è molto facile
24/10/14
Facile invocare la meritocrazia quando si ha studiato in scuole di eccellenza, si hanno avuto famiglie che ti sostengono moralmente ed economicamente e/o si è nati nella parte ricca del paese dove le buone scuole ed università sono a poche fermate di metrò.
Facile invocare la meritocrazia una volta che si è raggiunta una buona posizione o quando si è già in rampa di lancio per una buona carriera e si hanno già le buone connessioni 'business-oriented'. Facile invocare la meritocrazia quando si è più bravi degli altri.
Difficile applicare la meritocrazia quando il proprio amico/fratello è in difficoltà ed un aiuto non glielo puoi proprio negare. Difficile applicare la meritocrazia quando i meriti vanno ripartiti tra individuo e organizzazione di cui fa parte.
Insomma, la meritocrazia va bene quando fa comodo a me perché so di avere meriti da far pesare o si pensa di avere meriti non riconosciuti per chissà quale oscuro complotto. La meritocrazia va bene una volta che io sono diventato più forte di te, ma tu ancora non l'accetti.
Oggi meritocrazia mi suona tanto di egoismo, individualismo. Invece, oggi, in tempi di crisi, avremmo bisogno di solidarietà, riconoscimento delle responsabilità comuni e costruzione di percorsi condivisi.
Per questo sono fermamente contrario all'idea di lasciare indietro chi non ce la fa, chi "non si merita di farcela". Difficile? Lo so, ma trovo che la meritocrazia sia una retorica molto molto pericolosa che fa molto comodo a chi già ha beneficiato di condizioni migliori.
Sono a favore dei clientelarismi? Ovviamente no, sono a favore di un riconoscimento collettivo delle co-responsabilità di perché ci siamo ridotti in questa situazione. La definizione dei meriti è assai difficile e arbitraria, anche servire bene il potente di turno può esser visto come un merito.
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