In Italia bisogna abbandonare il protagonista e lasciarlo senza antagonisti
23/09/09
In Italia c'è chiaramente una strategia di regime comunicativo imposto dall'unico monopolista della comunicazione. La situazione è aggravata dal fatto che l'opposizione, o presunta tale, non capisce che le nicchie di spazio che gli sono riservate sono solo congeniali all'unico leader.
L'unico leader ha bisogno di far vedere che c'è un'opposizione divisa, cattiva, che lo odia e che non propone niente. Un'opposizione che dialoga, che fa congressi che dividono e basta, un'opposizione che si fa vedere sempre e in maniera disarticolata.
Il Pubblico vuole vedere che l'opposizione c'è per compatirla e sentire nell'intimo che il princeps è veramente l'unico leader, l'unico salvatore della patria, l'unica risposta ai nostri problemi. Bisogna mettere una carretta di fianco per far vedere che la macchina che stiamo vendendo è buona.
Di fronte a questo attacco non bisogna essere conniventi accontentandosi di accapigliarsi per quei pochi spazi da giocare come antagonisti comprimari, come d'altronde fa Di Pietro.
Un black out dell'opposizione in TV sarebbe un'ottima maniera di protestare. Uno sciopero bianco verso la TV per far capire che c'è un solo leader che in realtà assomiglia sempre di più a un despota che vaneggia, monopolizza, incapace di governare. Un despota mediatico che delira e che non risolve i problemi. Non c'è niente di più patetico di un despota che si affanna per trovare nemici da sconfiggere, finché non verrà accompagnato fuori scena dal pubblico. Si spera, prima che il pubblico se ne debba andare dal teatro.
2 commenti:
sei ottimista nei confronti dell'opposizione...
ci provo...
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