percorsi della memoria

23/09/09

Ho rifatto in motorino quella strada, quella di sempre dall'ufficio a casa. Le calme vie del quartiere universitario e il caos delle circonvallazioni milanesi, verso il centro dove si passa dagli sventramenti degli anni '20 e '50, fino al mio quartiere dove il tessuto ancora medievale è abitato da palazzi dell'ultima industrializzazione.

Ho rifatto quella strada solo apparentemente quotidiana. Esattamente un anno fa, la rifeci di corsa per preparare la valigia e poi, inconsapevolmente, prendere un treno la mattina dopo e ritrovarmi a London.

Abbandonata famiglia e città natale, mi ritrovavo letteralmente catapultato Oltremanica. Ora, mentre scrivo, riprovo tutta la malinconia strettamente personale, quel sentimento che non saprei spiegare se non nello sguardo sbarrato con cui ripercorrevo quelle vie. Era un martedì sera, oggi è mercoledì. Millenario disallineamento tra settimane e anni.

Convinto che il senso di un viaggio lo si acquisisca al ritorno, ora ne capisco molte cose e - ahimé - il confronto deprime data la prospettiva di dover restare nel mezzo della grande pianura, nella città che ha sperduto anima e umanità.

2 commenti:

Ruben di Bucarest 28 settembre 2009 alle ore 15:16  

Di città senza anima e senza futuro tu ne sai ben poco caro amico. Permettimi dirtelo. Voi vi salvarete, perche siete in tanti a voler salvarvi, perche Milano inconsapevolmente a creato un'orda di figli preparati e saggi, che un giorno la erediterano. "Alla fine vincerano i giusti, anche se per adesso sono in vantaggio i cattivi". In tanto a me tocca ritornare a una realtà ben diversa, dove il guercio comanda, e il più furbo è quello che si accorge che non si può restare qui, una città che ti mangia, animo, anima e voglie. Sempre 10 anni in dietro delle capitali, e dove per comprare libri di filosofia si può solo andare al mercato dell'usato.
Sto preparando la mia partenza defenitiva da qui, e mi fa tanto male pensare che non posso reuscire a fare altro...

Un abbraccio amico, e buon lavoro.

D21 28 settembre 2009 alle ore 21:02  

Carissimo, non è detto che non possano esserci due città senz'anima.

Mi permetto però di fare un'osservazione che solo in apparenza può sembrare arrogante.

Milano, fino alla fine degli anni '80/inizio '90, era indiscutibilmente la Capitale del Sud Europa, la terza città del continente dopo London e Paris.
Negli ultimi anni Barcelona, Lyon, ma anche Torino e Madrid sono cresciute mentre Milano piano piano perdeva. Non era solo merito degli altri.

Milano è una capitale decaduta e dev'essere comparata con le altre grandi città del Sud Europa che invece sono cresciute.

Se poi ti riferisci alla crisi che viviamo, sicuramente Italia e Spagna se la passano molto male per colpa di tanti errori commessi con scelte diverse ma egualmente miopi.

Se guardo indietro la storia d'Italia, non mi viene in mente nessun periodo a memoria d'uomo in cui si possa dire che i giusti fossero in vantaggio. Almeno, dall'Unità in poi.

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