A Bruxelles
01/12/15
Avrete saputo di questi giorni surreali in cui Bruxelles è stata messa in stato di coprifuoco per ragioni che onestamente nessuno ha realmente capito. Al di là del fatto, mi dispiace molto perché questo dona un'immagine molto negativa di quella che invece è una città molto bella e con un potenziale incredibile, degna di diventare pienamente la Capitale d'Europa, regina fra le città del vecchio continente.
Purtroppo, però, queste brutte vicende legate al terrorismo sono l'esito di una classe politica ossessionata dalla questione linguistica: essere belga significa essere bilingue o parlare una sola delle due lingue. L'integrazione inizia e finisce con la questione linguistica. Ci si arrabatta su una questione belgo-belgica vecchia di 40-50 anni. Peccato il mondo sia andato avanti, siano arrivate l'Europa e la Globalizzazione ed il piccolo Belgio ci si è trovato invischiato suo malgrado. E non è che possa rinchiudersi come ha fatto la Finlandia, non può restarne in disparte come la Slovacchia, non è neanche vittima come la Grecia. Il Belgio è suo malgrado al centro di tutto questo e Bruxelles è la globalizzazione in una città, come solo Londra è da queste parti.
Una classe politica chiusa nella sua diatriba linguistica finisce per auto-isolarsi senza capire la globale bellezza di questa città dove c'è una borghesia che viene da ogni dove, parla minimo 3-4 lingue ed ha storie da raccontare che non basterebbero le mille e una notte. Un patrimonio che c'è e cresce non-governato perchè al governo ci può andare solo chi è dentro a questa diatriba linguistica. Ed il terrorismo è figlio della mancata integrazione e di tutto questo.
Spero, vivamente, che questa comunità sappia reagire per prendersi la corona di Regina delle Città d'Europa, non per arroganza ma per cultura.
Purtroppo, però, queste brutte vicende legate al terrorismo sono l'esito di una classe politica ossessionata dalla questione linguistica: essere belga significa essere bilingue o parlare una sola delle due lingue. L'integrazione inizia e finisce con la questione linguistica. Ci si arrabatta su una questione belgo-belgica vecchia di 40-50 anni. Peccato il mondo sia andato avanti, siano arrivate l'Europa e la Globalizzazione ed il piccolo Belgio ci si è trovato invischiato suo malgrado. E non è che possa rinchiudersi come ha fatto la Finlandia, non può restarne in disparte come la Slovacchia, non è neanche vittima come la Grecia. Il Belgio è suo malgrado al centro di tutto questo e Bruxelles è la globalizzazione in una città, come solo Londra è da queste parti.
Una classe politica chiusa nella sua diatriba linguistica finisce per auto-isolarsi senza capire la globale bellezza di questa città dove c'è una borghesia che viene da ogni dove, parla minimo 3-4 lingue ed ha storie da raccontare che non basterebbero le mille e una notte. Un patrimonio che c'è e cresce non-governato perchè al governo ci può andare solo chi è dentro a questa diatriba linguistica. Ed il terrorismo è figlio della mancata integrazione e di tutto questo.
Spero, vivamente, che questa comunità sappia reagire per prendersi la corona di Regina delle Città d'Europa, non per arroganza ma per cultura.
2 commenti:
Capitale d'Europa?!?!?!?!?!?!
R-O-V-E-R-E-T-O!!!!
-Papero
:-PPPP
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