieno del traffico milanese e lì ho visto una significativa differenza etnica
a) i latino-americani sono subito accorsi a vedere che non mi fossi fatto niente, mi hanno aiutato ad alzarmi sincerandosi che stessi bene, hanno tirato sù e spostato il motorino, andandosene solo quando sono ripartito senza problemi.
b) gli italiani subito dietro a suonare, scazzati perché intralciavo il traffico, senza manco sapere se mi fossi fatto male o meno (oltretutto sono rimasto qualche minuto a terra ché il motorino m'è caduto sulla caviglia e non è proprio piacevole...).

Lasciando a voi le considerazioni, esplicito solo il senso del mio post: non accetto che l'immigrazione sia vista in maniera così manichea, è qualcosa di molto più complesso.

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