interessanti discussioni
11/10/11
Due articoli di oggi attirano la mia attenzione.
Il primo è una stroncatura del libro di Mancuso, di cui io ho finora solo letto qualche recensione poco approfondita oltre a quella citata e comprato il libro. Stroncatura interessante perché tesa a difendere la Chiesa e la religione senza mai citare Gesù: quando si dice più papisti del Papa... Interessante l'acredine di Veneziani nell'ergersi paladino dell'istituzione religiosa Vaticana a cui non si possono muovere critiche e su cui deve vigere il principio di indiscutibilità.
Risponderei, semplicemente, citando Morin: in un sistema complesso non si può dire che è solo colpa del nichilismo imperante (che poi bisognerebbero spiegarci cosa intendono) e difendere solo la Chiesa, unica paladina antinichilista, almeno nell'accezione ratzingeriana. Al contrario, è una relazione dinamica di entrambi gli aspetti.
Aggiungo un'opinione mia: non è vero che il nichilismo avanza. Io credo che la domanda religiosa sia una chiara costante antropologica ovvero da quando l'uomo è sulla terra si è posto la domanda di Dio. Senza farla lunga, credo che oggi la Chiesa vaticana sia sempre meno capace di parlare, come d'altronde accadde ai tempi di Lutero, e questo ha fatto emergere altre vie per rispondere alla domanda religiosa che non posso essere banalizzate nell'etichetta "nichilismo" o "relativismo". Riconoscere la natura di costante della domanda religiosa credo sia riconoscere la natura umana e umanizzante della vicenda e, secondo, per la Chiesa porsi il problema di "come" annunciare il Vangelo, fermi restando i contenuti.
Una discussione molto più locale viene dall'Inghilterra. Interessante l'articolo perché non si capisce niente. Posto il problema, si scontrano la legge che vieta di pubblicare insulti con la Bibbia ed i suoi giudizi anti-omosessuali. Peccato, però, che l'articolo riporti solo l'opinione del gestore del locale e non dica né quali erano le frasi della Bibbia pubblicate né qual è l'opinione di chi le ha fatte rimuovere. Non sono due dettagli perché danno la gradazione del problema. Altrimenti, questo articolo è da leggersi come una tipica "politica simbolica" tesa a creare una divisione di schieramenti tra cattolici biblisti e movimenti per gli omosessuali, una divisione già esistente che questa discussione vuole solo alimentare. Invece, spiegando i termini del problema lo si potrebbe affrontare: che tipo di frasi offenderebbero gli omosessuali? In quale contesto sono state pubblicate? Perché le han fatte rimuovere? La paura che ci sia un vittimismo esagerato del gestore del locale è concreta: senza spiegarci il contesto, il giornalista ci presenta solo una voce. Ci fidiamo?
Il primo è una stroncatura del libro di Mancuso, di cui io ho finora solo letto qualche recensione poco approfondita oltre a quella citata e comprato il libro. Stroncatura interessante perché tesa a difendere la Chiesa e la religione senza mai citare Gesù: quando si dice più papisti del Papa... Interessante l'acredine di Veneziani nell'ergersi paladino dell'istituzione religiosa Vaticana a cui non si possono muovere critiche e su cui deve vigere il principio di indiscutibilità.
Risponderei, semplicemente, citando Morin: in un sistema complesso non si può dire che è solo colpa del nichilismo imperante (che poi bisognerebbero spiegarci cosa intendono) e difendere solo la Chiesa, unica paladina antinichilista, almeno nell'accezione ratzingeriana. Al contrario, è una relazione dinamica di entrambi gli aspetti.
Aggiungo un'opinione mia: non è vero che il nichilismo avanza. Io credo che la domanda religiosa sia una chiara costante antropologica ovvero da quando l'uomo è sulla terra si è posto la domanda di Dio. Senza farla lunga, credo che oggi la Chiesa vaticana sia sempre meno capace di parlare, come d'altronde accadde ai tempi di Lutero, e questo ha fatto emergere altre vie per rispondere alla domanda religiosa che non posso essere banalizzate nell'etichetta "nichilismo" o "relativismo". Riconoscere la natura di costante della domanda religiosa credo sia riconoscere la natura umana e umanizzante della vicenda e, secondo, per la Chiesa porsi il problema di "come" annunciare il Vangelo, fermi restando i contenuti.
Una discussione molto più locale viene dall'Inghilterra. Interessante l'articolo perché non si capisce niente. Posto il problema, si scontrano la legge che vieta di pubblicare insulti con la Bibbia ed i suoi giudizi anti-omosessuali. Peccato, però, che l'articolo riporti solo l'opinione del gestore del locale e non dica né quali erano le frasi della Bibbia pubblicate né qual è l'opinione di chi le ha fatte rimuovere. Non sono due dettagli perché danno la gradazione del problema. Altrimenti, questo articolo è da leggersi come una tipica "politica simbolica" tesa a creare una divisione di schieramenti tra cattolici biblisti e movimenti per gli omosessuali, una divisione già esistente che questa discussione vuole solo alimentare. Invece, spiegando i termini del problema lo si potrebbe affrontare: che tipo di frasi offenderebbero gli omosessuali? In quale contesto sono state pubblicate? Perché le han fatte rimuovere? La paura che ci sia un vittimismo esagerato del gestore del locale è concreta: senza spiegarci il contesto, il giornalista ci presenta solo una voce. Ci fidiamo?
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